|
Testo
& musica di Adam F. Duritz
|
Mrs. Potter's lullaby Well
I woke up in mid afternoon |
Ninna-nanna della signora Potter Mi
sono svegliato a metà pomeriggio
|
Significato "Ero andato a vedere un film, e mi venne la fantasia di innamorarmi di qualcuno del grande schermo. E pensavo a quanto fosse ridicolo che la nostra vita potesse essere così legata a queste persone che non esistono davvero". Nelle prime interviste Adam si mostra stranamente restìo a svelare chi possa essere la vera signora Potter, nonostante si mormori già il nome di Monica Potter, che ha recitato al fianco di Robin Williams in 'Patch Adams'. Curiosità Il tastierista dei Counting Crows Charlie Gillingham ha dichiarato che "Mrs. Potter's Lullaby" sarebbe stato il primo singolo tratto da 'This Desert Life' se non fosse stata così lunga. Assieme al bassista Matt Malley, Gillingham considera "Mrs. Potter's Lullaby" la miglior cosa scritta da Duritz ad oggi. Al tastierista ha fatto eco Malley, che ha sottolineato la "naturalezza" con cui Duritz l'ha scritta: "Adam era sdraiato sotto il pianoforte", ha ricordato Matt, "sapeva che la canzone stava arrivando e se ne stava tranquillamente sotto lo strumento a scriverla. Se la cantava nella testa finché tutte le parole non furono scritte a matita su un notes. Quindi Adam riemerse dal pianoforte con la canzone". Per favorirne la programmazione radiofonica, i Crows hanno voluto pubblicare "Mrs. Potter's Lullaby" su singolo, ma sono stati costretti a spezzarla in due data la sua lunghezza (ben sette minuti). Era dai tempi di 'Another Brick In The Wall' dei Pink Floyd, il brano più famoso dell'album 'The Wall' (1979), che una canzone non veniva spezzata per essere pubblicata come singolo. Le 4 "canzoni dell'Ohio" "Ho
scritto il ritornello [di Mrs. Potter] dopo aver visto un film.
Stavo vivendo la mia solita infatuazione senza speranza per un'attrice.
Andai a casa e tutti stavano lavorando, così entrai nella sala del piano
e cominciai a scrivere. Iniziai con la musica e le parole del primo
ritornello. Poi mi fermai e mi dissi: 'Come posso scrivere un'intera
canzone su qualcuno che nemmeno conosco? Non mi porterà a niente, è
un vicolo cieco. È automaticamente trito e falso'. Ma ero affascinato
dall'idea, così mi chiesi cos'altro potessi fare. Beh, se volevo incontrare
una persona che non conoscevo, avrei prima di tutto dovuto presentarmi.
Così pensai che avrei scritto una canzone su tutto quello che mi era
passato per la testa negli ultimi mesi: tutti i modi in cui mi ero sentito,
com'era la mia vita, tutte le possibilità… e tutta quella sorta di romanzo
che mi frulla in mente anche adesso. E ho centrato tutto intorno all'idea
di parlare a qualcuno che fosse su uno schermo. Ho finito di scrivere
la canzone e l'ho suonata per un mio amico. Il caso volle che lui conoscesse
un amico di questa attrice e che gli parlasse di questa cosa. E un giorno,
credo fosse un lunedì… la sera avremmo dovuto registrare 'Mrs. Potter'…
quel giorno ricevetti una telefonata del mio amico che mi chiedeva se
mi sarebbe piaciuto cenare con lei ed un altro quella stessa sera. 'Ti
vuole incontrare, è totalmente affascinata dalla cosa della canzone,
ma ti vuole vedere in una situazione confortevole'. Così noi quattro
ce ne andammo a cena quella sera, e fu bizzarro. Andavamo perfettamente
d'accordo: lei è davvero una gran ragazza. E mi disse: 'Così, com'è
la storia con questa canzone?'. Ed io: 'Ho qui un nastro di me che la
suono al piano. Però, se davvero ti va di sentirla, stiamo proprio per
registrarla, ed è a solo mezzo miglio da qui'. Infatti dovevo cenare
nelle vicinanze per poter tornare presto al lavoro. Non appena fossi
tornato avremmo cominciato. E così lei, il suo amico, il mio compare
e io entrammo nello studio, ed io dissi a tutti: 'Hey, questa è la signora
Potter. Incideremo la canzone adesso!' Loro mi guardarono come fossi
matto, perché non sapevano ancora le loro parti, ma io dissi a tutti
di star zitti e incominciammo. E in principio tutti entrarono insieme
nella stanza e la suonammo per la prima volta come una band. Finii di
cantarla e andai a parlare con Dennis. Gli chiesi: 'Dov'è…?'. 'È fuori
che piange'. Lei mi disse: 'Questa è la cosa più carina che qualcuno
abbia mai fatto per me. Ma non voglio ascoltarla qui fuori. Posso venire
nella sala del piano con te? Mi sento strana a sedere fuori, di fronte
a tutta questa gente'. Così venne al piano con me e continuammo a suonare,
ed era terribile: tutti stavano suonando per conto proprio. In seguito,
lei stette fuori città un paio di giorni [Monica era andata in Ohio
a trovare la famiglia], e io scrissi Colorblind a casa, pensando
a quanto fortemente volessi essere tirato fuori da me stesso da qualcuno,
credendo che ormai fossi pronto per qualcosa di diverso. Poi, non la
sentii per quattro giorni, e scrissi Four days sul sentirsi male,
sul volere che accada qualcosa di meglio e sul calmarsi per non crollare.
E alla fine lei chiamò, e facemmo questa lunga chiacchierata, ed io
mi sentii come se avessi avuto sedici anni. Così le dissi: 'Questo non
ti ricorda quelle telefonate di quando avevamo sedici anni ed eravamo
così eccitati mentre parlavamo con qualcuno distesi sul letto?'. Io
stavo giusto lavorando a una canzone, e dissi alla band che ce l'avevo,
sapevo come avrebbe dovuto suonare, e ogni cosa era già al suo posto
nella mia testa. Andai al piano e scrissi Kid things, nascosta
alla fine dell'album, che parla proprio di queste cose. E questa fu
l'ultima canzone che scrissi per il disco. Un po' di tempo dopo stavamo
lavorando su Mrs. Potter, e sembrava proprio merda. All'epoca la stavo
vedendo, ma la canzone 'Mrs. Potter' puzzava. Tutte le sovraincisioni
che avevamo fatto e il resto, era tutto cattivo. Ero a casa sua un giorno,
e lei stava ascoltando una registrazione di questa canzone, ed io la
trovavo stupenda. Quando le chiesi dove l'avesse presa mi disse che
la prima volta che era venuta, nell'andar via Dennis le aveva dato la
cassetta di una delle incisioni di quella sera. La estrassi, la guardai:
era l'incisione numero quattro. La feci ascoltare a tutti e ci meravigliammo
di aver dimenticato di averla registrata. Ci stavamo arrovellando con
il sound in ogni stupido modo, snaturando la canzone. Ci bastò fare
il master con questa piccola cassetta, mettere qualche sovraincisione
da altre tracce e lasciare che Dan ci suonasse sopra le armonie… Ed
essenzialmente era l'incisione numero quattro!". - A.D.
|
|
|