In Arte, Coventry

 

Non sempre l'Arte mi si concede: mi ritrovo così a impersonare Francesco Maria De Michele, entità con più dimestichezza con le dimensioni dello spazio e del tempo, detentore di una data di nascita con relativo luogo d'origine e, soprattutto, biografo di se stesso. Si potrebbe pensare che la figura di Coventry sia semplicemente una finzione, uno pseudonimo per risparmiare inchiostro, o forse una burla innocente, e probabilmente la sua incapacità autoreferenziale non giova a rendergli giustizia e dignità pari a quella di Francesco.

Non ho mai pianto Coventry.

Francesco nasce a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il 23 Settembre 1979. Trascorre i suoi anni di scuola dapprima a Sesto, successivamente a Milano, per poi terminare il liceo scientifico a Benevento, a causa del trasferimento a Pontelandolfo, piccolo comune della provincia. Nessun evento particolare segna il lento susseguirsi degli impegni scolastici, eccezion fatta per lo studio del violino, mai abbandonato. I suoni migliori li produce Coventry, così come i più delicati colpi di polso: tanta di questa sua grazia deriva dal suo terribile difetto di non sapersi minimamente concentrare, dando spazio alla capricciosa istintività cangiante del momento.

Non ho mai invidiato Coventry.

Al pari di tutte le persone elegantemente discrete, Coventry ha iniziato a mostrarsi attraverso i nuovi eventi (e relative trasformazioni) connessi alla mia nuova vita a Benevento, tra nuovi amici ed esperienze. Dalla frequentazione, inizialmente inconscia, se non addirittura clandestina, con i respiri più ampi di una vita densa di eroiche possibilità e gustosi fallimenti, Francesco mutava, attenuando le contraddizioni con la sua precedente vita ed eliminando i valori assoluti che imprigionavano il vero significato delle esperienze fino a quel momento vissute. I sospiri di Coventry nascono dalla sua mancanza di senso: sia nome che significato non rimandano a nulla. Senza troppi indugi, molte voci parlano di un errore celantesi dietro polimorfe strutture in versi: in altri termini, un simbolo mancante delle funzionalità proprie del segno. Da queste rivelazioni, quale può essere la considerazione di Coventry nei riguardi delle sue esperienze?

Non ho mai accusato Coventry.

Francesco termina i suoi anni scolastici a Benevento con una punta di amarezza e rimpianto, ma con la ferma volontà di non abbandonare il suo percorso artistico, a prescindere dai risultati e dalla squallida banalità degli ostacoli. Inizia così una nuova vita da studente di filosofia a indirizzo orientalistico a Napoli, alternando a questa la passione per la poesia e l'impegno per l'attività culturale legata al Movimento Estetico Moderno, di cui è fondatore. Sarà Coventry o Francesco a scrivere la mia vita, o entrambi? Il primo è immortale, ma nessun contratto artistico lo lega a me, mentre il secondo si accontenta di aspettare la fine di tutto bevendo un onesto prosecco.

Non ho mai odiato Francesco.

 

In fede,

Coventry

 

 

 

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