- AMORI E GELOSIE- 

(Quinta Parte)

 

By Rachel - Stefania- (rachel73@libero.it)

 

 

 

 

DISCLAIMER: I personaggi descritti non sono di mia proprietà ma di Joss Whedon della WB e della FOX. L'autore scrive per puro divertimento e senza alcun scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.

 


 

 

 

Le ultime parole di Buffy arrivarono a Riley come uno vero pugno nello stomaco...

Continuavano a suonargli in testa come una cantilena assordante e fastidiosa, insopportabile...mentre un'enorme macigno gli cadeva a peso morto sul cuore schiacciandoglielo, riducendolo in poltiglia, insieme a cio' che rimaneva del suo orgoglio da uomo fiero...

Lei -non era mai stata felice, non veramente - gli aveva detto...

distruggendolo, ferendolo profondamente....

La guardava ancora, impietrito, la bocca semi aperta,

incapace di reagire, di parlare, mentre la mano che poco prima le aveva lasciato il braccio rimaneva ferma a mezz'aria...

Era vero, faceva male, ma faceva ancora piu' male il pensiero che in fondo lo sapeva, lo aveva sempre saputo,

si', sapeva da sempre che di Buffy lui aveva avuto solo il corpo...ma non l'anima, non il suo cuore...quelli erano sempre appartenuti a lui...a Angel.

Lo sapeva, lo sapeva, lo sapeva da sempre, continuava a ripetersi dentro di se' come impazzito...solo che, non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo a se stesso.

Ma ora la verita' gli era piombata addosso improvvisa e accecante, devastando tutta la realta' fittizia in cui aveva vissuto gli ultimi due anni della sua vita...

lo sapeva...e sapeva anche che faceva male, faceva dannatamente male...non tanto al cuore quanto alla mente.

Perché ora si sentiva un'idiota, un'idiota che per due interi anni aveva evitato la verità vivendo in un'illusione tutta sua, un'illusione dove Buffy era sua, solo e soltanto sua...per sempre...e dove Angel non era altro che il ricordo sfocato di un passato da dimenticare...

Ma non era cosi', non lo era mai stato ...

" E' per lui Buffy, è cosi?" le parole gli uscirono improvvise, in un soffio.

Buffy apri' la bocca per dire qualcosa ma il ragazzo glielo impedi' proseguendo immediatamente...

" Tu...tu non l'hai mai dimenticato, è cosi? E ti prego, non mentirmi...non questa volta."

La ragazza abbasso' lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi ...e poi , rispose...

" Si...è cosi'..."

Altro pugno, altro dolore, altra rabbia....ma nessuna risposta, la fece continuare.

Buffy prosegui' incerta, come se quello che stava per dire fosse una rivelazione anche per lei..

" E' vero, lo amo ancora, non ho mai smesso...ora lo so. Ho cercato in ogni modo di amarti Riley e per un periodo ero anche certa di esserci riuscita, ma mi è bastato rivederlo per rendermi conto che lui...lui è sempre stato dentro di me. ...mi dispiace Riley ". Concluse guardandolo finalmente negli occhi.

"Ti dispiace! " ripete' il ragazzo scoppiando in una risata nervosa,

"Ti dispiace...e credi che mi basti? Dannazione ! Dopo due anni che stiamo insieme, dopo due anni che facciamo l'amore, che lottiamo insieme, TU vieni a dirmi che ti dispiace ?!! Pensi di liquidarmi cosi? Non mi hai gia' trattato abbastanza da idiota?! "

" E che diavolo dovrei dirti Riley? Una menzogna? E' questo che vuoi?!"disse quasi urlando...poi prosegui' piu' calma:

" Riley... so quello che provi perche' io..."

" No tesoro, tu non sai un bel niente! Non sai che vuol dire amare a lungo qualcuno con la certezza di essere ricambiato per poi sentirsi messo da parte da un giorno all'altro! No...tu non sai un'accidenti di niente..."

" Si invece! Lo so...perché ...fino ad oggi anch'io credevo di essere ricambiata, che lui... non avesse mai smesso di...ma non è cosi', lui è innamorato di un'altra...lui mi ...mi ha dimenticata...è davvero finita."

Come poteva parlargli in quel modo? Con che coraggio dopo averlo lasciato osava ancora parlargli di lui? La rabbia e il dolore furono sostituiti dall'odio...verso Angel, verso di lei, verso quel maledetto destino che li aveva fatti incontrare...

Ma ora aveva la sua rivincita, lei soffriva e questo gli bastava...per ora.

Si incamminò verso di lei, che lo osservava immobile e sconvolta per le sue stesse parole e prima di passarle accanto le sussurrò sarcastico:

" Hai avuto ciò che meriti tesoro...ora imparerai cosa significa amare qualcuno che non ti ricambia.

I miei bagagli puoi spedirli all' indirizzo dell'università...Saluta tuo padre da parte mia. Addio."

Buffy senti' dietro di lei veloci e sicuri i passi di Riley allontanarsi, ma non si volto'...

E mentre nuove lacrime presero a rigarle il volto, mormoro' piano :

"Addio".

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Arrivarono a casa di Kate che era notte fonda ormai.

Per tutto il viaggio nessuno dei due aveva parlato, era come se per un tacito accordo avessero deciso per il silenzio, che pesante e imbarazzante era calato tra loro dal momento in cui Kate era entrata in macchina.

Ma c'era bisogno di parole, di spiegazioni, Angel lo sapeva, sapeva di doverlo a quella ragazza che apparentemente fredda e distaccata gli stava di fianco, mentre con gesti secchi e nervosi cercava le chiavi della porta nella borsetta che occasionalmente aveva portato con se' in quella serata che per lei avrebbe dovuto essere cosi' speciale...

Era cosi' curioso, era stato tanto preso dai suoi tormenti da non aver nemmeno notato il suo abbigliamento...diverso e decisamente femminile per lei.

Mentre apriva la porta la osservo'...Aveva i capelli raccolti parzialmente da un grazioso fermaglio che riprendeva il colore dei suoi occhi azzurri e indossava un grazioso abito dello stesso colore che le ricadeva morbido appena sopra le ginocchia...

L'invito di quella sera doveva averla resa molto felice...e lui l'aveva terribilmente delusa, ingannata... l'aveva usata in un modo cosi' meschino...

Di nuovo senti' nascere dentro di se' quella sensazione...di nuovo gli si strinse il cuore e si senti' un mostro, piu' mostro di quanto gia' non fosse...

" Allora, hai intenzione di parlarmi sulla soglia della porta o vuoi entrare?" disse improvvisamente Kate spezzando il silenzio e facendolo quasi sussultare.

Angel non le rispose, chinando la testa, si limito' semplicemente ad entrare, fermandosi appena dietro di lei.

Attese paziente che lei chiudesse la porta e poi si volto' prima verso il salotto e subito dopo verso di lei chiedendo con lo sguardo un muto consenso...

Kate parve leggergli nel pensiero, poiche' subito dopo, sbotto':

"Accomodati pure! "

"Grazie"

Silenzio.

Pochi attimi di silenzio che pero' parvero ad entrambi un'eternita'.

Erano li', seduti l'uno di fronte all'altra, Angel col capo chino, Kate che invece non gli toglieva gli occhi di dosso.

Voleva delle spiegazioni...sapeva che gli spettavano, ne aveva il diritto.

Ma nonostante tutto, nonostante la rabbia che gli scoppiava dentro, decise di attendere paziente le parole di Angel...

E Angel non la deluse.

" Mi...mi dispiace Kate" comincio' piano, sollevando timidamente gli occhi verso di lei..." Non so cosa mi abbia preso, io...non avrei mai dovuto...ingannarti, tu...tu, non lo meritavi ".

Inganno...

Aveva appena cominciato e gia' con una parola le aveva trafitto il  cuore e l'orgoglio...Era stata tutta una stupida farsa...non poteva crederci. Non poteva credere che Angel, l'uomo, il vampiro che amava e di cui tanto si era fidata in passato, l'avesse ingannata, usata per dei suoi personali scopi.

Trattenne a stento le lacrime che minacciavano di scorrerle da un momento all'altro e degluti' piano mentre dalle sue labbra fiumi di parole premevano per uscire...Parole dure, dettate dalla rabbia dal dolore...dalla delusione. Ma facendo leva sul suo autocontrollo, si trattenne,

ora, un'unica cosa le restava da sapere: Perche'?

E fu cio' che gli chiese, il tono duro, distaccato, che comunque a fatica celava il dolore:

K: " Perche'?...Visto che mi hai usato , gradirei almeno saperne il motivo!"

Mentiva. Perche' in realta' dentro di lei un dubbio, una spiegazione per quelle azioni c'era , ma era dura accettarlo...Sperava, pregava, con tutta se stessa di sbagliarsi, e in quei pochi secondi che passarono prima che Angel le desse una risposta il suo cuore si fermo'.

Essere usata dall'uomo che ami per riconquistare un'altra donna...in quel momento Kate non pote' fare a meno di chiedersi  se esistesse qualcosa che potesse fare piu' male.

La voce incerta di Angel la riscosse da quei tristi pensieri solo per gettarla ancora piu' a fondo...e in quell'istante con orrore si rese conto che questo, non era che l'inizio.

" Kate...io, non  so da dove iniziare...Dio, mi sento cosi' idiota! Tu mi chiedi perche', e in realta' vorrei saperlo anch'io...

Io...non lo so, e' che ...ecco, quando si tratta di Buffy, nonostante sia passato molto tempo da quando...stavamo insieme, io...io perdo il controllo...

Quando ho saputo che lei era a arrivata a Los Angeles con quel...quell'idiota...io...io..." Non riusciva a proseguire, termino' Kate la frase per lui:

K: "TU hai pensato bene di inscenare con Cordelia una bella recita per far ingelosire la tua graziosa, scorbutica ex-ragazza...usando ME come cavia e' cosi'??

Beh, complimenti Angel, la scenata e' riuscita benissimo, ci hanno creduto tutti, ME compresa ! E ora se non ti dispiace ..."

Angel la interruppe: " No Kate, Cordelia non c'entra nulla, te lo giuro, e' solo colpa mia, sono stato io a dirle di telefonarti ! "

Non era vero, era una menzogna, ma sapeva bene quali erano stati gli intenti della sua amica e per nulla al mondo avrebbe voluto metterla di mezzo, cosi' per una volta ancora si assunse lui tutte le colpe. Ma questo non servi' a far calmare Kate, anzi, parve peggiorare le cose.

K: " Oh, fantastico ! E credi che cambi qualcosa? " Ora le lacrime presero a scendere incuranti di cio' che urlava il suo orgoglio...

" IO mi fidavo di te Angel ! E TU mi hai ingannata ! Come...come hai potuto farmi questo? Come hai potuto farlo a me? " Disse urlando, alzandosi in piedi, le braccia tese lungo i fianchi e le mani strette a pugno...

K:" Che cosa ti ho fatto di male per meritarmi questo? Dannazione Angel, perche' IO e non un'idiota qualunque?!! "

Angel era sconvolto non sapeva dove andare a parare...Dio solo sapeva quanto volesse rimediare a cio' che era successo ma era cosi' difficile...Non c'erano scuse per cio' che le aveva fatto.

Si alzo' lentamente in piedi , lo sguardo infinitamente triste, e allungò una mano verso Kate: " Kate...ti prego, perdonami...io..."

"Non toccarmi " disse Kate gelida, allontanandosi di scatto... le lacrime che ancora le rigavano il viso...

" Ed esci immediatamente da casa mia...ricorda: non voglio MAI PIU' rivederti."

A: " Kate..."

K: " FUORI !! " urlo', dopodiché cadde sulla sedia e scoppio' in singhiozzi...

Angel osservava impotente la scena che gli si svolgeva davanti, completamente consapevole di averla causata lui...e il dolore e l'odio che provo' verso se stesso superarono ogni limite...

In silenzio volto' le spalle e si incammino' verso la porta , ma quando gli fu davanti, senza voltarsi, mormoro' piano: 

" Ho sbagliato Kate, lo so, me ne rendo conto e ne sono davvero pentito...Se solo potessi tornare indietro non rifarei una sola azione di quelle degli ultimi due giorni...ma non e' possibile. So che ti e' difficile crederlo in questo momento, ma io ...tengo molto a te, alla nostra amicizia. ...A volte... l'amore... fa perdere la testa.

Io...spero solo che un giorno tu possa perdonarmi."

Kate udi' chiaramente il rumore della porta che si chiudeva e i suoi passi che lenti, si allontanavano ...Aveva ascoltato ogni sua parola e sapeva che era sincero , ma in quel momento il perdono le sembro' una cosa lontana...troppo, per essere anche solo minimamente considerata.

Lentamente si alzo' e si diresse verso la sua camera...ancora vestita si sdraio' sul letto, spense la luce e nel buio della notte, riprese a piangere.

 

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Buffy apri' gli occhi e rimase per diverso tempo immobile nel letto a guardare il soffitto, a pensare...A fare un resoconto poco piacevole della sua vita, in particolare, degli ultimi quattro giorni...

Riley non c'era piu', erano passati solo due giorni dalla sua parternza eppure le sembrava gia' un'eternita'...Ma non era per questo che soffriva, perche' sapeva che era stata una delle poche scelte giuste che avesse mai fatto, no, non era per lui che erano due notti che i suoi sogni erano cosi' agitati, non era a causa sua se da due giorni un senso di vuoto le dilaniava il cuore.

Non riusciva a smettere di pensare a lui, a cio' che era successo solo due giorni prima...a Kate...alla triste consapevolezza che lui non fosse piu' suo ma di un'altra.

E faceva male, faceva tremendamente male.

Gli mancava cosi' tanto...

Era stata tentata piu' volte il giorno prima di andare all'Hiperyon, per scusarsi, per mettere a posto le cose per...per far tornare le cose come prima.

Ma sapeva che non sarebbe stato possibile, erano passati solo due anni ma pareva una vita. Solo i ricordi rimanevano nitidi nella sua mente...ricordi  indimenticabili eppure cosi' tristi, ricordi dolorosi, ma dai quali per nulla al mondo avrebbe voluto separarsi.

Ricordi lontani di tenere carezze e baci pieni d'amore e di passione , consumati nel cuore della notte...Quelle notti che amava piu' del giorno, quelle stesse notti che ora erano per lei interminabili e vuote , perche' non c'era piu' lui a colmarle, non c'era il suo volto ad illuminarle, non c'erano le sue parole a renderle sicure e cosi' dolci.

Perche' era finita cosi'? Perche' tanto amore, tanta passione, tanta sofferenza se tutto doveva finire? Ironico destino...maledetto destino che li aveva uniti, solo per il gusto di dividerli...Quello stesso destino che per numerose volte in passato aveva invece benedetto...perche' le aveva portato lui, il suo dolce angelo, il suo unico vero amore.

Si alzo' di scatto dal letto , scostando le lenzuola con un unico secco gesto.

Quel giorno non sarebbe rimasta chiusa in casa come il precedente , voleva uscire, voleva smettere di pensare , di soffrire...di ricordare.

Ando' in cucina per prepararsi un caffe' ma noto' che la colazione era gia' in tavola...Caffe' e latte erano ancora caldi...Doveva essere stato suo padre...

Probabilmente l'aveva sentita svegliarsi e prima di uscire le aveva preparato la colazione..."Carino " penso', "non proprio un padre perfetto, ma carino ! ".

Si sedette su una sedia e si verso' un po' di caffe' ripensando alla mattina precedente...

Suo padre si era accorto subito della mancanza di Riley e quando le aveva chiesto spiegazioni lei si era limitata ad inventare una storiella patetica e triste, 

-non quanto la realta' dei fatti pero'! - penso' fra se' sorridendo amaramente.

Gli aveva detto che durante la serata aveva ricevuto una telefonata da parte di suo padre che lo aveva informato del fatto che sua madre a causa di un'improvviso malore si era dovuta ricoverare urgentemente in ospedale, cosi' lui era partito di corsa per l' Iowa con il primo treno disponibile...Non era il massimo come scusa ma sperava tanto che avrebbe retto...E fortunatamente cosi' fu.

Ora l'unico pensiero era cosa avrebbe detto a Down a sua madre e ai suoi amici...La verita'? No, era fuori discussione, come lo era tornare a casa, non se la sentiva... non in quel momento almeno.

Forse solo Willow, la sua fidata amica avrebbe capito, ma...no, forse nemmeno lei.

Quando c'era di mezzo Angel la loro ragionevolezza andava a farsi benedire.

Ma doveva parlare con qualcuno...doveva sfogarsi, da sola non avrebbe retto, era un peso troppo grande da sostenere.

Decise cosi' che in giornata avrebbe chiamato sua madre per sentire come stava, e poi...poi avrebbe tentato di vedere Angel, o perlomeno parlare con Cordelia doveva tentare, ne aveva bisogno.

Osservo' la tazza che aveva tra le mani...ormai il caffe' era diventato freddo.

 

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CONTINUA...

 

 

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