ANIME

(Seconda Parte)

di Manuelle (e-mail: io-venere@virgilio.it)

 

 

Disclamer: tutti i personaggi, ad eccezione di Dalila, appartengono a Joss Whedon, alla WB e alla UPN, l'autore scrive senza scopo di lucro e per puro piacere personale.


 

Los Angeles

Erano le otto del mattino e la nottata, tutto sommato, era trascorsa senza grandi problemi... quasi si annoiava. Forse però "annoiato" non era l'aggettivo adatto; quando c'era da combattere, da salvare gente in pericolo era tutto più facile. Il giorno era insopportabile. Non potendo uscire, si sentiva inutile e stare con le mani in mano stava diventando logorante.
Da quando era stato a Sunnydale e aveva rivisto Buffy si era aggrappato al suo "lavoro" per non pensare. Avrebbe combattuto ininterrottamente per scacciare il suo viso dalla mente, ma di giorno non poteva. Se solo le avesse potuto parlare ancora un attimo quella notte... ma non sarebbe stato giusto... Joyce era appena morta e Buffy non aveva bisogno di altre tensioni. Il bacio che si erano scambiati sotto l'albero ancora gli bruciava le labbra; se solo le avesse potuto raccontare di quel giorno alla luce del sole, che Buffy non sapeva di aver vissuto, dei momenti meravigliosi che avevano trascorso insieme... ma immaginava benissimo quale sarebbe stata la sua reazione... lo avrebbe odiato!
Anche lui si odiava: in vita non era stato altruista, anzi era un mostro d'egoismo! E adesso? Adesso che lo era cosa ci aveva guadagnato? Aveva rinunciato all'unico amore della sua vita, all'unica donna che avrebbe mai potuto amare per il resto dell'eternità... ma era per il suo bene... non sarebbe mai stata felice accanto a lui... mai! Allora perché era tutto così insopportabile? Più passava il tempo e più si sentiva schiacciato dall'infelicità. Ma era il prezzo da pagare per il male che aveva commesso per anni. Forse un giorno... sarebbero stati insieme, senza doversi guardare le spalle, senza l'incubo della morte tra di loro... o forse uno di loro sarebbe morto senza poter dire addio...
Era sempre la stessa storia... la speranza era una luce che vedeva troppo poco e quando succedeva lasciava subito il posto a pensieri terribili...
Ma perché faceva così caldo?

Angel - Cordelia, puoi venire quì?

Cordelia - Angel, sei pallido, tu... tu stai andando a fuoco!

Angel - Cosa? Ah!

Cordelia - Aspeta, non muoverti dal divano!

Cordelia corse a chiudere le tende. Angel la preoccupava, ultimamente era distratto, ma non si era mai dimenticato le cose essenziali, e non fare entrare la luce del sole... bhe... era letteralmente vitale!

Cordelia - Ma cosa ti sei messo in testa? Di incendiarmi il divano?

Angel - Ora sto meglio. Avevo notato che c'era molto caldo...

Cordelia - Non volevi suicidarti?

Angel - Non ancora... me ne ero solo scordato... pensavo ad altro

Cordelia - Menomale! Come farei senza i tuoi lamenti e la tua faccia depressa...

Angel - Come sta il bambino?

Cordelia - Sempre uguale... ma i medici sono ottimisti.

Una settimana prima Darla aveva superato se stessa. Aveva rapito un bambino di sei anni e aveva fatto in modo che Angel li trovasse tramite Drusilla. Cosa volesse ottenere era un mistero... era già da un pò che faceva cose del genere per suscitare in lui qualche reazione, ma non si era mai spinta così oltre! L'aveva quasi dissanguato quando Angel era arrivato per fermarla.Il bambino era entrato in un profondo stato di shock.
Da quella sera, ogni notte, Angel andava all'ospedale e gli si sedeva accanto aspettando che si sveglisse. Ogni tanto gli parlava di Buffy e delle persone che avrebbe voluto come amici, ma che non si erano mai fidati del tutto di lui. Era piacevole poter dire ciò che sentiva a qualcuno, che nella sua innocenza, non lo avrebbe condannato... come avrebbe potuto? Probabilmente non lo sentiva nemmeno. Gli aveva promesso che sarebbe stato con lui ogni notte fino al suo risveglio... non avrebbe più permesso che qualcuno, per colpire lui, facesse del male a degli innocenti!
Il telefono squillò, ma sentì rispondere Cordelia dall'altra stanza e si rilassò... da qualche tempo era terrorizzato all'idea che quello squillo annunciasse brutte notizie.

Cordelia - Si, chi parla?

Dall'altro capo del telefono Cordelia sentì ina voce familiare e, a dirla tutta, non molto piacevole

Giles - Cordelia, sono il signor Giles...

Cordelia - Giles, che sorpresa! Non è Natale... è successo qualcosa?

Giles - Stiamo tutti bene, almeno per ora... avrei bisogno di parlare con Angel se è possibile

Cordelia - Certo! Lo chiamo subito

Corse verso la porta dell'ufficio di Angel, ma vi si bloccò davanti prima di bussare... ci mancava solo questa! Angel era già abbastanza triste senza che ci si mettesse anche Giles!

Cordelia - Angel, c'è Giles Al telefono per te

Lo sguardo di Angel la sconvolse, in un millesimo di secondo sul suo viso passò sorpresa, angoscia, paura, quindi si affrettò a continuare

Cordelia - Stanno tutti bene

Angel - Ah.

Angel fece cenno a Cordelia di lasciarlo e rispose

Angel - Giles, è successo qualcosa?

Giles - Abbiamo bisogno d'aiuto Angel, la situazione ci sta sfuggendo di mano

Angel - Mi spieghi cosa sta succedendo

Giles - E' complicato... se non fosse grave non ti avrei chiamato

Angel - Ne sono certo...

Giles - Non intendevo dire... so che per te è difficile...

Angel - Non si giustifichi, capisco benissimo

Giles - Siamo impegnati su due fronti; Buffy combatte contro Glory e le sue creature, mentre noi cerchiamo di risolvere il problema vampiri... o quanto meno di limitarlo

Angel - Ma è una follia! Voi non siete in grado di combatterli!

Giles - Lo so... fino ad ora ci ha dato una mano Spike...

Angel - Cosa?! Immagino che ci sia una spiegazione...

Giles - Infatti... Sai del chip?

Angel - Ne ho sentito parlare, continui!

Giles - Inizialmente lo faceva per soldi e per essre nutrito, ma poi qualcosa è cambiato...

Angel - Cosa?

Il tono di Angel era sempre più incalzante

Giles - Angel calmati, non c'è motivo di preoccuparsi

Angel - questa storia non mi piace... Spike era un pazzo prima, non oso immaginare come possa essere normale con un chip in testa!

Giles - E' assolutamente innocuo, te lo posso assicurare, ma è in parte questo il problema...

Angel - Vada avanti, non la interromperò

Giles - Da qualche tempo Spike ci aiuta senza chiedere alcun compenzo e questo credo sia dovuto al fatto... insomma... lui...

Queste erano le brillanti idee di Spike... Come avrebbe fatto a dire ad Angel che Spike credeva di essere innamorato di Buffy e lui, il suo osservatore, non lo aveva allontanato

Angel - Giles, si spieghi meglio!

Giles - Spike crede... lui è convinto... bhe, di essersi innamorato...

Angel - Di chi? Di Willow? Ma certo! Ha sempre detto che la sua gola lo attirava!

Giles - Angel, non si tratta di Willow, Spike crede di essere innamorato di Buffy!

Seguì un lungo silenzio; Giles non sapeva come avrebbe reagito Angel

Angel - Mio Dio, Giles! Ma come ha potuto permettergli di continuare a starvi vicino... a starle vicino!

Giles - Angel, con tutto il rispetto per il tuo... diciamo stupore, non è questo il problema!

Angel - E qual'è?

Giles - Il chip si sta disattivando e non possiamo essere sicuri che Spike continuerà ad aiutarci senza farci del male e da soli avremmo qualche problema a proteggere Buffy e Dawn, per non parlare delle nostre stesse vite! Io e Spike ne abbiamo parlato a lungo e l'unica soluzione che vediamo è che tu venga quì ad aiutarci. So che non sarà facile, ma ne abbiamo davvero bisogno!

Angel - Mi faccia capire Giles, questa idea è venuta a Spike?

Giles - Si, è così. Ora... Buffy non sa nulla...

Angel - Certo, si arrabbierebbe moltissimo se lo venisse a sapere, ma... io non...

Giles - Prima di dire qualunque cosa ti pregherei di riflettere... comunque a Buffy ci penserò io, non è una stupida, capirà che è per il bene di tutti

Angel - Non lo metto in dubbio, ma io... almeno per ora, non posso lasciare Los Angeles

Giles - Non capisco... è una questione di vita o di morte, metti da parte i rancori personali!

La voce di Giles era carica di stupore e nervosismo... se Buffy e Angel non avessero smesso di comportarsi da adolescenti, un giorno o l'altro si sarebbero trovati nei guai!

Angel - Non si tratta di rancori personali! Ho fatto una promessa ad un bambino... Darla per colpire me l'ha lasciato in fin di vita ... come al solito sono la causa di una tragedia, ho promesso di vegliarlo, non mancherò alla parola data... spero comprenda...

Giles era sconvolto,ma si, comprendeva
La telefonata si concluse in fretta lasciando sia in Giles che in Angel un'angoscia che solo un miracolo avrebbe potuto scacciare

Angel si sedette e rimase a pensare
Perchè tutte le sue scelte dovevano sempre essere così dolorose? Perche involontariamente faceva sempre del male a Buffy. Quando era andato via da Sunnydale l'aveva fatto per il suo bene, ma ancora gli si spezzava il cuore al pensiero dei suoi occhi, dopo l'ascenzione, che lo guardavano andar via... E quando era tornato mortale? Aveva chiesto di riavere i suoi poteri e di tornare di nuovo il mostro che era, solo per poterla proteggere...
Ma adesso doveva rifiutare di andare in suo aiuto. Perchè? Che senzo aveva tutto questo? Perchè il suo amore doveva essere sempre causa di sofferenza? Che domande... Che diritto aveva lui di amare? Che diritto aveva lui di chiedere felicità? Lui che l'aveva tolta senza nessuna pietà a chiunque gli aveva intralciato il cammino, lui che avrebbe dato la sua vita tante volte quante erano quelle in cui l'aveva tolta, se fosse servito a qualcosa... Un anima... a chi non sapeva poteva sembrare il dono più dolce, ma non lo era, era la punizione più grande... avere paura di essere felici anche un attimo perchè sarebbero seguite morte e distruzione... e per mano sua!
Un'anima... un'anima... un'anima... un'anima...
Perchè non ci aveva pensato prima? Non sarebbe stato come andare a Sunnydale di persona, ma avrebbe limitato i danni fino a che il bambino non si fosse svegliato... e allora sarebbe stato libero di proteggerla di nuovo...
Si, sarebbe andata Dalila!

Angel - Cordelia! Chiama Dalila e dille di venire subito qui!

Giles camminava su e giù per il negozio sotto gli occhi di un incredulo Spike, non era facile trovare un'altra soluzione! Era passata un'ora, ma Spike ancora non la finiva di inveire contro Angel...

Spike - Stupidi mortali, io non vi capisco! Chiamate i miei sentimenti "ossessione", per Angel invece parlate di amore, ma chi è qui ad aiutarvi? Io o lui?

Giles - Spike, smettila! Così non risolviamo niente!

In quel momento squillò il telefono, era Angel

Angel - Giles, mi ascolti! Arriverà una persona entro il pomeriggio, si chiama Dalila e ha poteri molto particolari...

Giles - Angel, non ci serve un'altra strega

Angel - Lei non è propriamente una strega, lei è la donatrice di anime...

Giles - Mio Dio! Ho letto molto su di lei, ma non so in cosa consistano i suoi poteri... come potrebbe esserci utile?

Angel - ione so meno di lei, ma so che emana un'energia vitale fortissima e può restituise l'anima e la forma mortale a vampiri e demoni, ma solo se questi lo desiderano veramente... se chi la tocca non ha un'anima... bhe... è una sensazione strana, non la ricordo bene, anche perchè ricordo che avrei ucciso volentieri la precedente.... non c'è nulla da ridere, ma in quel momento è come se la notte eterna e la dannazione scompaiano... non so dirle altro, ma vi spiegherà lei; so che non è abbastanza, ma spero di poter essere lì prima possibile

Giles - Affascinante... grazie Angel, ce la faremo bastare...

Angel - Giles, non sparga molto la voce, non sareste al sicuro!

Giles - Gli altri vorranno sapere, cosa devo fare?

Angel - Dalila sa badare a se stessa, l'importante è che i vampiri non si rendano conto di cosa succede, sarebbe pericoloso!

Giles - Starò attento

Angel - a presto

Giles non sapeva cosa fare... decise di non dire nulla fino a quando non fosse arrivata e fossero stati tutti riuniti.
Spike invece era sospettoso

Spike - Cosa sta succedendo? Il cagnolino ci ha ripensato?

Giles - No, ma lo saprai presto... ora vai, c'è una coperta sotto il bancone

Spike - Allora potevo andare via anche prima... questo è rapimento!

Giles - Smettila, sai che era necessario parlare...

Spike - Si, lo so

Giles - Tona dopo il tramonto... ho idea che la serata sarà lunga...

 

TO BE CONTINUED...

 

 

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