ANIME

 

(Quinta Parte)

di Manuelle (io-venere@virgilio.it)

 

 

Disclamer: tutti i personaggi, ad eccezione di Dalila, appartengono a Joss Whedon, alla WB e alla UPN, l'autore scrive senza scopo di lucro e per puro piacere personale.

 


 

Ora Angel aveva davanti  Giles, e si rendeva conto che ciò che aveva appena detto non gli era piaciuto… in effetti forse aveva un po’ esagerato con Buffy.

Dal canto suo Giles era sconcertato. Aveva chiamato Angel perché li aiutasse, ma tuta quella faccenda fino ad ora aveva portato solo litigi ed incomprensioni; e adesso anche questa storia di non incrociarsi nelle ronde! Era il colmo! Stare tutti separati non sarebbe stato di nessun aiuto, tanto valeva che tornasse a Los Angeles se doveva comportarsi in modo così infantile! E Buffy? Non aveva imparato proprio nulla in quegli anni? Come in qualsiasi lavoro, anche per Buffy sarebbe dovuta valere la regola “non mischiare gli affari con la vita privata”… ma spesso il limite tra queste due sfere per lei ed Angel non aveva avuto molto valore.

 

Giles – Vi rendete almeno conto che così non risolverete nulla! Noi avremo le spalle scoperte e prima o poi qualcuno di voi due, combattendo da solo, si farà male… e questa è la migliore delle ipotesi.

Angel – La prego Giles, mi risparmi la peggiore…

Giles – Mi dispiace ragazzo, ma non ho intenzione di risparmiarvi nulla…

Angel – Ragazzo? Mi… Mi ha chiamato davvero “ragazzo”? Sa meglio di me quanto mi dispiaccia fare questo genere di precisazioni, ma per quanto lei qui sia un osservatore e quindi il più anziano della combriccola, io ho sempre qualche annetto in più! Apprezzo che voi tutti mi abbiate perdonato cose gravissime, o quanto meno che non me le facciate pesare più di quanto già non mi logorino, ma di fatto non sono più uno di voi, forse non lo sono mai stato! Non può dirmi cosa devo o non devo fare come se fosse il mio capo ufficio… io poi non l’ho mai avuto un capo ufficio. Tornando al discorso di prima… so cosa faccio. Nessuno di noi resterà senza un’adeguata copertura.

Giles – Lo spero… ma da quando parli così tanto?

Giles rivolse lo sguardo ad Angel, ma già non c’era più… le vecchie abitudini sono dure a morire.

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Spike stava camminando per la città in cerca di un posto tranquillo dove andare a ripararsi dalla luce del giorno… la sua cripta non sarebbe andata più bene. Loro sapevano dov’era e non voleva rischiare di trovarsi un paletto nel cuore tre secondi dopo che il chip avesse smesso di funzionare. Ma c’era dell’altro… la sentiva. Lei era vicina, sentiva il suo calore, la sua energia... la dannata Donatrice di Anime doveva abitare da quelle parti… e comunque Sunnydale non era così grande… l’avrebbe sentita anche se fosse stata dall’altra parte di quella cittadina maledetta…  non ci fosse mai arrivato il quel posto! Tutti i suoi guai cominciavano da quel giorno… e da quello stramaledetto moccioso del maestro!

Sembrava non ci fosse un posto in tutta Sunnydale dove non sentirla… probabilmente stava anche andando nella direzione sbagliata… ad ogni passo qualunque tipo di sensazione si faceva più forte… lo prendeva dentro, lo attanagliava… Merda! Stava andando proprio nella sua direzione!

D’accordo Spike non è un male… lei non può farti nulla se tu non vuoi! Va da lei e affrontala… dille che non la vuoi tra i piedi… e dille di smetterla con questo assurdo richiamo. Sembra la trama di uno stupidissimo film… sono trucchi superati questi… Va da lei e…

Spike chiuse gli occhi, tutto il suo essere attento a scoprire la provenienza di quell’energia. Non si rese conto di star già camminando… ma si rese conto di essere arrivato. Lasciò passare qualche istante per riprendersi da quell’esperienza, poi aprì gli occhi. Si trovava davanti un piccolo portone e, con sua grande sorpresa , notò che l’appartamento della ragazza era in una strada molto trafficata. Così era lì che abitava la delicata Dalila, la nuova recluta del vampiro detective… almeno aveva buon gusto. Sentiva la sua energia sempre più vicina, ma ormai si era quasi abituato. Salì le scale velocemente e bussò. La ragazza aprì dopo qualche secondo, e la sua espressione nel vedere Spike fu abbastanza sorpresa.

Spike – Non fare la commedia con me! Hai fatto tutto questo perché io venissi qui, vero? L’energia il calore sono insopportabili! Sono in cima alla lista dei dannati da salvare o cosa?

 

Dalila – Io non ho fatto nulla. Non è un potere che posso controllare. Tutti i vampiri sentono ciò che hai sentito tu… la maggior parte scappa, altri tentano di uccidermi… solo pochi vengono qui a chiedere ciò che io posso dare… tu per quale dei due motivi sei qui?

Spike – Sicuramente non voglio un’anima… quanto a volerti uccidere devo ancora decidere…

Dalila – Suppongo che dovrei essere spaventata

Spike – Questa frase ultimamente la sento un po troppo spesso per i miei gusti! E la risposta è si, gradirei che tu fossi terrorizzata!

Dalila – Non lo sono affatto… vieni dentro, non mi piace parlare sulla porta.

Spike – Tu… tu mi stai invitando ad entrare! Ti rendi conto che potrebbe essere la tua condanna a morte!

Dalila – Bla bla bla… credo che per questa sera tu non abbia intenzione di uccidermi… vuoi saperne di più, non è così

Spike – Credi davvero che mi interessi tutto questo? Cos’è, giocheremo alle mille e una notte? Io verrò qui per ucciderti e tu ogni volta mi racconterai una storia, nella speranza che rimandi in eterno? Non mi interessa nulla di ciò che sei o che puoi fare!

Dalila – Ed io non ho mille e una notte da sprecare con te… ora se vuoi sederti o uccidermi… accomodati.

Quella ragazza era oltremodo irritante! Sembrava non avesse per niente paura… l’avrebbe capita qualche settimana prima, ma adesso che il chip si spegneva lentamente… era pazza o cosa? Senza parole Spike uscì velocemente dall’appartamento.

Per due notti passò di nuovo da quella strada, e ogni volta si fermò a guardare quella finestra… prima o poi ci sarebbe riuscito! Forse non voleva realmente ucciderla, ma avrebbe dato l’ultimo pacchetto di sigarette rimasto sulla terra per riuscire a spaventarla a dovere!

La terza notte uscì dalla sua cripta deciso ad insegnare le “buone maniere” alla signora e si diresse verso l’appartamento senza fare la solita sosta all’ospedale per rubare la cena. Quando arrivò non si prese nemmeno il disturbo di osservare la luce della finestra come era solito fare, ma si avviò per le scale consentendo al demone che era in lui di emergere… adorava il sottile piacere che dava quella metamorfosi! Ma qualcosa non andava e quando fu davanti la porta ne ebbe la conferma. Era aperta, una busta con del pane era a terra. Spike entrò lentamente ma si rese conto immediatamente che l’appartamento era vuoto… uscendo urtò il pane con la caviglia… si abbassò per toccarlo… era ancora caldo. Qualunque cosa fosse successa, era avvenuta pochissimo tempo prima del suo arrivo… ma cosa? Improvvisamente sentì un urlo provenire da qualche parte sopra la sua testa… fece di corsa le scale che portavano ai piani di sopra e poi in terrazza… si, lei era lì… man mano che saliva la percezione di quell’energia alla quale si era abituato cresceva.

In terrazza lo spettacolo che gli si presentò non era certo piacevole… due vampiri dovevano essere stati infastiditi da quell’energia e avevano deciso di farla finita… uno teneva ferma Dalila, l’altro aveva appena incominciato a mangiarla… Spike si avventò contro il secondo e in pochi istanti lo scaraventò dalla terrazza… questo l’avrebbe tenuto a bada per un po’. Peggior sorte toccò all’altro che venne impalettato e ridotto in cenere. Spike si guardò intorno, non dovevano essercene altri… poi vide Dalila a terra. Era ancora viva. La prese in braccio e la portò a casa. Non aveva perso molto sangue fortunatamente, era solo svenuta. La adagiò sul letto e la coprì. Poi chiuse le tende… il giorno si stava avvicinando e non voleva che a vegliare la ragazza restasse solo un mucchietto di cenere.

Povero Spike – si disse – ti sei proprio rammollito…

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Ben entrò in casa, posò la giacca sulla poltrona e si sedette. Non sembrava che ci fosse nessuno oltre lui e questo lo sollevò. Non sopportava la presenza di quei piccoli mostri. Ma presto sarebbero arrivati… presto sarebbe arrivata Glory.

Infatti l’altra metà non tardò a prendere il sopravvento. Come se fossero sempre stati nascosti da qualche parte nella grande casa entrarono i piccoli servitori.

Serv 1 – Buon giorno divina dolcezza…

Glory – Smettetela subito con queste fesserie! Trovate qualcuno che possa saziarmi! Potrei impazzire se non trovo un cervello!

Serv 2 – Sarà fatto soave dolcezza… 

Dopo pochi minuti i servitori si presentarono con lo sventurato di turno e tutto finì in un momento. L’uomo se ne andò vaneggiando e i servitori si avvicinarono a Glory con espressione preoccupata.

Glory – Perché avete quelle facce? Sto benissimo…

Serv 1 – Magnanima Glory… in problema si è presentato…

Serv 2 – Una presenza fastidiosa è a Sunnydale…

Glory – Di cosa diavolo state parlando?

Serv 2 – In città è arrivato un vampiro… che aiuta la cacciatrice… si chiama Angel ed ha un’anima.

Glory – Che storia è questa?

Serv 1 – Il suo nome era Angelus, seminò morte per molto tempo fino a quando non uccise una ragazza zingara… i membri della tribù  della ragazza lo maledissero dandogli l’anima… lo condannarono all’infelicità eterna… a meno che… lui non provi un attimo di pura felicità…

Glory – Che succede se prova un attimo di pura felicità?

Serv 2 – Perderebbe di nuovo l’anima, e tornerebbe ad essere Angelus.

Glory – Allora? Qual è il problema? Invitiamolo a cena e… facciamolo felice…

Serv 1 – Freschezza eterna… per quanto ne sappiamo c’è solo un modo perché perda l’anima…

Serv 2 – Tre anni fa lui e la cacciatrice erano molto intimi… o meglio si amavano… lui fu felice solo per un momento e perse l’anima. Voci dicono che tornò più crudele di prima e cercò di riaprire la bocca dell’inferno…

Glory – Mi piace!

Serv 1 – Ma non ci riuscì… aprì il portale. Ma mentre combatteva contro la cacciatrice, la streghetta sua amica rifece la maledizione e tutto tornò come prima. Il portale però poteva essere chiuso solo con il sangue di chi lo aveva aperto, e la cacciatrice lo uccise ugualmente e venne risucchiato in una dimensione demoniaca…

Serv 2 – Non sappiamo esattamente come abbia fatto a tornare, ma non è rimasto a Sunnydale per molto… vive a LosAngeles… e pare che ora sia qui per combatterti…

Glory – Cosa? Quella troietta lo manda all’inferno e lui che fa? Continua a combattere con lei?

Serv 1 – Pare che tra loro ci sia un legame molto forte…

Glory – Umani e Vampiri… razze che non capirò mai… per fortuna sono superiore… ma ora ditemi… questo attimo di felicità… in cosa consiste, cioè come ha fatto a perdere l’anima tre anni fa?

Serv 1 – Bhe… non vorremo..

 

Serv 2 – Glory, infinita innocenza… 

Glory – Non mi dite… sono andati a letto e… sembra tanto una santarellina e invece… dev’essere stata molto brava la nostra piccola Buffy! Comunque non sarà un problema… dimenticate un particolare… sono o non sono un dio?

Serv 1 – Ovviamente gloriosissima!

Glory – Quell’anima non starà lì a lungo…

 

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Si sentiva debole, ma stava bene. Un lieve bruciore sul collo… ma cosa era successo? Avrebbe voluto aprire gli occhi, ma era troppo faticoso… c’era un dolce odore di pane… si, ora ricordava! I due vampiri, il panico… Spike… poi il buio. Pian piano cercò di aprire gli occhi ma sembrava che tutta la stanza girasse… era buio, ma un piccolo filo di luce filtrava da sotto la tenda… chi l’aveva portata lì? Chi aveva chiuso le tende? Quando i suoi occhi si furono abituati alla semioscurità vide una sagoma… seduto sulla poltrona accanto al letto c’era Spike con lo sguardo fisso su di lei.

Spike – Stai bene?

Dalila – Credo di si… grazie per…

Spike – Si, si… ero venuto per farti paura…

Dalila – Mi hai salvato la vita… da questo momento credo che ti sarà molto difficile riuscirci!

Spike – Dannazione! Li conoscevi?

Dalila – No, mai visti… te l’ho detto… quelli che vengono qui lo fanno per uccidermi o per l’anima… tu sei un caso, come dire, anomalo!

Dalila tentò di mettersi a sedere, ma emise un gemito… i muscoli le facevano male, non ce la faceva a muoversi. Spike si avvicinò e l’aiutò a sedersi, le si sistemò i cuscini dietro la schiena e diede una rapida occhiata ai piccoli fori che aveva sul collo. Questa volta ignorò l’energia che sprigionava quel corpo… il calore e per aiutarla la dovette toccare… 

La sensazione che provò fu più forte di quelle provate precedentemente… ma una cosa lo colpì più di tutto il resto: era come se non potesse smettere di toccarla… o semplicemente non volesse. Si allontanò velocemente e si rimise a sedere

Spike – Lezione numero uno… non devo toccarti!

Dalila – Dici così a tutte le ragazze che salvi?

Spike – Hey! Io non salvo le ragazze!

Dalila – D’accordo. Perché stai davanti il portone tutte le sere… e non entri? Cosa vuoi chiedermi?

Spike – Niente, non voglio chiederti niente…

Ma cosa stava facendo? Si stava avvicinando troppo, era pericoloso, ma non poteva farne a meno. Era come guardare la scena di un film senza poter interagire. Vedeva se stesso avvicinarsi a Dalila sempre di più… e adesso la stava baciando… e l’energia fluiva anche in lui, calda, piacevole, luminosa… e quel bacio… anche lui caldo, come per Spike non era mai stato. Si, perché in vita non aveva osato… e dopo c’era stata solo Drusilla… demone freddo anche lei… l’aveva fatto felice, ma non aveva mai assaggiato il sapore ed il calore di labbra umane. Si ritrovò a scappare per le scale fino a quando non raggiunse la strada e lì si bruciò, il sole non era ancora tramontato. Tuttavia le zone d’ombra erano abbastanza estese e non gli fu difficile raggiungere la cripta. Quando entrò notò subito di non essere solo… e seppe senza voltarsi chi era il suo ospite.

Angel – Ci si rivede.

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Il sole, la spiaggia… Angel… No! Morirai se esci dall’ombra! No! Ma cosa significava? La stava baciando… e stavano facendo l’amore… No! L’anima! Ma il suo Angel era ancora lì… umano… vivo… suo per sempre…

Buffy si svegliò non senza una punta di rammarico per aver abbandonato quel sogno così dolce. Ma era così reale. Poteva sentire l’odore della pelle di Angel… odore di vita… come aveva fatto a sognare qualcosa che ovviamente non aveva mai conosciuto? Questa storia rischiava di farla diventare isterica! I sogni! Questi erano peggiori di quelli del Maestro… almeno in quel caso sapeva di cosa aver paura… sapeva di dover combattere, ma ora era diverso… perché combattere sogni così dolci? Eppure si sentiva sempre inquieta dopo essersi svegliata… Scacciò i pensieri e si preparò per la ronda.

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Spike – Cosa ci fai in casa mia?

Angel – Ho pensato che visto che l’ultima volta non ti sei creato molti problemi a mettere a soqquadro la mia… forse avresti gradito una visitina. Io e te dovremmo parlare un po’, non credi?

Spike – E di cosa?

Angel – Cos’è questa storia che ti sei innamorato di Buffy? Pezzo di idiota! Come puoi pensare che lei ti degnerebbe di un solo sguardo?

Spike – Non mi sembra che io ti abbia ancora insultato, quindi perché sei così aggressivo?

Angel – Mi insulti soltanto pronunziando il suo nome… ed insulti lei!

Spike – Si certo Santa Buffy.

Angel lo prese dalla giacca e lo spinse verso il muro, un paletto puntato al cuore di Spike.

Angel – Adesso vuoi dirmi da dove comincia questa tua pazzia? E soprattutto non è ora che finisca?

Spike – Lasciami…

Angel lo mise giù

 

Spike – Non ho nessuna intenzione di parlare della cacciatrice… non è più un mio problema, ho altro per ora a cui pensare… Ma guardati! Hai l’aria di un Cristo che porta un carro di croci e perché? Datti pace! Tu e Angelus siete cose diverse… vivi nell’ombra di ciò che è stato…

Angel – Ma io sono ciò che è stato e ciò che sarà… cioè niente, nessuno.

Spike – E poi osi anche soffrire per lei… tu non ne hai nessun diritto… l’hai lasciata qui e sei fuggito! Codardo! Tutto si affronta. Ti nascondi dietro la scusa che lei non sarebbe felice, che non avreste un futuro… sono tutte stronzate, lo sai! Adesso è felice? Rispondi, da quando sei andato via credi che sia stata meglio?

Angel – Aveva un ragazzo normale… una vita diversa… potevano amarsi… in tutti i sensi…

Spike – Certo… Raley. Se definisci normale uno che di notte si fa succhiare il sangue per, parole sue, essere un po’ più demone… Felice con Raley? Ma fammi il piacere! Felice senza di te? Io lo sarei senz’altro , ma lei no…

Angel – Tu non sai niente…

Spike – No! Tu non sai niente! Sei tu quello che non è più qui! Sei tu quello che aspetta i grandi eventi per farsi vivo! E poi cosa fai? Quando ti manca troppo vieni qui a spiarla, a “proteggerla nell’ombra”! Signori e signore, ecco a voi Angel, il vampiro represso, Angel, il…

Angel – Adesso basta! Ho sentito anche troppo!

Spike – E invece no… Se tu avessi le… il coraggio di lasciarla andare non saresti ad un ora da Sunnydale, non saresti venuto qui a picchiare Raley come un liceale geloso!

Angel – Spike, tu non sai davvero nulla di me e Buffy… se sapessi a cosa ho rinunciato per proteggerla non parleresti così… se sapessi la verità… ma che sto dicendo? Potrei raccontarti tutto e tu non capiresti…

Spike – Ti sbagli, io ho sempre capito tutto prima di te e meglio di te… capisco lei meglio di te, perché tu sei accecato dai tuoi sentimenti e dalle tue manie depressive per vederla davvero per com’è!

Angel – Allora, se credi di capire tutto meglio di me, siediti e ascolta una storia…

Spike – Gossip? Devo prendere nota? Ok, Ok… ascolto

Angel – Il giorno dopo che venni a Sunnydale per… spiarla, come dici tu, lei venne a Los Angeles, perché l’aveva scoperto. Era arrabbiatissima, chi poteva biasimarla, indubbiamente non dovevo seguirla nell’ombra, ma successe una cosa… un demone ci attaccò, e prima di sconfiggerlo entrai in contatto con il suo sangue. Non so grazie a quale alchimia tornai umano… quel sangue aveva poteri rigenerativi… il mio cuore batteva di nuovo, non puoi sapere che sensazione fu sentirlo, avere fame, mangiar, vedere la luce… baciarla sotto la luce del sole… ero convinto che quella vita che mi scorreva dentro fosse il dono più prezioso… potevo stare con lei, fare l’amore con lei e svegliarmi accanto a lei… ma non lo era. Il demone che avevo ucciso tornò in vita e se non fosse arrivata Buffy a salvarmi sarei morto… non potevo combattere, non avevo nessuna possibilità di sopravvivere. Non ricordavo che il dolore potesse essere così insopportabilmente reale. All’insaputa di Buffy andai dagli oracoli e chiesi loro di annullare ciò che il sangue del demone aveva fatto… ma poteva essere fatto solo in un modo. Il tempo sarebbe tornato indietro a prima che il demone ci attaccasse e l’avrei ucciso senza ferirmi… io solo avrei portato il ricordo di quel giorno da vivo con lei, nessun altro. Mi rimaneva pochissimo tempo per dirle addio… e quando lo feci lei pianse e mi strinse a se come a voler catturare ciò che era stato… piansi anche io. L’ultima cosa che ricordo di quegli ultimi momenti sono le sue parole… ed è come se le avessi marchiate a fuoco nel cuore… non c’è giorno che non le senta.

Spike – Quali erano le sue parole?

Angel – Non dimenticherò, ripetè questa frase tante volte fino a quando il tempo che avevamo finì e tornati indietro avemmo giusto il tempo di salutarci freddamente… non dimenticherò mai nemmeno cosa dicemmo in quella circostanza: 

Buffy – Prendere le distanze fino a quando molto tempo sarà passato, abbastanza  perché  possiamo essere capaci di…

Angel – Dimenticare

Ora sai una cosa che prima non sapevi. Io l’ho lasciata andare due volte… e se solo potessi piangere allagherei l’universo, ma ormai è fatta. Ho rinunciato a averla accanto, ad avere una vita normale per poterla proteggere, per avere la forza di salvarla… e se salvarla significa salvarla da te lo farò.

 

Spike – Non hai bisogno di salvarla da me… io non sarò un problema, ma devi raccontarle tutto. Non puoi salvarla da se stessa se è infelice… se a furia di soffrire diventerà marcia dentro… e ti assicuro che è sulla buona strada!

Angel – Io non le dirò proprio niente… e non lo farai nemmeno tu!

 

Spike – Devo andare, dopo questa serata ho bisogno di un whisky…

Angel – Se osi dirle qualcosa ti uccido!

Spike – Tanto prima o poi mi ucciderai comunque!

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Angel aveva deciso di evitare in tutti i modi qualunque incontro con Buffy, ma non era facile come aveva sperato. Giles aveva ragione, non aveva senso combattere ognuno solo con se stesso… ma non poteva starle vicino, non più… sarebbe stato bello che tutto tornasse come i vecchi tempi… ma non poteva succedere. Gli avversari erano più forti di prima… mentre Angel si sentiva infinitamente più debole… ricordava ancora quelle notti quando fare la ronda con Buffy significava dare una sbirciatina veloce e andare via per stare più vicini possibile, per toccarsi, baciarsi… a pensarci gli veniva da ridere… o piangere? Se avessero pattugliato insieme prima o poi sarebbe successa la stessa cosa… in questo stava la sua debolezza… come avrebbe potuto essere forte, dire di no, un’altra volta?

Decise che sarebbe andato dove era lei, stando attento a non farsi vedere… se uno di loro avesse avuto bisogno di aiuto l’altro l’avrebbe sicuramente sentito. Ma Buffy era seduta dietro quel muro da troppo tempo…

“Angel – Mi dispiace di averti baciata in quel modo…non dico di non volerti. Tu sai quanto… Ok, rimuovere le tentazioni…

Stavano facendo l’amore… non era possibile, Angel non avrebbe mai permesso che succedesse ancora… ma ora era lì e l’anima… anche. Ma erano abbracciati…

Buffy – Voglio stare sveglia così che questo giorno possa continuare.

Angel – Dormi. Ne avremo un altro come questo domani

Buffy – Angel? Questa è la prima volta che mi sento così.

Angel – Così come?

Buffy – Come ho sempre voluto. Come una ragazza normale, che si addormenta tra le braccia del suo ragazzo normale. E’ perfetto.”

Angel – Buffy, svegliati! Buffy!

Buffy – Mmmmm… ancora un attimo…

Angel – Basta! Ma cosa ti è saltato in mente? Di fare un pisolino al cimitero? Poteva finire male!

Buffy si rialzò un po’ stordita. Aveva fatto di nuovo quel sogno! Ma cosa significava? Sempre che significasse qualcosa…

Buffy – Non so come, ma devo essermi addormentata… ho sognato che… cosa ci fai qui?

 

Angel – Passavo e ho visto la tua giacca su quel muretto… mi è sembrato strano… vado via subito.

Buffy – Ho parlato mentre dormivo?

Angel – Non ho perso molto tempo a guardarti… non lo so. Mi sembri un po’ strana… sei sicura di star bene?

Buffy – Cosa? Si, certo… ho solo bisogno di dormire ancora un po’… credo che andrò a casa.

Angel – Forse è meglio… resto io di pattuglia qui… Brutti sogni?

Buffy – Più che brutti sogni… terribili risvegli…

Angel – Buona notte, allora…

Buffy – Si, ciao.

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Dalila da ore cercava di addormentarsi, ma sembrava un’impresa impossibile… quel bacio l’aveva sconvolta e per di più Spike era scappato via senza una spiegazione. Sicuramente non era questo ciò che Angel si aspettava quando le aveva chiesto di andare a Sunnydale per tenere sotto controllo la situazione. Per fortuna era qui anche lui adesso, ma se gli altri avessero scoperto cosa aveva fatto Spike… non li conosceva abbastanza per poter determinare quale sarebbe stata la loro reazione, ma qualcosa le diceva che non le avrebbero fatto le congratulazioni. Al diavolo! Non era stata colpa sua in fondo! Non era certo il suo sogno nel cassetto essere baciata da un vampiro… e tanto meno da uno come Spike… ma doveva ammettere che era stato… piacevole, carino… bello. Si, bello era la parola adatta.

Qualcuno bussò alla porta. Mentre andava ad aprire reggendosi un pò qua e un po’ là, era ancora debole, sperò che fosse Spike, ma subito fu presa dal panico. Cosa gli avrebbe detto?

Quando aprì la porta si sentì al tempo stesso sollevata e delusa, non era Spike. Wesley stava sulla porta con un’espressione che non prometteva nulla di buono. Lo fece entrare.

Dalila – E’ successo qualcosa? Cordelia? Angel?

Wesley – Cordy sta bene. Angel… anche per quanto ne so. Ma cos’hai sul collo?

Dalila – Due vampiri mi hanno aggredita mentre rientravo a casa ieri sera… ma sto bene… tutto sommato non ho perso molto sangue. Spike è arrivato appena in tempo.

 

Wesley – Spike? Ancora quel parassita! Di questo parleremo più tardi, ma ora ci sono novità… non molto confortanti…

Dalila – Di cosa si tratta?

Wesley – La pergamena… ora so come Angel potrà tornare umano… e non sarà facile… anzi credo che sia addirittura impossibile.

Dalila – Non tenermi sulle spine, spiegati meglio.

Wesley – Ho trovato ad un asta di oggetti antichi una pergamena… uguale in tutto e per tutto a quella della profezia che deciframmo l’anno scorso. Il periodo è lo stesso e la lingua anche. Sono riuscito a decifrarlo e ciò che ho capito è agghiacciante! Angel ha pochissime speranze di poter tornare in vita… e la cosa che mi spaventa di più è che non dipende da lui... non nel modo che credevamo almeno...

Angel alzò il pugno per bussare alla porta di Dalila, da quando era a Sunnydale non era nemmeno andato a vedere come si trovava… qualcosa lo fermò. Era la voce di Wesley quella che sentiva all’interno dell’appartamento… e stava parlando di lui… e della profezia…

Dalila – Continua

Wesley – … è laconica come tutte le profezie, ma il concetto è chiaro. “Il mostro con l’anima è innocente, nulla a lui deve essere perdonato… un forza strapperà da lui il dono più grande, l’anima, e il demone crudele tornerà. Il cammino per la redenzione è destinato alla bestia e solo se l’amore ucciderà il male rinascerà il bene. Così è scritto e così sarà.”

Dalila – Mio Dio, salvaci!

Angel fuori dall’appartamento aveva sentito tutto ed ora era scosso da i brividi più forti che avesse mai provato. Se il suo cuore avesse battuto, alle parole di Wesley si sarebbe fermato. Quale colpa era così imperdonabile perché fosse inflitta una pena tanto crudele? Tutto questo non era giusto… di quali delitti si erano macchiati tutti quanti perché Angelus tornasse a tormentarli… perché Buffy era condannata a soffrire? Lui stesso l’aveva dannata guardandola la prima volta a Los Angeles...? Se non l’avesse mai conosciuto sarebbe stata felice…

All’improvviso si sentì cadere… ciò che aveva appena udito lo avevano distrutto… era paralizzato… stava per accasciarsi a terra quando due braccia forti quanto le sue lo sorressero… Spike! Se fosse stato lucido l’avrebbe sicuramente sentito alle sue spalle. Ma la forza di respingerlo mancò… che facesse ciò che voleva, non aveva più importanza… la morte sarebbe arrivata gradita come un regalo di Natale… un regalo che aspettava da più di duecento anni.

Spike – Ok, Ok… non facciamoci prendere dal panico… ti faccio sedere sulle scale. Ma quanto pesi… certo che sei proprio sfortunato… Hey! Sbrigati a tornare in te amico, devi farti spiegare tutta sta storia.

Wesley e Dalila intanto, sentendo dei rumori nel palazzo, erano davanti a loro.

Wesley – Spike, cosa gli hai fatto?

Spike – Io? Certo… cinquemila o seimila anni fa viene redatta una pergamena con una profezia terribile e la colpa è del caro vecchio Spike nel 2001… mi sembra giusto…

Dalila – Voi stavate ascoltando…

Angel – Pensavate di non dirmi nulla?

Wesley – Angel, le profezie possono essere aggirate… dobbiamo solo capire come aggirare questa…

 

Angel – “Così è scritto e così sarà” Wesley… non credo ci sia molto da aggirare… è meglio che mi uccidiate subito… Angelus non ve lo chiederà di nuovo…

Spike – Mi sa che qui stiamo perdendo un po’ la testa… sarebbe meglio entrare e parlarne… magari dare dell’acqua e zucchero alla signorina Angel che stava svenendo…

Angel – Sta zitto idiota!

Entrarono in casa, ma il silenzio era assordante. Ma chi glielo aveva fatto fare di andare lì quella sera… Donne! Se non l’avesse baciata come uno stupido in preda ad una tempesta ormonale, non si sarebbe trovato in quella situazione!

Wesley – Tutto questo non dipende dalla tua volontà… potrebbe anche finire tutto bene…

Angel – Tutto bene dici? L’amore ucciderà il male… cosa significa questo? Se Angelus proverà amore… se qualcuno amerà lui? Tutti voi, non sapete di cosa state parlando… se permettete che io viva… avrete firmato una condanna a morte! Voi non avete idea di cosa sarà capace…

Spike – Te l’ho già detto, ma non mi stancherò di ripeterlo… sei un codardo se credi che con la morte sfuggirai al tuo destino… ti facevo più sveglio… per quel che ne so hai già tentato il suicidio, ma con scarsi risultati visto che proprio quel giorno il sole non è sorto… e quando la tua innamorata ti ha mandato letteralmente all’inferno? Mi sa che nemmeno lì ti hanno voluto… Guarda in faccia la realtà una buona volta! Non hai vie di fuga…

Dalila – Spike adesso basta così… non è questo il modo…

Angel – Invece ha ragione… se deve succedere tutto questo non c’è modo di fermarlo… ma questa forza… la maledizione?

Wesley – Non lo so… se fosse la maledizione a farti perdere l’anima, non dovresti fare altro che non essere mai felice… e in questo sei un esperto… no, credo che ci sia dell’altro. La maledizione non c’entra nulla con la profezia, sarebbe troppo facile…

Dalila – Cosa possiamo fare? Da quello che so Angelus non sarà capace di provare un sentimento come l’amore…

Spike – Bla bla bla… luoghi comuni….

Wesley – Cosa?

Spike – Scusate… parlavo tra me e Spke… adesso io e Angel andiamo via… mi dispiace per te amico… ma credo di essere l’unico qui che potrà aiutarti quando succederà l’inevitabile… Dalila… dovremo rimandare la nostra conversazione…

Wesley – Se scopriremo qualcosa di nuovo sarai il primo a saperlo… credi che dovremo informare Giles?

Angel – Servirebbe solo a creare panico… nessuno potrebbe risolvere questa situazione, e non voglio che Buffy sappia di tutto questo prima che succeda… sarà Spike a dirle la verità quando sarà il momento.

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“Combattimento… Angel era ferito… non poteva farcela…

Buffy – Hai ferito il mio ragazzo!

Mohra Demon –Le grandi tenebre stanno arrivando.

Stava combattendo contro quell’essere mentre Angel era a terra inerte… ora lo aveva ucciso. Il suo angel era tra le sue braccia al sicuro… la testa sulle sue gambe, spaventato come un bambino…

Angel – Buffy, stai…

Buffy – Shh, stai bene. E’ tutto ciò che conta. Shh, stai bene (baciando la sua testa). Ed è finita. E siamo insieme.

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Angel e Spike erano seduti l’uno accanto all’altro sugli scalini della cripta… il sole non sarebbe sorto prima di due ore e nessuno dei due aveva voglia di provocare l’altro.

Angel – Cosa ti è successo?

Spike – Non so… forse il chip… forse il tradimento di Dru… non saprei spiegarlo.

I due stapparono la quarta birra. Spike porse il pacchetto di sigarette ad Angel che rifiutò…

Angel – Non sono ancora così disperato… forse più tardi. Ma cerca di rispondere alla mia domanda.

Spike – Forse non aspettavo altro che un chip che mi impedisse di essere quello che siamo… tra la tua anima e il mio chip credo che ci sia poca differenza… bhe… io non sono pentito… e posso essere felice… ma non poter uccidere ti fa riflettere… e poi ci si abitua. Per gli altri vampiri sono un rinnegato… ho imparato a convivere con gli esseri umani… forse con i migliori di loro… a volte mi sfiora il desiderio di poter essere vivo ancora… poi mi rendo conto che potrebbe essere solo un’illusione di questo ragno che ho in testa… è per questo che volevo uccidere Dalila. Lei mi spaventa perché può darmi qualcosa che non so se voglio davvero… Quando potevo fare del male lo facevo e basta… non credo di aver mai ucciso per odio… nemmeno le due cacciatrici… in realtà le temevo, potevano uccidermi, dovevo anticiparle per salvarmi…era anche un modo per rendermi migliore di te agli occhi delle nostre signore. Ma quando non ho potuto più torcere un capello a nessuno… ho imparato ad amare tutto ciò che fingevo di odiare… Sai benissimo che non ho mai voluto la fine del mondo… e lo sapevi anche allora, quando portasti la statua di Acathla per risvegliarlo…

Sapevi che ti avrei tradito… non aspettavi altro...

Angel – Non parlare così, non sono ancora lui… non sono ancora Angelus… e quando lo sarò, cerca di odiarmi più che mai!

Spike – Non c’è problema… 

Angel – Non so perché mi stia fidando di te… ma sei l’unico che possa proteggerla… o almeno provarci… lo sento che ormai potresti fare del male a chiunque, ma se è vero ciò che hai detto finora, se è vero che tieni a lei, la proteggerai… e mi ucciderai se sarà necessario… lei non lo farebbe un’altra volta.

Spike – Ho capito di non amarla davvero, se questo può renderti le cose più facili…

Angel – Mi fa piacere… avresti solo sofferto…

Spike – Quindi non ruberò ciò che è tuo quando non sarai più Angel… non è nel mio stile approfittare della debolezza di una signora… e comunque te l’ho appena detto… forse non potendola uccidere, ho creduto di amarla… ma adesso so che non poteva essere reale… ho provato un calore, una felicità che, per quanto fugace, so che non avrei provato con lei...

Angel – Non dire altro… proteggila… e proteggi Dalila se è di lei che parli… C’è un’ultima cosa che devi fare per me… se mai Angelus ti permetterà di avvicinarlo… parlagli… provaci almeno…

Spike – Sai che non succederà… non mi hai mai dato ascolto… non hai mai avuto la minima considerazione di me… nemmeno quando ero un assassino… perché dovrebbe essere diverso ora?

Angel – Non lo so… ma tu sei cambiato… io e lui siamo la stessa cosa, perché dovrebbe esserci tanta differenza… io… non posso permettere che le faccia del male…

Spike – Credi davvero che la ucciderebbe? Sei cento anni più vecchio di me e non ti rendi conto di ciò che è sempre stato sotto i miei occhi… e sotto quelli di Drusilla… cambiano i modi… cambiano i fini… ma non i sentimenti… Darla dovrebbe avertelo insegnato? Angelus non la ucciderà, questo è sicuro… ma non sarà facile impedirgli di farla impazzire…


Angel – Basta… non ce la faccio a sentire altro… ti prego… non l’ho mai fatto… ma ti prego… dille quanto la amo… quanto l’ho amata, quanto l’amerò… per sempre. Dille che se lui le farà del male dovrà ucciderlo… perché non sono io… e se soffrirà troppo raccontale di quel giorno… raccontale di me… Spike salvala da se stessa!

Spike – Mi odia… ma ci proverò.

Angel – Ora vado da lei… voglio guardarla dormire… potrebbe essere l’ultima volta.

Spike – Si… lascerò la porta della cripta socchiusa…

Angel uscì. Spike si accese una sigaretta e ingoiò a grandi sorsi l’ultimo whisky rimasto… fino a quella mattina credeva che non sarebbe potuta andare peggio… con Glory e tutto il resto… ora sapeva che quello era solo l’inizio…
“No Angel, non sarà l’ultima volta che la guardi dormire… purtroppo non è così… Angelus è in te anche adesso… e tu sarai in Angelus anche dopo…”

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“Era a casa di Angel, ma lui non c’era… l’aveva lasciato ancora dolorante e ferito… dove poteva essere andato?
Erano le 8:56… Angel stava entrando in quel momento… aveva l’aria sconvolta…
Buffy – Cos’è successo?
Angel – Niente. Io…
Buffy – Dove sei stato?
Angel – Sono andato dagli Oracoli. Ho chiesto loro di farmi tornare come prima.
Buffy – Cosa? Perché?
Angel – Perché più che mai ora so quanto ti amo.
Buffy – No. No, non l’hai fatto.
Angel – E se restassi mortale uno di noi potrebbe morire, forse entrambi. Tu hai sentito cosa ha detto il demone Mohra.
Buffy – Lui è morto, l’abbiamo ucciso.
Angel – Ha detto che ne verranno altri.
Buffy – Loro verranno sempre. E sempre saranno. Ma è un mio problema adesso, non tuo, ricordi?
Angel – No, non voglio stare semplicemente in disparte e lasciarti combattere, forse morire, sola.
Buffy – Allora combatteremo insieme.
Angel – Hai visto cosa è successo l’altra notte. Proteggermi non è solo un male per te, è un male per tutte le persone che hanno bisogno del nostro aiuto.
Buffy – Allora? Hai soltanto preso 24 ore per soppesare i pro e i contro dell’essere una persona normale, e hai deciso che era più divertente essere un supereroe?
Angel – Sai che non è così. Come potremmo stare insieme se il prezzo è la tua vita, o la vita degli altri? Lo so. Non potrei dirtelo. Non sono sicuro che l’avrei fatto se mi fossi svegliato accanto a te un giorno in più.
Buffy – Capisco… ma cosa accadrà adesso?
Angel – Gli Oracoli ci ridaranno questo giorno, mandando indietro il tempo, così potrò uccidere il demone Mohra prima che il suo sangue mi renda mortale.
Buffy – Quando?
Angel – Un altro minuto.
Buffy – Un minuto? No… no, non è abbastanza…
Angel – Non abbiamo scelta. E’ fatta.
La voce rotta dal pianto e dai singhiozzi…
Buffy – Come posso pensare di andare avanti con la mia vita sapendo cosa abbiamo avuto? Cosa avremmo potuto avere?
Angel – Non lo saprai. Nessuno lo saprà tranne me.
Buffy – Tutto ciò che abbiamo fatto.
Angel – Non è mai successo.
Buffy – E’ successo, è successo. Io so che è successo! Ho sentito il tuo cuore battere.
Angel – Buffy…
Erano abbracciati… e stava finendo… il minuto… era quasi passato… un bacio, un bacio ancora…gli occhi pieni di lacrime…
Buffy – No! Oh Dio. Non c’è abbastanza tempo.
Angel piangeva – Shh… ti prego… ti prego…
Erano stretti l’uno all’altra e stavano piangendo…
Angel – Ti prego… ti prego…
Buffy – No. Non dimenticherò mai… non dimenticherò mai… non dimenticherò mai…non dimenticherò mai…
Il minuto era finito.
Adesso si trovava a Sunnydale… sotto il suo albero al cimitero e stava parlando con Dalila…
Buffy – Ho tentato di dimenticare, ma è come se una voce dentro mi dicesse di non farlo… è come sentire me stessa promettere “non dimenticherò mai”, ma io non ho mai detto queste parole…
Dalila (senza voltarsi) – Chissà… forse l’hai fatto…


Buffy si svegliò di colpo… stava ancora piangendo… come poteva un sogno così meraviglioso finire in quel modo orrendo… ma era sicura che non fosse solo un sogno… i suoi non lo erano mai stati… E perché tutto a un tratto si era trovata a parlare con Dalila… che relazione c’era tra Angel e quella conversazione avuta con Dalila? Ci pensò meglio e tutto sembrò avere un senso… Quelle parole… quella promessa che non aveva mai fatto… o si?
Aveva ancora il respiro affannoso ma non perse tempo a pensarci ancora; si vestì in fretta e scese le scale in silenzio per non svegliare Dawn… Dawn! Non poteva lasciarla sola nel cuore della notte… se fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonata! Ma chi poteva chiamare? Era sull’uscio di casa a pensare una soluzione quando una voce la riportò alla realtà.

Angel – Sono quasi le cinque del mattino… dove vai così presto?

Buffy – Non so cosa tu ci faccia da queste parti e non voglio saperlo… eravamo d’accordo di evitare gli incontri, ma come speri di farlo se stai intorno a casa mia?

Angel – Veramente… stavo camminando e non mi sono accorto…

Buffy – si certo… lo spero… comunque entra! Mi servi!

Angel – Io cosa?

Buffy – Ok… avrei bisogno del tuo aiuto… solo se entri mi sentirò al sicuro.

Angel entrò .

Angel – Buffy cosa è successo? Glory?

Buffy – No… ho qualcosa da fare. Mancherò meno di un’ora, ma non posso lasciare Dawn sola… Angel ti prego… è importante!

Angel – Di che si tratta?

Buffy - Se è come penso lo saprai presto… non posso dirti dove vado, ma non preoccuparti, non è nulla pericoloso… ora fa il bravo e mettiti comodo… non ci sono libri ma c’è la TV… c’è una prima volta per tutto, no?

Angel – Buffy, aspetta…

Buffy chiuse la porta è si avviò correndo verso casa di Dalila… se c’era qualcuno che le avrebbe detto la verità era lei… una donatrice di anime non poteva mentire… almeno… sarebbe stato strano se l’avesse fatto.

Dalila sentì bussare alla porta… Wesley se ne era andato poco dopo Angel e Spike… Chi poteva essere a quell’ora del mattino?

Dalila – Si, chi è?

Buffy – Dalila, sono Buffy… lo so che l’orario è un po’ strano… ma è importante!

Dalila andò ad aprire… che sapesse già tutto? Angel non avrebbe detto nulla… Ma forse era già successo… forse aveva già perso l’anima e Spike era stato obbligato a dirlo a Buffy…

Dalila – Buffy, cosa è successo? Angel…

Buffy – Lui sta bene, sono io che sto diventando pazza!

Dalila – Spiegami

Buffy – Devi dirmi la verità! Quelle parole “ Non dimenticherò mai” le ho dette?

Dalila – Buffy, io non so se…

Buffy – Ti prego rispondimi… i miei sogni… Angel umano… il demone Mohra… non è frutto della mia fantasia?

Dalila – Buffy, di quali sogni parli?

Buffy – Ho sognato tutto questo e molto di più… ho sognato che Angel ha rinunciato alla sua vita mortale per proteggermi… che gli Oracoli hanno portato indietro il tempo… ho sognato dei momenti bellissimi che non sapevo di aver vissuto…

Dalila – Buffy…

Buffy – Dimmi la verità… è qualcosa che è realmente accaduto?

Dalila – Si… ma non devi prendertela se lui ha chiesto di tornare ad essere un vampiro… se non ti ha detto nulla… per lui è un gran peso poter ricordare da solo quei momenti…

Buffy – Prendermela con lui? Come potrei… lo amo più di prima se è possibile… Fino ad ora l’unico risveglio che ho ricordato era terribile… lui era di nuovo un mostro… ma adesso posso ricordare di essermi addormentata tra le sue braccia… e il mostro non tornerà più… ora devo andare… grazie… grazie di tutto.

Dalila – Buffy, il mostro tornerà ancora…

Ma Buffy non c’era già più. Si precipitò in strada… il sole era appena sorto e avrebbe trovato Angel a casa e gli avrebbe detto tutto… doveva affrettarsi.

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Glory – Sono pronta!

Serv 1 – eccellentissima grazia… sei sicura di farcela?

Glory – Certamente idiota! Ho governato una dimensione demoniaca per millenni… vuoi che non sappia come fare a togliere un anima? Avrò bisogno di qualche cervello da succhiare dopo… ma ci riuscirò! Angelus sarà mio e mi aiuterà a trovare la mia Chiave!

Serv 2 – Allora è il momento!

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Angel era salito in camera di Buffy. Lei sarebbe stata via per un po’ e voleva chiudere dentro di se il suo profumo. Si strinse al cuscino come per marchiarsi dentro la presenza del suo amore.
La testa cominciò a girare… un senso di oppressione lo attanagliò… aveva già provato quella sensazione…

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Glory – “Tenebra onnipotente, entra dentro me, dammi il potere! Strappa il bene dal male… prendi l’anima alla bestia e portala a me! Strappa il bene dal male… prendi l’anima alla bestia e portala a me! Strappa il bene dal male… prendi l’anima alla bestia e portala a me!


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Una forza sconosciuta ma potentissima paralizzò Angel, gli occhi fissi sul soffitto, la coperta del letto stretta tra le mani.
No! Non adesso… non in casa sua… ma non riusciva a muoversi… il cielo era nero e pioveva… i fulmini… se fosse riuscito ad alzarsi poteva andare via… ma non poteva… di colpo, senza volerlo si piegò su se stesso… gli occhi infuocati… una fitta al cuore… il corpo trafitto da mille spine… poi giacque inerte su quel letto.

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Una luce abbagliante si propagò per tutta la stanza. I servitori furono catapultati contro il muro… un fulmine squarciò il cielo del mattino e nuvole nere si addensarono su tutta la città. Glory si alzò e guardò lo scrigno dove aveva rinchiuso l’anima di Angel. Se Angelus non fosse riuscito a portarle la Chiave… avrebbe offerto l’anima alla cacciatrice in cambio di ciò che le apparteneva…

Glory – Cosa fate lì impalati… portatemi qualcuno da mangiare! Subito!

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Angelus spalancò gli occhi ed un ghigno gli si disegno sulle labbra. Finalmente libero… finalmente se stesso… ma cosa ci faceva sul letto della cacciatrice? Stavolta non c’era stato nessun attimo di pura felicità… doveva essere stato qualcuno con uno scopo preciso… ma non aveva importanza in quel momento… era affamato… l’avrebbe scoperto più tardi. La cacciatrice non era in casa. Ora ricordava come era andata… L’avrebbe aspettata… ci sarebbe stato da divertirsi e poi sarebbe andato via… a fare una bevuta come si deve… finalmente! Il solo quel giorno non avrebbe fatto capolino… la coltre di nubi nere era troppo fitta ed un temporale si era abbattuto sulla città con una violenza inaudita… non c’era niente di più divertente? Non si sarebbe scoperto subito… avrebbe aspettato che se ne accorgesse da sola e se non l’avesse fatto glielo avrebbe rivelato alla fine di quell’incontro… l’avrebbe illusa ancora un pochino… l’avrebbe rassicurata… forse le avrebbe fatto toccare il cielo con un dito… ma l’avrebbe buttata giù! Ecco cosa c’era di più divertente del temporale…

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Buffy stava correndo verso casa quando vide il fulmine… e la pioggia cominciò a cadere sempre più forte… strano… quando era uscita sembrava che la giornata sarebbe stata bella.
Entrò in casa che era bagnata dalla testa ai piedi… si diresse in salone, ma Angel non era lì… guardò in cucina, ma niente…

Buffy – Angel? Dove sei?

Angelus – Sono nella tua camera.

Buffy salì le scale di corsa pronta a dirgli tutto l’amore che provava… che aveva tenuto nascosto in quei due anni senza di lui senza quei ricordi così importanti che adesso erano di nuovo suoi.

Buffy – So tutto… so di Los Angeles…

Angelus – Chi te lo ha detto?

Buffy – L’ho sognato… ma non importa… adesso so… adesso ricordo…

Buffy lo abbracciò e lui restituì l’abbraccio baciandole dolcemente il capo e accarezzandola.

Angelus – Cosa dovevo fare? Non potevo dirtelo… non avresti capito… non avresti saputo realmente cosa era successo, amore…

Buffy – Angel… non mi importa… io ti amo… non voglio più vivere senza di te… non voglio che tu vada più via… promettimelo!

Angelus – Te lo prometto… non vado da nessuna parte… ma sei sicura di volerlo?

Buffy – Con tutta me stessa…

Angelus – Non ti lascerò… mai… finché morte non ci separi… giusto?

Buffy – Angel… che succede?

Angelus – Niente amore… cosa vuoi dire?

Buffy – Mi sembri strano…

Angelus – Strano? No… però… basta con gli abbracci… andiamo a letto

Buffy – Ma cosa stai dicendo… non possiamo…

Angelus – Già… come avrò fatto a dimenticarlo… la maledizione… io adesso vado… comincio ad annoiarmi…

Buffy – Cosa?

Angelus – Ci vediamo dopo… non preoccuparti. Un ultima cosa Buff… sei contenta che sia tornato?

Detto questo Angelus usci ridendo dalla finestra. Buffy rimase lì… immobile, incapace di dire una sola parola… un solo desiderio dentro di se… morire! La vista le si oscurò… dovette fare uno sforzo per non svenire. Si lasciò cadere ai piedi del letto… non respirava… non ci riusciva… il dolore, quel dolore terribile… non poteva fare nulla… non sarebbe riuscita a combatterlo… non avrebbe osato ucciderlo ancora… e lui gliel’avrebbe fatta pagare… Dopo tutto era giusto… Se lui l’avesse uccisa sarebbe stato tutto finito per sempre… finalmente! Passarono i secondi… i minuti… poi un grido disperato ruppe il silenzio di casa Summers… Dawn si svegliò atterrita da quel lamento quasi disumano… si alzò per dirlo alla sorella, ma quando entrò scoprì che quel grido proveniva proprio da Buffy… Ne seguì un altro… più forte… il cielo doveva tremare, pensava Buffy… gli angeli dovevano cadere… e il suo cuore doveva scoppiare… seguirono i singhiozzi e il pianto più disperato… poi il vuoto.

Fuori dalla casa… inzuppato di pioggia, Angelus rideva.

 

 

 

 

TO BE CONTINUED...

 

 

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