IL DONO

(Terza Parte)

 

Di Spiky -Paola La Bianca- (2bimba2@deejaymail.it)

 

 

Questa è la mia prima fanfiction su Buffy, abbiate pietà di me e perdonatemi le varie imprecisione… 

Grazie grazie e buona lettura.

 


Riassunto: tutti i doni sono stati trovati, e… alcune rivelazioni sono state dette.


 

 

MAGIC SHOP

h 11.30 a.m.

“Buondì!” salutò Pao, entrando nel negozio, seguita da Oz.

Ad accoglierli c’era Giles, il quale rimase alquanto sorpreso nel vedere l’uomo – licantropo: “Oh… Oz… quanto tempo!”

“Già… Giles”

“Bene… mi dispiace interrompere i convenevoli, ma la “ricerca” chiama!” s’intromise la ragazza.

“Va bene… guarda, qui c’è solo Anya, se vuoi inizia da lei… tra una mezz’ora arriveranno Will e … “ e l’uomo interruppe a mezz’aria la frase.

“… e Tara, può menzionare quel nome… ormai l’ho accettato!” terminò la frase Oz “Ok… Paola, torno tra mezz’ora, quando ci saranno anche loro!”

Paola si avvicinò al bancone: “Ehilà Anya… possiamo parlare un po’?”

“Mmmh… devo proprio? Devo sistemare le…” e Giles le lanciò uno sguardo, come per dirle ‘Anya… smettila di pensare al denaro e fai la persona matura’

“Ok ok… sediamoci” invitò l’ex demone “che devo dire?”

“Bè… inizia a parlarmi del tuo rapporto con Buffy!” suggerì Pao.

“Mah… non è che ci sopportavamo molto… ogni volta che aprivo bocca, mi dava certe occhiate…”

“Anya… non è la sola” disse Giles.

“Ah, ah, ah… può essere che ogni tanto parli a sproposito e dica quello che penso” fece Anya e il suo datore di lavoro la guardò di nuovo.

“Va bene… sempre… contento? Uff! Comunque non è che avessimo un gran rapporto… ma d’altronde era la migliore amica di Xander e facevamo parte dello stesso gruppo… mi fa piacere essere d’aiuto, dopo che ho ormai perso i miei poteri… nella Scooby Gang posso dare una mano con la mia esperienza demoniaca…”

“Ti mancano i tuoi poteri?” chiese Pao.

“Mah… ora come ora molto, almeno la morte di Buffy non sarebbe avvenuta, in generale però non più. Ormai ho Xander e la mia vita mi piace, accettando sia i suoi lati positivi sia quelli negativi.”

“E quali sarebbero i lati positivi e negativi?”

“I positivi: guadagnare tanti tanti soldi, per poi spenderli per comprare un’auto, una barca…”

“Ah… proprio cosine da poco!!”

“Sono indispensabili nella vita di una coppia… poi ci sono quelli negativi come la fragilità umana e lo scorrere del tempo… la vita umana è così breve rispetto a quella demoniaca. Quando ero Anyanka non mi ammalai mai, nemmeno un raffreddore, poi non avrei immaginato di rompermi… che so… un polso, una caviglia… e di invecchiare… quindi per me è stato difficile il mio impatto con la vita umana, ma soprattutto con la morte… la temevo…”

“Temevi? Cos’è cambiato?”

“Quando morì la madre di Buffy, tale situazione mi aveva mostrato che non comprendevo la morte, soprattutto quella per cause naturali… in ospedale, tutti attorno a me piangevano, e anch’io sentivo l’impulso di versare lacrime, ma realmente non capivo il perchè. Durante tutta la mia vita, non ho mai visto piangere nessuno per un morto, anzi ridevano… bè, quelle donne si erano finalmente vendicate. Dopo che Will mi assalì verbalmente, compresi il suo pianto e quello di Xander. Poi, con il passare dei minuti cominciai a rendermi conto che anch’io, essendo ormai un essere umano, avrei fatto la stessa fine… per un attimo il panico stava per prendere il sopravvento, ma quando vidi la calma apparente di Buffy, mi tranquillizzai. Purtroppo ero consapevole che l’ansia poteva tornare da un momento all’altro. Non fu così, però: infatti, vedendo Buffy affrontare la morte con forza sia fisica sia d’animo e combattere per la propria vita e per la nostra, compresi che era inutile la paura della morte perché avrei rinunciato, poco a poco, alla mia vita e perso ogni elemento di gioia in essa. Ho capito che la morte si può affrontare con la propria forza, sebbene un giorno o l’altro noi tutti lasceremo questo mondo! Comunque per dirla tutta, la morte non l’ho ancora compresa, però almeno non mi struggo più dalla paura”

La Cacciatrice, a quelle parole, quasi si commosse, ma non lo diede a vedere. Infatti, sorrise con un’espressione tra l’amorevole e il soddisfatto. Soddisfatto perché il dono di Anya venne fuori. “Grazie, Anya…”

“E di cosa? Non ho fatto niente”

“Non è vero… mi hai aiutato a trovare il dono di Buffy per te!” spiegò Paola.

“Veramente? Oh! Sono proprio contenta di esserti stato utile…”.

Mancava ancora una decina di minuti a mezzogiorno e per far passare il tempo Paola, Anya e Giles intrapresero una discussione. L’argomento? Ovviamente di magia, di che altro si poteva parlare in un negozio di oggetti magici?

h 12.03 a.m.

Il campanello della porta del negozio squillò, questo significava che qualcuno stava entrando.

“Buongiorno a tutti… oggi non è una bella giornata?” porse i saluti ai presenti Willow, che teneva per mano una Tara altrettanto di buon’umore.

“Ciao a tutte e due” diede il benvenuto Mr. Giles.

“Come mai così di buon’umore…?” chiese Pao.

“Ciao Paola… che bello ci sei… bè, con la notizia che ci hai dato ieri, chi non potrebbe essere felice?” si spiegò Wil.

“Come darti torto… bene, già che siete arrivate, potremo fare una chiacchieratina? Sapete, mi sembra di essere un dottore che chiama i suoi pazienti… mah… “ propose la guida.

In quel momento, nuovamente, il campanellino della porta suonò. Chi era? Bè, chi mancava all’appello?

“OH! O – Oz… anche tu qui? Bè… che scema, anche tu facevi parte della Gang…” balbettò imbarazzata la Rossa. Per tranquillizzarla un po’, Tara le strinse la mano, come per dirle ‘Fatti forza!’

“Eh, già… Willow, sta calma… non sono qui per sbranare te e Tara, ma solamente per farvi visita!”. L’ambiente, comunque, fu avviluppato da un silenzio alquanto imbarazzante. Allora, per smorzare la situazione Paola…

”Eh – ehm… perdonatemi l’intrusione… Willow… la chiacchierata…”

“Oh, si si…” la Rossa si ridestò dal suo stato di ebetismo.

Oz fece per andare, si sentiva di troppo, ma la sua ex lo fermò, invitandolo, solo con uno sguardo, a rimanere. Così i quattro (Paola, Tara, Willow e Oz) presero posto al tavolo rotondo del negozio.

“Sai, Pao… da quando ci hai spiegato la faccenda dei doni, ho iniziato a scervellarmi su quale fosse il mio… non ho quasi chiuso occhio stanotte e poi…”

“E poi?” fece incuriosita la Slayer.

“Ho avuto una folgorazione… infatti, mi ricordai che… che prima di scoprire quale fosse il suo segreto, sentivo che c’era qualcosa in lei che mi attraeva… Tara, stai calma, non in quel senso…  tutto ciò che sentivo era dato dalla mia percezione che Buffy era strana… no… diversa. Quella sensazione, poi, si mutò in un insolito senso di indagare, nato proprio dal fatto che Buffy  mi incuriosiva. Allora io, ma anche Xander, volevo capire il significato di tutto ciò” la ragazza si fermò, sorrise e poi riprese la sua spiegazione. “Mai prima di allora osai tanto: infatti, non mi sarei mai immaginata di pedinare qualcuno, perfino spiarlo per poter scoprire se stava nascondendo qualcosa. Non appena venni a conoscenza della segreta identità di lei, la voglia di indagine fu sostituita dalla voglia di osare… di osare ad entrare nel suo mondo, nel mondo del Male, dell’occulto e di osare a sconfiggere il Male. Ora l’osare mi serve più che mai… se nel campo mistico non si osa, nessun incantesimo verrebbe creato.”

“Mmhh… la voglia d’osare…” e Paola rimase per qualche minuto a pensare, sfogliando il fascicolo delle strega. “Può essere… però anche no! Sono state migliori amiche… avranno preso molto l’una dall’altra.

Era la prima volta che tentennava sulla decisione di scegliere l’elemento di cambiamento.

“Pao… c’è qualcosa che non va?” chiese Willow, preoccupata.

“Sono indecisa. Voi due siete state migliori amiche e quindi in molti modi e con molti gesti e sentimenti vi siete cambiate a vicenda”

“Cos’è che non ti convince?”

“Purtroppo, con questi dossier posso conoscere le vostre vite dal momento in cui Buffy mise piede a Sunnydale, quindi io non so se, magari, avevi già questa voglia, la quale si è acuita dopo aver conosciuto Buffy.”

“No, no… posso mettere una mano sul fuoco che quello che dici è letteralmente impossibile!” parlò una voce alle spalle del quartetto, che, voltandosi quasi urlò: “Xander!?!”

“E tu da dove spunti?” s’informò Tara.

“Dalla porta… sono qui fin da quando avete iniziato a parlare… eravate così intenti nella conversazione che non vi siete accorti di me!” spiegò il ragazzo. “OH! Chi non muore, si rivede… come va, vecchio mio?” salutò Oz, che abbracciò. Questo momento fu spezzato da Paola.

“Scusate, se vi interrompo… Xander che intendevi con ‘letteralmente impossibile’ ?”

“Ehm… io e Will ci conosciamo praticamente da quando eravamo in fasce, di conseguenza chi meglio di me sa com’era lei prima dell’arrivo di Buffy? Quindi, vi posso assicurare che la parola osare nel vocabolario Rosenberg era inesistente. Una prova? All’età di sei anni…” Willow però fermò il ragazzo “Xander… è meglio che le nostre vicissitudini infantili rimangano solo nei nostri ricordi…”

“Eh…ehe… perdonami, volevo dare una mano.”

“Lo so…” rincuorò la ragazza il suo migliore amico.

“Che peccato… tu non mi racconti mai nulla della tua infanzia…” s’intromise Tara.

“Tara… un giorno, molto lontano, te la racconterò!” rispose la Rossa.

“Ok… mi avete convinto, mi fido di voi… bene, ora siamo a meno 4. Avanti il prossimo… Tara vai…!” disse Pao, ironicamente.

“S - stanotte ho d - dormito, quindi non ho riflettuto come la nostra Miss Secchiona…”

“Non sono più una secchiona” si lamentò Willow. La sua ragazza sorrise e poi riprese il discorso ” … però, mentre stavamo venendo qui, mi è venuta in mente una mia conversazione con Buffy, di circa un anno fa.

Quel giorno stavo tentando di compiere per l’ennesima volta un incantesimo, che è piuttosto semplice per una strega più o meno esperta, ma che, immancabilmente, non mi riusciva. Dopo un altro fallimento, mi misi a piangere e caddi nello sconforto più totale, pensando di non essere una strega, per così dire, con le carte in regola. Proprio in quel momento Buffy bussò alla porta della mia camera. La feci entrare. Mi chiese se sapevo dove fosse stata Willow, ma immediatamente si accorse dei miei occhi gonfi. Fu molto premurosa, come se mi avesse conosciuta da sempre: mi circondò le spalle con un braccio e mi chiese il perché del mio pianto. Le raccontai tutto. Sorrise e poi mi disse: ‘Su, su, Cara, cioè Cara in senso fraterno, non pensare altro… ahimè, piangere non risolve nulla, te lo posso assicurare. Ti svelo un mio metodo di eliminazione - problemi. La regola assoluta è quella di stare calmi, è difficile, ma necessario. Poi, riflettere e concentrarsi sul proprio ostacolo o problema, per focalizzarlo nei suoi minimi particolari. Quindi, si “contano” le proprie forza, sai… per assicurarsi di non soccombere a metà della battaglia. Infine, scontrarsi contro di esso. Se questo problema è ancora in piedi, c’è l’ultima risorsa: recuperare le forze rimaste e iniziare a credere in esse, ovvero nella loro efficacia, ma soprattutto in se stessi. Ti assicuro che con questo metodo ogni ostacolo viene decimato. Non preoccuparti, è un metodo più che testato, cavolo… ogni giorno lo uso! ‘ e così, abbozzò un sorriso, mi baciò sulla fronte e se ne andò. Rimasi stupita perché non mi sarei mai aspettata che avrebbe trovato del tempo per i miei problemi, con tutto ciò che stava passando, ovvero che Riley se n’era appena andato e che la malattia di sua madre stava peggiorando.”

“Perché non me ne hai parlato?” domandò Willow

“B – Buffy ha voluto che io t – tacessi. Prima di andarsene mi disse: ‘ Tara, questo sarà il nostro piccolo segreto, ok? ‘ le chiesi perché volesse tenerlo nascosto. Mi rispose che non voleva deludere te, Willow, e tutti gli altri di nuovo, perché quando si era dimostrata debole, vi deluse. Quindi sembrando forte, la Scooby Gang sarebbe stata fiera di lei.”

“Scusa… dicendo così è come se ti avesse implicitamente confessato che tu non facevi parte del gruppo” chiese, intromettendosi, Paola.

“No, anzi… aggiunse che mi raccontò tutto ciò perché mi reputava una sua ottima amica e che ero l’unica a leggerle dentro…”

“Ma…” vollero obiettare Will e Xan.

“Anche voi lo facevate, purtroppo non comprendevate che prima di essere una specie di eroina, era un essere umano con tutte le sue insicurezze e paure che non riusciva ad affrontare.” chiarì la situazione la strega Bionda.

 Willow e Xander a quelle parole iniziarono a piangere sia per l’acuirsi della mancanza sia per  la loro inconsapevolezza dell’intimo dolore taciuto della loro migliore amica. Intanto, anche Oz rimase un po’ schockato dalla rivelazione di Tara, facendosi più cupo e imperturbabile.

Paola si sentiva a disagio. Non sapeva veramente che dire; ogni parola che le passava per la testa, le sembrava inopportuna. Il momento fu risollevato dall’urlo di Anya: “Aaaah… che schifo!”

“Caspita, che paura ci hai fatto prendere, Anya!! Che succede?” fece Pao.

“Bleah… una brutta bestia pelosa è appena strisciata lì dietro” e l’ex demonessa indicò uno scaffale.

“Fiu… solo quello… non preoccuparti, non ti può mangiare!” parlò Xan, asciugandosi le lacrime e ritornando, a poco a poco, il solito vecchio burlone.

“Ok… scusatemi se vi paio insensibile, ma il tempo stringe, quindi…”

“Che fretta c’è?” chiese Oz.

“A temp…”

“Tempo debito sapremo tutto” interruppero, in coro, la ragazza.

“Vedo con ‘piacere’ che mi sto rivelando un pochetto monotona.”

Tutti risero.

“Credo che tra i presenti, io sia l’unico a non aver trovato il mio dono… “ fece Xander “ Fatemi pensare… allora…  come ha detto poco fa Willow, si percepiva che Buffy era diversa da tutti noi, quindi già la spinta di indagare era piuttosto insolito per noi due. Quando si scoprì la sua identità e quindi l’esistenza del ‘Mondo Oscuro’, mi invase una scarica di adrenalina per l’emozione di essere approdato nelle tenebre. Purtroppo, la prima volta che incontrai quei simpaticoni di vampiri, l’adrenalina non la trovavi neanche con il lanternino… ero in preda al più totale panico, panico puro. Vedendo, però, Buffy lottare con tanta energia e distruggere ogni elemento maligno, di nuovo l’adrenalina tornò e con essa venne anche una consapevolezza di poter reagire al Male e di possedere una sorte di coraggio,… già, credo che Buffy mi abbia infuso il coraggio!!”

“Mmh… però posso fare la medesima obiezione che ho fatto a Willow”  si lamentò Pao.

“Naaa… Paola, ti giuro che un fifone più fifone di Alexander La Velle Harris non è mai esistito…” assicurò la Rossa strega.

“Bè… adesso non esagerare!” replicò il ragazzo.

“Non esagerare? Senti questa…”

“Ehi, aspetta un attimo, io non posso raccontare nulla di te, invece tu di me si??”

“Certamente… io sono una ragazza… e di una fanciulla non si deve mai raccontare nulla di ‘scottante’… all’età di 14 anni, io, Jesse e Mr. Coraggio dovevamo andare ad una specie di festa di Halloween…”

“Stop… non voglio più ricordare quell’incubo, a volte sogno ancora…. Brr… credici Paola…”

“Va bene non voglio indagare oltre, altrimenti mi svieni, sei un po’ palliduccio Ciccio!! E per ora posso dire operazione compiuta… wow… si è fatta l’una e mezza… allora, vi do appuntamento a casa Summers per le 21 così che ultimo le spiegazioni sull’incantesimo! Mr Giles, invece con lei e Dawn ci vediamo un’oretta prima. A stasera!… ah! Non preoccupatevi di avvertire Spiche, emh Spike… faccio io!”

“Paola… però ci dovrai prima o poi raccontare come hai conosciuto Spike… “ chiese, incuriosito Xander.

“Mah… vedrò se troverò il tempo!”

CRIPTA DI SPIKE

h 04.41 p.m.

Paola si era intrufolata furtivamente nella “casa” del vampiro con il chip. Aveva trovato il suo ospite a ‘ letto ‘, mentre dormiva. La ragazza si sedette sulla sua poltrona malandata e iniziò a fissarlo. Esteriormente sembrava lo stesso di tre anni prima, ma sapeva che era cambiato interiormente. Quando lo incontrò la prima volta, quel non morto avrebbe fatto qualsiasi pazzia per dilaniare letteralmente una Cacciatrice, ora invece aveva rischiato la sua ‘esistenza’ per salvare la vita alla sua acerrima nemica. Che strano! Lui, una volta, adorava il sangue e succhiare via l’elemento vitale di ogni essere vivente, soprattutto per sadismo e ora invece beveva sangue di maiale, non poteva far male ad una mosca e combatteva contro i suoi simili. Lei lo diceva sempre che la vita era strana!!!

“Che ti sei imbambolata? Lo so di essere un vampiro magnifico, non occorre che tu me lo ricordi con il tuo sguardo, Princi” parlò Spike, appena svegliato.

“Come al solito sei sempre pieno di modestia, eh? Pensavo che il tuo amico chip ti avesse cambiato, invece qualcosina del vecchio Spike esiste ancora!” replicò la Cacciatrice.

“E tu come al solito punzecchi, eh? Nemmeno tu, con il diventare la Slayer, non sei cambiata molto. Allora… sei qui per trovare il fantomatico dono di Buffy?”

“Wow… che perspicace… non ti facevo così acuto…”

“Ah, ah, ah… che ti devo dire?”

“Come agli altri ti dico: parlami del tuo rapporto con Buffy Anne Summers” gli suggerì Pao.

“Rapporto? Se fino a quasi un anno fa, lei mi avrebbe volentieri impalettato. Comunque… da quando non posso fare nulla a voi umani, tra noi s’instaurò un rapporto di amore – odio, amore, bè… forse rispetto – odio, nooo… bè… qualcosa – odio. Poi… quando Briciola… ehm Dawn si rivelò essere la Chiave, e quindi che era in grave pericolo, Buffy pose in me molta fiducia, perché ero l’unico ad avere una forza tale da proteggere sua sorella. Ne fui molto contento… mi trattava come un uomo e non più come un mostro succhia - sangue ed un assassino.”

“Bè… dimmi di più… che so… ti ha insegnato o mostrato qualcosa che tu non avresti mai capito o trovato da solo…”

“Lo sai che mi sembri una psichiatra? Gli occhiali ce li hai, ti manca solo un blocchetto per prendere gli appunti”

“Ma dai…” replicò la ragazza. Ma in quel momento da una tasca le cadde un note book.

“No, no… non lo sembri… lo sei, quando ti sei laureata in psichiatria?” la canzonò il vampiro.

“Ma quanto sei carino da uno a dieci? Cento, vero?”

“Va bene, va bene non ti scaldare… insegnato… non credo proprio” e prese una sigaretta “mostrato… mah… fammi pensare” e se l’accese ”… bè… forse… una volta, per caso, mi ritrovai dietro un albero e la vidi combattere contro un vampiro…”

“Ti trovavi proprio per caso dietro un albero, eh?”

“Bè… io capito sempre al posto giusto nel momento giusto… comunque lei riuscì a polverizzarlo riuscendo a salvare una ragazza, la quale l’abbracciò per ringraziarla… Buffy era… imbarazzata da quel gesto, ma si vedeva la sua soddisfazione… li per li non capii le sue espressioni… ma lo scoprii ben presto. Infatti, mentre stavo perlustrando una via nei dintorni del Bronze…”

“Vorresti dire quel locale dove vi ritrovate sempre?” chiese Paola.

“Si, quello lì… trovai una coppia di miei simili che stava giocando con del ‘cibo’: una bella ragazza dai capelli castani. Mi avventai su loro… in un primo momento perché volevo un po’ menar le mani, in un secondo per salvare la ragazza perché era visibilmente terrorizzata. In pochi secondi li uccisi. La ragazza si mise a piangere per la paura e lo schock. Non sapevo che fare… poi mi decisi di porle un braccio sulle spalle e lei… bè mi abbracciò. Tra un singhiozzo e l’altro mi ringraziò e per la gratitudine mi offrì da bere… non fu una gran cosa, ma aver salvato qualcuno da quei mostri mi soddisfò… mi rese orgoglioso di me! Credo che vedendo Buffy salvare qualcuno mi abbia spinto a fare la medesima cosa… mi ha mostrato il sapore del Bene…” e così Spike terminò.

“Ah… lo sai che è la prima volta che ti sento dire la parola ‘Bene’ senza che tu abbia dei conati di vomito? Si, si… sei proprio cambiato, Spiche… bè… ora è meglio che ti lasci, per te è notte fonda…”

“Noo… è da più di un anno che non ci vediamo… resta ancora un po’…”

“Wow… che premuroso che sei con noi Cacciatrici…”

E così Paola rimase assieme al suo amico vampiro ancora un’ora per parlare del più, del meno e di Buffy, anzi della sua ossessione e del suo amore per lei.

CASA SUMMERS

h 08.15 p.m. 08/06/01

Giles e la piccola Dawn erano in salotto, attendendo l’arrivo di Paola.

“E meno male che è lei che ci ha dato l’appuntamento… se l’avessimo fatto noi? Mah…” si lamentò Briciola.

“Non essere così impaziente… sicuramente avrà avuto da fare…” ipotizzò l’inglese.

Due minuti più tardi, finalmente il campanello squillò.

“Oh… Mr. Giles ci scusi per il ritardo, ma…” si scusò Paola.

“Purtroppo i vampiri sono aumentati di numero… non preoccuparti… spero che tu e gli altri ne avete uccisi molti!”

“No, nessun vampiro… per la verità, Cordelia non riusciva a trovare una scarpa e così abbiamo dovuto cercarla!” spiegò Wes.

“Ah!” fu l’unica risposta di Giles.

 

Ora nel salotto c’erano Angel, Riley (ovviamente a debita distanza l’uno dall’altro), Cordelia, Wesley, Oz, Paola, Giles e la Chiave.

“Eccoci qui… bene, Dawn tu sei l’ultima da ‘ricercare’…” iniziò la Slayer.

“Stupendo… allora già oggi può tornare mia sorella!” fece, entusiastica, la ragazzina.

“No, Cara… devi aspettare ancora un giorno… domani notte ci sarà il giusto allineamento di alcune stelle benefiche, che ci proteggeranno, e poi ci sono ancora delle cosettine da ultimare, ma sta sicura che domani per le… mah per l’una potrai coccolare la tua sorellona, ok? Ma non sarai la sola..” e così dicendo, guardò Angel, che se ne accorse, come Cordy e Wesley. La ragazza, allora, rosa dalla curiosità, voleva capire il significato di quello sguardo. I suoi due colleghi dedussero i pensieri di lei e Wes le sussurrò all’orecchio “Stai calma… ci sarà sicuramente un perché, ma ora non c’è il tempo per saperlo… tieni a bada la tua curiosità!” ma Cordelia non volle ascoltare le parole dell’amico, ma gli occhi di Angel fissi su lei con fare alquanto minaccioso, la fecero desistere. Intanto, Paola continuava a parlare “…ma, ora l’attenzione è tutta per te Bimba… tocca a te!” disse Pao.

“Bimba?! Io ho quasi quindici anni… non sono più così piccola!!”

“Oh no no… non volevo offenderti… è un mio modo di dire… scusa, è che prendo subito familiarità con le persone… i ragazzi li chiamo ‘Ciccio’ e le ragazze ‘Bimba’… non c’è nessuna implicazione di età…” si scusò la Cacciatrice.

“Oh… perdona me… non ti volevo assalire in quel modo… sai sono un po’ irascibile, ogni tanto!”

“Solo ogni tanto?” fece Giles.

“Si, ogni tanto… perché lei ha qualcosa in contrario?” replico Dawn, scura in volto.

“No no…” Giles non obiettò oltre. Non voleva che in qualche modo si potesse scaturire la sua forza. Infatti, già un mese prima, la ragazzina era talmente irritata, che riuscì a creare una colonna energetica che rase al suolo un vecchio edificio, dove si compivano i suoi allenamenti per controllare i suoi poteri di Chiave.

“Bene… forse è meglio riprendere… Dawn, vai!”

“Non so che dire… io conoscevo Buffy da poco tempo… solo un anno…” disse tristemente.

“È così, nella realtà, ma non nella tua mente, conosci tua sorella da quando credi che tua madre ti ha partorito…” Pao rincuorò la ragazzina.

“Già…”
“Su, Dawn… magari Buffy ti ha detto qualcosa che ti ha colpito…” suggerì Mr. Giles.

“Fatemi pensare… naaa… quando parlava non l’ascoltavo… era pedante, quando ci si metteva…”

“Ah… intanto parla del tuo rapporto con lei, poi, forse, verrà, fuori qualcosa…” consigliò Pao.

“Le ho sempre voluto bene… anche quando mi nascose, chi… che cosa fossi… era la mia meta da raggiungere: bella, intelligente, spigliata, amata da molti… però quando si impuntava su qualcosa che mi riguardava… Uff!… Diventava parecchio pesante… Dawn non fare questo, Dawn non parlare con quello… ora capisco perché lo faceva… che buffo… sono a scoppio ritardato!” e si fermò a pensare, poi riprese “Quante cose avrei voluto dirle prima che si gettasse nel vortice… tutte le notti la sogno, sapete? Mi sorride e mi accarezza la testa… io le vorrei raccontare o dire qualcosa, ma lei mi mette un dito sulle labbra e poi… mi sveglio, piangendo… perché mi rendo conto che è colpa mia se…” non terminò la frase che iniziò a piangere.

Angel, vedendola così indifesa, le si avvicinò e la coccolò un po’, come ai vecchi tempi, ovvero come i suoi ricordi manipolati glielo facevano ricordare. Briciola si calmò quasi subito, le mancava soprattutto questo di Angel: il suo abbraccio. Infatti, ogni volta che Buffy le dava sui nervi, lei si andava a rifugiare da lui. La capiva sempre, forse perché lui conosceva molto bene il caratterino di sua sorella.

Intanto, Riley era uscito sulla veranda. Non sopportava vedere quanto, ancora, poteva Angel. Si sentiva inutile. Credeva che almeno Dawn gli avesse voluto bene, veramente… bè…forse sì, ma non come ad Angel. Angel, sempre e solo lui. Era stanco di sentirsi in competizione con quel vampiro.

Paola si accorse di lui e lo raggiunse. “Riley… che c’è che non va?”

“Mah… tutto? Mi sento inutile… inopportuno.”

“Nooo… Ciccio, perché dovresti esserlo? Ti svelo una cosa… se non ti si trovava… l’incantesimo non poteva avvenire… quindi, anche se tu non lo credi, sei stato molto importante per Buffy… sei stato il suo amore, per così dire, normale, tranquillo… ovvero privo di complicazioni… se non fosse stato per te, chissà in che condizioni poteva essere dopo l’abbandono del Vampirotto e l’insensibilità di quell’idiota di Parker. L’hai salvata dal baratro… sii fiero di te… ti ho tirato su un po’ il morale?”

Il ragazzo sorrise, era già la seconda volta che Paola riusciva a strappargli un sorriso.

“Ooh… si! Così ti voglio… sorridente e pimpante…”

Riley, ormai, si sentiva in debito con quella ragazza. Dopo tanto tempo, qualcuno riusciva a non fargli pensare a Buffy e a tutto ciò che provava per lei. Per sdebitarsi, fermò il continuo parlare di lei con un dolce bacio sulle labbra.

“E questo cos’era?” chiese, titubante, Pao.

“Bè… in termine tecnico è detto bacio, in termine umano è un grazie per quello che fai per me!” rispose lui.

“Ah… sai che hai un bel modo di ringraziare?… Senti… ti posso fare una domanda?”

“Certo, come no…”

“Ti senti osservato?”

“Particolarmente… credo di avere circa cinque paia d’occhi addosso!”

“Anch’io ho la medesima sensazione.”

E infatti, le cinque paia di occhi erano di Cordelia, in prima fila, Wesley, Dawn, Giles e Angel, tutti appiccicati alla finestra che dava sulla veranda. Oz, invece, era ancora seduto sul divano… per fortuna esisteva ancora qualcuno d’indiscreto!

“Bene… come al solito, si fanno i fatti loro… penso che sia tempo di rientrare.”

Così si voltò di scatto, per beccare in flagrante i cinque spioni. Appena sorpresi, Cordelia iniziò a sistemarsi i capelli, Wes a cercare qualcosa nelle tasche, Giles a pulire nervosamente i suoi occhiali, Dawn ad allacciarsi le scarpe ed Angel a sistemare i quadri sul muro.

“Wow… è un nuovo ritrovo la finestra che da sulla veranda? Dai… muovetevi, tra poco arriveranno tutti e non abbiamo ancora trovato il dono di Dawn… andale andale… guardoni!!” rimproverò Pao i cinque. Nel frattempo, lei e Riley si fecero una sana risata per le espressioni di ognuno di loro.

“Bene… Dawn, riprendi che cosa stavi dicendo” fece la Cacciatrice.

“Ok… mmh… ho perso il filo… comunque… quando stavo piangendo tra le braccia di Angel, ho come avuto un deja vù: mi è venuto in mente una situazione simile a questa, ma non c’era Angel, bensì Buffy mentre mi diceva:

Dawn,
ascoltami.
Io ti voglio bene,
e te ne vorrò sempre.
Questo è il compito che devo fare.
Di a Giles…
Di a Giles che l’ho compreso e che sto bene.
Dai il mio amore ai miei amici,
Tu devi prenderti cura di loro ora,
Tu devi prenderti cura di ognuno di loro,
Tu devi essere forte.
Dawn la cose più difficile in questo mondo è viverci.
Sii coraggiosa,
Vivi,
per me.

Non so bene quando lei mi abbia detto queste parole e quando successe quel momento. Ma sono più che sicura che è avvenuto, forse… forse è riuscita ad entrare nel mio sub - conscio, poco prima che lei… morisse”.

“È probabile…” affermò Pao.

Nella sala calò uno strano silenzio. La cacciatrice meditò sulle parole dette da Buffy ‘…Sii coraggiosa, Vivi, per meper me’. Poi ebbe una folgorazione, guardò bene negli occhi Dawn e le domandò: “Sai cosa sono queste parole?” e la ragazzina fece segno negativo con il capo.

“Bimba… questo è il suo testamento ed anche… il tuo dono… bè… l’anticipo, se si può dire così… lei ti ha donato la sua vita… tu vivi grazie a lei, sia perché hai il suo sangue sia perché lei si è gettata al posto tuo in quel vortice mistico… però, perché il suo dono sia completo… tu non devi sentirti in colpa della sua morte… perché non si deve mai rifiutare un dono fatto con il cuore, quanto brutto o doloroso può sembrare o essere! Capito?”

Tutti rimasero a bocca aperta… era strano considerare che la morte poteva essere, veramente, un dono.

“Ma allora non avevamo capito ciò che disse la Guida a Buffy, quando la incontrò nel deserto… la morte non era il dono delle Cacciatrici, ma il dono di Buffy per Dawn…” pensò ad alta voce Giles, visibilmente scosso.

E nuovamente, Paola si sentiva fuori posto e non sapeva che dire per smorzare la tensione, ma, provvidenzialmente, Anya e gli altri entrarono in casa.

“Buonasera… siamo qui!” salutò l’ex demonessa. “Che facce… sembra che abbiate visto un fantasma…” e i sette già presenti la guardarono di traverso “ok, ok… come il mio solito ho fatto una gaffe… mai una giusta, eh? Uff!!”

“Bè… comunque Anya non hai tanto torto… come mai questa espressione un po’ cupa?” chiese Xander.

“Abbiamo appena scoperto il dono di Buffy per Dawn” rispose Paola.

“Beeene… eh, no…” fece Willow, la cui enfasi si placò subito, vedendo che le espressione dei presenti non cambiava. “Non ditemi che è così brutto …”

“No, anzi…” replicò Pao.

“Mia sorella mi ha donato la sua vita” terminò la frase Dawn.

E anche i nuovi arrivati s’incupirono.

Paola ormai stufa di quel momento troppo macabro: “Ragazzi… a questo punto non ci si può rattristare!! Siamo qui per far risorgere qualcuno… non per ucciderlo o altro, ok? Quindi voglio che dalle vostre facce scompaia la tristezza!”

“Si… Paola ha ragione!” rimarcò Cordy.

“Oh… ben detto… e ora, trovati tutti i doni… sono da ultimarsi alcune cose. Allora… ma aspettate un attimo” detto ciò, la Slayer uscì, per poi tornare con due sacchetti in mano.

“E quelli che sarebbero?” parlò Spike.

“Bè… qui“ e Pao mostrò il sacchetto nella mano destra ”c’è quello che serve per la purificazione degli… umani.”

“Cosa?!” in coro i ‘ vivi ‘.

“Per realizzare l’incantesimo, il proprio corpo deve essere privo da ogni tipo di scorie e influssi negativi, quindi ognuno di noi dovrà bere un intruglio per tutto il giorno di domani…”

“Perché hai detto intruglio?” domandò, quasi impaurito, Xan.

“Ehm… bè… l’ho provato a fare e quello che viene fuori non è di sicuro una gustosa aranciata!”

“Un’altra domanda: perché solo per gli umani?” s’informò Angel.

“Bene… ora è arrivato un momento cruciale, anzi il momento di una rivelazione: questo atto magico deve essere realizzato solo da persone con sangue caldo…” svelò Pao.

“Ovvero?” chiese, ingenuamente, Cordelia.

“Persone tutte vive… chi è presente all’incantesimo deve essere vivo!” esemplificò Angel

“Esattamente…”
“Ma allora io ed il Bel Tenebroso non possiamo far nulla!” proruppe Spike.

“E qui ti sbagli… ti sei dimenticato che ho ancora un altro sacchetto! Qui dentro c’è il ‘kit – ritorna vivo’!”

“Cosa?!?” in coro tutti, di nuovo.

“Eeehh… a ridalli… siete sicuri che non siete il coro della basilica di Saint Andrew?”

“Eh?!?”

“Lasciate perdere… ritornando… dal momento che anche nel 1327 la Cacciatrice si era innamorata di un vampiro, gli stregoni del Consiglio dovettero creare un incantesimo per far ritornare in vita i non morti…”

“No… non ci credo… tu mi stai dicendo che esiste un incantesimo per…” e Spike fu interrotto da Pao “…farvi rivivere!!”

“C’è sotto qualcosa, è troppo facile… e poi sarei venuto a conoscenza dai Poteri Che Sono che esisteva un incantesimo del genere…” fece Angel.

“Qui ti sbagli, Vampirotto… I Poteri Che Sono hanno taciuto perchè nessuno deve sapere che esiste… altrimenti ti immagini quanti non – morti lo avrebbero cercato? E poi… si c’è sotto qualcosa, però, senza saperlo, voi due avete già superato la prova che si doveva compiere!”

“E quale sarebbe stata?” chiese Giles.

“Bè… dimostrare di avere la volontà di redimere i propri delitti! Bene… vedendovi senza parole, vado avanti nel spiegare… purtroppo, c’è un piccolo problemino: Angel ha l’anima!”

“Bè… che male c’è, anzi ancora meglio… l’incantesimo farò poco sforzo” disse Cordy.

“E qui ti sbagli, Cordelia… ahimè, il non – morto deve essere se stesso. Mi spiego meglio… il demone deve sovrastare l’uomo…”

“Quindi Angelus deve ritornare!” sentenziò Vampirotto.

“Ma aspettate un attimo… Angel si sta redimendo, grazie alla sua anima, ma non Angelus…” s’intromise Riley.

“Il tuo dubbio è legittimo Riley… quindi voi altri non guardatelo male… per fortuna, e forse voi questo non lo sapete, quando quegli zingari maledissero Angelus, fecero comparire non Liam, ma la parte umana di Angelus.”

“Bene… di conseguenza Angelus non deve tornare…” tentò di assicurare Cordelia.

“No… deve tornare perché il vampiro completo è Angelus, mentre Angel è la sua parte umana, come vi ho appena detto… in fondo, mooolto in fondo anche Angelus vuole redimersi… se non fosse stato così, Angel, senza lo stimolo di Angelus, non si sarebbe fatto in quattro per attuare la profezia di Aberijan! Bene… vedendovi nuovamente senza parole, continuo… tutti ben sanno che per far ritornare quel simpaticone di Angelus, il Vampirotto qui presente dovrebbe raggiungere un attimo di felicità pura… e dal momento che Buffy è ora ridotta a sole ossa, Angelus deve ritornare con un… incantesimo… “

“Oè… e quanti incantesimo si dovranno usare ancora??” si lamentò Spiche.

“Bè… ancora un paio… comunque… voi sapete che cos’è il cubo di sthesula (perdonatemi per la poca fantasia nel nome!!)?”

“Ehm… ah, si… è un oggetto che si ‘nutre’ di forze positive, per convertirle in negative…” rispose Giles “ma si dice che non sia mai esistito… è solo una fantasia usata per delle leggende!”

“Ottimo per la prima parte, benino per la seconda… si sosteneva che questo” e dal sacchetto contenente il ‘kit – ritorna vivo’ Paola estrasse un cubo ricoperto da un involucro di cuoio “doveva essere ritenuto inesistente perché, essendo una pericolosissima arma per l’umanità, nessuno doveva cercarlo!”

“E come si deve usarlo per non far danni?” si volle togliere la curiosità Xander.

“Bè… dovremo rinchiudere Angel e il Cubo in una stanza a tenuta stagna così che nulla possa essere né assorbito né emanato tranne che l’energia benigna di Ang.” Poi lei rivolta a Angel “Mr. Vampyr… non ti  chiedo se te la senti, perché non hai altra scelta… ma, che non appena senti che Angelus sta per tornare distruggi il Cubo, ok? Bene… altro che vi devo dire, vediamo… oh! Cavolo… una delle cose più importanti… Mr. Giles… io e lei domani sera dovremo andare a disseppellire Buffy e dovrà fare un incantesimo…”

“Perché lui? Le streghe del gruppo siamo io e Tara!” si lamentò Willow.

“Si, lo so… ma c’è una ragione… chi lo deve compiere deve essere una persona molto intima con la defunta… intima non nel senso di amanti… ma di parenti o simile… ci sarebbe Dawn, ma, non avendo esperienza nell’arte magica, è meglio non rischiare, Joyce, ahimè, è morta… resta solo Giles… lei era come un padre per Buffy, quindi chi meglio di lei può farlo, dato che ha anche  esperienza mistica! Un ultima cosa: Dawn, per la tua grande gioia, domani non andrai a scuola…”

“Oh… sai Paola che ti adoro?”

“Eh eh… lo immaginavo… non potrai far baldoria, perchè ti dovrai riposare… e poi mangiare continuamente… infatti, ti dovrò prelevare un bel po’ di sangue per poterlo versare sulle ossa di Buffy. Ok… penso di aver concluso, finalmente… Ora… ci dobbiamo trasferire nella mia villa…”

“Tua? Ma non era del Consiglio?” fece Riley.

“Tra poco sarà mia… eh, che sbadata… c’è ancora qualcosina da spiegarvi, ma adesso non è il momento giusto, quando tutto ‘sto ambaradan sarà finito, vi svelerò altre cosette… e quella volta, veramente avrò finito!” spiegò Pao.

“Aspetta… perché ce ne dovremmo andare da qui? s’informò Dawn.

“Bè… pensi che ti piacerebbe avere tra i piedi la Polizia? Perché? Bè… l’incantesimo per far ritornare vivi è un po’… doloroso e sicuramente loro due” ed indicò Angel e Spike “ urleranno mooolto! E poi ho allestito in soffitta la stanza perfetta per il ritorno di Angelus”.

Mentre l’intera Scooby Gang si divideva per recarsi alla Villa, Paola ricevette una telefonata… ovviamente la suoneria è sempre Candela!!

< Pronto? Oh… è lei Verri! >

<Si… come sta andando? >

< Bene, grazie sto bene… >

< Oh scusa hai ragione… bè… allora, tutto ok lì? >

< Uff!… Liscio come l’olio… tra poco faremo tornare vivi i due vampiri… e poi ho trovato tutti i doni… >

< Bene… >

< Cosa succede? La sento così moscio… >

Si sentì sospirare.

< Succede qualcosa… ci sono problemi a Londra, vero? >

< Si purtroppo… devi sbrigarti Bambina… io e il mio gruppo non riusciremo ancora per molto a nascondere il tuo ‘cammino’… gli scagnozzi di Travers stanno per arrivare a Sunnydale… >

< Quando… esattamente? >

< Domenica mattina… >

< Nooo… uff! è la mattina in cui Buffy dovrebbe recuperare le forze… di conseguenza dobbiamo partire non appena Lei torna, non è vero? >

< Già… ho prenotato i biglietti, il volo è il n°106 delle 4.45 di mattina… per i passaporti dei due vampiri, richiedi le chiavi per la cassetta n° 246… ora devo andare… buona fortuna, mia Cara >

< Grazie… oh… aspetti, chi ci sarà all’aeroporto di Londra? >

< Oh… che smemorato… >

< Strano >

< Ah ah ah… anche lì ci sarà una cassetta, sempre la n° 246 (la stessa dell’aeroporto di Sunnydale, perché so che tu con i numeri sei pericolosa) dove troverai le chiavi per due automobili: una monovolume, parcheggiata proprio davanti all’aeroporto, e un furgoncino, poco più distante. Le riconoscerete da una stella e una mezza luna sul cofano. Ciao >

< Arrivederci…> “Accidenti… odio fare le cose di corsa!!”

Tutti se n’erano andati, tranne Riley che la stava aspettando per andare.

“Problemi?”

“Parecchi!”

“Ok… non ti chiedo nulla, con quella faccia ho paura che se domando qualcosa tu mi sbrani… dai andiamo!”

 

 

FINE TERZA PARTE...

 


 

Disclaimer: i diritti di questo racconto sono ceduti al sito Crazy for Buffy. Tutti i personaggi della serie televisiva “Buffy – the Vampire Stayer” e “Angel” sono proprietà di Joss Whedon e David Greenwalt, della 20th Century Fox Television Production, della UPN e WB. Sono stati usati senza consenso degli autori, ma non a fini di lucro. Paola, Giacomo Verri e DJ sono personaggi nati dalla “tastiera” dell’autrice.


 

 

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