SECONDA PARTE: Il figlio

 

di Maria (moments@inwind.it)

 

 

 

Episodio fan-fiction per B.T.V.S. (in due parti)

Tutti i personaggi sono di proprietà della Warner Bros e di Joss Wedon, tranne la donna, il bambino più qualche demone e vampiro.

 

 

 


 

 

Ora potete riprendere.

 

QUALCHE TEMPO DOPO  …..

 

Un tramonto a Los Angeles.

 

Era seduto davanti alla finestra  in una di quelle stanze che non troppo tempo addietro era stato il suo ufficio, pensava a Buffy, come sempre, però questa volta piangeva, si torturava il dito toccando e ritoccando il suo  Claddagh. Era sempre con la punta rivolta verso il suo cuore, <<apparteneva a qualcuno>>. Apparteneva a Buffy.

Erano passati sei anni, giusto quella sera, da quando si era fatto conoscere da Buffy affrontandola in quel vicolo dietro il Bronze. Era convinto che quello che gli aveva riferito Buffy sulla “fusione” di Angel ed Angelus era vera, plausibile. Ma lui non voleva rischiare.

Il dolore quella sera era troppo forte, “Se ti salvi, e torni com’eri  io non ti rivedrò mai più”: quella promessa che aveva pronunciato alla sua amata e che avrebbe mantenuto, quella promessa era il suo solo pensiero, era come una lama che affondava nel suo cuore.

Era strano non aveva un cuore eppure se lo sentiva trafiggere.

Lui però era felice così. Era felice di soffrire perché la sua Buffy era viva e questo era più importante del suo strazio. Lui era un vampiro. Un vampiro che si era innamorato, ed aveva sofferto per amore, ma la sua sofferenza non era finita e lui lo sapeva, quel dolore diveniva più forte e quella solitudine gli faceva cercare altra solitudine. Era come una droga, specialmente da quando Wesley era diventato il nuovo osservatore di Buffy. Con lui anche Cordelia era rimasta a Sunnydale perché i due ormai si frequentavano e lei non lo avrebbe mai lasciato, ora erano altre le cose che cercava. Lei era maturata un bel po’ anche grazie alla guida costante di Angel e poi Gunn aveva preso la sua strada ed ormai non si vedevano più.

Era solo. Solo.

 

Lo stesso tramonto a Sunnydale

Era in camera sua mentre preparava lo zaino. Sul letto aveva sparse le sue cose, quelle cose che gli servivano per affrontare vampiri e demoni. Wesley l’aveva istruita per bene per affrontare un vampiro molto potente che era arrivato a Sannydale con lo scopo di uccidere la cacciatrice. Era triste, anche lei stava pensando al loro primo incontro, a quando conobbe Angel e guardando la finestra provò tanta nostalgia. Come in una visione sfocata rivedeva loro due mentre parlavano alla finestra o si baciavano o lui che entrava all’improvviso o lei che lo aspettava nervosamente mentre lo aspettava per raccontargli qualcosa di importante. Si mise a piangere e Down la trovò piangendo.

Down - Vengo con te stasera? – le disse preoccupata -.

Buffy - No.

Down - Ti prego non piangere.

Buffy - Non sto piangendo.

Down - Già! Stavi solo pensando ad Angel. – dopo una breve pausa Down proseguì con voce calma e bassa - Buffy ti prego non ricominciare. Lui non tornerà più e non vorrebbe mai vederti in queste condizioni.

Buffy guardava il Claddagh che era al suo dito, con la punta rivolta verso il suo cuore, nello stesso istante in cui a chilometri di distanza lo stava osservando Angel poi trovò la forza di rispondere a sua sorella:

Buffy – Non voglio sentire questi discorsi, non sai di cosa stai parlando. Io sono sempre sua, sono sempre stata sua non te lo dimenticare, quando vorrà tornare mi troverà ad aspettarlo. E adesso – scostando Down con un braccio – lasciami fare il mio lavoro, e non seguirmi. Stasera è pericoloso e non voglio che ti succeda niente.

Gli si leggeva chiaro negli occhi che non avrebbe permesso che anche a Down accadesse qualcosa dopo la morte di Joyce.

Down - Allora andrò da Spike – disse con un tono che sapeva non gli sarebbe piaciuto – e starò un pò con lui.

Buffy - No! Tu vai da Tara e Cordelia e le aiuti al negozio dopo aver fatto i compiti. E non discutere – disse zittendo subito la sorella che aveva riaperto la bocca per parlare – tanto poi controllo. E poi Spike viene con noi.

Quella sera fù dura. Il vampiro era veramente potente e scaltro, le ci vollero venti minuti di duro combattimento per riuscire a trafiggerlo. Ma alla fine lei prevalse anche se era stato più ostico di tanti altri avversari. Quella sera quasi l’intera scooby gang era lì perché Glidus si era portato dietro un bel po’ di seguaci, Willow ed Anya avevano preparato degli incantesimi e Xander aiutò a sistemare con Wesley le trappole e diede con lui qualche pugno e infilzò alcuni vampiri con i paletti che aveva preparato.

Xander – Però!! Siamo forti!! Anzi siamo imbattibili, una vera forza della natura. Avanti vampirastri da quattro soldi fatevi vedere! Questa è la sera giusta per farvi polverizzare – disse con tono spavaldo e burlesco -.

Quello che stava cercando di fare era solo di risollevare il morale di Buffy che era più che sconvolta. Aveva capito che Baffy aveva avuto paura di non farcela.

Anya gli lanciò uno sguardo che quasi lo inceneriva mentre aiutava Wesley a risollevarsi da terra dopo che aveva tentato di aiutare attivamente  – si fa per dire – la gang.

Wesley – Grazie a Dio è finita. Almeno per stasera! Torniamo al negozio e facciamo subito il rapporto visto che abbiamo tutti i ricordi freschi – mentre lo diceva si toccava il viso tumefatto e il braccio dolorante -.

Willow – Va bene. Ma che fine ha fatto Spike. Era dietro di noi.

La sua richiesta fù esaudita.

Spike – Porca miseria disgraziata!! – si alzò da un cespuglio con un paletto conficcato nello stomaco – Xander vuoi stare più attento la prossima volta?! Un po’ più su e mi avresti polverizzato!! – gridava ancora più forte – Te ne rendi conto bamboccio!!??

Xander – Oh scusami. Mi rendo conto solo adesso che avrei privato il mondo di te Spike. La prossima volta vedrò di sbagliare in modo più preciso.

Spike prese le sembianze da vampiro e stava per saltare addosso a Xander  quando Anya si mise in mezzo.

Anya -  Non vorrai farmi diventare vedova ancor prima di essermi sposata!? Vero Spike?

Spike – Va bene donna lo faccio solo per te. Lo so che non posso ucciderti Xander ma ti posso fare molto male – sentenziò rivolto verso Xander che ancora se la rideva -.

Tornarono al negozio e fecero il rapporto, e nel frattempo che Cordelia coccolava il suo Wesley mentre lo curava, Buffy si accorse che tutti erano accoppiati e si sentì fuori posto.

Down si sedette vicino a Spike e si feceva raccontare tutto nei minimi particolari, Tara si prendeva cura di Willow ed Anya e Xander si sbaciucchiavano mentre Buffy pensava che se almeno ci fosse stato Giles si sarebbe sentita meno sola. Ma in realtà c’era solo una persona con cui avrebbe voluto parlare di quella cosa e purtroppo non era lì. Stava pensando a tutte quelle cose quando Cordelia interruppe i suoi pensieri richiamando la sua attenzione sul braccio ferito – non si era accorta della ferita -.

Cordelia – Ti aiuto a disinfettarla.

Buffy – Lascia stare. Guarirò presto.

Buffy la guardava mentre curava il suo braccio e non potè fare a meno di pensare che era cambiata parecchio da quando l’aveva conosciuta.

Cordelia – Ecco fatto! Vai a casa, sei stanca, qui ci penseremo noi – Buffy si alzò per eseguire il quasi ordine di Cordelia e questa la accompagnò all’uscita, le fece segno di uscire e mentre chiudeva la porta del negozio dietro di sè le fece capire che voleva parlarle senza farsi sentire dagli altri -. Buffy, volevo parlarti di Angel.

Buffy – Che cosa!! Stà bene vero? Non gli è successo niente! E’ così vero? – gli chiese con preoccupazione -.

Cordelia – Si certo che stà bene, ci siamo sentiti qualche sera fa, o meglio io mi sono fatta sentire. È stato lui a dare i consigli giusti a Wesley per uccidere Glidus. Tra un po’ telefonerò per dirgli che è andato tutto bene,  - il viso di Buffy si rilassò – io intendevo chiederti che cosa è successo tra te ed Angel quando sei andata a trovarlo e se sai perchè se n’è andato e non vuole tornare!

Gli occhi di Buffy erano lucidi.

Buffy – Del perché se n’è andato sapevo tutto – mentì senza farsi scoprire, abbassò la testa – . Quando sono ritornata non ero del tutto incosciente ma riuscivo a sentire le vostre voci e riuscii a sentire anche quella di Angel che prometteva che se fossi tornata come prima lui non mi avrebbe più rivisto.

Cordelia la guardò con tristezza. Lei era convinta come tutti che Buffy non lo sapesse.

Buffy – Non lo dire a nessuno. Mi manca tanto – si asciugò le lacrime – ma lui non vuole tornare. Lo fa per me, per proteggermi. Mi manca.

Cordelia – Sono convinta che anche tu gli manchi. Và tranquilla a casa. Down starà con Tara e Willow. Ci penso io.

Wesley – Cordelia dove eri finita. Dobbiamo sbrigarci.

Cordelia – Ero di fuori con Buffy. Down! Buffy mi ha detto di riferirti che rimarrai con Tara e Willow perché lei ha da fare.

Tutte e tre risposero simultaneamente – Si! Va bene.

A Down piaceva stare con loro e Tara aveva una vera adorazione per quella ragazzina.

Fece una doccia veloce e si infilò nel letto. Tentò di dormire ma pensava sempre ad Angel. Era il suo chiodo fisso. Si rigirava nel letto quando ad un certo punto sentì una voce di donna. Era come se venisse da lontano.

Donna – Ho perso il figlio. Mio Dio ho perso il figlio. Come faremo adesso!! Siamo perduti.

Si diresse alla finestra per guardare meglio, ma si accorse che la voce proveniva dall’interno della sua stanza. Si voltò richiamata da un bagliore che proveniva da dietro di lei. C’era una donna vestita di bianco, era avvolta da una luce abbagliante e si teneva il viso nelle mani.

Donna – Aiutami a ritrovare il figlio perso. Solo tu puoi farlo!

Buffy cercò di avvicinarsi ma lei scomparve, era sicura che non era un sogno anche perché c’era una macchia dorata sul pavimento della sua stanza e non riusciva a mandarla via.

Se non fosse stata la cacciatrice avrebbe anche potuto pensare che stesse sognando ed invece capì che non era un sogno ma era troppo stanca quella sera e si rimise a letto.

La voce però continuava a ronzargli in testa, le si era stampata in mente e continuava in un certo modo a torturarla.

Nello stesso momento Angel mentre leggeva un libro sentì anche lui la stessa voce. Era la voce di una donna disperata.

Donna – Ho perso il figlio. Mio Dio ho perso il figlio. Come faremo adesso!! Siamo perduti.

Angel si alzò preoccupato, la voce che sentiva proveniva da una delle stanze vicine allo studio, si diresse nella direzione della voce e vide la stessa cosa che vedeva Buffy. Una donna vestita di bianco avvolta da una luce abbagliante e che gli ripeteva le stesse parole.

Donna – Aiutami a ritrovare il figlio perso. Solo tu puoi farlo!

La donna svanì nello stesso istante e lasciò la stessa macchia dorata sul pavimento.

Angel era sorpreso e cercò qualcosa nei suoi libri ma non riuscì a trovare niente.

L’indomani le macchie scomparvero ma per giorni sia Angel che Buffy rividero quella donna nello stesso momento e li supplicava di aiutarli a ritrovare il figlio.

La prima a cedere fù Buffy, andò da Wesley e gli raccontò tutto l’accaduto ma lui non riusciva a capire niente, tutti vennero a saperlo e cercarono in tutti i modi di scoprire il mistero ma si arresero.

Angel invece avendo capito che non riusciva ad arrivare a niente chiese aiuto all’unica persona che glielo avrebbe potuto dare. Telefonò a Giles.

Giles – Oh Angel sono felice di sentirti. Come và?

Angel – Và tutto bene ma ho bisogno che mi aiuti in una cosa.

Giles – Dimmi.

Angel gli raccontò tutto e Giles dopo la telefonata cominciò a cercare nel suo archivio, ma non trovò niente e non trovò niente nemmeno nei libri degli altri Osservatori.

Intanto la gang, compreso Spike, cercava di fare il punto sulla situazione e quando venne l’ora in cui la donna si faceva vedere anche gli altri la videro e rimasero sbalorditi.

Spike -  Io credo che qui ci vuole l’aiuto di un esperto.

Wesley – Sono io l’esperto – disse tutto impettito -.

Spike – Beh! Allora siamo fritti.

Cordelia – Senti un po’ vampiro platinato chiudi il becco. Wesley è bravo e coscienzioso è solo che questa storia è così complicata…

Willow – Già molto complicata e Spike non ha tutti i torti. Qui ci vuole qualcuno più in gamba di noi e anche più esperto. Qui ci vuole….

Rispondendo tutti in coro dissero: il signor Giles!!.

Buffy non se lo fece ripetere due volte prese il telefono e lo chiamò. Era così felice di sentire la sua voce che si commosse.

Buffy -  Abbiamo bisogno di lei Giles.

E Buffy raccontò la stessa identica storia di Angel. Giles cominciò a sentirsi nervoso, capì che era tutto strano ma non quanto Buffy quando seppe da Giles che Angel gli aveva raccontato la stessa identica storia.

Buffy e gli altri erano sorpresi.

Perché Angel ne era coinvolto? Tutti si fecero quella domanda.

Xander – Dopotutto Angel c’era quando è cominciata questa storia, sei anni fa, e c’è sempre stato nei momenti più gravi, ci ha sempre aiutato e forse anche adesso abbiamo bisogno del suo aiuto.

Nessuno ebbe il coraggio di replicare.

Buffy  si sentiva scoppiare ed andò via con la scusa che doveva prendere Down a scuola.

Willow la seguì e Tara capì subito che Buffy aveva bisogno di Willow, le fece segno e Tarà gli fece capire che era tutto a posto.

Buffy camminava velocemente. Willow la raggiunse.

Willow – Và tutto bene Buffy – la rassicurò prendendole la mano -, andremo insieme a prendere Down, lo abbiamo già fatto tante volte. Posso?

Buffy acconsentì.

Cominciarono a camminare e parlare, Willow dopotutto era la sua migliore amica  e le veniva spontaneo confidarsi.

Buffy – Sono certa che Angel tornerà per aiutarci. Cosa farò quando lo rivedrò? Come mi devo comportare?

Willow – Tu cosa vorresti fare?

Buffy – Non lo so. Vorrei dirgli tante cose. Vorrei chiedergli di rimanere qui con me perchè lo amo. Ma so che non posso farlo. Lui non vuole. 

Willow – E tu fallo lo stesso. Sono sicura che anche tu gli manchi. E molto. Tu sei la sua vita Buffy. 

Buffy l’abbracciò forte.

Rimasero a chiacchierare per un bel pezzo, come sempre di tutto e di niente

Buffy – E’ bello stare a parlare con te. Tu sai sempre come confortarmi anche quando sai che è impossibile.

 

Due giorni dopo tutta la gang era in ansiosa attesa di rivedere Giles, tranne Wesley perché già immaginava che lo avrebbe messo in secondo piano.

Gli abbracci che ricevette lo fecero sentire male, ma era contento, persino di rivedere Spike.

Giles – Non c’è tempo da perdere. Cominciamo subito. Spike tu dovresti fare una cosa per me.

Spike – Se ….  posso! – si sentì trasalire, era uno di loro ormai, era fatta e quel vecchio vampiro si sentì felice – Cosa devo fare?

Giles – C’e una biblioteca chiusa a Sunnydale. Per chiusa intendo dire che nessuno può entrare.

Spike – Devo scassinare la porta va bene. E dopo?

Giles - Dopo recuperi un volume importantissimo nel quale forse potremmo trovare una soluzione.

Spike stava per uscire con in mano un foglio dove Giles spiegava tutto quando ad un tratto gli venne affidato un altro compito.

Giles – Dopo vai alla stazione a prendere Angel. Arriverà con il treno delle dieci.

Tutti guardarono Buffy. Lei cercò di non turbarsi ma non ci riuscì a rimanere  impassibile.

Giles si muoveva come a casa sua, dopotutto il negozio era ancora suo, e questo a Wesley non piaceva. Giles impartiva ordini e tutti obbedivano, anche Wesley. Cordelia capiva la sua frustrazione ma non riuscì a fargli capire che era necessario tutto quello per svelare il mistero.

Le cose erano difficili ma Wesley era troppo orgoglioso ed ottuso per capire che Giles era lì per aiutarlo e non per prevaricarlo.

La donna nel frattempo continuava a farsi vedere e supplicava sempre più insistentemente di aiutarla a trovare il figlio.

Spike si era avvicinato alla biblioteca  e visto che c’era ancora tanta gente vicino pensò di aspettare in modo che nessuno lo potesse disturbare o scoprire. Non gli andava giù di fallire la prima missione affidatagli. Cominciava ad innervosirsi, quella gente sembrava non volesse più andar via. Però doveva anche andare a prendere Angel e così pensò di andare prima alla stazione e dopo in biblioteca. Dopotutto la stazione era un posto migliore per aspettare.

Fece come aveva pensato. E pensò molto bene in quel caso perché Angel era già lì, era appena sceso da un treno che era arrivato proprio in quel momento ed aveva un aspetto orribile.

Spike – Santo cielo Angel!! Potevi almeno darti una spolverata prima di ….…….

Angel – Portami subito da Buffy!! – non gli diede tempo di finire la frase - E’ in pericolo. Presto!!.

A Spike raccontò tutto mentre erano in auto, e lui si ricordò che Buffy era a caccia in un cimitero per il suo solito giro e che quella sera Cordelia e Willow erano con lei.

Angel aveva raccontato a Spike che aveva avuto una visione nella quale un vampiro gigantesco uccideva Buffy e che la visione era talmente realistica da fargli prendere il treno precedente a quello che doveva prendere. Avrebbe potuto essere lì anche prima se la sua auto non si fosse inceppata una settimana prima. Di solito i presentimenti di Angel erano sempre giusti soprattutto quando riguardavano Buffy.

Al cimitero Buffy e Willow aspettavano nervosamente mentre Cordelia le infastidiva parecchio mentre raccontava loro che la sua vita così com’era non gli piaceva che gli sarebbe piaciuto essere un’attrice o una miliardaria annoiata o una scrittrice famosa, insomma sembrava che la vecchia Cordelia stesse tornando a galla ed era da un po’ di tempo che il povero Wesley la sopportava, lei era indecisa sul suo futuro professionale e chi ci andava di mezzo era l’equilibrio psicofisico già precario di Wesley. Improvvisamente un’ombra le coprì, tutte e tre, si voltarono insieme e gridarono terrorizzate. Era il vampiro più grosso che avessero mai visto. E si dirigeva verso Cordelia.

Buffy con uno scatto arrivò fino a Cordelia e la scaraventò dietro un cespuglio. Il vampiro prese Buffy ma Willow lanciò una croce ed una bottiglia di acqua benedetta e riuscì ad allontanarlo. Quell’intervento fù determinante perché permise di prendere tempo, infatti mentre il vampiro stava per riprendersi dall’attacco arrivarono Spike ed Angel e diedero una mano a tenerlo a bada. Nell’impeto della lotta Buffy aveva visto Angel ma non aveva nemmeno il tempo di respirare o di pronunciare il suo nome.

Angel – Buffy!! Spezza quel palo e togli il cartello – aveva trovato una soluzione -.

Lei capì subito ed eseguì l’ordine.

Mentre Angel e Spike si battevano col vampiro Buffy prese bene la mira e lo polverizzò.

Erano tutti esausti per la lotta ed erano coscienti che sarebbero potute morire se Angel e Spike non fossero arrivati.

Angel guardò Buffy preoccupato, non sapeva come reagire o cosa dirle, ma si era preoccupato inutilmente perché Buffy gli corse incontro e lo abbracciò.

Angel – Va tutto bene? – le rivolse la domanda sollevandole la testa e guardandola negli occhi -.

Buffy – Si amore, stò bene – gli rispose sorridendo -. Adesso stò bene.

Angel – Anch’io.

Restarono immobili a guardarsi ed a scrutarsi ed era come se si dicessero tutto solo con gli occhi. Lui ripassava nella mente tutte quelle cose che Buffy gli aveva detto, era felice di averla salvata ancora e finalmente riprese fiato perché lo aveva trattenuto fin quando aveva avuto la visione.

Era come se gli altri non esistessero.

Buffy – E così ti devo ancora ringraziare per avermi salvato la vita?

Angel – Ogni volta che tu avrai bisogno di me io ci sarò. Quando tu sei in pericolo io lo avverto, lo sai vero? Dopotutto abbiamo un legame speciale. Indissolubile.

Parlavano piano come in una confessione. Willow e Spike li guardavano.

Spike – Willow mentre i due piccioncini si danno da fare che ne dici di cercare Cordelia?

Willow – Ma tu non dovevi essere in biblioteca a recuperare il libro? Che ci fai qui?

Spike - <<Oh grazie Spike per avere salvato la mia insignificante vita>> - disse in falsetto, poi riprese – te ne rendi conto ragazza che se io fossi stato in biblioteca tu e quelle due sareste morte? Ah!! Le donne. Siete tutte uguali!!

Willow – Hai ragione. Grazie Spike – si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia – sei stato grande.

Spike – Di niente – disse con un tono strano, come se quasi si era imbarazzato per quell’innocente bacetto -.

Intravidero Cordelia ed era evidente che  si era fatta male.

Cordelia era svenuta ed Angel le si avvicinò piano, era contento di rivederla. Cercarono di farla svegliare ed il primo viso che vide fù quello di Spike, ma si accorse di Angel e si alzò per abbracciare il suo amico.

Spike – Tante grazie Spike! Tutte uguali. Tutte uguali.

Cordelia – Sono felice di vederti. Stai bene?

Angel – Io stò magnificamente – guardando Buffy – sei tu quella che necessita di cure. Vieni ti portiamo da Wesley.

Willow – Portatela voi due. Io e Spike andiamo in biblioteca.

Spike la guardò di traverso.

Spike – Non ti fidi di mè? Donna sei pazza. Io ci vado da solo. Devi imparare a fidarti di mè!!.

Angel – Va pure da solo. E grazie di tutto – gli strinse la mano -.

Willow – Va bene.

Spike non riusciva a credere ai suoi occhi. Tutta questa fiducia poteva ucciderlo.

Intanto all negozio Giles notò che Wesley era nervoso e capì anche che non era per Cordelia.

Giles – Wesley! Non sono venuto qui per prendere il tuo posto. L’osservatore della cacciatrice sei tù. Questo non dimenticarlo mai. Fino ad ora sei stato bravo, ma vorrei che mi permettessi di aiutarti solo per questo caso.

Quelle parole lo fecero pensare a ciò che veramente provava.

Wesley – Veramente ciò che penso e che ho ancora tanto da imparare e vorrei che fossi tu ad insegnarmelo. Io sono solo uno che può imparare e vorrei farlo da te. Gradirei che rimanessi quì per un po’ ad aiutarmi.

Giles – Va bene – si sentì sollevato ed era cosciente che si era guadagnato un amico -.

Il gruppetto entrò e si salutarono. Dopo di che raccontarono l’accaduto e Giles ringraziò Dio per la  venuta tempestiva di Angel, ma non c’era tempo perciò non appena Spike entrò con il libro si misero a lavoro.

La soluzione fù trovata.

Per trovare il bambino dovevano cercare di seguire l’alone dorato che la donna lasciava ogni qualvolta appariva. Tara trovò una formula che permetteva a Buffy ed Angel di vederla perchè se la donna ed il bambino erano della stessa natura anche il bambino doveva avercela perciò dovevano solo aspettare.

L’attesa era snervante. Tutti erano nervosi e impacciati. Xander si staccò un momento da Anya e si avvicinò ad Angel così tanto per parlare un pò, i due non erano andati mai d’accordo ma quella era una cosa del passato, chiacchierarono per qualche minuto, Buffy li osservava incuriosita, ma gli piaceva quella scena.

Down e Spike giocavano e dama e lui lasciava che lei vincesse e poi faceva finta di arrabbiarsi.

Finalmente qualcosa accadde.

La donna ricomparve e questa volta era più agitata del solito.

Donna – Presto non c’è tempo da perdere!! Presto!!!

Scomparve ma solo Angel riusciva a vedere la sua aurea dorata.

Seguendo l’aura si ritrovarono sulle colline appena fuori da Sunnydale, lasciarono l’auto e proseguirono a piedi. Videro finalmente il piccolo.

Angel – E’ avvolto in una luce proprio come sua madre. Lo vedi adesso? – disse a Baffy -.

Buffy – No. Però sento un rumore molto strano.

Angel – Che rumore?

Non appena finì la frase la terra sotto i loro piedi tremò, il bambino era beatamente sospeso a mezz’aria e se la rideva e tutti e tre finirono sotto. Finalmente Buffy riuscì a vederlo.

Il bambino era nel mondo dei sogni, lui si divertiva e loro erano al freddo.

Angel – Sentilo come si diverte – disse spazientito -.

Buffy – E’ un bimbo innocente che non sa nulla delle cose del mondo. E’ fantastico.

Il piccolo non si faceva toccare e nemmeno avvicinare. Era così strano sentire quella vocina. Tutti e due si intenerirono. E lo guardavano fluttuare nell’aria.

Buffy  - Se lo guardo ancora mi farà venire il mal di mare.

Poi si voltò e guardò Angel. Lui la stava guardando con quello sguardo di chi ha rivisto la luce dopo anni di buio.

Angel – Buffy vieni qui – e le porse la mano – ho bisogno di te.

Lei si avvicinò e lo guardò negli occhi.

Da quanto tempo aspettava che lui le dicesse “ho bisogno di te”. Era felice.

Buffy – Tu andrai di nuovo via ed io resterò sola. Anche io ho bisogno di te. Anche tu mi manchi e non puoi nemmeno immaginare quanto. Io ti amo Angel. Ti amo. Ma a quanto pare questo non ti basta.

Angel l’abbracciò forte. Se la strinse al petto e gli baciò la fronte.

Angel – Mi manchi così tanto. Ma è meglio così. Io voglio stare con te, vorrei fare l’amore con te, sempre. Ma ho paura che Angelus prenda il sopravvento. E non voglio che lui ti faccia più star male.

Buffy – Questo non succederà! Ne abbiamo già parlato. Ne sono sicurissima. Ti prego rimani.

Lui la baciò appassionatamente come se non si fossero mai baciati. Non si staccavano più. Dovevano saziarsi. Era passato tanto tempo. Troppo tempo.

Buffy – Ti prego, resta con me. Per sempre.

Angel – Io ….

Buffy – Per sempre.

Angel – Ci proverò.

Buffy – Non mi basta.

Angel – Va bene però mi devi promettere che se …. – Buffy lo zittì con un bacio -.

Adesso era più rilassato. Più sicuro. Stava cominciando a capire.

Si baciarono ancora più intensamente. Lei era molto felice. Sapeva che quella non era una promessa strappata, ma era una richiesta legittima.

Buffy senza farsene accorgere prese il Claddagh che Angel teneva nella tasca e si staccò dalla sua stretta.

Buffy – Oh! Ti devo dire ancora una cosa.

Angel – Sta zitta. Dopo – le disse spazientito -.

Buffy – No. Adesso.

Angel – D’accordo. Ma me la paghi questa.

Buffy fece finta di prendere qualcosa dalla sua tasca.

Era familiare.

Angel – Brutta ladra!

Buffy – Silenzio. Non interrompermi.

Angel – Va bene! – disse spazientito -.

Buffy – Vorrei farti un regalo. Vedi c’è un popolo nell’entroterra irlandese che ha una magnifica tradizione.

Angel – Ma davvero?

Buffy – Ti ho detto di non interrompere. Dunque. La gente di quel posto ha una tradizione bellissima, consiste nel regalare un anello. Si chiama Claddagh. Questo anello è composto da due mani che tengono un cuore e da una corona che li sovrasta. La corona significa rispetto, le mani amicizia, ed il cuore beh tu lo sai…. E se lo indossi posizionando il cuore dell’anello con la punta rivolta verso il tuo cuore significa che appartieni a qualcuno. Come il mio vedi? Devi indossarlo così.

Angel gli baciò il Claddagh. Ed infilò il suo proprio come gli aveva chiesto Buffy.

Buffy – Adesso non hai più scampo. Sei mio. Guai a te se lo togli.

Angel – Sono sempre stato tuo.

Si baciarono ancora. Non la smettevano più.

Il bambino si cullava da solo ed attirò la loro attenzione quando si mise a ridere fragorosamente.

Angel – Ma sentitelo come se la spassa. Ed intanto si stà facendo giorno ed io sono costretto a stare qui.

Buffy notò un’apertura e c’era una specie di tunnel nascosto dietro.

Fecero per entrare ed il bambino li seguiva come se fosse un palloncino attaccato ad una cordicella.

Era tutto così strano.

Seguendo il tunnel arrivarono fin dentro ad una casa abbandonata. Ed alla solita ora la donna si presentò a loro.

Donna – Il figlio! Lo avete trovato. Sono felice adesso. Adesso è tutto a posto.

Buffy – Sono felice per te. Era da tanto che lo cercavi?

Donna – Eh si!! Da due anni circa. Era tutto previsto. Tutto preordinato. Poi qualcosa impedì che lui nascesse. Adesso invece è tutto tornato al posto giusto.

Sembrava una pazza che vaneggiava.

Buffy si sentiva confusa ed Angel pure. Si guardavano increduli.

La donna continuava con i suoi vaneggiamenti.

Donna – Adesso ti porterò dove aspetterai che i tuoi genitori ti facciano nascere.

Angel – Tu non sei sua madre!! Si può sapere chi sei?

Donna – Io non ho mai detto che è mio figlio! Oppure che io sono sua madre. Questo non l’ho mai detto.

Angel – E allora di chi è figlio questo bambino? - Disse alquanto arrabbiato -.

Ci voleva anche questo. Avevano ritrovato il bambino e lo avevano consegnato a qualcuno a cui non apparteneva.

Buffy – Stà zitto Angel – le lacrime cominciarono a scendergli lungo il viso. La sua voce tremava, si diresse verso la donna e con tono supplichevole disse – fammelo tenere un po’ tra le braccia ti prego - aveva capito tutto e la donna  se ne accorse -.

Donna – Non ti è consentito tenerlo. Non ancora.

Buffy – Dammelo – le disse con voce ferma -.

Donna – Non mi è mai capitata una cosa del genere. Quando tu lo partorirai lo vedrete e lo terrerte fra le braccia. Ma non adesso. Quando verrà il momento giusto vi renderà molto felici. Sono stata mandata qui per rimettere le cose a posto. E adesso sono ritornate a posto.

Buffy – Ti supplico fammelo tenere – non le importava ciò che aveva detto la donna -.

Angel si diresse verso Buffy, la prese per le spalle e la fece voltare verso di lui.

Angel – Buffy ….…. – era come se cercasse una conferma a ciò che aveva ascoltato e la trovò guardando gli occhi di lei -.

Buffy – E’ nostro figlio – gli disse piangendo -.

Anche lui si diresse verso la donna.

Angel – Permettici di stare con lui solo per un attimo.

A quelle richieste la donna cedette e si diresse verso Angel con il bambino in braccio facendo il gesto di porgerglielo.

Angel lo prese dolcemente e cominciò a guardarlo. Lo scrutava attentamente con gli occhi sbarrati,  come se fosse la cosa più preziosa al mondo. Il suo volto divenne quello di Angelus ma i suoi occhi erano pieni di dolcezza. Il bambino cominciò a sorridergli come se stessero giocando e Buffy guardò estasiata quella scena. Lei era di fronte ad Angel e guardava padre e figlio che si sorridevano. 

Angel – Mi ha sorriso – disse rivolto a Buffy – Lui non ha paura di me!.

Buffy – Tu sei suo padre. Non avrà mai paura di te – lo rassicurò Buffy accarezzandogli il viso -.

Angel si sedette sul divano che era lì vicino, Buffy lo seguì e si sedette vicino a lui. Angel porse il bambino a Buffy e lei cominciò a parlare con lui.

Buffy  - Sono la tua mamma tesoro – lo coccolava e lo sbaciucchiava -. Ti amiamo già tanto sai! - lo baciò teneramente e poi Angel la abbracciò con un gesto che circondò sia lei che il bambino -. Ti aspetteremo con ansia amore.

Angel – Ti aspetteremo – gli disse Angel prendendo le sue piccole mani con le sue dita -.

Poi Angel si inginocchiò a guardare madre e figlio.

Ebbero il tempo di guardare e di baciare ancora quel figlio, era come se quel momento si fosse prolungato e lo guardavano più intensamente per potersi ricordare tutto.

La donna si avvicinò e con un gesto fece capire che doveva andare.

Buffy gli consegnò il bambino guardandola negli occhi.

Angel – Abbi cura di lui.

Donna – E’ questo il mio compito.

Dopo un po’ però sia il bambino che la donna cominciarono a svanire pian piano.

Quante cose in quegli istanti passarono nella mente di Angel. Lui era diventato un vampiro circa due secoli e mezzo prima e adesso gli si prospettava una solida speranza. Lui avrebbe avuto un figlio e lo avrebbe avuto dall’unica donna che aveva mai amato.

Forse era questo il suo destino.

Forse era diventato un vampiro perché doveva aspettare Buffy, la sua Buffy.

Era questo il loro destino.

Era felice. Tanto felice.

Rimasero lì in estasi per molto tempo assaporando quell’attimo che si erano goduti con il figlio fino a quando Angel non scoppiò in un pianto doloroso per l’intensità della gioia che aveva provato. Niente sarebbe stato più lo stesso. Buffy lo abbracciò e lo confortò tenendo la sua testa sul suo petto. Piansero insieme e quel pianto fece bene ad entrambi. Ora non erano più tristi. Non erano più soli.

Erano insieme ed avrebbero avuto un figlio. Erano insieme ed insieme sarebbero rimasti per sempre.

….. per sempre …..

Quel pomeriggio Angel prese Buffy tra le sue braccia e se la tenne stretta al petto, il suo cuore non batteva, ma lei lo sentiva battere.

Quando tornarono a Sunnydale tutti volevano essere messi al corrente dell’avventura ma non dissero niente. Non avrebbero detto niente agli amici e si sarebbero tenuti il segreto fin quando naturalmente non si fosse compiuto tutto. Dissero solo che avevano risolto tutto e si inventarono tante cose per poter dare almeno una spiegazione che fosse un minimo razionale.

I giorni passavano e tutti si dovettero abituare a qualcosa di nuovo. Wesley non era più invidioso di Giles, dopotutto Giles lo stava aiutando a diventare bravo e non avrebbe avuto guida migliore.

Cordelia annunciò a tutti che finalmente aveva deciso: avrebbe frequentato l’università, Wesley era alquanto sollevato dalla notizia perché finalmente Cordelia non lo avrebbe torturato a morte con le sue insicurezze. E se fossero aumentate invece? Un brivido percorse il timido Wesley ma lui lo avrebbe sopportato per amore di Cordelia.

Giles non disse mai a Buffy che era felice che Angel fosse tornato ma i suoi occhi dicevano tutto quando li guardava e Buffy lo sapeva.

Anche Tara aveva deciso di cambiare qualcosa nella sua vita, il taglio dei suoi capelli, con disappunto di Willow che la preferiva com’era.

Xander ed Anya invece erano sempre gli stessi. Quelli non sarebbero mai cambiati. Continuavano a sbaciucchiarsi incuranti degli altri.

Spike trovò finalmente il coraggio di ammettere con se stesso che aveva cambiato vita non per via del chip ma per un semplice motivo che non avrebbe mai rivelato ad anima viva: voleva bene a tutte quelle persone, aveva imparato ad apprezzarli e si era ormai affezionato a quella gang “sgangherata”; naturalmente l’unica che se ne accorse, come sempre, fù Down.

Down era la più felice di tutti perché sua sorella era tornata come prima. Esattamente come prima.

Buffy – Tu non vieni al Bronze con noi stasera. Domani hai scuola e non hai ancora fatto i compiti. Le disse con tono autoritario ed alzando un po’ la voce -.

Down – Non è giusto. Ci andate tutti. Perché io dovrei rimanere da sola a casa? – disse urlando -.

Buffy – Non rimarrai da sola ci sarà la babysitter con tè – urlando più di Down -.

Angel se ne stava ad osservare divertito la scena.

Down – Angel!!! Avanti portatemi con voi  - disse con tono supplichevole che sapeva avrebbe convinto Angel – giuro che me ne starò buona e non farò niente.

Buffy ed Angel si guardarono ridendo.

Buffy – E va bene.

Down – Grazie.

Buffy si meritò tutti i baci che sua sorella poteva dargli.

Mentre Down si cambiava Angel e Buffy si sedettero sul divano nel soggiorno e cominciarono a parlare. Il loro tono di voce era sereno. Poi Buffy si sedette in braccio ad Angel.

Angel – Sono felice.

Buffy – Anch’io amore.

Angel – Non è passato molto tempo da quando pensavo che non avrei sentito più la tua voce, che non ti avrei preso tra le braccia e baciato.

Buffy – Veramente è da molto che non lo fai.

Angel – Ah si? E da quanto?

Buffy – Da due lunghissimi minuti.

Angel – Mi perdonerai mai?

Buffy – Vedremo.

Lui la baciò teneramente sulle labbra, sugli occhi, sul viso.

Angel – Ti amo da morire. Non potrei vivere senza di te. Tu sei la mia vita, l’aria che respiro, il mio cuore che batte, il mio raggio di luce, il mio sole che sorge. Tu sei il mio tutto Buffy.

Buffy – Lo so. E’ lo stesso per me – gli accarezzava i capelli e lo guardava negli occhi -. Ne abbiamo passate tante c’è la meritiamo un po’ di felicità.

Angel – Ne avremo ancora – glielo disse rivolgendo lo sguardo verso il ventre di Buffy e appoggiandoci la sua mano sopra -.

Buffy – Si! – lei mise la sua mano su quella di Angel e si appoggiò con la sua testa alla guancia di lui -.

Ripensarono insieme al bambino.

Non avevano mai parlato di questo fatto, del bambino, di come sarebbe accaduto o di quando sarebbe accaduto, però sapevano che un giorno o l’altro tutto si sarebbe compiuto e la loro fiducia era davvero grande.

Buffy pianse, ma era un pianto di gioia, ed Angel la abbracciò.

Andarono al Bronze dove tutti si erano radunati come molte altre volte avrebbero fatto in futuro.

Angel e Buffy avrebbero ancora combattuto contro i demoni, i vampiri e tutti coloro che avrebbero voluto fare del male al mondo. Ma lo avrebbero fatto insieme. Per sempre.

 

 

Fine

 

(Vi avevo avvertito che era pazzesco)

 


 

Considerazioni ultime dell’autrice.

Ho scritto questo racconto per mio puro divertimento. Spero che vi sia piaciuto.

E’ la prima volta che scrivo qualcosa quindi scusatemi se ho fatto qualche orrore grammaticale e linguistico (a scuola le uniche materie che odiavo erano: Italiano e Grammatica).

Notizie personali.

Ho quasi 35 anni (e non mi vergogno a dirlo) e mi sono ritrovata un giorno ad appassionarmi a questo telefilm come mai mi era accaduto in passato (io amo alla follia anche X File, Star Trek e Streghe).

Per me rappresenta una fiaba dove Romeo e Giulietta sono in questo caso Angel e Buffy, e siccome sono una terribile e inguaribile romanticona penso appunto che come Romeo e Giulietta devono rimanere insieme (vivi o morti), quindi per “vendicarmi” (scusate il parolone) di Joss Wedon che li ha separati sul teleschermo, io li ho rimessi insieme in una fan-fiction (ahh!!! Che soddisfazione).

A tutti coloro che hanno letto il testo. Grazie (anche se non vi è piaciuto).

 

 

 

 

 

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