“Il giorno della mia vittoria”

 

Linda -buffyfmfaith- (buffyfmfaith@libero.it)

 

 

Fin da piccola mi sono sempre chiesta come mai mia madre avesse deciso di darmi un nome del genere:”Faith”.

Fede.

Fiducia.

Eppure io non ho mai avuto ne l’una ne l’altra nei confronti di nessuno.         

Ora non fraintendetemi.

Non ho certo intenzione di parlare di quell’alcolizzata di mia madre, ne tanto meno di quel violento di mio padre.

No, non voglio parlare dei miei genitori, perché loro, per quel che mi riguarda, non sono mai stati degni di essere chiamati così.

E già che ci sono vorrei fare un piccolo chiarimento: sono sicura che sarei diventata ciò che sono anche se avessi avuto i genitori migliori del mondo.

Non ho mai creduto a tutte quelle palle dei traumi infantili o a quelle persone che pretendevano di sapere il perché del mio comportamento in base alla loro psicologia spicciola.

Stronzate.

La verità è che  io ho fatto tutte quelle cazzate, perché in quei momenti ne avevo voglia.

Perché il mio istinto mi diceva di farlo.

Ed io ho sempre seguito il mio istinto.

E’ inutile tentare di nascondere la nostra parte animale, perché noi siamo degli animali.

E lo saremo sempre.

Dentro ognuno di noi c’è una parte selvaggia, primitiva, primordiale.

Io semplicemente ho deciso di lasciarla libera.

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Fin dal primo momento in cui conobbi Buffy fu subito sfida.

Ancora adesso non sono riuscita a capirne il motivo.

Probabilmente l’orgoglio.

Ma nessuna di noi due riuscì mai ad uscirne vincitrice.

Almeno mai completamente.

Penso spesso a lei.

Ha invaso addirittura i miei sogni.

Eppure non potrei mai farne a meno.

Io ho bisogno di lei così come lei ha bisogno di me.

E’ come se fossimo due metà di un’unica entità.

Il giorno e la notte.

Il sole e la luna.

Il bene e il male.

In fondo era ovvio che una di noi due si sarebbe schierata dall’altra parte, ma non è mai stato scritto da nessuna parte che dovessi essere per forza io.

Sarebbe potuta benissimo essere lei.

Semplicemente abbiamo fatto delle scelte diverse.

E con questo non intendo dire di aver fatto le scelte sbagliate.

Intendevo proprio diverse.

Si, direi che “diverse” sia proprio l’aggettivo più adatto.

In fondo, nonostante tutto, non ho molti rimpianti.

L’unico è forse quello di non aver mai detto a Buffy ciò che provo per lei.

Qualcosa di così intenso che non credevo neanche di essere in grado di poter provare.

Ma tanto è inutile tentare di spiegarlo con le parole.

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Se non fossi stata scelta per diventare la nuova cacciatrice probabilmente non sarei mai arrivata ai 16 anni.

So che vi potrà suonare abbastanza ridicolo, dal momento che sto per morire, eppure è così e tutto sommato per me è stato un bel traguardo.

Dal giorno, ma forse sarebbe più corretto dire dalla notte, in cui ho fatto fuori il mio primo vampiro, non ho mai avuto paura di combattere.

Anzi, adoravo quella sensazione di potenza, ne avevo bisogno per sentire il sangue scorrere nelle vene.

Per sentirmi viva.

Ero io la più forte e niente e nessuno avrebbe mai potuto fermarmi.

Tranne una certa Buffy Anne Summers.

I sentimenti che provo per lei sono stati l’unica cosa in grado di terrorizzarmi e di farmi perdere il controllo.

Di rendermi senza parole.

E’ anche per questo motivo se ora mi ritrovo con uno squarcio di dieci centimetri nella pancia.

Il dolore è forte, ma ancora di più lo è l’orgoglio, quel senso di fierezza che provo per lei.

Si, avete capito bene: io sono fiera di Buffy, perché finalmente ha trovato il coraggio di lasciarsi andare, di risvegliare la belva che dormiva nella sua anima e che fino a oggi aveva cercato di nascondere, sperando di poterla ignorare per il resto della sua vita.

Finalmente adesso, anche se solo per pochi secondi, anche lei l’ha capito.

E lo stupore che riesco a leggerle in faccia viene proprio da questa consapevolezza, da questa verità che le è piombata addosso, schiacciandola.

Ma tanto so che si riprenderà presto.

Perché Buffy Summers non può permettersi di perdere del tempo prezioso, no, lei deve andare a salvare il mondo, come una scolaretta diligente.

Mio Dio, non sono mai stata così patetica come in questo momento.

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L’amore che provo per Buffy è qualcosa di così intenso da sfiorare l’odio.

In fondo l’odio non è che l’amore portato all’eccesso e viceversa.

Il passo tra uno e l’altro è breve.

La mia B…..poverina, chissà come si sentirà in colpa, dopo che me ne sarò andata.

Probabilmente si sentirà anche delusa, perché non è riuscita a salvarmi, a salvare la mia anima.

Io sono stata il suo più grande fallimento.

Ha cercato in tutti modi di aiutarmi, ma non ha mai capito che in realtà io non ho mai avuto bisogno di aiuto.

Tanto meno del suo.

Credo che mi consideri il frutto dei suoi errori.

Ma c’è una parte di lei che è terribilmente attratta da me e per un attimo sono anche riuscita a farglielo capire.

Finché per puro caso una notte uccisi il vicesindaco Flinch.

Da quel momento in poi tutto è andato a rotoli, anche se in fondo credo di aver fatto un favore sia a lui, che comunque prima o poi sarebbe rimasto ucciso, sia a Buffy,perché molto probabilmente sarebbe toccato a lei il compito di doverlo fare fuori.

Ma c’era dell’altro: quella parte di lei che prima era attratta da me ora lo era ancora di più.

Io sono tutto ciò che B sarebbe potuta diventare e lei l’ha sempre saputo.

Questa cosa l’ha sempre incuriosita.

Scommetto che si sarà chiesta un milione di volte come sarebbe potuta essere la sua vita se non avesse fatto le scelte che fece.

E’ anche per questo che in fondo non ha mai trovato veramente il coraggio di farmi fuori, ma solo di ferirmi:perché lei ha bisogno di me, di quella sofferenza e di quella paura folle che solo io posso darle.

E ora che sto per morire?

Come farai B?

Tutto questo ti terrorizza,non è vero?

Come farai?

Davanti a te ora hai due possibilità: continuare a vivere, ma senza di me, oppure seguirmi e unirti a me per l’eternità.

Tu sceglierai di vivere, perché hai ancora dei legami sulla terra: la tua famiglia, i tuoi amici…..e non te la senti di deluderli.

Ma prima o poi tutto cambierà.

Perché tu sei la cacciatrice.

Perché tu e io siamo le cacciatrici.

“Non abbiamo parole per descriverci.

 Non abbiamo nome.

 Viviamo nell’azione della morte.

 Il sangue urla.

 La ferita è penetrante.

 Siamo la distruzione assoluta.

 Sole.”

 

 

Allora verrai a cercarmi e io sarò qui, a braccia aperte, pronta ad accoglierti.

Pronta a sorreggerti e ad aiutarti a rialzarti quando cadrai.

Pronta a guidarti alla scoperta di te stessa.

Pronta ad asciugare le tue lacrime.

E quello sarà il giorno della mia vittoria.

 

 

FINE

 

 

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