Il ritorno degli angeli (2° Parte)

 

Alexandra (alexandra88@supereva.it)

 

 

Dopo aver parlato con Angel e dopo la sua partenza, Buffy si era reinserita perfettamente nella vita che la circondava, sembrava che non fosse mai morta.

Aveva ricominciato ad allenarsi, ed ogni notte uccideva il solito numero di vampiri, con il contributo (a volte inutile) di Spike.

Era passato un mese, ormai, quando una notte, in pattuglia come al solito al cimitero, mentre camminava tra le tombe, la cacciatrice si ritrovò davanti uno strano demone: era di dimensioni enormi, e per quanto riguarda il suo aspetto esteriore, beh, orribile era un complimento.

–Bene bene, a quanto pare stasera abbiamo un imbucato alla nostra festa!-, e così dicendo gli saltò alle spalle e gli tirò un poderoso calcio.

Ma quello non ne risentì minimamente.

–Uhm, oltre ad essere brutto, sei anche forte!-, e continuò ad attaccarlo, ma il demone non accennava a muoversi.

All’improvviso, però, prese dalle tasche una sorta di cerbottana, tirò, e Buffy fu colpita da un dardo sul braccio destro.

Così com’era arrivato, il mostro scomparì, lasciando la ragazza sola, dolorante e acciaccata.

Ma Spike, sentendo un chiaro frastuono, si era affacciato, e, non appena aveva visto Buffy, era corso in suo aiuto.

La portò velocemente nella sua cripta, la fece distendere e le estrasse il dardo avvelenato. 

Buffy svenne, non prima di avergli sussurrato: -Grazie, Spike!-. 

Il vampiro la sorvegliò tutta la notte, attento vigile, e verso le prime luci dell’alba la ragazza aprì gli occhi.

–Buongiorno-, fece Spike, allegro, -dormito bene?-.

Buffy si destò di colpo a sedere.

–Dove mi trovò? Dov’è quell’enorme demone?-.

–Ssssss, è tutto passato. Ora sei nella mia cripta, ti ci ho portata io, ricordi?-.

La cacciatrice rispose con un vago cenno della testa. –Oh sì, ora ricordo. Grazie mille, Spike!-.

Il biondo si allontanò dalla ragazza per andare a controllare il frigo, poi tornò dicendo: -Avrei voluto offrirti la colazione, ma purtroppo non ho niente in frigo-.

–Oh, non preoccuparti. Ora come ora non ho minimamente fame. Voglio solo cercare di alzarmi-. 

Nel tentativo di alzarsi, Buffy si appoggiò sul braccio destro, ma quello, avvelenato dalla freccia, non voleva muoversi.

Il sanguinario le corse incontro, per aiutarla a reggersi, e quando Buffy si voltò e i loro sguardi si incrociarono, Spike la baciò. 

Con dolcezza, Buffy lo allontanò.

–Scusa-, fece lui, avvilito e imbarazzato, -non volevo-. –Scuse accettate-, rispose la ragazza.

All’improvviso, nella cripta calò un gran silenzio.

Fu Spike a romperlo: -Buffy, per favore, devi dirmi quello che provi per me, altrimenti mi metto l’anima in pace!-.

La ragazza non era preparata ad una domanda del genere, ma come faceva di solito, seguì il suo istinto e rispose: -Beh, Spike, tu mi piaci. Sei coraggioso, forte, io, ti interesso veramente, e quando sono in difficoltà, corri sempre a salvarmi. Quindi…- e rimase la frase in sospeso. Poi si alzò, gli si avvicinò e lo baciò dolcemente. 

Per il vampiro quel bacio fu meglio di mille conferme!

Finalmente Buffy lo amava!

Si sentiva immensamente felice, come se fosse stato il re del mondo. 

E anche Buffy era felice, perché aveva accanto a sé una persona che la amava e a cui voleva bene.

Una settimana dopo, Buffy stava perlustrando il cimitero in compagnia di Spike. 

Ormai, quel compito non le gravava più, perché c’era il suo fidanzato con lei.

Era da molto tempo che Buffy non provava più una sensazione del genere. 

Non da Riley, perché nella caccia era sempre stato un intralcio.

Non provava una sensazione così da quando Angel era andato a Los Angeles, lasciandola sola con i suoi dubbi e le sue incertezze.

Ma accanto a Spike, ogni dubbio sembrava essere risolto. 

Inoltre, ormai, anche il gruppo lo aveva accettato ufficialmente come fidanzato della cacciatrice, anche se, a volte, Xander non poteva fare a meno di lanciargli delle frecciatine. 

Tutto andava per il meglio, e forse, la ragazza era riuscita finalmente a dimenticare Angel.

La sera dopo, il signor Giles riunì tutta la Scooby Gang a casa sua.

Il motivo era che un enorme demone, probabilmente lo stesso che aveva attaccato Buffy una settimana prima, si era spostato a Los Angeles, dove da qualche giorno faceva stragi su stragi.

Appena Giles parlò di Los Angeles, a Buffy venne in mente Angel. 

Era passato più di un mese dall’ultima volta che lo aveva visto.

Chissà come andava la relazione con quella poliziotta, Kate.

Altri mille interrogativi le occuparono la mente, ed ella divenne improvvisamente silenziosa e pensierosa, tanto che Spike le andò vicino e le chiese: -A cosa stai pensando?-.

–A niente-, mentì Buffy. Non voleva far vedere ai suoi amici che stava pensando ad Angel, tanto meno a Spike!

–Allora, quando si parte?-, chiese allegramente cambiando discorso.

–Oh, beh, io e Anya abbiamo il Magic Shop. Tu, Tara e Will avete la scuola. Quindi la cosa migliore sarebbe che partisse solo Spike, accompagnato da Xander, sempre che siate tutti d’accordo!-.

–Io dovrei partire con lui?-, fecero all’unisono Xander e Spike, adirati.

–Non ci penso proprio! Io resto qui con Anya-, rispose Xander.

–Signor Giles, non si preoccupi. Andremo io e Spike a Los Angeles. La scuola aspetterà. E poi voglio vendicarmi: ho tenuto il braccio quasi immobilizzato per una settimana!-, aggiunse Buffy.

Giles sospirò pazientemente, poi annuì, e disse: -Ok, allora partirete prima dell’alba, tra qualche ora. Appena arrivate, avvisateci. Tutto chiaro?-. –Certo!-, e così dicendo Buffy e Spike si dileguarono. Il vampiro la accompagnò a casa, poi corse nella sua cripta a prepararsi.

Qualche ora dopo, erano su un pullman, diretto a Los Angelus. 

–Sei eccitato?-, chiese Buffy. –Dopotutto, è il nostro primo viaggio insieme!-.

La ragazza si concentrò su Spike, e abbandonò qualsiasi pensiero riguardante Angel.

Giunti a Los Angeles, presero una camera in un motel e si addormentarono.

Il sonno di Buffy fu agitato. 

Violenti ricordi le offuscarono la mente, e all’improvviso, si svegliò, in lacrime. 

Senza far rumore, si alzò, si vestì, ed uscì. 

Aveva voglia di mangiare qualcosa, e forse, di vedere Angel.

Beh, più che altro, era curiosa di conoscere la sua nuova fiamma.

Così, col cuore che batteva all’impazzata, si incamminò verso il suo studio.

Ma Angel non c’era, mancava persino Cordelia.

Allora si avviò verso l’appartamento del vampiro. Stava per bussare, ma si fermò a riflettere. Cosa gli avrebbe raccontato?

“Scusa ma ero curiosa di conoscere la ragazza che ti ha fatto dimenticare di me?”

Non era una buona idea, lo sapeva.

Questa volta, seguì la voce della razionalità, si voltò e tornò da Spike. 

Quando entrò, trovò il vampiro alzato, ancora mezzo addormentato.

Per fortuna che si era ricordata di portare del sangue. Ne versò un po’ in un bicchiere e glielo porse.

Il sanguinario la vide, la baciò, accettò di buon grado il bicchiere di sangue offertogli, e, dopo averlo bevuto, lo restituì alla cacciatrice.

-Quando sei uscita?-, nella voce di Spike vi era una punta di gelosia.

-Oh, circa un’oretta fa. Avevo voglia di camminare e di mettere qualcosa sotto i denti!-.

-Beh, certo, è naturale!-, concluse Spike, e nella sua voce stavolta si sentiva una specie di rassegnazione.

-Hai incontrato qualcuno? Angel?-, le chiese, la voce ferma, ma intimidita.

Buffy lo fissò a lungo. Notò che Spike stava diventando geloso.

-No, non ho incontrato nessuno. E poi, perché avrei dovuto incontrarli?-.

Cercò di essere il più calma possibile, ma la sua voce tradiva un po’ di insicurezza.

Spike rispose: - Oh niente, era così per chiedere!-, e abbandonarono il discorso.

Trascorsero la giornata come meglio poterono, poi, al tramonto, uscirono in strada in cerca del demone.

Buffy era ben attrezzata e pronta e tutto, questa volta sicura di farcela. Mentre camminavano in un angusto vicolo, sentirono delle urla.

Corsero più veloci che poterono verso il povero malcapitato.

Da lontano, videro la figura del demone, che si stagliava minacciosa su due individui, un uomo e una donna.

Buffy riconobbe l’uomo: Angel.

Giunti in prossimità del mostro, la cacciatrice e Spike non persero tempo. Subito si lanciarono al combattimento, e in breve riuscirono a distruggerlo.

Era sufficiente, infatti, spezzargli la cerbottana, che il demone perdeva tutta la sua forza.

Angel e Kate, che erano rimasti nel frattempo a distanza di sicurezza, uscirono allo scoperto e li raggiunsero.

-Brutta serata, eh?!-, fu il commento di Spike, e Buffy aggiunse: - Beh, molto meglio dell’altra volta, no?!-.

Angel, un po’ confuso, si intromise nella conversazione: - Ehm, bel lavoro, ragazzi. Ma che ci fate qui?-.

-Beh, avevamo un conto in sospeso con questo bel tipo, vero?-, asserì Buffy, e Spike annuì. Poi il vampiro vide Kate e aggiunse: - Molto bene. Vedo che stasera sei in dolce compagnia, Angel. Non ce la presenti? Ok, bando alle ciance, io sono Spike, una creatura di una creatura del tuo bel tenebroso, e questa bellissima fanciulla-, disse, volgendosi verso Buffy, che gli lanciò un’occhiataccia, - è Buffy, l’ex di Angel. Noi due ora stiamo insieme-. 

-Molto lieta di conoscervi-, rispose Kate, per niente imbarazzata.

Angel, invece, guardava la cacciatrice e il sanguinario come se fossero stati due alieni. Il vampiro, infatti, come d’altronde era successo anche a Buffy, sentì una fitta di gelosia al cuore.

Abbassò lo sguardo, poi però riacquistò la sua solita freddezza e, con il tono cattivo di Angelus, disse: - Complimenti, Spike! Vedo che alla fine ce l’hai fatta!-.

Poi prese per mano Kate.

Buffy li vide allontanarsi sotto la chiara luce della luna, e per un attimo le mancò il fiato.

“Sembrano davvero innamorati”, pensò.

-Hai visto che bei piccioncini?-, Spike affermò, ridendo. – A quanto pare, non ha perso il suo tempo a disperarsi per te-, aggiunse, guardandola.

-Era giusto che facesse così!-, poi Buffy si girò dal lato opposto di Angel e Kate, prese per mano Spike e cominciò a camminare.

-Dove mi stai portando?-, chiese il vampiro con voce trafelata.

Buffy rispose: - Andiamo, noi due non abbiamo mai camminato insieme sulla spiaggia!-, e così dicendo, lo portò in spiaggia, in riva al mare.

Spirava una leggera brezza, e le onde si infrangevano rumorosamente contro gli scogli. 

Allora la cacciatrice si sedette, e invitò anche il sanguinario a farlo. Non parlarono, ma rimasero lì fino a prima che sorgesse il sole, fissando silenziosamente il mare.

Tutto, in quel luogo fantastico e romantico, suggeriva dolci ricordi, antiche emozioni, antiche sensazioni.

Questo era il luogo dove Angel l’aveva trovata dopo esser diventato umano. Quando l’aveva baciata, si era sentita immensamente felice, una sensazione che aveva dimenticato.

Ma tutto era durato poco più di un giorno e, per di più, l’aveva scoperto solo poco tempo fa.

Era tutto così strano e diverso!

Ora lei e Spike stavano insieme, si volevano bene, e si sostenevano a vicenda.

Adesso anche Angel aveva una persona da amare, una persona che, col tempo, sarebbe riuscita a dargli la vera felicità.

“A quanto pare non ha perso il suo tempo a disperarsi per te”.

Buffy ripensò alle parole che Spike aveva pronunciato qualche ora prima.

Le sembrava tutto così ingiusto!

Eppure lei aveva avuto Riley, ora aveva Spike. Cosa le mancava ancora?

Spike la destò da quei tristi pensieri, ed insieme si incamminarono verso il motel. 

Raccolsero la loro roba, aspettarono il primo pullman, e ritornarono a Sunnydayle.

Verso l’ora di cena entrarono nel Magic Shop.

Il signor Giles chiese informazioni su ciò che era successo, e Spike raccontò loro tutto. Descrisse anche il loro breve incontro con Angel e la sua nuova ragazza.

-E’ carina, molto carina, certo non quanto è bella la mia Buffy. E sembravano molto uniti. Mi sa che tra un giorno o l’altro qui a Sunnydayle ci ritroveremo Angelus!-.

Will guardò Buffy di sottecchi, e notò la sua espressione sconvolta.

Così, con un pretesto, la invitò a uscire.

Appena furono uscite, le domandò: - Ehm, allora… com’è andata?-.

-Beh, non ti è bastato il dettagliato racconto di Spike?-, disse la cacciatrice, amareggiata.

-Beh, in realtà, vorrei sapere cosa hai provato. Voglio dire, era la prima volta che vedevi Angel con un’altra ragazza. Ad esempio, quando ho scoperto Oz e Varuca insieme, mi sono sentita malissimo, e soprattutto tradita!-.

Buffy rispose senza neanche pensarci: -Certo, è stato strano, ma penso di aver affrontato tutto ciò nella maniera migliore. E poi, c’era Spike accanto a me, e mi sentivo protetta!-.

-Ne sei sicura?-. Willow era chiaramente preoccupata per l’amica.

-Certo! Stai tranquilla! Ora però non ne posso proprio più. Vado a casa a dormire. Salutami tu gli altri, ok? Buonanotte, Will-.

-Buonanotte-, rispose la rossa.

-E non stare in pensiero per me!-, le urlò Buffy prima di allontanarsi nella notte.

In un lampo fu a casa. Non ebbe neanche il tempo di spogliarsi, che crollò sul suo letto e si addormentò.

Sognò Angel.

Non come le altre volte, però.

Era ritornato ad essere Angelus, e la ragazza vide se stessa che gli trafiggeva il cuore con un paletto.

E appena Angelus si polverizzò, apparve Spike, che come se niente fosse, l’abbracciò e cominciò a baciarla, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.

E all’improvviso, Spike si trasformò in Kate, la quale le disse: -Mi dispiace, ma ora Angel ama me!-, e dopo queste parole, Buffy si svegliò di colpo, sudata e ansimante.

E non riuscì più a riprender sonno, ma rimase semplicemente sdraiata, fissando mestamente il soffitto della sua camera.

 

 

 

 

TO BE CONTINUED...

 

 

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