Il ritorno degli angeli (3° Parte)

 

Alexandra (alexandra88@supereva.it)

 

 

A Los Angeles, nell’ufficio di Cordelia, squillò il telefono.

-Pronto?-.

Cordy riconobbe la voce dall’altra parte dell’apparecchio.

-Vuoi che ti passi Angel? Un attimo!-.

Buffy sentì distintamente Cordelia urlare –Angy! Angy! C’è Buffy a telefono per te!- e Angel rispondere –Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Angy! In ogni modo ora rispondo!-.

Angel: -Pronto? Buffy?-

Buffy: -Ehm, ciao Angel!-

A: -Ciao, ma come mai mi chiami a quest’ora? Per di più ci siamo visti ieri!-

B: -Mhm, ti ho sognato, e non è stato un bel sogno! Angelus era tornato, e io ti trafiggevo il cuore con un paletto!-, la ragazza omesse Spike e Kate.

A: -Pensi che sia un sogno premonitore?- (con voce allarmata)

B: -Beh, questo dovete dirmelo tu e la tua ragazza!-, disse un po’ amareggiata.

A: -Oh, non dirmi che sei gelosa?-

B: -Non sono gelosa! Più che altro sono preoccupata. Sai, il tuo comportamento non è dei migliori quando perdi l’anima!-

A: -Ma davvero? Credi che io non lo sappia? Senti ragazzina, se mi hai chiamato per darmi ordini e per farmi rompere la mia relazione con Kate, sappi che…-

B: -No, aspetta un attimo. Io non ho detto che voi dobbiate lasciarvi. Sarebbe un peccato! Formate… una bellissima coppia insieme!-, ammise, stringendo i denti.

A: -Oh, se è per questo, anche tu e Spike! Mi siete sembrati molto uniti, nonostante stiate insieme da poco tempo. Anche nel combattimento contro il demone eravate perfettamente sincronizzati l’uno con l’altro!-, disse, cercando di rimanere freddo come al solito.

B: -Uhm, grazie. In ogni caso ti ho chiamato solo per dirti di stare in guardia. Ok? Allora, ciao Angel!-, concluse, ormai stanca.

A: -Ciao, Buffy!-, ed attaccarono nello stesso momento.

“Perché non gli ho raccontato tutto”, pensò amaramente la cacciatrice. “Anzi, sarebbe stato meglio se non lo avessi proprio chiamato”.

Tornò a sdraiarsi e chiuse gli occhi.

 

Angel, invece, nel suo ufficio, pensava ad altro.

“ Non c’è pericolo che io perda l’anima con Kate! Non sono ancora riuscito a dimenticarmi completamente di Buffy! Però questo a lei non sono riuscito a dirlo. Perché? Forse la amo ancora?”.

Tormentato, Angel si alzò, prese la sua giacca ed uscì.

Al suo risveglio, Buffy si trovò accanto Spike.

-Buongiorno-, fece il vampiro e la baciò – fatto bei sogni?-.

-Mhm, sì-, mentì Buffy, -ho sognato i tuoi baci!-.

-Beh, penso proprio che questo sogno possa diventare realtà!-, e iniziarono a baciarsi con trasporto.

-Ehm, aspetta-, disse Spike, -ero venuto qua per chiederti come stavi. Con gli altri ho fatto finta di niente, ma ho capito benissimo che c’era qualcosa che non andava. Dimmi, è per via di Angel? A me puoi dirlo, lo sai-.

-Ehm, vuoi sapere se ero gelosa? No, non ero gelosa. Però… ho sempre pensato, con infantilità, che lui avrebbe amato sempre e solo me. Perciò, quando l’ho visto con un’altra ragazza, sono rimasta disorientata… ma non era gelosia, perché io ora amo te!-, e lo strinse più forte a sé.

Aveva paura.

Paura di perdere Spike, come aveva perso Riley, e di nuovo per colpa di Angel.

Paura di perdere Angel, perché ora lui non l’amava più, ora lui amava Kate, l’aveva dimenticata.

Paura di risvegliarsi un giorno e ritrovarsi da sola, senza nessuno che l’amasse.

Paura di morire ancora, una terza volta!

Ma, in quel caso, nessuno avrebbe pensato più a lei. Non più!

Strinse Spike forte a sé, sempre più forte, fino a quando il vampiro urlò: -Ehi, lo so che mi ami, ma mi stai stritolando, pupa!-.

-Scusa, scusami, amore!-, e lo lasciò respirare.

LOS ANGELES. ORE 23.30

Angel era appena uscito dal suo ufficio, ancora confuso per la telefonata di Buffy, quando incontrò Kate.

-Ehi!-, fece lei, baciandolo e buttandogli le braccia al collo.

-Ehi!-, rispose il vampiro, -come mai da queste parti? Sei venuta a trovarmi?-.

Lei sorrise. –Certo, non posso venire a prendere qualche volta il mio fidanzato, l’uomo più strano, eppure più affascinante del mondo? Ah, comunque, volevo dirti che c’è un lavoro per noi: vampiri. La loro baracca è solo a tre isolati da qui. Ti ci porto con la mia macchina-.

-Ok, Kate-, rispose Angel, e insieme si avviarono verso la macchina di lei.

Arrivarono dopo pochi minuti, scesero ed entrarono.

Appena Angel entrò, però, due vampiri chiusero la porta dietro di lui, e altri quattro lo immobilizzarono e lo catturarono. 

Poi Kate gli andò dietro con una pistola in mano, gli disse: -Mi dispiace, amore!-, e poi lo stordì.

La vista di Angel si annebbiò, e l’ultima cosa che vide fu Kate, la sua nuova ragazza, la ragazza che aveva detto a Buffy di amare.

Tutto sparì, come in un sogno, ed Angel perse i sensi.

Si svegliò, qualche ora dopo, ancora stordito, con un dolore lancinante alla nuca, e si trovò legato ad una sedia, incapace di muoversi.

Davanti a lui, Kate lo fissava con uno strano sguardo, uno sguardo che non le aveva mai visto prima, uno sguardo folle.

-Ciao amore, come va? Oh, ti fa male la testa? Mi dispiace!-, disse la ragazza, impazzita.

Angel la guardò spaventato e incredulo, poi le chiese: -Perché?-.

-Sai Angel, io lavoro per la Wolfram & Art…-.

-Cosa?-, fece lui sorpreso..

-Zitto e non interrompermi-, lo rimbeccò Kate. –Come stavo dicendo, io lavoro per la Wolfram & Art, ma non ti avrei mai consegnato nelle loro mai. Solo che… io ti amavo, Angel, ma tu non contraccambi il mio amore.-, disse fermandosi un attimo, poi continuò: -Tu sei ancora innamorato di quella ragazzina! Lo dimostra il fatto che quando l’hai vista con quel vampiro biondo, hai perso la testa! E tu non ti eri mai comportato così! Anzi, no, aspetta! E’ successo altre volte: quando Buffy venne a Los Angeles, e quando morì. A proposito, tu devi ancora spiegarmi come fa ad essere ancora viva. Ad ogni modo, io non sopporto essere presa in giro, soprattutto dai vampiri come te. Ho trattenuto il mio odio per te, che sei come loro-, e si interruppe indicando gli altri vampiri, -soltanto perché ti amavo. Ma se tu non mi ami, è inutile continuare questa sceneggiata. Non credi, amore?-.

Angel era impietrito.

Quella ragazza… ma lui era sicuro di amarla?

No, non era così.

Probabilmente gli era sembrato, ma non era così.

Lui, inconsapevolmente, amava ancora Buffy, la cacciatrice, e niente avrebbe potuto cambiare questo sentimento.

Una domanda gli balenò nella mente: “Sarò ancora vivo per dirglielo?”, e poi Kate lo stordì nuovamente.

Qualche giorno dopo, a casa di Buffy, la ragazza aveva invitato i suoi amici a cena.

Stavano per mettersi a tavola, quando qualcuno bussò alla porta.

-Vado ad aprire io-, disse la cacciatrice, -sarà il solito Testimone di Geova-.

Ma quando aprì la porta si trovò davanti Wesley e Cordelia, la quale, bagnata e infreddolita, disse acida: -Oh, non scomodarti a farci entrare, eh!-.

Buffy, meravigliata, rispose: -Oh, scusa, prego, entrate!-.

E i due si accomodarono in casa. Si asciugarono i vestiti, mangiarono qualcosa, e finalmente risposero alla domanda principale dei presenti: -Che ci fate qui?-.

La risposta di Wesley fu breve e concisa: -Angel!-.

-Che succede? Ha qualche problema con la sua ragazza?-, domandò Spike divertito.

-Uh, beh, non esattamente! Diciamo che due sere fa è uscito con Kate, e da allora non è più tornato!-, disse Cordelia.

-Ma avete provato a chiamare a casa di Kate?-, suggerì Xander.

Wesley fece cupo: -Abbiamo provato, ma non risponde nessuno. Abbiamo interrogato le Alte Sfere, e quelle ci hanno detto che Angel è ancora in città e non è morto, cioè, non più di quanto lo fosse già prima!-.

Allora intervenne Willow: -Avete provato a cercarlo?-.

-Certo, ma senza successo!-, aggiunse l’ex osservatore, ormai sconsolato, -ed ora siamo qui per chiedere il vostro aiuto! Le Alte Sfere non ci hanno voluto dire precisamente dove si trovava-.

-Ma temiamo che possa essere stato rapito dalla Wolfram & Art!- aggiunse Cordelia, -eppure è strano che non lo abbiano ancora ucciso!-.

-Angelus!-, urlò all’improvviso la cacciatrice, che fino ad allora era rimasta in disparte, -non lo hanno ucciso perché vogliono far tornare Angelus!-.

-Ma certo-, concordò Wesley, -come abbiamo fatto a non pensarci. Angelus!-. E cominciò a meditare.

Fu interrotto da Giles, che disse: -Ehi! Will e Tara potrebbero cercarlo con la loro magia!-.

-Ehm, sì, si potrebbe fare-, ammise Willow, -ma occorreranno almeno un paio di giorni!-.

-Non è un problema: se vogliono Angelus, non lo uccideranno. Dobbiamo solo sperare che la parte umana di lui resista!-, era stata la cacciatrice a parlare.

-Allora forza, sbrighiamoci!-, li incitò Cordelia, e si misero subito al lavoro.

Furono due giorni frenetici: Buffy e Spike cacciarono un numero allucinante di vampiri e demoni, che si muovevano in massa; Xander, Anya e Cordelia cercarono dappertutto gli ingredienti necessari per l’incantesimo, e finivano spesso col litigare; Wesley e Giles si procurarono il maggior numero di libri sull’argomento, mentre Willow e Tara pensarono a raccogliere tutte le loro energie mistiche.

Finalmente fu tutto pronto.

La sera stessa si procedette: Will e Tara erano al centro, con un cristallo in mano, e al loro fianco Dawn, la chiave; davanti a loro tre c’era Buffy, e gli altri membri del gruppo le circondavano.

Buffy era colei che, per essere stata morsa da Angel e per averlo tanto amato, lo avrebbe ritrovato, e avrebbe indicato loro la sua posizione.

Tutto ebbe inizio: le due streghe pronunciarono una strana formula, il cristallo che avevano in mano, e contemporaneamente, Dawn, cominciarono a brillare, e Buffy, pian piano, si sollevò da terra, e rimase sospesa nell’aria.

Willow le domandò: -Dov’è Angel?-.

La cacciatrice cadde in un sonno ipnotico, e la sua mente ritornò a quattro giorni prima, a Los Angeles, e a ciò che si erano detti il vampiro e Kate all’ingresso dell’ufficio.

All’improvviso, si ridestò e cadde a terra.

Dopo un attimo, si alzò e disse: -So! So dov’è! E’ a tre isolati dal suo ufficio, in una baracca di vampiri!-.

 

Il giorno dopo, un gruppo alquanto strano, composto da tre ragazze bionde, una rossa e una mora, una bambina, due ragazzi, uno biondo ossigenato e l’altro castano, e due uomini un po’ al di là con gli anni, faceva bella mostra di sé nella grande Los Angeles: erano Buffy e la Scooby Gang!

Avevano deciso di agire il mattino seguente, ma la sera andarono a perlustrare la zona.

“Sì. Quella è proprio la baracca che ho visto prima di risvegliarmi”, pensò Buffy. “Chissà cosa avrei visto ancora?”.

La mattina dopo la porta della baracca fu buttata giù.

I vampiri che si trovavano nei pressi dell’entrata, colpiti dai raggi del sole, bruciarono rapidamente.

Buffy riuscì a salvarne uno. Lo portò lontano dalla luce, e poi gli puntò un paletto verso il cuore.

-Allora, bello mio, o mi dici dove avete nascosto Angel, e io ti lascio libero, oppure ti conficcherò nel petto questo grazioso paletto!-.

-Che forza, ha fatto anche la rima!-, esclamò Xander.

Ma Giles lo guardò con rimprovero, e gli disse: -Xander! Non è il momento di scherzare!-.

-Io, io non so niente!-, urlò il vampiro, e la sua voce melliflua echeggiò nell’edificio.

-Ne sei sicuro?-, e la cacciatrice gli puntò ancora il paletto al cuore. –Senti, non farci perdere tempo. Me lo dici con le buone o con le cattive?-, e così dicendo appoggiò con forza il suo ciondolo a forma di croce sulla fronte del demone.

-Ok, ok, ora parlo: è, è tenuto prigioniero nella sede della Wolfram & Art-, urlò spaventato e dolorante.

-E chi è stato a catturarlo?-, lo interruppe Buffy, premendo ancora la croce.

-E’, è stata Ka-Kate!-.

-Cosa? Kate? Non è possibile! E’ la sua ragazza!-, lo aggredì la cacciatrice incredula, -dimmi la verità, o ti uccido!-.

-Io, io so soltanto che lavora per la Wolfram & Art-, mormorò sfinito il vampiro.

All’improvviso, Buffy ricordò il sogno fatto la settimana prima.

Kate!

-Ragazzi! Corriamo alla Wolfram & Art! Ho un brutto presentimento!-, e così dicendo la Scooby Gang e la cacciatrice si catapultarono fuori, diretti verso la sede dei nemici di Angel.

Il palazzo della Wolfram & Art sovrastava imponente tutti gli edifici circostanti, sicché sembrava che raggiungesse quasi un centinaio di piani.

Xander urlò: -Ragazzi, questo posto non mi piace per niente! Ha un’aria vagamente familiare… ma certo! Somiglia molto alla torre costruita da Glory…-.

Un silenzio di tomba calò sui presenti. Ognuno di loro ricordò ciò che era successo quella volta.

Allora intervenne Spike: -Qui dentro tu non entri, Buffy! Ci andrò io! Testa rossa, lo so che sarà faticoso per te, ma non riusciresti a guidarmi fino da Angel?-.

-Penso di riuscirci- concluse Willow.

-Allora il piano è questo-, continuò il sanguinario, -entrerò da solo: se sarò in difficoltà mi verrete a cercare. Naturalmente, Buffy, non voglio che tu ti muova da qui!-.

-Da quando in qua mi dai degli ordini?-, chiese lei, irata.

-Da quando ti amo, e temo che tu possa rischiare la tua vita. E io non voglio che accada ancora!-.

-Non lo voglio neanch’io, Spike-, lo supplicò la ragazza, -ma…-.

-Niente ma-, concluse Spike. –Ci vediamo al mio ritorno!-, e così dicendo sparì nel grande palazzo.

Willow si sedette in un angolo, accompagnata da Tara; le due iniziarono a dire incomprensibili parole, e all’improvviso scomparvero.

Prima di scomparire, però, Will disse a Buffy: -Non preoccuparti, te li riporteremo sani e salvi!-.

Passarono alcuni minuti.

La tensione aleggiava pesante, e un opprimente silenzio gravava sui presenti.

La cacciatrice allora esclamò: -Non posso starmene qui con le mani in mano! Devo andare ad aiutarli!-.

Ma davanti a lei apparvero, come per magia, le due streghe.

-Com’è andata?-, chiese loro Buffy, preoccupata.

-Beh, lo abbiamo portato da Angel-, disse mesta la rossa. –Speriamo che ce la faccia. Se vuoi, appoggiando una mano sulla mia spalla, potrai vedere e sentire cosa succede!-.

La cacciatrice allora mise una mano sulla spalla dell’amica, e in meno di un attimo si ritrovò trasportata in una stanza.

Al centro vi era Angel, legato ad una sedia.

Dietro di lui c’era Kate, e, vicino alla porta, Spike, che stava combattendo contro alcuni vampiri.

Purtroppo, era in svantaggio numerico, e si ritrovò ben presto allo stremo delle forze.

Buffy ritornò immediatamente in sé.

-Will, ti prego, portami da loro. Hai visto che sta succedendo? Non voglio che uccidino Spike!-, la supplicò.

E Willow non potè rifiutarsi, a quella preghiera così disperata: lei e Tara fecero un ultimo sforzo e la portarono dai due vampiri.

Spike era ridotto male, accerchiato da sei vampiri, ma Buffy li uccise tutti in un attimo.

-Come stai?-, chiese lei, con un tono di voce dolcissimo, che il biondo non le aveva mai sentito.

-Ti, ti avevo detto di non venire qui. Dio, perché non mi dà mai retta nessuno? E…-, ma prima che potesse finire la frase, il vampiro si ritrovò steso a terra, con una pallottola vicino al cuore, e la cacciatrice con una gamba ferita.

Zoppicando, la ragazza si avvicinò ad Angel e lo liberò.

Poi, però, vide Spike a terra, dolorante, e corse (sarebbe meglio dire zoppicò) verso di lui.

Iniziò a chiamarlo: -Spike! Spike!-, e urlava, e le sue urla strazianti attraversarono tutta la città.

-Ehi, bimba, no-non fare così! Sono… un po’ ma-malconcio, ma so-sono vivo!-, disse il sanguinario con un filo di voce.

I due si abbracciarono. Poi si alzarono insieme.

-Guarda, Angel, guarda la ragazzina che ami: non vedi, lei ora ha un altro, non si preoccupa di te. Per chi credi che sia venuta fin quassù? Per te? Per salvare il suo amato. Ma il suo amato ora non sei più tu! La sua unica preoccupazione era che io non risvegliassi Angelus! Ah ah! Davvero ridicolo! Tu mi hai lasciato per una così! Davvero buffo! Ma non te la caverai così facilmente, mia cara Buffy: la tua punizione sarà il dolore, lo stesso dolore che ho provato io!-, era stata Kate a dire quelle cose.

Angel era… no, Angel non era lì. 

Aveva lo sguardo perso, come ipnotizzato, non si muoveva, e guardava ossessivamente Buffy e Spike.

Kate iniziò a sparare verso di lui.

-Nooooo!-, urlò la cacciatrice.

Kate si girò verso di lei.

-Che c’è, anche tu hai voglia di morire?-, e le sparò un altro colpo sulla gamba già ferita.

Buffy si accasciò al suolo, impotente.

-Ed ora, mia cara bambina, farai anche tu la fine dei tuoi amichetti!-, disse Kate follemente.

Le puntò la pistola verso il cervello.

Stava per premere il grilletto, quando Angel, risvegliatosi dal suo stato comatoso, la assalì alle spalle con una spada, e la trapassò da parte a parte.

Kate cadde a terra con un gran tonfo, morta.

Angel si avvicinò a Buffy, le sedette accanto.

Bastò uno sguardo.

I due si abbracciarono e cominciarono a piangere.

Lacrime… di felicità.

…Di tristezza. 

…Di conforto.

Lacrime d’amore per essersi ritrovati, dopo tanto tempo e tante difficoltà.

Spike restò a fissarli in un angolo.

Sapeva, sapeva da sempre che per lui e la cacciatrice non ci sarebbe stato un futuro, ma era stato bello finché era durato.

La realtà era che Buffy aveva sempre amato disperatamente Angel, e che Angel aveva sempre amato disperatamente Buffy.

Nessuno avrebbe potuto cambiare questi sentimenti, neanche la morte.

Sì, certo, Buffy per un po’ di tempo era stata innamorata anche di lui, Spike, ma non era stato niente, in confronto ad Angel.

Perciò rimase in disparte, fissando la ragazza che, ne era certo, avrebbe amato per tutta l’eternità.

 

 

 

TO BE CONTINUED...

 

 

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