Il ritorno degli angeli (4° Parte) 

(IL FINALE)

 

Alexandra (alexandra88@supereva.it)

 

 

 

-Ce l'hanno fatta!! Ci sono riusciti! Sono tutti e tre salvi!!-, urlò felice Will.
-Aspetta, fa vedere…-, dissero Cordelia e Xander, e appoggiarono una mano sulla spalla dell'amica.
-Ehi! Ma Angel e Buffy sono abbracciati!-, esclamò Xander, contrariato.
-Finalmente!-, aggiunse Cordelia, -solo, mi dispiace per Spike. Dopotutto era un bravo ragazzo, ehm, vampiro-.
-Ragazzi, dobbiamo andare a prendere Buffy e Spike, sono stati feriti, e non credo siano in grado di camminare-, concluse Willow, -quindi, chi viene con me?-.

Buffy riposava, stremata dalle fatiche del giorno prima, in una camera dell'ospedale di Sunnydayle. 
Accanto al suo letto, Spike, un po' malconcio, Angel, ancora scosso, e la Scooby Gang al completo vegliavano sul suo sonno.
Poco dopo, entrò nella stanza un'infermiera.
-Prego, questo non è orario di visite, ma stavolta accondiscenderò. A patto che rimanga solo uno di voi qui-, disse un po' scocciata.
-Ok, rimani tu, Angel, e quando si sveglia, chiamaci. Siamo tutti fuori. Ah, e buona fortuna-, disse mestamente Spike, poi uscirono insieme all'infermiera.
"Forza, forza svegliati", pensò Angel quando la porta si chiuse dietro il sanguinario.
-Mi dispiace, Buffy, è sempre colpa mia. Non avrei dovuto coinvolgerti, questa volta avrei dovuto cavarmela da solo. Io… ti amo, non posso farci niente…-.
-Anch'io ti amo, Angel!-. 
Buffy aprì lentamente gli occhi.
-Come ti senti?-, le chiese il vampiro, felice.
-Oh, abbastanza bene. Mi sa che con questa gamba dovrò stare a riposo un bel po' di tempo. Mi ha colpito ben due volte!! A proposito, che è successo a Kate?-, domandò, ancora un po' confusa.
-Ehm… è, morta sul colpo-, disse, oscurandosi in volto.
-Mi dispiace, mi… dispiace molto Angel! Non volevo che succedesse una cosa del genere-.
-Neanch'io, ma…-.
-Angel, c'è una cosa che dovrei dirti: ricordi la nostra conversazione sul mio sogno la notte che ti catturò? Beh, io non ti raccontai tutto: alla fine del sogno, prima di svegliarmi, comparve davanti a me Kate. Mi disse semplicemente che tu amavi lei e non me, e poi mi svegliai. Così, quando quel vampiro nella baracca mi ha assicurato che era stata lei a farti cadere in trappola, collegai ciò che era successo col sogno. Adesso, non ha nessuna importanza ciò che ti sto dicendo, ma… volevo solo sfogarmi un po'-.
Il bel vampiro aveva ascoltato tutto con molta attenzione, tenendola per mano, e guardandola negli occhi, ma non disse una parola. Le sedette affianco e cominciò ad accarezzarle i capelli, e poi il viso, con molta tenerezza.
Buffy appoggiò la testa sulla sua mano, e sussurrò: -Ti amo! Rimani sempre con me, Angel!-, e poi si addormentò di nuovo, sotto l'effetto degli anestetizzanti.
Il vampiro si alzò e uscì dalla stanza.
Fuori, tutti i suoi amici e Dawn aspettavano con trepidante attesa che Angel dicesse loro qualcosa.
-Sta dormendo-, disse brevemente il vampiro, e poi si allontanò.

"Ha detto che mi ama", pensò Angel, camminando nel cimitero.
"E' come se non fosse cambiato niente da quando me ne sono andato".
Inconsapevolmente, arrivò alla tomba della madre di Buffy, Joyce.
Ripensò alle parole della donna tre anni prima, e si accorse all'improvviso che quelle parole ormai non avevano più senso.
Buffy era una cacciatrice, una prescelta, una predestinata. Non poteva cambiare il suo destino.
Non poteva avere un ragazzo normale, perché non avrebbe potuto avere una famiglia.
Buffy non poteva avere una vita normale, perché… lei era speciale, lei non era una persona normale, e per quanto abbia cercato di convincersi del contrario, doveva guardare in faccia la realtà.
E allora perché fuggire, fuggire in quel modo, fuggire da Sunnydayle, per darle l'illusione di una vita che non poteva mai avere?
Perché? 
Era stato vigliacco, e aveva temuto che, stando al suo fianco, avrebbe finito col farle del male.
Ma… di certo le aveva fatto più male lasciandola sola
Quanti pensieri contrastanti: era meglio restare o partire ancora?

Erano passati due mesi dal giorno dell'incidente, ma tutti ormai sembravano aver dimenticato.
Buffy si era ripresa da poco, ma nonostante ciò pretendeva di uscire a caccia ugualmente.
I loro amici la conoscevano, sapevano che era testarda, e che per nulla al mondo avrebbe rinunciato.
Così accondiscesero, a patto però che Angel la accompagnasse.
Angel, infatti, era rimasto a Sunnydayle, nei due mesi passati, per prendersi cura della cacciatrice e della Scooby Gang.

Intanto, fervevano i preparativi per… il matrimonio di Xander e Anya!
Il Magic Shop, più i giorni passavano e più si avvicinava la data delle nozze, si trasformava in un'agenzia matrimoniale, con tanto di bouquet, vari tessuti per gli abiti della sposa e delle damigelle, e così via.
Buffy era felice: felice per il matrimonio dei suoi due amici, e felice perché… ora c'era Angel accanto a lei.
Certo, non sapeva se ne sarebbe andato ancora, quando glielo domandava lui era così evasivo, ma per il momento voleva godere della sua presenza.

Era una delle tante sere in cui Buffy stava cacciando in compagnia di Angel.
La serata si presentava fiacca, e i due annoiati, stano parlando delle nozze imminenti.
O meglio, Buffy parlava, e Angel si limitava ad annuire.
-Secondo te, mi starebbe meglio il rosa o il lilla? Forse il rosa. Avevo pensato ad un abito simile a quello della festa di fine anno del liceo, ma un po' più svolazzante-.
-Mhm-, disse solo Angel, annoiato.
-Scusa, Angel, sto parlando sempre e solo io. Posso farti una domanda?-, chiese la cacciatrice, un po' intimidita.
-Certo!-, rispose il vampiro.
-Ehm, mi chiedevo: quando hai intenzione di ritornare a Los Angeles?-.
Era stata troppo diretta, e forse anche un po' aggressiva, ma se sapeva da prima qual era la sua decisione in merito, si sarebbe messa il cuore in pace da subito.
-Tu… vuoi che io me ne vada?-, le domandò Angel, a disagio.
"Hai visto, lei non ha bisogno di te, e te lo sta facendo capire molto chiaramente!". La voce di Angelus rimbombò nella mente del vampiro. 
-No, scusa, non intendevo questo. La mia domanda era: hai intenzione di ritornare a Los Angeles?-, Buffy si corresse, e si fece più seria.
-Beh, vedi, la mia vita ormai è a Los Angeles, il mio lavoro, la mia agenzia investigativa…-.
"Ma per te sarei pronto a lasciare tutto!", pensò Angel. "Chiedimi di restare, ti prego".
-… ad ogni modo, avevo intenzione di tornare dopo il matrimonio. Oramai, tu ti sei ristabilita-.
"Solo fisicamente", pensò Buffy, "moralmente, no di certo, se te ne andrai".
-Certo, certo-, concluse la cacciatrice. -Ti va di cambiare argomento?-.
"Sarà meglio!", pensò il bel vampiro, e annuì.

Buffy e Xander stavano tornando a casa insieme.
-E così, domani è il grande giorno, Xander!-, esclamò ridendo Buffy. -Vuoi tu, Alexander Harris, prendere in moglie Anya?-, disse, scimmiottando la voce del prete.
-Oh, Buffy, non scherzare! Questi ultimi giorni sono stati davvero stressanti! Meno male che domani finisce tutto!-, disse Xander, con un sospiro di sollievo. Poi aggiunse: -Ehm, non per farmi i fatti tuoi, ma come va con Angel?-.
La cacciatrice lo guardò: -Vuoi proprio saperlo? Beh, in tutta onestà, non lo so neanch'io. Cioè, è tutto come tre anni fa, o giù di lì: la caccia insieme al cimitero, le lunghe passeggiate, le nostre conversazioni, ma poi… sapere che domani sera lui andrà via, rende tutto più difficile!-, e gli occhi si inumidirono.
Xander: -Scusa, Buffy, non volevo. Ma tu… gli hai mai chiesto di restare?-.
Buffy: -Beh, solo una volta, in ospedale, quando mi risvegliai, ma ora, se ci rifletto bene, non mi sembra giusto! Dopotutto, ora la sua vita è a Los Angeles, viviamo in due mondi diversi. Per quale motivo dovrebbe tornare a Sunnydayle, dopo che vi ha sofferto abbastanza?-.
X: -Per amore?-, suggerì.
B: -Beh, soffriremmo ugualmente. Non dimenticare Angelus!-.
X: -Beh, comunque, buona fortuna, e ricorda che il vero amore trionfa sempre!-.
B: -Grazie, Xander! E in bocca al lupo per domani!-.
X: -Crepi!! Ciao!-.

Anya, bellissima in un vestito da sposa immacolato come la neve, e Xander, elegantissimo in un frac nero, uscirono dalla chiesa, accolti da una folla festosa.
Gli sposi furono letteralmente sommersi dal riso.
Poi Anya lanciò il bouquet.
Il mazzo di fiori fece un lungo volo, e cadde esattamente tra le braccia di Buffy, meravigliata e stupita.
Dawn disse: -Non è giusto! Tutte a lei le fortune!-, mentre Willow esclamò: -Sarai tu la prossima a sposarti!-, e poi le fece l'occhiolino.
Buffy la guardò con aria interrogativa.
Nell'ombra, Angel e Spike avevano osservato la fine della cerimonia.

Per la sera era stato organizzato un bellissimo ricevimento, in un'antica villa ormai in disuso, con un enorme giardino.
Per l'occasione, gli alberi erano stati adornati con mille lampade e candele, che rendevano l'ambiente più magico.
Xander e Anya aprirono le danze, poi tutti i presenti iniziarono a ballare.
Buffy era seduta al tavolo con Will e gli altri, ma i suoi amici erano già andati a ballare, lasciandola sola.
Stava aspettando che qualcuno la invitasse a ballare, o meglio, stava aspettando che Angel la invitasse a ballare, ma del vampiro non c'era neanche l'ombra.
Che se ne fosse già andato?
Dopo un po', però, la raggiunse Spike.
Timidamente, le chiese: -Scusa, Buffy, ehm… mi concedi questo ballo?-.
-Con molto piacere!-, rispose la cacciatrice, e si avviarono verso la pista da ballo.
I due ragazzi ballarono insieme un lento.
Buffy provò ancora la sensazione di stare tra le braccia di Spike.
Si sentiva sempre protetta, ma adesso aveva capito che il suo cuore apparteneva ad un altro vampiro.

Angel arrivò in ritardo. 
Lungo la strada aveva incontrato tre o quattro vampiri.
Se non si sbrigava, avrebbe avuto poco tempo da passare ancora con la sua Buffy.
Già, Buffy… ma perchè aveva deciso di partire?
Dawn lo vide da lontano e gli si avvicinò.
-Sei in ritardo, Angel!-, la ragazzina lo rimproverò, ma poi sorrise.
Vide che il bel vampiro stava cercando con lo sguardo la cacciatrice, così gli disse: -E' laggiù, sta ballando con Spike! Forza, vieni con me!-, e lo portò sulla pista da ballo, attraverso le varie coppie che ballavano, da Buffy e Spike.
-Ehi, voi due! Ora si fa un po' cambio coppia! Angel, balla con Buffy! Tu, Spike, con me!-, e così dicendo, Dawn tirò a sé Spike, e spinse Angel verso la sorella.
Prima di allontanarsi, però, Angel le sussurrò: -Grazie!-, e poi sparì nella folla.
-Sei arrivato in ritardo come tre anni fa-, gli disse la cacciatrice, -si vede che non ti piace molto ballare!-, poi lo strinse a sé e chiuse gli occhi.
Voleva assaporare quegli ultimi momenti che aveva con lui, prima che se ne andasse di nuovo.
Erano abbracciati stretti.
Angel pensava che probabilmente era l'ultima volta che avesse potuto sentire il suo profumo, il contatto con la sua pelle.
La canzone sembrava non finire mai.
All'improvviso, tutto sparì, la musica, le luci, le altre persone: c'erano solo loro due, protetti da un velo invisibile, in una dimensione immaginaria e fantastica.

-Ahhhhhhh!-.
Buffy fu risvegliata da un urlo.
Immediatamente si staccò da Angel e si voltò.
Ma quello che vide non le piacque affatto.
C'erano Drusilla e Darla con molti altri vampiri.
Darla si avvicinò e disse: -Ehi! Ma qui c'è una festa! Perché nessuno ci ha invitato? Ciao, Angel: ci sei anche tu? Bene, allora sarà tutto più divertente! Preparati a morire, carino, perché stasera non riuscirete a fermarci!-.
Contemporaneamente, Drusilla esclamò: -Spike, cattivo bambino, mi hai fatto molto molto male l'ultima volta che sono venuta qui, lo sai? E ora voglio vendicarmi!-.
"Perfetto!", pensò Buffy, "mi sembra proprio la riscossa degli ex!".
Iniziarono a combattere: Darla con Angel, Dru con Spike, e la cacciatrice si prese due vampiri per volta.
Ma ad un certo punto, una vampira le fece cadere sul vestito un'intera bottiglia di vino rosso.
L'abito di Buffy cominciò a farsi sempre più scuro, mentre la sua faccia divenne livida, di un bel colore violetto.
Innervosita, sbottò: -ORA BASTA! Passi che mi avete rovinato il mio bellissimo vestito nuovo, ma come avete osato rovinare il matrimonio dei miei due amici e aver cercato di uccidere il mo ragazzo?-.
Come una furia, distrusse tutti i vampiri in breve tempo.
Darla e Drusilla riuscirono a prendere Angel e Spike, e li tenevano sotto tiro con un paletto.
-Ok, tesoro, un altro passo e non rivedrai più i tuoi tesorucci!-, esclamò Darla, compiaciuta.
-Già, mai più!-, aggiunse Drusilla.
Buffy stava pensando a cosa fare, quando alle spalle delle vampire giunse all'improvviso un'altra figura conosciuta: Faith.
La ragazza urlò: -Ehi, B, mi stavo perdendo qualcosa?-, e così dicendo trafisse con un paletto Drusilla, spingendo Spike verso Buffy.
-Molto bene, ora abbiamo due cacciatrici, invece di una, eh?!-, esclamò Darla, guardando Buffy e Faith. -Angel, ma a quante ragazze hai fatto perdere la testa? Beh, vi propongo un patto: vi darò Angel soltanto se una di voi riuscirà a battermi, impresa un po' difficile da quando sono resuscitata e ho acquistato più forza!-.
-Sarà una cosa facile facile! A me l'onore!-, disse Faith, ma Buffy la bloccò per un braccio e le sussurrò: -No, questo è compito mio, avrei dovuto ucciderla l'ultima volta che l'ho vista. Per favore, tu pensa agli altri e facciamola finita-.
-Eccomi, Darla, sarò io a combattere con te! E stavolta sarò io ad impalettarti!- urlò Buffy.
-Ti sbagli di grosso, carina!-, le rispose la vampira, leccandosi le labbra con la lingua, -stavolta non ci sarà più nessuno che ti proteggerà da me!-, e si scagliò contro la cacciatrice.
Le due cominciarono a combattere, ma il combattimento sembrava essere equo.
All'improvviso, Buffy si ritrovò distesa a terra con Darla sopra.
-Come la mettiamo ora?-, sibilò perfidamente la vampira.
Buffy riuscì a rialzarsi e continuarono.
Nel frattempo, Faith si era liberata di tutti i vampiri, tranne di quello che teneva Angel sotto tiro.
-Ok, ora mi sono proprio stancata!-, sbottò la ragazza, e riuscì ad uccidere il vampiro senza colpire Angel.
Intanto, anche Buffy e Darla erano arrivate al momento conclusivo.
La cacciatrice era di nuovo a terra, e la vampira le aveva bloccato i polsi.
-Per te è la fine!-, urlò la demonessa, e stava per conficcarle un pezzo di sedia scheggiato nel cuore, quando la ragazza, con tutta la forza che aveva, riuscì a liberare le braccia e a spingere il paletto verso il cuore della vampira, che si polverizzò.
-Non bisogna mai cantare vittoria troppo presto!-, sussurrò Buffy, alzandosi.
Tutti le corsero incontro.
La cacciatrice vide Faith allontanarsi nell'oscurità, e le urlò: -Grazie, Faith! Ti voglio bene!-, e scomparve.
Anche Angel si avvicinò: -Non avrei saputo fare meglio!-, poi la abbracciò e la baciò.
-Angel-, disse la cacciatrice tra le lacrime, -non voglio che tu te ne vada! Resta con me!-.
-Ehm, sì, scusate l'intrusione! Volevo solo dirvi che ho trovato un certo rituale, per far sì che un certo vampiro non perda più l'anima. Lo so che ora non è il momento, ma se mi seguiste…-, disse contenta Will.
-Non è possibile!-, esclamarono meravigliati i due innamorati.
-Niente è impossibile per la grande Willow!-, esclamò lei, ridendo ancora. -L'ho trovata qualche giorno fa, ma tra i preparativi del matrimonio l'ho dimenticata-.
-Will, sei grande!-, le disse Buffy, abbracciandola.
La rossa condusse tutto il gruppo a casa sua, preparò tutti gli ingredienti per il rituale, e disse alla cacciatrice e al bel vampiro di entrare nel cerchio formato a terra…

Un anno dopo due figure camminavano a passo svelto per il cimitero.
-Come ti dicevo, ancora non posso crederci! Sono entrata in salotto e ho trovato Dawn e Spike, sì Spike, hai capito benissimo, che si stavano baciando. Sono a dir poco sconvolta! Mia sorella ha appena 16 anni e Spike, beh, è…-, disse la donna.
-…un vampiro!-, concluse per lei l'uomo che le stava accanto.
Camminavano mano nella mano.
-Secondo me, se si amano non dovresti ostacolare il loro amore. Spike ormai è diventato buono, è uno di noi, e tua sorella è abbastanza grande da saper fare da sola le sue scelte. Scusa, sbaglio o avevi 16 quando ci siamo conosciuti?-, aggiunse lui.
-Si, ma…-, e non finì la frase, perché l'uomo la baciò.
-Niente ma. Possibile che dobbiamo parlare sempre di Dawn? Io sono rimasto qui per sua sorella, veramente!-, esclamò lui, ridendo.
-Oh, davvero? E che ne diresti se invece di parlare ce ne andassimo un po' a casa tua?-, gli sussurrò la donna all'orecchio.
-Prima le signore!-, e così dicendo scomparvero nell'oscurità.

Nascosto dietro un albero, un ragazzo piuttosto alto, dai capelli castani, vestito in mimetica, aveva osservato tutta la scena.
-A quanto pare gli angeli sono tornati!-, disse con un tono di rimpianto, e scomparve anche lui.

 

 

FINE

 

 

by Alexandra

 

 

 

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