PRIMA PARTE: Il sacrificio

 

di Maria (moments@inwind.it)

 

 

 

Episodio fan-fiction per B.T.V.S. (in due parti)

Tutti i personaggi sono di proprietà della Worner Bros e di Joss Wedon, tranne la donna, il bambino più qualche demone e vampiro.

 

 

 


 

Considerazioni prime dell’autrice:

L’episodio (diviso in due parti) è collocato all’inizio della sesta serie di Buffy.

Questo è ciò che io vorrei che accadesse in questo magnifico telefilm.

La storia di B.T.V.S. mi ricorda tanto una fiaba, che però ad un certo punto è stata spezzata con l’uscita di scena di Angel.

E’ come se il Principe Azzurro abbandonasse Biancaneve perché gli hanno fatto l’offerta di governare un altro regno.

Così ho pensato al modo più “fantastico” per riunire la coppia – anche se solo in una fan-fiction -.

Tante grazie a tutti coloro che la leggeranno e buon divertimento.

 

 

**********

 

 

Angel – E’ …… Buffy ….. – solo questo disse quando vide il viso addolorato di Willow -.

 

Angel era sorridente quando vide Willow in fondo alle scale ma poi si contrasse guardando l’espressione di lei che lo fissava. Non ci fù bisogno di dire altro. Si precipitò fuori e, presa la macchina, partì a razzo per Sunnydale, senza Willow.

 

Non era possibile. Non poteva essere vero.

Quando qualcosa accadeva a Buffy lui lo avvertiva eppure  questa stavolta non aveva sentito niente.

Non voleva sentire cosa era successo. Non voleva ascoltare nessuno.

Gli sembrò un’eternità il breve viaggio verso casa. Verso quel luogo dove era stato felice. Solo a Sunnydale riuscì ad avere “un attimo di felicità”.

E adesso gli era apparsa Willow, la cara amica Willow, con il dolore stampato sul viso, un dolore che non avrebbe mai voluto vedere sul volto di nessuno.

Gli avvenimenti si erano precipitati.

Non sapeva niente della lotta con Glory, lo scambio con Down, la vittoria, la morte, la sepoltura.

Il coinvolgimento totale di tutte le energie della “Scooby gang”. Avevano dato tutto ma anche se erano vincitori si sentivano più sconfitti dei vinti.

Ed ora Angel stava correndo come un pazzo verso cose che non avrebbe mai voluto immaginare.

Se ne era andato per far vivere la sua Buffy, perché era certo che con lui a Sunnydale lei avrebbe corso più pericoli. Eppure avrebbe voluto morire pensando che forse a causa della sua lontananza le era successo qualcosa di terribile.

 

Willow – Non ho fatto in tempo a dirgli che l’avevamo sepolta – parlava con Tara al telefono e Cordelia e Wesley erano vicino a lei -, è corso a casa, sembrava impazzito. Mi raccomando stategli vicino e non preoccupatevi perché non vi farà del male.

Tara – Va bene Will, non preoccuparti.

Willow – E Down?

Tara – Non siamo in grado di confortarla. Si è chiusa in se stessa. Neanche Spike è riuscito a parlarle – era seriamente preoccupata -. Giles e Xander si stanno occupando delle ultime cose.

Willow – Ci vediamo più tardi. Ciao.

Cordelia – Perché non ci avete avvisato? Lo sapevate che Angel avrebbe voluto essere là con lei eppure ve lo siete dimenticato tutti. Lasciami dire che siete stati davvero incoscienti. Adesso Angel non se lo perdonerà mai di non esserci stato e soffrirà come un cane e si lascerà morire  e ….

Willow cominciò a piangere ed anche Cordelia si sciolse.

Forse per la prima volta si resero conto della perdita ed anche Wesley si commosse.

Wesley – Avanti ragazze ricomponiamoci e raggiungiamo Angel. Non so cosa cercherà di fare ma avrà bisogno di qualcuno. Quando è in quello stato non riesco a immaginare cosa sarebbe capace di fare.

 

 

Quando arrivò a casa Summers si scagliò ferocemente sul primo che gli capitò a tiro.

Angel – Voglio sapere quello che è successo e dimmi come avete fatto a non pensare a chiamarmi – aveva un’espressione raccapricciante e teneva Xander per il collo - .

Giles – Non c’è stato tempo. – disse mentre liberava Xander dalla morsa ed urlando contro Angel - Lei non ci ha dato il tempo di pensare. Ha fatto tutto da sola e che Dio mi perdoni io la odio per questo. 

Xander si avvicinò ad Angel. Lo abbracciò e se lo tenne stretto per un momento.

Xander – Mi dispiace amico. Non ci ha dato neanche il tempo di riflettere. Se avessimo saputo cosa aveva in mente l’avremmo fermata. Lo sai – annuì -!

Angel – Vorrei sapere cosa è successo. Non ho sentito niente, eppure ogni volta che a lei succedeva qualcosa io lo avvertivo. Sempre! Io sento che è ancora viva.

Giles – L’abbiamo sepolta e quello era il suo corpo senza vita.

Angel -  E’ viva!! – urlò per affermare il suo desiderio di riaverla lì con lui -

Down – Non voglio sentire più queste cose. Non voglio sentire più urlare. Buffy è morta per colpa mia….. Ha preso il mio posto. Vorrei essere morta io al suo posto.

Dopo un bel po’ era riuscita a parlare finalmente ed era riuscita a dire ciò che aveva nel cuore. Si sentiva colpevole e credeva che tutte quelle persone erano afflitte perché avevano perso Buffy per colpa sua.

Angel – Tu credi che se fossi stata tu al suo posto noi ce ne staremmo qui calmi e tranquilli senza fare nulla? Non è stata colpa tua. Non è stata colpa di nessuno e lei è ancora viva e troverò il modo di riportartela a casa!

Down – Ti prego Angel non fare così. Lei è morta. Non c’è più – piangeva disperata -.

Angel – Ascoltami attentamente Down! – si avvicinò a Down con dolcezza – Devi avere fiducia in quello che dico. Non devi avere paura e ti prometto……ti prometto che Buffy ritornerà sana e salva.

Down piangeva, si sentiva in colpa. Ma si fidava di Angel.

Angel – Io so che lei non è morta. La sua anima è nella dimensione di Glory. Io lo sento quando a Buffy succede qualcosa e ti dico che lei è viva.

Down si calmò dopo quello che le aveva detto Angel e si sedette sul divano. Sembrava tranquilla. Spike le si sedette vicino e lei si fece consolare dal suo amico.

Cominciarono in un certo senso a dare ragione ad Angel. Anya era forse quella che capiva di più i suoi discorsi. Dopotutto anche se non aveva più i suoi poteri di demone, aveva sempre i suoi ricordi.

Anya – Se quello che ci dici è vero, se tu senti che lei non è morta, ci deve essere un modo per riaprire la dimensione in cui è finita.

Xander – Già! Una volta ci sei finito anche tu e nei sei venuto fuori. Se ti ricordi come ai fatto forse c’è una speranza che lei possa ritornare e ..

Giles - …e ricongiungersi con il suo corpo! – lo anticipò -. Dopotutto ho visto accadere cose assai più strane e impensabili – si tolse gli occhiali e cominciò a pulirli nervosamente come gli capitava quando pensava di aver trovato una soluzione per qualcosa -.

In quel momento entrarono gli altri.

Tutti erano presi da quei discorsi strani e sembravano avere la situazione sotto controllo. Si erano rimessi all’opera e con Wesley e Cordelia avevano anche una mano in più.

Ci avrebbero pensato il giorno dopo.

 

Angel decise che sarebbe rimasto in casa con Down e Spike non l’avrebbe di certo lasciata sola.

Rimasero da soli nel soggiorno.

Angel – Cosa guardi!

Spike – Sto pensando!

Angel – AH! Stai pensando! A cosa?

Spike – A cosa hai dato in cambio per venire fuori dalla dimensione di  Akatla!

Angel – Non capisco dove vuoi arrivare! – si innervosì –

Spike – Quando vuoi ritornare nella tua dimensione, devi lasciare qualcosa in cambio! Non te l’ha insegnato la mamma quando ti raccontava le fiabe sulle dimensioni demoniache?

Lo guardò fisso negli occhi. Angel cercava di evitare lo sguardo. Ma Spike era troppo intelligente.

Spike – La tua immortalità! Lo hai fatto! La amavi così tanto da rinunciarci!

Angel – La amo Spike. È stato semplice. Avrei dato qualsiasi cosa per ritornare da lei ed appena me ne fù data l’occasione l’ho fatto. Non è stato un sacrificio. Mi sono sentito meglio dopo.

Spike – Ed a lei non hai detto niente! Beh! È meglio che lei non torni perché quando lo scoprirà ti guarderà dritto negli occhi, ti pianterà un paletto nel cuore e dopo ballerà sopra la tua polvere.

Ci fù un attimo di silenzio.

Spike – Quindi gli hai fatto credere che te ne eri andato per non farla soffrire – lo disse con provocazione -.

Angel – Non potevo stargli vicino e non toccarla. Per questo me ne sono andato. Lei avrebbe continuato a vivere al mio fianco senza chiedere nulla in cambio ma io, io non resistevo più. Non voglio che Angelus prenda il mio posto a costo di stargli lontano. Non voglio farla soffrire più.

Spike sembrò appagato da quel discorso. Capì che quello che provava Angel era amore mente il suo era solo affetto. Riuscì a capirlo e si sentì bene.

Se ne andò fuori a fare la ronda e quella notte fù lui a pensare ai vampiri. E per loro non ci fù scampo.

Angel non ebbe il coraggio di andare nella camera di Buffy. Gli avrebbe fatto troppo male. Restò giù a pensare a come avrebbe potuto riportarla da lui.

 

Era prestissimo. Tutti si radunarono al negozio e cominciarono a spulciare i testi più antichi. Angel; Spike, Giles, Anya e Wesley da una parte per leggere i testi che erano tradotti in lingue antiche e gli altri il resto.

Lo fecero per molti giorni, instancabilmente. Lasciarono tutto da parte. Solo quello importava per loro, riportare Buffy a casa.

Xander – Bingo!! … e nel codice di Lucedux è annotato il modo di attraversare un portale dimensionale e ritornare indietro indenni …

Giles – Cordelia presto è il tuo!! 

Cordelia – ……. ed il sangue dell’innocente strumento sarà il mezzo …..

Down!! Compresero! Studiarono e lessero all’infinito per cercare il sistema giusto e così dopo molti studi e dubbi e ripassi trovarono il sistema.

Angel – Sarò soltanto io ad entrare Down, non permetterò che ti succeda qualcosa.

Down – Ti serve il mio sangue, come farai?

Angel – Sii coraggiosa adesso – gli fece un taglio sulla mano e ne fece un altro sulla sua, strinse la mano di Down nella sua ed il loro sangue si mescolò -.

Il rituale per il portale era terminato ed Angel entrò.

Down – Ti prego riportala indietro.

Angel – Sana e salva.

Il corpo di Buffy era stato portato in casa era avvolto il una coperta. Ma non appena il portale si aprì il corpo sparì come era previsto dal rituale.

 

 

All’interno Angel sapeva come destreggiarsi. La dimensione in cui era stato non era poi così diversa. Ed i demoni non erano gli stessi ma avevano gli stessi modi.

Dopo un tempo che gli parve abbastanza breve, smise di cercare perché trovò uno stano tipo. Si presentò come Silon, “ricettatore” di anime.

Il corpo di Buffy comparve ai piedi di Angel e lui la prese in braccio. Il corpo raggiunse il posto più vicino alla sua anima.

Silon guardava Angel e si chiedeva cosa volesse.

Angel – Restituisci l’anima a questa donna.

Silon – Non è una donna normale. Lei è la Cacciatrice. Volevi imbrogliarmi? La sua anima è pura e dolce. Ma non vuole rimanere con me. Vorrebbe tornare da qualcun altro, ma a me non và di privarmene. Tu cosa intendi farne?

Angel – Portarla fuori di qui. A casa sua. C’è molta gente che aspetta di riaverla.

Silon – Se io ti permetto di portarla via devi darmi l’anima di qualcun altro in cambio della sua.

Angel – Prenditi pure la mia.

Silon impose le mani sul corpo di Buffy e la sua anima si riunì al corpo. Riprese colore. Era incosciente ma sbiascicava un nome…..

Buffy – Angel... Angel…. Angel…..

Era così felice di sentirle pronunciare il suo nome.

Non esitò un attimo a rispondere a Silon. Guardava Buffy, svenuta tra le sue braccia, sembrava così viva, così felice. Così serena. Avrebbe voluto parlargli per l’ultima volta. Impazziva dal dolore pensando che avrebbe voluto baciarla per l’ultima volta.

Sapeva di dover pagare un prezzo molto alto. E lo fece con vero piacere.

Silon – E così strano!? Sei venuto per portarla via con te e adesso mi hai ceduto la tua anima? Dov’è il trucco?.

Angel – Niente trucchi. Non è importante che io viva.

Silon – E’ questo l’amore? Strano sentimento. Ma se per tè va bene, anche per me và bene.

Silon portò Buffy sull’orlo del portale e cominciò ad essere risucchiata nella sua dimensione. Ad aspettarla c’erano tutti.

Giles – Buffy!! Finalmente. – si avvicinò contento poi si accorse che il portale stava per chiudersi ma vide che Angel non era lì -. Angel …. – sospirò -.

Intanto dall’altra parte Silon stava imponendo le sue mani su Angel e il suo ultimo pensiero fù per Buffy.

“Ricordati che ti amo”, le aveva sussurrato nell’orecchio prima di darla a Silon.

L’anima di Angel era al di fuori dal suo corpo ed Angelus ne aveva ripreso il possesso, ma qualcosa di strano successe che sorprese di più Angelus ed Angel che Silon.

Era steso a terra e stava riprendendo i sensi. Si accorse della mancanza di Angel e poi si ricordò di Buffy, che era lì con lui ma ora non la vedeva. Questo non gli piaceva. Il suo voltò cambiò aspetto. Era terribile.

Silon stava per assorbile l’anima di Angel ma cominciò a star male, tutta quella sofferenza non la sopportava. Tutto quell’amore e tutti quei ricordi. Non era sostenibile per lui.

Angelus si avvicinò minacciosamente a Silon.

Angelus – Dimmi dov’è?

Silon sembrava non sentire.

Angelus - Tu non puoi separarmi da lei – ringhiò paurosamente -. Nessuno può farlo. Lei è mia!!!

Afferrò Silon per il collo. Silon provò a lottare ma era troppo debole.

Angelus – Dov’è Buffy? Dov’è?

Silon era sorpreso che fosse ancora vivo. Spalancò gli occhi.

Silon – L’ho lasciata andare via.

Angelus - Se menti ti uccido.

Silon – Non stò mentendo. Tu mi hai dato la tua anima per salvarla. Non capisco perché sei ancora vivo.

Angelus – Ci sono tante cose che non sai – lo lasciò dalla morsa -. Finalmente Angel ha fatto qualcosa di buono in tutta la sua inutile vita.

Angel intanto era come sospeso in aria ma sentiva quello che Angelus diceva. Comprendeva i suoi pensieri. Vedeva chiaramente che era seriamente preoccupato per Buffy. Erano come in sintonia. Ed anche Angelus sentiva le stesse cose.

Angelus – Ridammi l’anima che hai estorto così vigliaccamente oppure ti uccido. Mi serve per tornare da lei e non accetto risposte negative oggi.

Stava mentendo. Si sentiva svuotato senza la sua parte umana. E soprattutto voleva rivedere Buffy e voleva essere sicuro che lei stesse bene.

Silon non fù contrario anche perché quell’anima forse l’avrebbero distrutto.

Impose le mani su Angelus e Angel rientrò nel suo corpo.

Ognuno di loro due cominciò ad assorbire l’altro. Fù spettacolare. Quando tutto finì si avvicinò al portale prima che questo si chiudesse per sempre.

Era fuori. E vicino c’era Buffy, era ancora svenuta.

Il suo volto era quello del vampiro. Quel vampiro che tutti si ricordavano quando uccise Jenny e quando aveva torturato Giles. Era spaventoso.

Si avvicinò a Buffy scostando tutti gli altri.

Angel – Andate fuori e lasciatemi da solo con lei – quando vide che esitavano urlò - FUORI!!.

Si sedette accanto a lei. La prese in braccio e la strinse forte. Il volto da vampiro non era scomparso ma i suoi modi erano quelli di Angel.

Angel – Ti prego Buffy ritorna in tè – parlava sussurrando -. Fammi felice ancora una volta. Ritorna com’eri. Se ti salvi e ritorni come eri prima io prometto di non vederti più. Mi basta sapere che tu sei viva e che stai bene. Voglio che tu abbia una vita normale. Voglio che tu sia felice con un uomo accanto che ti dia dei figli e che invecchi con te – parlava come se lei lo sentisse -, voglio vederti sorridere e goderti la vita.

Era una preghiera alla sua amata. Era come l’ultima lettera d’amore scritta da un amante che per amore lascia la donna amata. Era forse l’ultima volta che gli parlava. Era deciso ormai. Avrebbe fatto questo estremo sacrificio per lei. Si sarebbe privato ancora una volta della sua presenza.

Si alzò in piedi e mise Buffy sul letto, la coprì con una coperta e cominciò a guardarla come se volesse ricordarsi tutti i suoi lineamenti. Come se volesse stampare una fotografia nella mente per averla sempre davanti agli occhi

Passavano tante cose nella sua mente in quel momento.

Dentro di lui avvertiva la presenza di Angelus e combatteva contro di lui, contro se stesso, perché questo non riemergesse. Aveva paura di quello che sentiva dentro di sé.

Fuori dalla stanza tutti tremavano dalla paura. Avevano riconosciuto Angelus ma era come se qualcosa dicesse loro di avere fiducia. Non sentivano nessun rumore.

Spike – Buttiamo giù quella porta o il vecchio Angelus se la mangerà viva!!

Giles – Non ha senso. L’ha portata indietro viva. Ma tu sei sicuro…?

Spike – E’ Angelus vi dico!.

Willow – Però è strano. Non era come Angelus, era diverso. Era così preoccupato.

Xander – Sono sicuro che era Angel. Angelus non avrebbe permesso a noi di vivere.

Ad un tratto la porta si aprì. Era Angel.

Angel - Venite si stà riprendendo.

Buffy era nel suo letto, riposava come una bambina, innocente e dolce.

Down si avvicinò ad Angel e lo abbracciò.

Down – Ti ringrazio. Hai mantenuto la tua promessa. Ti voglio bene Angel.

Angel l’abbracciò e la baciò sulla fronte.

Angel – Anch’io Down. Vorrei rimanere da solo con lei. Veglierò io stanotte.

Giles – Rimarrò qui. Se avrai bisogno di qualcosa sono nella stanza accanto.

Angel – Si. Va bene.

Erano giù nel soggiorno.

Spike – Eppure quello sguardo io lo conosco bene. Era Angelus.

Xander – Forse è stato quello che è successo in quella dimensione. Che ne sappiamo noi di cosa ha dovuto affrontare per portarla fuori. Forse …..

Down – Non gli farà niente. Lui la ama. A quest’ora avrebbe ucciso tutti noi ma non lo ha fatto - li interruppe subito, prima che potessero dire altro -.

Spike – Va bene briciola ho capito. Ma io sarò nei paraggi e se vorrai parlare con qualcuno fammi un fischio, io sarò fuori dalla porta. Va bene?

Down – Va bene. Grazie - gli disse sorridendo.

Spike diventava quasi umano quando parlava con Down, il suo era un amore speciale. Si sentiva il fratello maggiore e gli voleva bene. Quella briciola aveva scaldato il suo cuore di ghiaccio.

Angel rimase nella stanza di Buffy per tutta la notte a vegliarla. Le tenne la mano sulla quale aveva il Claddagh – Buffy non se lo era più tolto -, la accarezzava, gli parlava come se lei l’ascoltasse. Poi lei sorrise. Quel sorriso! Da  quanto tempo non lo vedeva. Pianse. Ormai sapeva che la sua preghiera era stata esaudita.

Al mattino prima dell’alba, quando lei si stava per svegliare, uscì dalla stanza ed andò a chiamare Giles.

Angel – Io vado via. Prenditi cura di lei.

Giles – Angel non puoi andartene così. Non farlo! Non lasciarla sola di nuovo. Lei non ti perdonerà mai per questo.

Angel – Lei mi ringrazierà invece.

Giles – Io non posso rimanere qui lo sai. Sono stato richiamato in Inghilterra per far parte del Consiglio. Non può rimanere sola.

Angel – Ti prego di rimanere qui fino a quando non si riprende. Wesley è bravo ma Buffy ti vuole bene come ad un padre. Ha bisogno di te.

Giles – Perché te ne vai ? Non ne hai motivo.

Angel – E’ meglio che vada – si vedeva chiaramente che era sconvolto, poi si voltò di scatto -. Ho promesso che se si fosse salvata io non l’avrei più rivista.

Giles lo fissò ma non si sentì di trattenerlo. Era troppo determinato. Ed era anche evidente che c’era dell’altro, ma non indagò, ormai conosceva Angel e quando si metteva in testa qualcosa era difficile fargli cambiare idea.

Se ne andò .

Oramai era fatta. Si sarebbe ripresa benissimo.

Lasciò il suo Claddagh sul comodino e quello fù la prima cosa che Buffy vide quando si svegliò.

Angel scese le scale e sentì la voce di Buffy che chiedeva di lui a Giles.

Non si voltò ed uscì prima che spuntasse l’alba. Se ne andò a piedi. Camminava con la testa bassa.

Andò da Wesley, gli spiegò che sarebbe andato via, gli chiese di rimanere. Voleva che lui stesse attento a Buffy e Down,

Non sarebbe più tornato a Sunnydale.

Non sarebbe più tornato. Lì ormai avrebbe lasciato il suo cuore.

 

 

Il tempo passava. Buffy si riprese fisicamente e con l’aiuto della gang stava riprendendo confidenza con la sua vita.

Però era come se adesso avesse una sensibilità maggiore di prima, rifletteva di più, e la sua impulsività era come sopita. Forse era l’effetto del ritorno, forse adesso si sentiva ancora più vicina ad Angel. Ormai avevano condiviso tutto. E se lo sentiva sempre vicino, sempre con lei, eppure era così lontano. Diventava triste, sempre più triste. Voleva rivederlo. Il suo dolore era insidioso e se lo portava dentro, come uno stiletto piantato nel cuore.

 

 

Le cose per la “gang” stavano quasi tornando alla normalità.

Down era la più felice di tutti, ormai non si sentiva più in colpa perché Buffy stava recuperando le sue forze .

Wesley era ormai il nuovo osservatore della cacciatrice. A comunicarglielo fù Giles prima di partire.

Quando andò via lasciò un vuoto enorme nella vita di tutti quei ragazzi per i quali era stata una guida forte e sicura.

Il negozio lo gestiva Anya e Cordelia la aiutava. Dopo quella strana dichiarazione d’amore fattale da Wesley decise di rimanere. “Non posso offrirti niente se non la mia povertà, il mio mondo fatto di incubi e le mie frustrazioni sulla vita, ma ti posso offrire anche il mio amore, tutto il mio amore”. Questo le disse con la testa bassa e gli occhi lucidi. Le piacque ciò che sentì. Anche lei provava qualcosa per lui ma non lo aveva ancora capito. E volle approfondire la cosa rimanendo a Sunnydale.

Buffy sembrava normale ma non era così. Si ricordava tutto. Tutto.

Si ricodava Angel che gli parlava, Angelus che voleva tornare da lei. Si ricordava tutto. Il Claddagh di Angel lo teneva sempre con sé e ogni tanto lo guardava. Era sempre più triste.

Aveva capito quello che era successo. Lei era intenzionata a riprendersi Angel che era la sua vita, il suo mondo, ma aveva paura. Ci avrebbe provato. Ma non trovava mai il coraggio. Aveva sempre più paura di un suo rifiuto.

Decise di prendersi un paio di giorni di libertà e disse agli altri che sarebbe andata a trovare Angel.

Si fece coraggio.

 

Aveva preso la sua decisione.

Qualunque cosa fosse successo doveva provare. Lo doveva a se stessa.

Quando era entrata attraverso quel maledetto portale in una dimensione demoniaca, quella di Glory, aveva subito tutte le torture possibili prima di essere “ricettata” da Silon, eppure era viva.

Si sentiva viva, quello che le teneva la mente lucida era il ricordo del suo amore per Angel ed il pensiero che lui l’avrebbe salvata.

Si decise e prese il treno per Los Angeles.

Durante il breve viaggio veniva attanagliata dai dubbi. Forse non aveva capito.

Forse si era sbagliata. Ma non importava. Doveva sapere.

Wesley gli aveva detto dove informarsi per trovarlo e così fece. Angel non aveva cambiato casa ma ogni tanto si rifugiava in un posto che solo Gunn conosceva.

  al tramonto che Buffy trovò la casa ed aspettò un istante prima di entrare.

Voleva tornare indietro.

Poi entrò e per farlo forzò la porta.

Buffy – Angel! Angel! Sono io. Angel!

Entrò nel vasto salone ed accese la luce. In un angolo buio le sembrò di sorgere qualcosa. Ma non era niente. Era grande, ma quasi spoglio. Era spartano, come lui.

Angel la guardava di nascosto. Era felice di vederla. Si sentiva morire ma non si sarebbe fatto vedere.

“Forse è uscito” pensò. Poi avvertì la sua presenza.

Si fece coraggio. Doveva parlargli.

Buffy – Lo so che ci sei. Sono venuta per vedere come stai.

Tutto il silenzio del mondo sembrava essere entrato in quella casa.

Buffy – Sono venuta anche a ringraziarti personalmente per avermi salvato la vita.

Lui la osservava voracemente ma non rispondeva. Godeva di quella visione.

Buffy – Anzi vorrei ringraziarti per tutte le volte che mia hai salvato.

Ancora silenzio.

Si diresse nel centro del salone. Avvertiva più forte ancora la presenza di Angel.

Si sedette su un gradino di quello strano salone e cominciò a parlare come se si confidasse con l’Angel dei vecchi tempi.

Lei parlava in modo scorrevole rievocando quello che era successo da quando era ritornata. Nel rievocare certe cose sorrideva.

Lui la osservava. I suoi lineamenti. I suoi occhi. Le sue mani. Stava impazzendo.

Si fece avanti. Aveva un aspetto orribile. La camicia sbottonata lasciava intravedere il petto nudo. Si avvicinava lentamente. Lei lo guardava avvicinarsi e si riempì gli occhi. Era tanto che voleva vederlo.

Come si sentì triste quando al suo risveglio lui non era più nella sua stanza e capì che non sarebbe tornato quando vide che sul suo comodino c’era il suo Claddagh. Ora lui era lì e si stava avvicinando.

Si alzò. Si diresse verso di lui e poi si fermarono al centro del salone.

Il viso era quello di Angelus. Ma lei gli sorrise come se avesse visto Angel. Quel viso le sembrò così dolce. Così bello!

Buffy – Sono felice di vederti. Va tutto bene?

Angelus – Si stò bene ed ora che mi hai visto puoi anche andare via – era sprezzante ma Buffy non cedette -.

Buffy – Non sono solo venuta per vederti ma anche per parlarti ……..

Angelus – Se non sbaglio hai anche parlato. O no!! – la interruppe sgradevolmente -.

Buffy – Ma io ti volevo dire tante altre cose.

Angel – Si? E quali?.

Buffy – Che mi manchi da morire - si fece coraggio -.

Angel – Ti passerà presto.

Buffy – Che ti amo.

Angel – Anche questo finirà presto.

Buffy – Che ho bisogno di te.

Angel – Non ti sono poi così utile.

Buffy – Io ti amo.

Angel – Non devi dirlo mai più – la strattonò -.

Buffy – Io ti amo.

Angel – Smettila!! – ringhiò forte per mettergli paura -.

Buffy – Io ti amo.

Angel – Ora basta! Smettila!

Buffy - Io ti amo – lo disse ancora più dolcemente -.

Angel – Non puoi amarmi. Non sai quello che dici. Devi stare lontana da me.

Buffy – Io ti amo – lo disse con più trasporto -.

Lui capitolò. Quando vide le sue labbra così vicine non potè fare a meno di toccarle.

Erano così morbide, così vivide. Angelus la baciò.

Nel volto era un vampiro ma questo a Buffy non importava. Lei lo amava.

La passione era così forte, così intensa, così pura che non respiravano più.

Angel – Non devi amarmi.

Buffy – Non si ama a comando.

Angel – Devi stare lontana da me.

Buffy – Perché? Perché tu sei un vampiro? Non mi importa. Perché non puoi darmi dei figli? Non è importante. Perché tu non invecchierai mai ed io si? Lo sai che non è vero.

Lui ascoltava e quelle parole gli facevano male. Si voltò per non vederla in viso.

Ma Buffy continuò.

Buffy – Perché tu sei Angelus? Io ti amo. Lo so che sei Angelus. Questo non è importante per me. Io ti amo.

Angel si irrigidì. Si voltò di scatto. La guardava attonito. Voleva scappare via. Voleva scomparire.

Sapeva che non l’avrebbe mai voluto vicino a sé eppure era lì che diceva ad Angelus “io ti amo”. Rimase in silenzio.

Buffy - Ho capito quello che stai pensando. Io ti amo Angelus. Io ti amo. Hai capito benissimo. Ti  chiederai se sono impazzita? Vero?

Angel – Anche io ti amo  e penso proprio che tu sia pazza se credi che ti permetterò di stare vicino a me. Devi andare via.

Buffy – Io non andrò via a meno che tu non venga con me. A casa. A Sunnydale.

Angel – Non provarci nemmeno a darmi degli ordini ragazzina! – la guardò alquanto adirato e ringhiò -.

Buffy – Io non sono una ragazzina – glielo disse con tono di sfida -. Sono una donna – gli girava intorno -. Sono una donna speciale, che ama un vampiro, che uccide demoni e vampiri. Tu torni a casa con me! – gli ordinò -.

Angel – Ti ho detto di andartene. Vattene!

Buffy – Non ci penso per niente. Perché non provi ad immaginare come sarebbe la nostra vita insieme? Saremo felici. Vivremo insieme. Amore staremo bene. Ti potrò vedere al risveglio. Ci racconteremo tutte cose che faremo. Condivideremo tutto. Invecchieremo insieme.

Angel – Hai dimenticato forse quello che è successo? Vai via Buffy.

Buffy – Non senza di te.

Angel – Ti prego Buffy – glielo disse con gravità - vattene. Non so ancora per quanto tempo riuscirò a controllarmi. Per adesso riesco a non uccidere, o a mordere e non ho ancora bevuto sangue umano. Ma per quanto tempo non lo so.

Buffy – Non lo farai mai più.

Angelus – E tu che ne sai?

Buffy – Io so molte più cose di te. Tu non sai quando è accaduto vero? – lui fece cenno di assenso – Io invece lo so?

Angelus si sedette sui gradini, lei lo seguì. Gli si sedette accanto. Gli prese la mano.

Buffy - Quando hai scambiato la tua anima per la mia, quando hai fatto quel sacrificio per mè è successo qualcosa per cui Angelus ed Angel si sono per come dire “fusi”. E questo non solo perché io vi amo tutti e due allo stesso modo; quando per salvarti la vita ti ho lasciato bere il mio sangue è rimasto un legame indissolubile tra noi tre. Io ho permesso al vampiro di salvare l’uomo. Prima c’era Angel che aveva i ricordi di Angelus che seminava morte e terrore e adesso c’è Angelus che ha i ricordi di Angel, del suo tormento, ora conosci anche il dolore, hai i suoi ricordi ed hai lo stesso amore per me perché prima era solo passione, adesso è amore.

Angelus ascoltava, lei gli si avvicinò di più. Rimasero in silenzio per un momento.

Buffy – Ora capisci perché riesci a controllarti. Tu sei sempre lo stesso. Solo che adesso devi abituarti a questa nuova situazione. Adesso puoi avere una vita più completa.

Angelus – Non ne sono sicuro.

Buffy – Sono passati cinque mesi!.

Angelus – Cinque … mesi? – aveva perso la cognizione del tempo -.

Angelus – Cinque ….. Mi sembra ieri che Wesley e Cordelia sono venuti per dirmi che ….. Ne sei sicura?

Buffy – Sicurissima.

Angelus – Io però non sono sicuro di me. Mi ricordo tutto quello che ho fatto. Mi ricordo tutto quello che ti ho fatto passare e non intendo ripetermi. Vai a casa Buffy. Io non verrò via con te.

Salì le scale che portavano al piano di sopra.

Buffy – Ero venuta per dirti quello che ti ho detto – lui continuava a salire -, perché io non avrò mai una vita normale. – prese il Claddagh dalla sua tasca e lo lasciò ai piedi delle scale - Ci ho provato una volta ma ho fallito miseramente. Io amo te e nessun’altro. Io ti aspetterò. Sempre.

Se ne andò da quella casa con il cuore a pezzi. Però aveva chiarito tutto. Gli altri non sapevano nulla di quello che aveva scoperto su Angel e Angelus, sapevano solo che Angel era andato via per quella promessa e non avevano detto niente a Buffy, pensavano che lei non ne era a conoscenza.

Lei aveva fiducia in quello che sentiva. Avrebbe aspettato.

Quando Buffy chiuse la porta Angel scese giù, prese l’anello e lo infilò al dito. Poi guardò buffy andare via. E si chiuse nel suo dolore.

Buffy tornò a Sunnydale più sola di prima. Sconfitta.

 

 

Fine (Prima parte)

 

 

Ora riposatevi un po’ prima di scoprire che cosa ho escogitato per farli tornare insieme.

Roba da pazzi.

 

 

 

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