"Sono sola" 

di M@g (Mikimeiko@supereva.it)

 

 

 

<Xander… sei in casa?>

La voce di Dawn tremava. Xander andò ad aprire la porta in fretta, già aspettandosi di trovare qualche mostro che la stesse inseguendo. Fece entrare la ragazzina che gli sorrise innocentemente <Anya non c’è stasera?>

Xander scosse la testa <È di turno al Magic Box. Metà dei clienti di quel negozio si presentano solo una volta calate le tenebre…>

<Capisco > disse Dawn, allargando ancora il suo sorriso < quindi sei tutto solo… Che ne dici di un po’ di compagnia?>. Si tolse la giacca e si sedette a gambe accavallate sul letto di Xander.

<Non credi che Buffy si preoccuperà per te se non torni a casa subito?> rispose Xander con aria perplessa.

Per un attimo il volto della ragazzina si rabbuiò *Buffy Buffy Buffy! Ma non sanno pensare ad altro?* pensò contrariata. Ma poi sorrise nuovamente e disse <Credo che se le telefono per avvertirla non avrà motivo di preoccuparsene, visto che sono con te…>

Xander sorrise nervosamente. Di solito trovava la sorellina di Buffy piuttosto simpatica, ma quella sera lo turbava. Sembrava così… grande. Chiamo la casa della cacciatrice, e spiegò brevemente a Joyce la situazione. Poi si girò nuovamente verso Dawn.

<Ok. Puoi restare. Allora cosa vuoi fare? Vediamo un film?>

<Se proprio ci tieni… Che cos’hai? Ma niente botte da orbi… per quelle basta una gita con mia sorella!> Xander rise, ma si sentiva ancora a disagio. Prese Guerre Stellari da una scatola, e lo infilò nel videoregistratore <Questo dovrebbe piacerti… ma c’è anche una piccola dose di botte da orbi per me, altrimenti vado in crisi di astinenza!>

Si sedette su una poltrona, ma Dawn gli chiese, a voce molto bassa, di sedersi vicino a lei. Il ragazzo si spostò sul letto, restando comunque a un ventina di centimetri da lei. La ragazzina alzò gli occhi al cielo, ma non disse niente. *C’è ancora tempo…* pensò sorridendo silenziosamente.

Restarono in silenzio per i primi venti minuti, poi Dawn, fingendosi spaventata dall’attacco delle flotte dell’impero, si avvicinò a Xander stringendogli il braccio.

*È ancora una bambina, dopotutto…* pensò ingenuamente. Ma quando la scena fu sostituita da una più tranquilla di conversazione, lei non accennò a lasciarlo. Anzi, gli si avvicinò ulteriormente, e appoggiò la testa sulla sua spalla.

<Hai sonno? Vuoi che ti accompagni a casa?>

Lei scosse la testa, in parte per rispondere a lui, in parte per sottolineare la sua assoluta mancanza di comprensione. <Sto bene qua…> disse, tirando su la testa a due centimetri di distanza da quella di lui. Poi lo baciò.

Durò un attimo, prima che lui si scostasse spaventato da lei, ma fu stupendo.

<Dawn! Ma… Cosa… Dawn!> Xander non sapeva più cosa dire. Lei lo guardava con gli occhi sgranati, quasi a chiedergli spiegazioni. <Sei una bambina!>

<Non è vero! Io non sono una bambina! Ho quasi quindici anni! E tu mi piaci!>

Xander restò in silenzio stordito. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Era tutta la sera che sentiva che c’era qualcosa di strano, e ora cominciava a capire.

Si sedette, sentendosi le gambe tremare. <Dawn tu… tu sei… cioè io ho… sono troppo grande per te!>

<Non è vero!> lo interruppe lei con le lacrime agli occhi <Non poi così tanto!>

Xander non l’ascoltava. <Sei la sorella di Buffy! La sua sorellina! Cioè… e poi c’è Anya. Io sto con lei, lo sai. È una cosa seria, cioè io la amo…> ma oramai farfugliava.

Dawn smise di piangere, consapevole del cambiamento avvenuto nel ragazzo.

Poi, improvvisamente, quasi senza rendersene conto, la strinse a se e la baciò, dolcemente, in un attimo che sembrò durare un’eternità.

Quando si staccarono, fra loro si creò un muro di paura, tristezza, colpevolezza. Entrambi si rendevano conto solo parzialmente di quello che era successo, ma sentivano benissimo la lontananza che si stava creando fra loro. Dawn non poteva sopportarlo, e si strinse a lui con tutte le sue forze. <Non mi lasciare ora…>

Xander la baciò nuovamente, riuscendo per un po’ ad abbattere la barriera che li separava. Continuarono a baciarsi, fino a quando lui non la posò delicatamente sul letto. Sempre baciandosi, cominciarono a spogliarsi a vicenda. Si avvicinavano sempre di più. Tra loro non c’erano più barriere, nessun muro, nessuna distanza. Erano un’unica persona. E poi un attimo di totale fusione che cancellò completamente Xander e Dawn e… lei scomparve. Il ragazzo sbatté le palpebre, e lei era di nuovo lì, davanti a lui, ma ormai era tardi. Erano tornati ad essere due entità separate. Xander si staccò da lei e si addormentò profondamente, stremato. Lei rimase per un po’ a fissare il soffitto, poi si alzò e si vestì silenziosamente.

Uscendo dalla porta si girò per un attimo a guardare il ragazzo addormentato.

<Sono sola >

 

 

 

FINE

 

 

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