UNA NUOVA VITA E UN NUOVO AMORE

 

di Chicca (chveghi@inwind.it)

 

Era passato ormai poco più di un mese da quella strana notte in cui tre persone si erano riunite intorno ad una tomba nel cimitero di Sunnydale: era una serata pessima per trovarsi in un luogo simile, ma era la notte adatta per compiere il rito magico che la avrebbe riportata in vita: c’erano tutti gli ingredienti: due streghe, una “Chiave” magica, dei fulmini e una potente formula magica, antica come il mondo e, improvvisamente, una forte luce e dopo qualche attimo…. Lei era lì in piedi davanti a loro: LA CACCIATRICE ERA TORNATA.

 

Per i primi tempi Buffy era rimasta nascosta a casa perché tutti nella città sapevano che lei era morta e comunque, prima di tornare in “scena”, doveva allenarsi e ritrovare tutte le sue forze.

Giles aveva rinviato il suo viaggio in Inghilterra per aiutare la sua protetta a ritrovare a pieno se stessa. Per agevolare il suo ritorno alla vita normale aveva convinto Buffy a far fare un incantesimo a Willow per manipolare i ricordi di tutti quelli che la conoscevano su quello che le era accaduto.

Tutti, tranne lui e Buffy, avrebbero dimenticato che lei era morta e poi risorta ma avrebbero ricordato che la Cacciatrice dopo avere ucciso Glory, si era dovuta ritirare, per un certo periodo, in un luogo nascosto per riprendersi dal violento scontro che la aveva parecchio debilitata.

L’incantesimo colpì tutti escluso una persona: Spike.

Giles non riusciva a capire come questo era potuto succedere, in quanto il sortilegio era talmente potente che persino Willow, che lo aveva compiuto, ne era rimasta coinvolta. Spike comunque promise che non avrebbe parlato a nessuno di quello che era realmente successo a Buffy.

Ma come aveva fatto Spike a non perdere la memoria? Per Giles era stato facile, conosceva la contro formula da ripetere contemporaneamente all’incantesimo di Willow, Buffy non poteva dimenticare una parte della sua vita, ma Spike? Giles non riusciva a trovare la risposta.

Ebbene la volontà di Spike era stata più potente dell’incantesimo. Non voleva o meglio non poteva dimenticare il senso di devastazione che lo aveva colpito quando lei era morta così come non poteva dimenticare l’enorme felicità che provò quando la rivide VIVA.

Per tutti gli altri, l’incantesimo modificò positivamente le loro vite perché tutto il loro dolore fu cancellato improvvisamente: Xander e Anya, nel giro di pochi giorni, si sposarono, Dawn riprese la scuola e Tara e Willow si dividevano tra la magia e l’università.

Giles, verificato che Buffy era ritornata ancora più forte di prima, decise di partire per un paio di mesi per l’Inghilterra, e Buffy?

Aveva ricominciato la sua vecchia vita e cioè l’università, l’occuparsi di Dawn che doveva crescere da sola (dopo la morte della mamma) e i vampiri ma si sentiva sola e disorientata, doveva mentire a tutti sul motivo della sua tristezza e soprattutto non aveva nessuno con cui sfogarsi o almeno lo credeva fino a quella notte…..

Si trovava a fare il suo giro di ronda, il primo dopo tutto quello che era successo, quando, all’improvviso, si vide comparire davanti una figura a lei conosciuta:

Buffy: “ Ciao Spike, cosa fai qui?”

Spike: “ A parte che ci abito qui al cimitero, stavo facendo il mio solito giro. Cosa credi che quando eri morta i vampiri abbiano avuto vita facile qui? Qualcuno lo doveva pur fare il tuo lavoro e ….”

Buffy: “Ma tu ti ricordi tutto? Come è possibile dovevi dimenticare come tutti gli altri”.

Spike: “ed io non ho voluto dimenticare perché…”  ma Buffy lo interruppe: “zitto, ho sentito qualcosa lì dietro, ci devono essere dei vampiri”.

Si mossero velocemente a agilmente in perfetta sincronia, si poteva capire che erano molto affiatati ormai, e nel giro di pochi minuti, dopo una brevissima lotta, i due vampiri erano ormai un ricordo.

Buffy alzò lo sguardo verso il cielo, era una serata bellissima, la luna era lì splendente sopra di loro e improvvisamente si sentì stanca, frastornata tanto da doversi sedere su una lapide e cominciò a piangere come era tanto tempo che non si ricordava di averlo fatto e si sfogò con l’unica persona che la poteva capire: 

“cosa devo fare della mia vita, Spike? Mi sento sola e vuota non credo di riuscire a crescere da sola Dawn. Forse ho sbagliato a dare retta a Giles, non dovevo fare dimenticare a tutti quello che mi era successo, ora sarebbero vicino a me a consolarmi e a sostenermi”.

Spike le rispose freddamente: “o meglio ti avrebbero compatita, così vero?”

“ma cosa stai dicendo, compatirmi?”, 

“dico che tu gli hai fatto un grosso dono e cioè di dimenticare tutto il dolore che abbiamo provato quando sei morta. E gli hai dato la possibilità di avere una vita felice e libera da quel dolore mortale”.

Buffy lo interruppe: “ABBIAMO? Perché tu mi vuoi fare credere che hai sofferto della mia morte?” (nel dire questa ultima frase sembrava che lei desiderasse sentirsi dire da lui che aveva sofferto).

Spike avrebbe voluto abbracciarla, stringersela a sé ma sapeva che non glielo avrebbe permesso ma decise di dirle quanto aveva sofferto e forse stavolta lei lo avrebbe ascoltato, c’era qualcosa negli occhi della cacciatrice che glielo faceva credere; 

“Io volevo morire ed una sera ci ero quasi riuscito… mi trovavo vicino alla tua tomba e stavo per depositarci sopra dei fiori quando all’improvviso mi assalì un demone. Il quel momento pensai che finalmente mi sarei libero del dolore ma, invece, cominciai a difendermi perché nella mia mente mi apparisti, eri viva e bellissima e mi dicesti che saresti tornata, allora ho capito che non dovevo ancora togliermi di torno perché un giorno ti avrei rivista di fronte a me”.

Buffy era come in trance continuava a guardarlo e capì che lui la amava profondamente e nel momento in cui gli vide una lacrima che gli rigava il viso riuscì a scorgere qualcosa di diverso di umano e di caldo, percepiva la sua anima.

Si risvegliò bruscamente quando lui le toccò il braccio e terminò il suo discorso: “ora hai capito perché hai fatto la scelta giusta, tu li ami e non volevi che vedendoti tutti i giorni potessero ricordare tutte le sofferenze che avevano patito. Come sai anche che loro saranno sempre pronti ad aiutarti come” e qui ebbe un attimo di esitazione e di trepidazione “anche io ti sarò sempre vicino se mi vorrai”.

Il tono della voce di Spike, nel pronunciare questa ultima frase, fu talmente dolce che Buffy si alzò, si avvicinò a lui lentamente e quando si trovò ad un soffio dal viso del suo ormai ex nemico, gli disse “ si che ti voglio” chiuse gli occhi e si dettero un lunghissimo e dolcissimo bacio.

Quando le loro labbra si staccarono Spike che ora stava piangendo di gioia, la guardò negli occhi e le disse le uniche due parole che il suo cuore gli avrebbe voluto dire per tutta la vita : “Ti amo”.

Nel sentirsi dire quella frase, Buffy capì cosa voleva dire essere realmente amata e provò finalmente dopo tanto tempo voglia di vivere anche solo per essere amata e ..sorpresa per amare. Ebbene dovette ammettere al suo cuore e a Spike: “Mi sto innamorando di te”.

Ormai era quasi l’alba, quella notte che era stata nel contempo triste e gelida ma poi piena di amore e calda stava volgendo al termine, Buffy prese per mano il suo Spike  e gli disse : 

“vieni ora abbiamo davanti una vita felice e INSIEME” 

 

 

FINE...

 

 

 

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