(Seconda Parte)

 

 

Wie im ein Traum...?

 

(Come in un sogno…?)

 

Di Alexandra (buffysea88@yahoo.it)

 



 

 

“E’ stata una settimana troppo calma!” pensò la cacciatrice esattamente sette giorni dopo quella sera, uscendo per andare a caccia.

“Ci sarà di sicuro sotto qualcosa!”.

Non era ancora arrivata al cimitero che già incontrò un vampiro.

Ma quello sembrava venire in pace.

-Ehm, ti chiedo, cle-clemenza! Spi-Spike ha detto di voler parlare con te, ora, subito-

-Ah, sì, eh? E non sai quale potrebbe essere il motivo? E’ una trappola?-

-Io, io non lo so. Angelus e Drusilla sono partiti ieri sera per chissà dove!-.

-E’ così, dunque?- esclamò infuriata. –Portami da Spike… verrò con te!-

La condusse al vecchio palazzo.

Indicò l’entrata e disse: -E’, è lì dentro!- e cercò di darsela alla fuga, ma Buffy fu più veloce e lo impalettò.

Poi, cautamente, entrò, stringendo ancora il paletto.

L’enorme ingresso era al buio.

Non riusciva a vedere niente.

Ad un tratto però… un rumore… un lieve fruscio…

Si girò giusto in tempo per schivare il colpo di Spike.

-Vedo che sei sempre in forma, eh cacciatrice?-

La ragazza lo guardò incredula reggersi sulle proprie gambe senza alcun sforzo.

-E così… sei guarito…-

-Già, non ricordavo quanto fosse stupendo poter camminare con le proprie gambe…- saltando si allontanò.

Buffy prese la posizione di attacco.

-Perché mi hai fatto chiamare? E’ una trappola?-

-No, tesoro, non è una trappola! Se lo fosse stata, non pensi che almeno avrebbero dovuto partecipare anche i nostri cari amici Angelus e Dru?- sul suo volto si disegnò un’espressione di disprezzo.

-So di non sbagliarmi se dico che questa storia che sono andati via ti ha dato non poco fastidio!-, lo guardò sogghignando.

-Ehi, pupa, non credere di darmela a bere… So benissimo che questa storia non va giù neanche a te, credimi, lo so fin troppo bene… è per questo che sei qui stasera!-

-Prima di tutto, Spike, non provo più niente per Angel, o almeno, non per Angelus. Il mio vero amore è scomparso, ed ora il mio unico desiderio è vedere marcire quel bastardo all’inferno!-

-Oh, Buffy, mi è sempre piaciuto questo tuo lato deciso di te… come dire, ti rende più affascinante…- aveva parlato con un tono di voce molto, troppo sensuale.

-Cosa vuoi in cambio di Angelus? Perché vuoi fare uno scambio, non è vero?-, mantenendosi calma.

-Beh, in effetti… mi hai letto nel pensiero… io ti darò Angelus, tu ne potrai fare quello che vuoi… ma in cambio voglio la libertà… per me e per Drusilla… voglio allontanarmi da questa maledetta città il più in fretta possibile…- ringhiò

-Drusilla? Ma come, ormai non è succube solo di Angelus?-

-Quella ragazza è facilmente influenzabile… e poi tra me e lei c’è un rapporto speciale… un legame che non si spezzerà solo per un ritorno di fiamma…-

-Oh, che belle parole! Davvero commoventi! Mi stanno toccando il cuore!-

-Cos’è quella che sento, cacciatrice? Invidia? Gelosia? Per un sentimento che tu non potrai mai avere? No, diamola una speranza: diciamo che in un futuro molto, mooolto, lontano, forse incontrerai qualcuno…-

Buffy si scagliò addosso al vampiro.

I due iniziarono una battaglia senza esclusione di colpi.

Erano pari.

L’una era più forte.

L’altro più veloce.

Si equiparavano.

Dopo aver combattuto a lungo, si separarono, l’uno di fronte all’altro, ansimanti.

-A quanto pare non riusciamo a uscirne… e poi mi servi viva… direi di firmare un contratto di “non-aggressione”, almeno per il momento! Quando tutto questo sarà finito, saremo nemici come prima…-

-Certo! Più di prima…-

Detto questo la ragazza raccolse la sua roba ed uscì dall’edificio.

Tornando verso casa, meditava.

“In fondo non ho veramente bisogno di lui! Potrei cavarmela benissimo da sola!”.

Ma c’era qualcosa, in quella richiesta d’aiuto malcelata, che l’aveva come obbligata moralmente a collaborare.

“Speriamo almeno che ne verrà fuori qualcosa di buono, da questa storia…”.

-Allora, perché mi hai fatto chiamare?-

-Ehi, tesoro, non scaldarti! Cosa pensi che risolveremo senza mettere a punto un piano? Niente, appunto!-

-A proposito, sai qualcosa di quei due?-

-Purtroppo… tornano domani sera… e Angelus ci ha tenuto molto a specificare che si sono mooolto divertiti!-

-Sbaglio, o sento come al solito una punta di gelosia nella tua voce?-

-Mi conosci bene, tesoro!- le sorrise.

“Strano un sorriso sul viso di Spike.

Lo fa sembrare… un angelo.

Sì, proprio un angelo.

Vestito di nero!

Un metà angelo e metà diavolo.

Bell’accostamento!”

La cacciatrice tornò a concentrarsi sulle parole del vampiro.

-Dunque, giusto per essere buoni, potremmo dar loro il tempo di riambientarsi al clima di Sunnydayle…-

-Quindi, diciamo… la settimana prossima?-

-Stavo pensando proprio a quello! E…-

-Che ne dici qualcosa del tipo, voi tre, da soli, in casa, tu all’improvviso ti alzi e chiedi a Dru di festeggiare i bei tempi, e magari a quel punto entro io e faccio fuori Angelus?-

-Dico che mi hai tolto le parole di bocca, cacciatrice! E mentre tu elimini il tuo ex…-

-Tu e quella pazzoide, per mia grande gioia, leverete le tende, e andrete il più lontano possibile da Sunnydayle!-

-Beh, direi che è un piano formidabile! Mi sembra il momento adatto per festeggiare!-

Il sanguinario prese due bicchieri e una fiaschetta dal contenuto misterioso.

Versò il liquido rossastro, porse uno dei bicchieri a Buffy.

-Che cos’è?-

-Oh, la cacciatrice che non teme niente e nessuno, non avrà paura di un po’ di vino?-

-Sicuro che sia solo vino?- scrutò con attenzione la bevanda.

-Certo! Forza, bevi!-

E ingollò il bicchiere tutto d’un sorso.

La cacciatrice lo imitò.

Non pensava che fosse così forte.

Stordita, si appoggiò al tavolino.

Le girava la testa.

Il vampiro notò divertito la sua reazione.

-Che c’è, Buffy? Era troppo forte?- e le aveva appoggiato una mano sulla spalla.

La ragazza sentì come un brivido di freddo scenderle lungo la schiena.

Istintivamente, cominciò a colpirlo.

E William iniziò a difendersi.

Sembrava essere ancora una volta uno scontro alla pari…

Ma stavolta Buffy era ubriaca.

Dopo i primi colpi andati a segno, non riusciva più a rimanere in piedi.

La testa le girava sempre di più.

Barcollando, si appoggiò con le spalle alla fredda parete.

Il vampiro, in posizione di difesa, aspettava la prossima mossa della sua avversaria.

Ma, semplicemente, la vide crollare sul pavimento svenuta.

“Maledizione, ci mancava solo questo!” pensò.

Aprì gli occhi lentamente, ancora incosciente, e inconsapevole di dove si trovasse.

Era un’ampia stanza, ben arredata, e con una grande finestra, interamente ricoperta da pesanti tendaggi.

Cercò di mettersi seduta, ancora disorientata.

Ma i sintomi della sbornia non erano ancora cessati, e non ebbe la forza di muoversi.

-Non cercare di alzarti! Sei ancora troppo debole!-

Buffy volse la testa, e vide Spike, in piedi sulla porta, che la fissava con sguardo ironico.

 -Finalmente ci siamo svegliate!-

Avvicinò una sedia al letto e vi si sedette.

-Ma come, non è carino interrompere un combattimento a metà!- stava sogghignando.

Poi d’un tratto incrociò gli occhi di lei, e il suo sguardo si fece improvvisamente più serio.

-Non dovresti raccontarmi bugie, cacciatrice! Non ti si addice!- aveva ancora un’espressione severa.

-Sai, hai delirato, nel sonno!-

-Ah, ah sì? E cos’ho detto?-

-Ti farà ridere… non facevi che ripetere… Angel, Angel, dove sei, Angel…-scimmiottò la voce della ragazza.

Buffy arrossì e abbassò gli occhi.

Avrebbe voluto sprofondare.

-E così l’avevi dimenticato, giusto?- cercò di guardarla negli occhi.

-L’avevi dimenticato? Buffy guardami!- le urlò.

Costretta, la ragazza lo guardò negli occhi.

Quando si arrabbiava i suoi occhi azzurri diventavano trasparenti, vitrei, come l’acqua, e come l’acqua erode la roccia, così il suo sguardo era penetrante.

Cercò di non distogliere gli occhi.

-Io, io non ti devo nessuna spiegazione!-

-Invece sì! Devi spiegarmi come ti è venuto in mente di prenderti gioco di me! Ah… ora ho capito… scommetto che intendevi cercare qualche stupido sortilegio per fargli riavere l’anima, non è così?-

Un fievole sussurro, la voce della cacciatrice, rotta dai singhiozzi: -Non, non ci avevo ancora pensato!-

-E cosa avresti fatto?-

-Io, non lo so… avrei trovato una… soluzione, io… non so… se ce la farei!-

Spike alzò gli occhi al cielo e si lasciò andare sullo schienale della sedia.

-Fantastico! Quei due arrivano domani, e tu hai ancora le idee confuse!- si alzò furibondo, cominciando a camminare nervosamente nella stanza.

-Senti, dolcezza, non so se riesci a fartelo entrare in testa, ma io ho bisogno di Drusilla, e lei ha bisogno di me, anche se lei ancora non lo sa. Tu sai bene che nessuna magia ti riporterà più il tuo Angel… fattelo dire, sei proprio patetica…-

La ragazza, in un certo senso, si risvegliò dal torpore in cui era caduta.

-Come osi chiamarmi patetica? Sbaglio, o quello che vuoi è riavere Drusilla, e lo stai facendo in qualsiasi modo, anche alleandoti con me? Non ti sembra una cosa patetica, la tua?-

-Buffy, apri gli occhi: io devo solo riprendere qualcosa che è già mio! Tu rincorri qualcosa che non esiste più! Devi toglierti Angel dalla testa!… Anzi no, continua così, continua a sognare per sempre… almeno nel mondo dei sogni non ci sono sofferenze!-

-Sei solo un idiota!- urlò la ragazza, e in preda alla rabbia, corse via e uscì dall’edificio.

“Perché finisce sempre così, con lei?” pensò il sanguinario, rimasto solo.

“E soprattutto, perché ho reagito in quel modo? Dopotutto, l’importante è che lei mi aiuti a riprendermi Dru…”

Sul suo viso un’espressione di sgomento.

“… o c’è qualcos’altro sotto?”.

Con gli occhi ancora umidi, Buffy aveva corso fino al cimitero senza mai fermarsi, incurante degli sguardi meravigliati dei passanti.

Le parole di Spike le bruciavano più del fuoco.

E il modo in cui le aveva pronunciate… poteva sentire ancora, nelle sue orecchie, la sua voce dal timbro basso, ora piuttosto alterata, urlare…

Senza forze, si riposò su una lapide.

Meccanicamente, lesse le parole sulla tomba.

Non faceva mai caso ai nomi della gente.

Ma in quel momento… l’aveva fatto, e basta…

Come se fosse lava ardente, la ragazza si alzò di scatto.

Si era seduta proprio sulla tomba di un ragazzo che aveva ucciso circa nove mesi prima.

Le ritornò in mente tutto: la sua rinascita  sotto le sembianze di un mostro per merito del fratello, una specie di Frankestein, e il desiderio di poter avere accanto a sé qualcuno, che non lo disprezzasse.

E poi l’incendio… sì, il fuoco aveva avvolto entrambi, lui e quella specie di donna assemblata con pezzi di ragazze morte… erano scomparsi insieme, come bruciati dalla passione…

E ricordò che quella notte, Angel le aveva confessato di essere stato geloso di quel ballo con Xander, ed erano ritornati a casa mano nella mano…

Quanto sembravano essere lontani, quei tempi…

Tutto era cambiato…

Angel, ma non solo lui…

Anche lei, Buffy, era cambiata…

Altrimenti, come avrebbe potuto spiegarsi quella collaborazione con Spike?

Prima era forte, poteva contare sulle persone cui voleva bene…

Ma ora non si fidava più di nessuno…

Era diventata debole, e aveva il fortissimo bisogno di appoggiarsi a qualcuno…

…qualcuno che stava soffrendo come lei… qualcuno come Spike…

Ma gli eventi erano precipitati…

Aveva dovuto erigere un muro di difesa, per evitare che altri percepissero il suo dolore…

E Spike l’aveva capito…

Spike era sempre stato molto intuitivo…

Soprattutto, Spike era stato sempre in grado di capirla, di intuire cosa frullava nella sua testa…

E anche il suo rimprovero… le era sembrato… come un atto di gelosia…

Forse anche per questo si era sentita più confusa…

Rimase ancora un po’ in quel luogo ormai così familiare, poi prese la strada di casa.

Appena entrata, notò la luce accesa in cucina, e delle voci.

“Non mi dire che la mamma ha portato qualche altro uomo in casa?” pensò.

Stava per varcare la soglia della stanza, quando sentì una voce e si bloccò.

“Non… non può essere qui!”

Entrò con passo malsicuro.

Quando vide l’ospite di sua madre i suoi peggiori timori divennero realtà.

-Spike?! Che… che ci fai qui?-

“Ha ancora gli occhi rossi” pensò il vampiro appena la vide.

-Sbaglio, o mi avevi detto di aspettarti a casa?- rispose e le fece l’occhiolino, indicando subito dopo Joyce.

-Sì, sì… certo! Sono proprio sbadata!- si sedette, restando ancora in guardia.

-Buffy, Spike mi stava dicendo della vostra ricerca! Penso che sia interessante tutto il lavoro che state facendo sui cimiteri di Sunnydayle, ma… devo ammettere che non ne capisco niente! Quindi, se dovete studiare, io vi lascio, devo uscire… Arrivederci Spike! Ah, se questi biscotti ti piacciono tanto, ne trovi un altro pacco in quella credenza! Fate i bravi, mi raccomando! Buffy, starò qui per ora di cena!-, disse Joyce.

-Va bene… ciao mamma!-

SBAM!

Joyce era andata via.

Ora la cacciatrice e il sanguinario erano rimasti soli.

-Ora puoi spiegarmi perché sei qui? Mi piacerebbe sentire la vera motivazione, naturalmente!-

-Non avresti del sangue in casa? Ho un po’ di fame!-

-Ehi, sbrigati a rispondere, altrimenti fuori di qui!-

William la guardò negli occhi a lungo.

-Perché credi sia venuto qui?-

-Per umiliarmi ancora di più di come hai già fatto?-

-No tesoro, anche se l’idea mi ha solleticato parecchio!- Fece una pausa, prese un biscotto e lo mise in bocca.

-Allora?- la ragazza cominciava ad innervosirsi.

-Beh, diciamo che sarebbe stupido litigare per così poco, non ti pare? E poi, non mi importa che fine farà Angelus, l’importante è che lasci andare me e Drusilla!-

-Sono d’accordo! Sarò felice solo quando ve ne sarete andati! Solo quando questa storia finirà!-

-Quindi chiudiamo le ostilità di nuovo?-

Il vampiro le tese la mano.

-Per il momento!- e gli strinse la mano.

Fu attraversata quasi da una scarica elettrica, ma non seppe spiegarselo.

-Certo, solo per il momento!- fu la risposta di Spike, il quale sembrava aver provato anche lui le stesse sensazioni della ragazza, e sembrava quantomeno confuso.

Si tennero per mano più del dovuto, e quando si separarono, calò un silenzio imbarazzante.

-Sarà meglio che torni a casa!- e il vampiro stava voltandosi per andarsene, quando Buffy lo afferrò per la manica e lo guardò spaesata.

-Ehm… dobbiamo, mettere a punto… il nostro piano… ci, rivediamo… domani sera?-

-Mhm… sì, va bene… solito posto, solita cripta, solito orario… a domani!-

 

Continua...

 

by Alexandra

 

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