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Le origini di Monopoli

Per quanto concerne l’origine di Monopoli ci sono due teorie molto diffuse, la prima sostiene che Monopoli sia stata fondata dopo la distruzione di Egnazia dalla popolazione superstite; la seconda afferma che Monopoli sia stata fondata da Cretesi approdati sulle nostre coste.

L’archeologia, tuttavia, ha screditato entrambe le ipotesi. Se si tiene conto delle importanti scoperte attuate nella Grotta della Mura, si è concordi nello stabilire che l’esistenza di Monopoli risale al Paleolitico, tanto che in questo sito si è trovato intatto lo scheletro di un bambino che risale 11420 anni fa.

Oltre a questo importante rinvenimento, sono stati realizzati altri scavi nel centro storico che testimoniano la presenza di un villaggio dell’età del Bronzo. Sicuramente lo scavo più importante, definito anche "scavo guida", è quello della Cattedrale iniziato nel 1985 a seguito di lavori di restauro dei locali che si affacciano in via Padre Argento. Già nel 1700 gli storici Finamore Pepe e Indelli affermavano nelle loro cronache dell’esistenza di una tomba messapica nelle vicinanze della Cattedrale. Dal 1985 ad oggi, le scoperte sono state tante. In ordine cronologico sono stati ritrovati:

· Fori di palificazione: servivano per edificare le capanne, risalgono all’età del bronzo come testimonia la stratificazione archeologica.

· Tomba messapica nella quale è stata ritrovata una trozzella in bronzo; Tomba del III sec a.C.: questa è la tomba di un neonato qui è stata ritrovata una tazza di vernice nera e due coppette.

· Resti di un sepolcreto del VII-VIII d.C. questo si trova sotto l’abside della cripta di Romualdo, quindi vi era un sepolcreto con annessa chiesa non ancora ritrovata.

· Cripta della chiesa romanica, quello che rimane dell’abside.

Lo scavo è composto da più vani alcuni dei quali non sono visitabili, si tratta per lo più di sepolcreti. Nel 1920, quando fu pavimentata la chiesa furono chiuse le botole che davano accesso ai sepolcreti (come per esempio quella sotto la rosa dei venti dell’altare maggiore, questo era l’accesso per il sepolcreto vescovile). Quindi, possiamo dedurre che nella zona della Cattedrale ci sono tre chiese sovrapposte: quella del 1700 oggi visibile, la cripta romanica e la cripta rupestre di S.Mercurio non ancora intercettata.

In via Papacenere, invece, sono stati ritrovati resti dell’età del Ferro; una stratificazione archeologica dell’età del bronzo; mura dell’epoca classica e resti di ceramica micenea.

Un’altra zona interessata dagli scavi è quella di Piazza Palmieri dove si è scavato sia nella piazza sia sotto la chiesa di S.Pietro, che sotto la chiesa di S.Teresa.

In Piazza Palmieri sono emerse: fondazioni di un palazzo del trecento, resti di capanne con fornelli per cottura, fori di palificazione e la solita stratificazione archeologica, ritrovata anche nelle chiese di S.Teresa e S.Pietro.

Nel sepolcreto di quest’ultima sono stati ritrovati due absidi sovrapposti, segno di due chiese preesistenti sotto la chiesa attuale.

Nel Castello, al piano inferiore, sono stati, invece, ritrovati resti di una porta romana.

Anche l’attuale Cinema Visconti può essere considerato un sito archeologico poiché li vi è un insediamento rupestre con resti di tombe di epoca classica.

Non è da trascurare di P.zza Garibaldi, in particolare, nella chiesa di S.Maria degli Amalfitani, è stata ritrovata la stratificazione archeologica dell’età del bronzo; mentre al piano inferiore di Palazzo Rendella è possibile visitare un sepolcreto medioevale.

In definitiva queste ricerche dimostrano che sicuramente esisteva un villaggio che si estendeva per dieci ettari, dotato di un porto conosciuto dal mondo greco e miceneo.

Anche dal punto di vista morfologico e climatico vi erano differenze, poiché il clima era più umido e meno caldo e si estendevano boschi nei quali erano presenti: cervi, cinghiali e altra selvaggina.

Naturalmente l’intervento dell’uomo ha determinato le modifiche di questo ecosistema.