Il cappellino miracoloso

 Don Dino non aveva mai ricevuto dai suoi fedeli una questua tale come in quella domenica. In sacrestia a messa finita si fregavano le mani sia lui che il chierichetto Iuri, a cui spettava da contratto una percentuale variabile sull'incasso : cio tanto scuoteva in maniera convincente il cestino durante l'offertorio quanto pi il fedele era propenso a elargire l'obolo caritatevole. Stavolta i fedeli si sorpresero vedendo al posto del solito cestino di vimini con incollata l'effige di santo Piepolo un cappellino all'uopo rovesciato con una grossa macchia di sale in corrispondenza della fronte ed una "S" che si intuiva dall'interno. "Non ci posso credere" "Quanto corrisponde il lire?" "Aspetta Iuri" don Dino prese l'euroconvertitore di Berlusconi che ben presto calcol 300 carte. Tir fuori dal mucchio di denaro, calcolando al centesimo, la percentuale (Una manna sta calcolatrice) che corrispose subito al chierico gongolante ed ancora vestito coi paramenti. "Una cosa sola Iuri. prima che tu te ne vada" "S, dica don Dino" "Sai dov' finito il cestino? Stavolta passi che hai raccolto le offerte col cappellino ma domenica prossima non possiamo fare lo stesso fosse sconveniente" "E' proprio convinto?" "Beh " fece guardando il mucchio di euro sopra il tavolino "magari aspettiamo ancora un paio di domeniche" "quando il mister s' accorto oramai non poteva far nulla" "Cio ma come si a farselo fregare proprio l?" "Non lo so e non me lo chiedere non so nemmeno come il ragazzino sia riuscito a passare che si fosse imboscato sotto la gonna di qualcuna" "Manco fosse mandrake : di giornaliste qui ce ne sono poche e di solito o hanno i jeans o sfoggiano minigonne a filo di chiappa" Iuri forse come portiere della Juvenes AS S,Piepolo non che fosse un cobra,(a dispetto della sua tenera et ad ogni gol che gli passava si lanciava in rosari puntualmente "corretti" da don Dino con abbondanti nucchini e penitenze da competizione) ma come scassinatore di porte in vario materiale era ben famoso : fattost che si chiuse nel bagno della sala stampa per tutta la durata della partita. Dato che quel bagno era l'unico agibile nel raggio di 300 metri, molti in stato di bisogno furono costretti o a trattenersi fino alla sovrapressione vescicale o a cercare alternative campestri e possibilmente immediate. La partita fu un trionfo, neanche a dirlo la squadra domin il campo dall'inizio alla fine ed il mister fu gongolante : tanto fu il gaudio che strinse la mano e bacio sulla guancia anche il quarto uomo, che a fatica gli impose di restarsene dietro la linea bianca della panchina. Oramai prestazioni del genere erano all'ordine del giorno ed il mister non si sapeva capacitare di quanto fosse potuto durare questo stato di forma generale : anche lui si sentiva un leone, fuori e dentro il campo, solo la sera quando si spogliava per andare a letto e posava tutti i vestiti, cappellino compreso, sulla sua solita sedia, cadeva in un mal di testa e di pancia impossibile, come se il mondo gli cadesse addosso. La mattina dopo tutto tornava a sorridergli Iuri aveva pianificato tutto : si un alla comitiva della stampa che stava transitando difronte alla ritirata e confuso fra cavi, fotografi e giornalisti s'acquatt a lato del solito cappannello che circondava il mister. L'imperativo ora era agire come un lampo e dare meno nell'occhio possibile. "Ottima gara mister : ci stiamo abituando bene da un mese a questa parte" gli fece uno. "Beh, devo dire che" "Ecco rivediamo alla moviola l'episodio : una mano s'avvicina al cappellino, non molto facile distinguerla ecco vedete purtroppo non si vede molto, possiamo andare a velocit normale notate l'espressione del mister pare che l'autore sia fuggito e si siano perse le tracce nella notte... Vedete ancora il mister che piange chiama la mamma viene soccorso da una giornalista continua a piangere gli viene dato un gelato.. vedete provano ad imboccarlo, ma lo sputa La giornalista non pu far altro che schiaffegiarlo e mandarlo a casa senza cena"