Peppino sotto un pino al Mongiovino

Lo conoscono oramai tutti, un simbolo delle partite in casa : Peppino, il barbiere di Tavernelle, non si ferma davanti a nessuno, nel senso che per mantenere le coronarie a posto deve camminare, parlare al vento e prendersela con il destino a volte cinico e baro, altre benevolo e ridente. L'altra settimana volevo scovarlo nella sua "tana" e m'aspettavo di vederlo soffrire davanti al piccolo schermo della pay tv, magari seduto e con in mano un sacchetto di lupini. "No, non c' qui", mi dicono al bar della piazza : avesse la pay a casa? "Noooo, scherzi? Peppino lo trovi al Mongiuino vecchio, sotto un pino" "Mi prendi per il culo?" "No no! Lui lo trovi lass che ascolta la radio e cammina per la campagna vuoi che ti ci porti?" "Perch no, sarebbe un bel colpo" Salgo dentro un Audi che ha conosciuto sicuramente tempi migliori : sbuffa un po' per via dell'erta che si fa ripida ma arriviamo in fretta. Alla nostra destra gi vediamo il borgo del Mongiovino aggrappato alla cima del colle mentre il vento ed il tempo bigio ci gettano addosso qualche goccia d'acqua. "Sicuro ch' da queste parti?" "Sidovrebbe essere. Eccolo, eccolo" e sghignazza " dentro la macchina!" "Aspetta, che lo sorprendo da dietro" L'Audi si ferma appena prima. Peppino per non sotto un pino, ma staziona sotto un ulivo : col pino sarebbe stato perfetto, ma la combinazione comica perfetta spesso non riesce. Bisogna aver pazienza. Mi avvento a passettini verso il portiera della 205 nera. Intorno a noi campagna a perdita d'occhio e risate alle mie spalle. "Peppinooo!" "Odo madonna!" Salta 3 centimetri appena apro la porta. "Ma ma cheodo quanto soffro stanno a vince tutte ma te pare e l'Perugia? ." Si guarda intorno nervosamente, pronuncia parole sconnesse come se avesse un bisogno urgente da espletare " Ma Peppino chi te lo fa fare di venire fin quass da solo con la radolina" "Ma no, non posso sta a ved la partita, io soffro troppo, me pia 'n colpo, glie voglio troppo bene al Perugia " abbozza un sorriso "Com' stato il gol de Baiocco? Eh?" "Bellissimo pi del solito, vedessi" "E O'Neil? Ha giocato?" Peppino si alza "Devo fa la strada che devo fa" Apre il portabagagli, estrae una canna di bamb che usa come bastone, chiude il portabagagli e scende in pista. Le gambe si muovono come se fossero prtesi, chiss se la mente a comandarle o direttamente la spina dorsale a generare il movimento : forse il cervello occupato a decodificare quello che sente per radio. "Ma Peppino fermati un attimo che radio ascolti ma non senti la cronaca di Bircolotti? Ch senti, Tutto il calcio minuto per minuto? " Ma no non posso tribolera troppo Ma che? Il Piacenza ha segnato 'naltra volta?ma nn possibile questi l'hanno venduta ma non potevano pareggi? Fanno de tuttoma sta zitto nd cazzate sta zitto sta zitto" Riccardo Cucchi avvisato. Peppino cammina con gli occhi a terra, non guarda mai in faccia, e se alza la testa come se vedesse sempre qualche altro oltre te, appiccicato con l'orecchio all'apparecchio, sospirando e asciugandosi ancora una volta la fronte gi perfettamente asciutta. Si ferma, riflette, riparte: lo stile quello di Charlot, qui non c' dietro il genio di Chaplin. Mentre lo seguo e mi perdo in considerazioni da neurologo, m'accorgo che lo sghignazzare cresciuto : chi mi sta dietro anche se conosce la situazione da molto prima di me non pu che liberare una risata mista del mio stupore e della passione del barbiere di Tavernelle Peppino prosegue a camminare, io mi fermo e rifletto. Lui sparisce all'orizzonte e dopo un po' rido anch'io.