La Pirata.

 

La sala del circolo era piena della solita gente : età media  70 anni, i giovani poi preferivano palesemente la sala giochi poco distante, se non altro per non sentire i continui, colpi di tosse, i lamenti, le ronfate e l’odore di adesivo per dentiere.

Inutile dire che i pensionati si accontentano di poco e consumano poco : non si lagnano ma non ti fanno nemmeno guadagnare.

La volta che alzai (complice l’euro) il prezzo della consumazione minima (anche se ci misero un tempo della partita a capire la novità) tutti a malincuore dovettero sottostare, e notai che alcuni fecero la colletta, perché partivano da casa col soldo contato.

Alcuni mi chiesero pietà ma dovevo rimanere inflessibile : nessun favoritismo pena un nuovo abbassamento del prezzo della consumazione.

“Ma io…” “Niente ‘Ma’ o ti sta bene o vai fuori al fresco dentro il tuo ape a sentire “Tutto il calcio minuto per minuto” col radiomarelli… Chiaro?”

“Al fresco ci sono già…” “Il riscaldamento me lo paghi tu? Vestiti bene o aria…”

Il drink richiesto di più ora era la Tonica Recoaro che sostituì totalmente le Prinz Brau e le Whurer : chi si concedeva il caffè col Varnelli lo bevve liscio, chi tragugiava la Molinari con la mosca preferì acchiapparne una e mettercela di suo, i ghiaccioli sparirono all’istante (terminarono anche quelli gusto chinotto, dovetti prendere lo scalpello per liberarne un paio che erano in un blocco di ghiaccio da chissà quanto tempo attaccato al fondo del freezer).

Inutile dire che a cassa chiusa notai una certa variazione… in basso.

L’abbonamento alla pay iniziava a pesare : fra partita del pomeriggio e partita della sera i conti non tornavano.

Mandai Goffredo, il mio garzone, a spiare di fronte alla sala giochi : contò parcheggiati 7 fra Ape50 ed ApeCar, 2 Garelli Vip, 1 Califfone, 3 microcar e 4 graziella.

Era impossibile che ci fosse una nuova febbre del gioco: le slot machine che installai l’anno scorso andarono deserte dopo la prima settimana.

…forse però quella volta esagerai a tararle con una vincita ogni 448 giocate…

In guerra è concessa qualsiasi bassezza ed io risolsi il problema alla fonte : prezzi più bassi, sì, ma pay con scheda… pirata.

Sparsi la voce, amicandomi il presidente della bocciofila e quello del centro anziani con una confezione l’uno di Brancamenta  e di Rosso Antico: prezzi popolari finanche al caffèsport  e sala riscaldata.

A 10 minuti dall’inizio della partitissima sala vuota.

Temei il peggio e misi il naso fuori dalla porta : dal nebbione non uscivano ne sagome ne rumori di motori a 2 tempi. Tornai dentro e bevvi un sorso di DonBairo: tremai al pensiero…

Goffredo si mise vicino a me difronte  al Sinudyne : la partita iniziò.

La sala era vuota.

5° minuto del primo tempo primo cartellino giallo (“Bastardo di un arbitro! Mò ti ci metti pure tu!?”) : giunse dall’esterno il rumore di un Ape : mi si illuminarono gli occhi.

Al 30° del primo tempo la nebbia si era trasferita dentro il bar: il fumo delle cicche si affettava con il coltello : avevo riconquistato i miei pensionati!

Due di loro si erano concessi anche una bottiglia intera di Sanguinella Spumador : il potere del marketing! Bastava abbassare il prezzo e zac si tornava ai fasti d’un tempo!

Ero troppo euforico : la prima volta che realizzavo una svendita tale in un periodo fuori dai saldi, ammesso che ne esistano per i locali pubblici.

“Rigoreeeeee!!!” gridarono tutti all’unisono : corsi nella sala attigua, non potevo perdermi lo spettacolo di un penalty a nostro favore nei minuti di recupero.

Non potevo… infatti…

 

 “INSERIRE LA SMARTCARD” scritto in un bel  bianco su fondo rosso.