Diario di bordo

LA RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA
"IL CATALIZZATORE: LA TRASPARENZA"

         Con il superamento e la demolizione dei principi del vecchio paradigma rinascimentale, a favore del nuovo paradigma dell’era industriale, viene abbandonato l’ormai obsoleto schema morfologico per blocchi e strade favorendo iniziative rivolte alla conquista dello spazio urbano. L’edificio  che meglio di ogni altro può rappresentare questo nuovo modo di fare architettura è senza dubbio il Bauhaus di Gropius: la sensazione di movimento circolare che conquista via via lo spazio circostante, che l’opera comunica, l’ha fatta paragonare al movimento meccanico di una biella (secondo Argan), o a quello di un’elica. L’edificio del Bauhaus viene inaugurato nel 1925 e da quel momento i principi base del paradigma industriale sostituiranno definitivamente quelli rinascimentali anche in architettura: la concezione della tipologia, o forma a priori, in cui calare la funzione viene abbandonata a favore di una logica che antepone la funzione alla forma. L’edificio diviene così un insieme di forme che derivano sostanzialmente dalle varie funzioni che vengono contenute in esso, dando luogo a una visione frammentaria che però si lega molto bene alla frammentarietà del paesaggio industriale: nasce la coscienza estetica nuova che è il valore aggiunto per far fronte alla crisi portata dall’era industriale, la frammentarietà della visione. Una risposta indirizzata verso l’astrazione viene invece dal neoplasticismo, corrente che pur influenzando fortemente la scuola del Bauhaus, non è vista positivamente al suo interno per i suoi metodi volti a sacrificare la funzionalità a favore del disegno; nella logica neoplastica le forme sono ridotte a segni e colori primari e la struttura è costituita da setti e murature portanti. Un’altro elemento distintivo dell’edificio del Bauhaus è la forte rispondenza oggettiva tra esterno e interno, connessa all’esigenza degli architetti di dimostrare la funzionalità della soluzione adottata piuttosto che legarla al gusto personale: lo scopo primario dell’architetto era dimostrare la funzionalità di una soluzione, anche se alla fine si doveva giungere a una giustificazione forzata. L’utilizzo della finestra a nastro infatti, legittimato dalla maggiore funzionalità, era però utilizzato soprattutto per favorire un ampliamento del quadro e quindi una diminuzione della prospettività a favore dell’astrazione dell’immagine e della visione piana. Ma l’elemento catalizzatore che permette di far reagire tutti i precedenti valori per creare la nuova etica dell’oggettività è la trasparenza, che permette di far leggere l’oggettività e la funzionalità dell’architettura elevando tutti gli elementi che concorrono a formarla.