Palazzo Conti

Palazzo conti (facciata)

 

 

 

 

 

 

Affresco all'interno di Palazzo Conti

Il Palazzo, a forma quadrangolare, si eleva su un blocco tufaceo, ed è formato da due costruzioni: una più antica, posteriore, verso levante, e l’altra, anteriore, verso ponente, più moderna, entrambe riunite ed aventi un unico portone, preceduto da un portico. Il Palazzo risulta articolato all’interno nella successione di un androne ornato di grottesche, di un cortile, con pitture e con un fontanone, dal quale si accede all’appartamento di Torquato I; dall’androne parte un’ampia scalinata, coperta a volta, che porta in un ballatoio, con pareti e volte dipinte, che dà accesso al piano nobile, con alcuni ambienti decorati ad affresco e con la cappella privata.
La zona più antica, verso levante, conserva le mura e le finestre della Rocca medioevale, costruita all’epoca della signoria degli Oddoni, a partire dalla fine del secolo XI; quella più moderna, a ponente, fu edificata quando la Rocca venne ridotta a Palazzo baronale, nel secolo XVI, con i lavori compiuti da Lotario II Conti e terminati, poi, da don Giuseppe Lotario Conti, nel Settecento. Le due costruzioni sono unite ed hanno un unico portone d’accesso, con bel portale tardo-rinascimentale, probabilmente eretto nel 1592, come si deduce dall’iscrizione. A tale periodo si deve anche la formazione della piazza antistante e del loggiato che corre lungo tutto il lato occidentale; ulteriori lavori si ebbero sia ad opera di Innocenzo XIII, che restaurò ed abbellì il Palazzo, che di Giuseppe Lotario Conti, il quale nel 1720 eseguì grandi lavori di restauro nella piazza e nel Palazzo baronale. Il dominio dei Conti sul Palazzo durerà fino al 1808, quando, con la morte di Michelangelo Conti, privo di eredi, si estingue la famiglia ed il Palazzo, come il paese di Poli, passerà prima al duca Francesco Sforza Cesarini e poi a Giovanni Torlonia.
Attualmente l’edificio si presenta piuttosto deteriorato nelle murature sia esterne che interne, mentre gli affreschi avrebbero bisogno di un immediato restauro.
Il Palazzo è sede del Comune, che occupa i locali del pianterreno, mentre il resto del complesso è adibito ad abitazione privata.
Le decorazioni a grottesche e paesaggi dell’androne d’accesso, del cortile, dello scalone e del loggiato superiore, benché oggi si presentino in uno stato di conservazione precario, risultano, tuttavia, di particolare interesse per l’eleganza del disegno e la fantasia dei motivi ornamentali, purtroppo, in più punti, esantemente ritoccati. Tra i motivi decorativi ricorrenti ricordiamo, naturalmente, lo stemma Conti e l’emblema araldico con una corona che racchiude uno scettro, una pistola e una scimitarra, che si riferisce al dono fatto dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo a Lotario II Conti, comprendente appunto una scimitarra, una pistola e uno scettro tempestati di pietre preziose, la cui rappresentazione venne aggiunta dal duca di Poli allo stemma di famiglia.
Le decorazioni della loggia si possono datare al 1598; tale data, infatti, si trova iscritta sui pilastri della fontana posta nella loggia, e si può presumibilmente allargare a tutta la decorazione di essa.
Di particolare interesse storico è uno dei dipinti posti nella loggia, nella lunetta della quinta campata: esso raffigura, probabilmente, la villa Catena presso Poli. L’immagine rappresenta un parco con al centro un palazzo, su alto basamento in muratura, con la facciata affiancata da due
corpi di fabbrica più alti e avanzati. L’architettura del palazzo presenta numerose analogie con quella di villa Catena, che fu residenza di campagna dei duchi di Poli, a partire dal secolo XVI, epoca in cui venne edificata
(Gordiani, pp. 196-197).