Fedeltà, scelta o vocazione?...

Ne parlo spesso con la mia Principessa. Fortunatamente la vediamo allo stesso modo. Fedeltà come scelta. Vocazione = Bestemmia del corpo umano.

Almeno credo sia così per la maggior parte degli esseri umani. Non si può mai estremizzare nulla, nella sociologia: neppure in quella 'dilettantesca' e 'puerile' come può esser la mia. Invero, questa nasce certamente da quell'osservazione dell'animale uomo nel suo habitat naturale, dove l'humus sociale crea delle situazioni che viene naturale tentare un'analisi per cercare di capirci qualcosa, o quantomeno interrogarsi sulla propria "normalità"! Almeno per me è così. In particolare, chi ha un handicap, per quanto leggero (quasi tutti ne abbiamo, ma certamente quelli che più "impattano" maggiormente con la nostra psiche son quelli che non si possono nascondere all'altrui giudizio) si pone sempre più di ogni altro la domanda: "COSA è Normale?"

Domanda lecita, per ogni aspetto della vita. Qui è la fedeltà. Mi ritengo un tipo fedele. Per scelta: delle altre, prima di tutto, e poi - comunque - mia. Perché, se mai mi dovesse capitare, mi porrei il problema: è giusto, nei confronti comunque della mia partner? Se lei lo facesse a me, ne sarei contento? Non credo proprio. A parole, forse no, ma di fatto? Mi ricordo una canzone di Gaber, "Un'Idea".

 

" [...]"Se vuoi mi puoi anche tradire!"

Lei lo tradì...

Lui, non riusciva più a dormire!"

 

Nel dubbio, non tradisco, e preferisco pensar che anche lei non mi tradisca. Però certo, il desiderio c'è, sia mio, sia suo. Ma il nostro non è tanto il "desiderio" per mancanza di qualcosa nel nostro rapporto; è la curiosità "fisiologica" di cercare negli altri/nelle altre ulteriore conferma del nostro "fascino". Penso sia "normale". Poi magari non si fa. Tuttavia, il nostro narcisismo ha bisogno di riscontrarsi in altre persone, e sempre nel tempo.

Mi ricordo - però - la mia ex che mi diceva: "Se tu AMI una donna, non ti DEVI neppure eccitare in presenza di un'altra. Sennò, non la ami!" Be'... mi sembra eccessivo! Almeno la Principessa in questo è molto più permissiva, ed io lo sono con lei... Ecco quindi la domanda: aver curiosità d'altre esperienze vuol forse dire che non ci amiamo abbastanza? O magari è solo la curiosità di chi vorrebbe avere altre esperienze, solo per avere il gusto di sentirsi fisicamente gratificato da qualcun altro, o qualcun altra?

Anche una mia collega la pensava come la mia ex... non so se ora la pensi ancora così. Io stesso, negli anni, ho cambiato molte volte i miei "centri di gravità permanenti". La vita ci cambia. Quel che ci pare giusto, negli anni poi ci sembra vigliaccheria... Raramente capita il contrario, purtroppo.

La vera fregatura della Fedeltà, è che può apparire un ostacolo alla ricerca di un'eventuale gratificazione del proprio Ego. Un ostacolo alla ricerca di una felicità, anche se illusoria come ogni felicità vera (Thomas Mann, in un suo racconto, la definisce "una rondine"). Purtuttavia, son convinto che non ci sia mai prezzo troppo alto per la ricerca della felicità, a patto che non sia la felicità di qualcun altro. Se il mio/la mia partner soffre per la mia infedeltà, essa non può condurmi alla mia felicità, se amo quella persona.

Eppure, continuo a desiderare le altre donne. Vorrei veder negli occhi di altre donne la gioia del corpo e il desiderio che vedo negli occhi della mia ragazza. Cerco nei loro occhi la loro felicità... o cerco la mia?

 

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