Ad un uomo...

 

Sì, soffrire è la vita.

… e questa è vita, perché quando sembra che i nervi siano toccati sul vivo, ti sembra di non aver mai vissuto così intensamente.

E mi tocca pensare a tante storie, storie tristi, eppure così piene di vita!

Questa è la storia di un ragazzo che non ho mai conosciuto, di cui ho letto solamente una poesia.

Lui l’aveva scritta per la sua professoressa d’italiano, e poi l’aveva lasciata nella sua antologia tutta strappata, come un messaggio nella bottiglia.

Quella bottiglia non raggiunse mai la spiaggia desiderata, ma altri naufraghi delle nostre solitudini.

Mi spiace che ora non la ricordi più bene, ma all’incirca diceva che la vita era stata strana, che lui era nato troppo tardi, e che era un peccato – in fondo – che lui fosse così giovane. Gli era rimasto l’unico rimpianto di non aver mai avuto il coraggio di confessare alla sua professoressa quello che provava, quello che sentiva per lei.

Peccato esser nato così presto – diceva – peccato esser troppo giovane…

Si schiantò con la macchina contro un pino.

Delle sue speranze, dei suoi sogni, del suo piccolo grande amore, del suo rimorso, cos’è rimasto? Una poesia, una vecchia antologia tutta strappata, ed il ricordo in me di un ragazzo infinitamente più vivo di molte persone che ho veramente conosciuto…

 

 

 

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