Venere Italiota[1]
La Serva
Italia de dolore ostello,
come la disse un dei fijji sua ppiù ccari[2],
attraversa un de quei momenti amari
che nimmanco er
sor Dante, poverello,
ne saprebbe cavà', cor su' cervello,
un par de versi pe' cantà' 'st'affari
e portalli alla gloria
dell'altari,
oppuro alla vergoggna
der macello!
E come Ddante, manco er Machiavelli,
o Dda Vinci e Michelaggnolo in
carteggio
n’avrebbero a capì' sì cche bbudelli
se deve vive in 'sto rescesso[3] strano:
A ssinistra male, ma a ddestra...
peggio!
E Campion de libbertà è... Celentano!!!
http://spazioinwind.libero.it/dario974/
[1] L’Italia
è caduta in basso, davvero in basso, se il campione della libertà di espressione è “il re degli ignoranti”, di fatto,
però, non tanto per dire.
[2] Dante Scrisse nel Purgatorio:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!” (Purgatorio, Canto VI)
[3] Letteralmente: “nascondiglio”! Figurato per “sprofondo”, ovvero: “Più in basso di così, si può solo iniziare a scavare!”