Cesare Pavese

L'autore

Cesare Pavese

Nell'opera neorealista di Pavese coesiste una rappresentazione viva e intensa della campagna e del mondo ad esso legato, insieme ai problemi legati all'interiorità dell'uomo.

Cesare Pavese nasce nel 1908 a Santo Stefano Belbo, un paesino delle Langhe in Piemonte. Trascorre la sua infanzia nel casolare del padre, cancelliere del Tribunale di Torino, che resterà sempre nei suoi ricordi come simbolo di serenità e spensieratezza, dove tornare in vacanza anche quando la sua vita si svolgerà a Torino, prima per gli studi universitari e poi per il lavoro come redattore della casa editrice Einaudi. Si laurea in Lettere e Filosofia, con una tesi sul poeta Walt Whitman, appassionandosi così alle traduzioni di alcuni grandi romanzi della letteratura inglese e americana, tra cui Moby Dick di H. Melville.

Nel 1931 Pavese perde la madre, in un periodo già pieno di difficoltà dovute alla sua amicizia con esponenti che si oppongono al regime fascista. Dal 1935 lavora presso l'Einaudi, in compagnia di Leone Ginzburg e Carlo Levi ma dopo appena due anni viene arrestato per attività antifasciste e condannato al confino per tre anni a Brancaleone, in Calabria. L'allontanamento dalla sua terra dura effettivamente solo un anno, fino al marzo del 1936, periodo in cui scrive Il mestiere di vivere, diario autobiografico. Durante la guerra si nasconde a casa della sorella Maria, a Monferrato, il cui ricordo è descritto ne La casa in collina. Proprio nel 1936 produce la prima raccolta di poesie Lavorare stanca e il romanzo Paesi Tuoi.

Il primo tentativo di suicidio avviene al suo ritorno in Piemonte, quando scopre che la donna di cui era innamorato, nel frattempo, si è sposata. Dopo la fine della seconda guerra mondiale si impegna anche in campo politico e scrive la sua opere più significativa: La luna e i falò (1950), vincendo nello stesso anno il Premio Strega con La bella estate. Il sentimento irrisolto della solitudine e, probabilmente, un'ultima delusione amorosa lo spingono tuttavia al suicidio nell'estate del 1950 a Torino.

La produzione letteraria

Neorealisti furono definiti i romanzi e i racconti di quegli anni che avevano in comune temi e personaggi: la guerra, la Resistenza, la miseria e la faticosa ricostruzione, le lotte contadine e operaie. Pavese è uno degli esponenti più importanti del Neorealismo, tuttavia rappresenta un autore atipico all'interno di questo filone letterario. Infatti la sua scrittura non è caratterizzata tanto da una trascrizione oggettiva quanto per una riproduzione della realtà nella quale prevale il taglio soggettivo e lirico.