Società della conoscenza











Un trend inedito é rappresentato dal bisogno di assicurarsi vantaggi competitivi: esso insieme unifica e divide tutti gli attori sociali: dall'allievo (e la sua famiglia) che chiede apprendimenti qualificati da vantaggi competitivi, all'insegnante che ne é richiesto e che deve garantirli anche per difendere il proprio posto di lavoro all'Azienda che é chiamata a sviluppare politiche formative e non più solo politiche di istruzione. Li unifica nel bisogno, li divide nella fruizione e nella negoziazione. Il clima che li circonda é dato dal prevalere dell'insicurezza evocata da una "società della conoscenza" che sembra poter dare tutto a tutti, ma che in realtà da solo a chi più può. Il termine "knowledge society" é più correlato di quanto non si pensi con gli imperativi della globalizzazione dei mercati e dell'economia e con quello dell'occupazione. Diffusosi internazionalmente nel 1984 (l'anno di Orwell per intenderci), all'incrocio tra letteratura, misure amministrative e dibattito politico sociale, il termine si é imposto come paradigma dell'avvento di nuove opzioni sociali e tecniche tanto più necessarie quanto più dilagante si faceva- per cause oggettive- il fantasma di una grande paura: quella di una supervisione totale -per via informatica- delle scelte private e dei comportamenti pubblici degli attori sociali.(U.M.)





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