LA COSTITUIZIONE DEGLI IROCHESI (5 NAZIONI)

E’ saggio e giusto da parte del Grande Spirito creare e innalzare capi, donare e stabilire leggi immutabili, regole e usanze tra le cinque Nazioni Indiane, ossia i Mohawk, gli Oneida, gli Onondagas, i Cayuga e i Seneca e gli altri popoli indiani qui nel Nord America. L'oggetto di queste leggi è di decretare la pace tra i diversi popoli indiani, eliminare le ostilità per la preservazione e la protezione della vita, della proprietà e della libertà.

Leggi, regole e usanze sono come segue:

1. Il numero dei capi di questa Confederazione di cinque Nazioni Indiane è esattamente di cinquanta (1). Essi sono coloro che decidono, promulgano leggi e curano gli affari dei loro popolo.

2. Mohawk, un popolo indiano, formano parte del corpo di questa Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e la loro rappresentanza nella confederazione è costituita da nove capi.

3. Gli Oneida, un popolo indiano, formano parte del corpo di questa Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e la loro rappresentanza nella confederazione è costituita da nove capi.

4. Gli Onondaga, un popolo indiano, formano parte del corpo di questa Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e la loro rappresentanza nella confederazione è costituita da quattordici capi.

5. I Cayuga un popolo indiano, formano parte dei corpo di questa Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e la loro rappresentanza nella confederazione è costituita da dieci capi.

6. I Seneca, un popolo indiano, formano parte del corpo di questa Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e la loro rappresentanza nella confederazione è costituita da otto capi.

7. Quando i capi della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane si riuniscono per tenere consiglio, il consiglio deve essere debitamente aperto e chiuso dai capi Onondaga, i Custodi del Fuoco. Essi offriranno ringraziamenti al Grande Spirito che dimora in cielo: l'origine e il regolatore delle nostre vite, ed è lui che ogni giorno ci invia doni celesti, i quotidiani bisogni e la quotidiana prosperità. Essi dichiareranno il consiglio aperto per la trattazione degli affari, l'assunzione di decisioni e tutto ciò che si fa in un consiglio.

8. Sono presenti nel consiglio tre totem o caste della Nazione Mohawk, ossia i Tartaruga, i Lupi e gli Orsi; ognuno ha tre capi principali; nove in tutto. I capi delle caste dei Tartaruga e dei Lupi costituiscono essi stessi un consiglio, e i capi della casta degli Orsi devono ascoltare e osservare il progredire del consiglio o della discussione delle altre due caste; e se notano un errore devono correggerli e spiegare dove hanno sbagliato; e quando una decisione è presa con l'approvazione della casta degli Orsi allora il loro portavoce riferirà la questione all'altra parte del consiglio, alla seconda federazione di capi, ossia gli Oneida e i Cayuga.

9. Il Consiglio delle cinque Nazioni non può essere aperto finché non siano presenti tutti i capi delle tre caste Mohawk; e se non tutti fossero presenti può essere consentito trattare le questioni del consiglio se sono presenti uno o più rappresentanti di tutti e tre i totem; in caso contrario non sarebbe lecito eccetto che per questioni di piccola importanza, dato che tutte e tre le caste dei capi Mohawk devono essere presenti perché il consiglio sia considerato completo.

10. Le attività del consiglio delle cinque Nazioni Indiane sono trattate da due federazioni di capi; ossia prima dai Mohawk e dai Seneca e in seguito dagli Oneida e dai Cayuga.

11. Quando un caso o una proposta è presentato al consiglio delle cinque Nazioni, i capi Mohawk con i Seneca devono valutare per primi la questione, e qualunque sia la decisione, il loro portavoce la riferirà all'altra parte del fuoco del consiglio, alla seconda federazione di capi, gli Oneida e i Cayuga, Per una loro valutazione; e se tutti concordano all'unanirnità allora il portavoce del consiglio riferirà la decisione ai Custodi del Fuoco; ed è loro compito ratificarla; e il loro portavoce dichiarerà la questione approvata dal consiglio.

12. Se una dissidio sorge tra le due federazioni di capi in consiglio, e essi concordano di riportare la questione ai Custodi del Fuoco per una decisione, allora i Custodi del Fuoco decideranno quale delle due o più proposte è più vantaggiosa per il loro popolo, e la loro decisione sarà definitiva.

13. Quando un caso o una proposta è stato approvato all'unanimità dalle due federazioni dei capi e detto caso o proposta è riportato ai Custodi del Fuoco per la ratifica: e se il Custodi del Fuoco notano che il caso o la proposta è tale da essere nociva e da non portare alcun vantaggio al loro popolo, allora essi possono rinviare il caso o la proposta ai capi Mohawk, e indicare dove risiede il danno al loro popolo e quindi essi riconsidereranno il caso. Quando è stato convenientemente riesaminato, il caso è riferito di nuovo ai Custodi del Fuoco e allora essi lo approveranno.

14. Quando un caso, una proposta o una qualsiasi questione è presentato al consiglio delle cinque Nazioni Indiane, nessun capo o capi ha il diritto di alzarsi a parlare senza il permesso del consiglio, e se ha qualcosa da dire in via di chiarimento, può farlo in tono pacato alla federazione dei capi della quale fa parte.

15. Quando qualcosa è in esame presso il consiglio, esso deve, se possibile, concordare all'unaninútà prima che sia riferito all'altra parte del fuoco del consiglio, alla seconda federazione di capi; altrimenti è illegittimo che uno o più capi facciano ciò, se non autorizzati dal resto della federazione di capi dei quali egli o essi sono membri.

16. Il portavoce del consiglio delle cinque Nazioni deve essere nominato di volta in volta quando necessario dalla prima,federazione di capi, ossia i Mohawk e i Seneca, durante il giorno o i giomi nei quali il consiglio si riunisce.

17. E dovere del suddetto portavoce del consiglio incaricare i Custodi del Fuoco di aprire e chiudere il consiglio, di rivolgersi al consiglio quando necessario e di riferire le varie proposte per i casi alla seconda federazione di capi e ai Custodi del Fuoco, di dichiarare un caso ratificato, o qualsiasi altra cosa quando approvata dal consiglio.

18. Un portavoce dei Custodi del Fuoco deve essere scelto di volta in volta, a seconda se l'occasione lo richieda, dai capi Onondaga stessi.

19. La carica del portavoce della seconda federazione di capi è pari a quella di portavoce dei Custodi del Fuoco.

20. Ognuno dei capi principali ha un capo guerriero e un messaggero, e in caso di guerra la carica di capo principale viene a cadere, quindi i capi guerrieri assumono i loro posti nel consiglio delle cinque Nazioni fino al termine della guerra; in quel momento la loro carica decade e i capi principali rioccupano i loro posti e le loro funzioni come in precedenza.

21. Se il capo principale desidera potersi occupare della guerra, lo può fare consegnando le insegne che ha ricevuto dai suoi congiunti quando era stato nominato capo.

22. E’ dovere del messaggero o del portaordini di recare le notizie di luogo in luogo su ordine della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane riunita in sessione, oppure su ordine dei suoi capi principali.

23. Se il capo principale erra nel suo giudizio nel consiglio della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane,

naturalmente è dovere del suo capo guerriero assisterlo, ed egli è tenuto ad ascoltare.

24. E’ dovere del Capo Principale degli Onondaga, Ododarho, di mantenere la pulizia intorno al fuoco del consiglio della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, affinché non ci sia polvere o terriccio. Vi è una lunga ala, e una bacchetta è sistemata al suo fianco, ed egli prenderà la lunga ala e spazzerà via o toglierà la sporcizia dal fuoco del consiglio, e se vede una creatura strisciante trascinarsi verso il fuoco del consiglio delle cinque Nazioni Indiane prenderà la bacchetta e scaglierà la creatura lontano dal fuoco, e i suoi cugini capi degli Onondaga si comporteranno sempre allo stesso modo. La creatura strisciante sta a significare un qualsiasi caso o proposta o soggetto sottoposto al consiglio delle cinque Nazioni Indiane che possa essere dannoso o nocivo per la loro gente, ed essi devono respingere tutto ciò che per sua natura sia dannoso e nocivo e non porti alcun vantaggio al loro popolo. Essi stessi devono dapprima esaminare durante una loro assemblea la questione e quindi attirare l'attenzione del consiglio su di essa. La loro assemblea non deve accogliere la proposta se non quando è stata riformato dal consiglio.

25. I Custodi del Fuoco del consiglio della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, ossia i capi principali Onondaga, si riuniscono insieme espressamente per aprire e chiudere il consiglio della Confederazione e per ratificare e deliberare su un qualsiasi caso, proposta, soggetto o tesi, quando è loro rinviato. Tutti i capi devono essere presenti durante la sessione, e concordare unanimamente, perché è illecito che uno o due o più capi ratifichino e deliberino se il resto dei loro cugini capi non è presente. Il consiglio non può essere costituito se i capi Onondaga non sono presenti per aprire e chiudere la seduta, ma essi non possono ratificare o deliberare su nessun caso, proposta, soggetto o tema finché il resto dei loro cugini capi non sia presente.

26. E’ dovere dei due capi principali Seneca, ossia Ke non keri dawi e De yo nin ho hakarawen, i quali si collocano presso la porta durante la seduta del consiglio della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, di vigilare, e se vedono una qualsiasi strisciante creatura entrare nel consiglio essi la respingeranno; strisciante creatura sta a significare una questione o proposta che sia nocivo sottoporre all'esame del consiglio, o che porti danno al popolo. Allo stesso modo, se vedono degli estranei accanto alla porta essi li porteranno davanti al consiglio riunito e chiederanno quali messaggi hanno con loro.

27. Nel caso uno dei capi della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane muoia, e nessun membro della sua famiglia è degno di prendeme il posto, allora i capi delle cinque Nazioni Indiane prenderanno le insegne del comando e le assegneranno a un'altra famiglia della stessa tribù del capo deceduto; finché la prima famiglia non abbia un membro qualificato per la funzione, e allora le insegne dei comando gli verranno restituite per via femminile.

28. Nel caso un capo principale o più capi principali della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane non osservino la costituzione delle cinque Nazioni Indiane le loro parenti femnúnili li ammoniranno affinché tornino indietro, e si comportino confoitnemente a questa costituzione. Se lui o essi trascurano gli avvertimenti dopo la prima e la seconda volta, allora la donna riferirà l'accaduto al capo guerriero, e quest'ultimo gli dirà &laqno;Tu non hai prestato ascolto ai suoi amrnonimenti, così ora dov'è il brillante mezzogiorno e davanti allo splendore del sole io ti destituisco come capo e ti spodesto dalla tua carica di comando. Assegno a lei il comando, perché essa ne è titolare e siccome ti ho destituito come capo, tu ora non lo sei più e puoi andare dove vuoi, ma vi andrai da solo, perché il resto del tuo popolo non verrà con te, e dato che il Grande Spirito non può avere a che fare con il peccato egli non potrà venire a tirarti fuori dal precipizio del luogo di distruzione, e tu non sarai mai restituito alla funzione che occupavi un tempo». Quindi il capo guerriero notificherà la destituzione alla Confederazione delle cinque Nazioni Indiane ed essi la ratificheranno.

29. Kariwhiyho è la vigilanza che circonda i capi principali della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, espressione di un benevolo messaggio d'amore del Grande Spirito, l'essere supremo, che ama allo stesso modo i membri della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane e le altre tribù di indiani che a essa sono legate con e attraverso i consueti trattati. Nel caso i principali capi della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane si sottomettano a leggi o regole fatte da altre persone, o seguano un percorso al di fuori dei confini della vigilanza del Karawhiyho, il comando decade dalle loro teste e rimane all'interno della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e allora essi si troveranno al di fuori del circolo di vigilanza del Karawhiyho, soli, senza il comando, senza le insegne del comando, senza autorità né onore.

30. Cinque frecce legate insieme sono il simbolo dell'unione, del potere, dell'onore e della sovranità della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane, e se una delle cinque frecce è sottratta allora le rimanenti sarebbero facilmente fatte a pezzi. Ciò simboleggia che se una delle cinque Nazioni dovesse emigrare in un paese lontano, essa naturalmente dovrebbe ritirarsi dalla Confederazione e quindi il potere di quest'ultima decrescerebbe.

31. Adodarho è il capo principale degli Onondaga o Custodi dei Fuoco, ai quali è affidata la cura del fuoco del consiglio. Se una questione deve essere affrontata, viene inviato un messaggero al loro capo principale, Adodarho, e gli viene esposta la natura della questione. Quindi Adodarho convocherà i suoi cugini capi e terrà consiglio con loro ed esaminerà la questione. Se essi valuteranno che la questione è degna della considerazione del consiglio delle cinque Nazioni, allora Adodarho rinvierà il messaggero e notificherà al resto dei capi delle cinque Nazioni di iiunirsi presso la sede del consiglio, oppure ovunque sia stato mantenuto il fuoco del consiglio, il cui fumo ascende perpetuamente al cielo come un fuoco imperiale, a significare che le altre Nazioni Indiane sono alleate con la Confederazione delle cinque Nazioni Indiane. Quando i capi si riuniscono insieme e il fuoco del consiglio è costituito secondo le regole, allora i Custodi del Fuoco informeranno il consiglio sulla natura della questione che è stato convocato a esaminare,

32. In caso di morte di uno dei capi delle cinque Nazioni Indiane, il consiglio sarà diffeiito di dieci giomi se è in seduta, e se non lo è, sarà convocato prima che passino dieci giorni. Se uno dei tre Fratelli, ossia i Mohawk, gli Ononadaga e i Seneca, muore, allora i quattro fratelli Yadat he wah, Oneida e Cayuga, si recheranno il decimo giorno presso la residenza del capo deceduto per confortare e fare animo ai suoi parenti e se è un la dat ha wah che perde uno dei suoi allora i tre Fratelli eseguiranno la stessa cerimonia secondo le usanze, passandosi un certo numero di collane di conchiglie, e mentre la cerimonia procede, un successore sarà loro indicato. Quindi una parente femminile del capo deceduto sceglierà uno tra i suoi congiunti per la funzione di capo, e se non vi sono candidati disponibili, allora rinvieranno l'elezione a un altro periodo, quando ci sarà un candidato. Tutti i capi si riuniranno per effettuare una lunga cerimonia per ciò che è chiamato Oka yon donts hera, ossia l'insediarnento nel nuovo capo.

33. Yoh he do da oe è il titolo che viene attribuito a un capo. Tale nome designa il modo particolare attraverso il quale egli diventa capo. Quando un capo guerriero assiste i capi durante il consiglio e in altre occasioni, ed egli è giudicato un saggio consigliere in guerra e in pace, di costumi sobri, fidato e onesto, allora i capi lo collocano tra gli altri capi e lo proclamano capo durante il consiglio. Egli diviene capo con il titolo di Wa ka dine dot. Allo stesso modo, se un guerriero compie degli atti eroici a beneficio e nell'interesse del suo popolo, anche egli può divenire un Ye ne do da oe tra gli altri capi, anche se il suo grado di comando non è uguale a quello dei capi principali, dato che quando egli muore nessuno prenderà il suo posto o gli succederà, e se egli agisce male durante il consiglio non può essere espulso da esso, ma non gli sarà più pennesso parlare, e nel caso rinunciasse alla sua funzione nessuno glielo potrebbe impedire.

34. Se uno dei capi della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane muore, allora i capi suoi compagni manderanno un messaggero per comunicare al resto dei capi confederati di partecipare al suo funerale.

35. Nel caso uno dei capi della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane si ammali, e si avvicini alla morte, allora le sue parenti femminili, o i capi suoi compagni andranno da lui e lo esproprieranno delle sue insegne del comando.

36. Vi ordino di insediare un nuovo capo o dei nuovi capi soltanto quando udirete di nuovo la mia parola, e il modo in cui la udirete è quello della lettura dei wampam, perché sono i wampam che esprimono tutte le mie leggi, le regole, le usanze che vi ho dato, Indiani delle cinque Nazioni, e in questo caso voi potrete nominare un nuovo capo per la prima federazione di capi, uno per la seconda e uno per la terza.

37. Quando un uomo è nominato capo si dice che la sua pelle sia Ni yo roe ka ra ke (ognuno dei sette strati dei quali è composta ha uno spessore di sei pollici), e così è divenuta quando è stato nominato capo. Ciò significa che quando i capi sono riuniti in consiglio e impegnati nei loro compiti non recheranno intenzionalmente offesa l'un l'altro, e non si offenderanno essi stessi facilmente per qualsiasi cosa venga detta durante il consiglio, ma proseguiranno la discussione pacatamente, e coscienziosamente delibereranno su tutto ciò che viene loro sottoposto.

38. Il titolo che viene attribuito ai capi principali della Confederazione delle cinque Nazioni Indiane è quello di Signore, e questo titolo è adottato fin dalla costituzione della confederazione.

39. Se un capo si dimette dalla sua funzione, lo comunicherà ai suoi Fratelli capi, e sceglierà colui che prenderà il suo posto e sarà capo in vece sua, e i suoi Fratelli capi accetteranno le sue dimissioni, e verrà sostituto da un altro che però non sarà nominato capo finché non sia stato approvato dalle sue parenti fenuninili.

40. Il Grande Spirito, l'Essere Supremo, ha scelto i Mohawk come guida di questa confederazione, perché è con loro che questa confederazione ha avuto origine. Quindi, se i Mohawk respingono qualcosa, o protestano contro un caso o una proposta che è sottoposto al consiglio, non è consentito al consiglio stesso di approvarlo, perché essi sono stati scelti per essere a capo del governo di questa confederazione, e sono nelle loro mani gli affari di questa confederazione come quelli a essa connessi. Il Grande Spirito ha donato ai Mohawk un cuore dolce e calmo verso il loro popolo, e se una qualche difficoltà sorge tra di loro, i capi in consiglio la risolveranno.