Guido Vacca, presidente del Movimento
Autonomista Sud Lazio, raccoglie "il guanto di sfida"
lanciato dal nostro direttore con il suo editoriale di domenica
scorsa e "rilancia" con un intervento puntuale, che
riportiamo integralmente: "All'inizio del mese di luglio,
dopo un brevissimo periodo di stasi post campagna elettorale,
necessario per capire se, alle tante parole, alle continue
promesse, ai reiterati impegni assunti da tutti i partiti, da
tutti i candidati, seguissero fatti ed iniziative concrete nel
riprendere la battaglia autonomista, proposi, per non mandare in
fumo l'infame lavoro che il Masl aveva sostenuto con abnegazione e
caparbietà, di far ripresentare ad un qualunque parlamentare la
proposta di legge del senatore Bruno Magliocchetti. Come,
purtroppo, molto spesso accade la via prescelta, quasi mai è la
migliore, la più saggia, la più percorribile, quella che può
risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Amici, che
stimo moltissimo, mi dissero che, con la nuova legislatura, non
solo erano decadute le proposte di legge istitutive della
provincia del Lazio meridionale ma lo erano anche le delibere
consiliari di adesione. Mi ritrovai, nel buio più totale per la
grande delusione, a dover chinare la testa, il cui cervello si
ribellava nel veder sfumare tanti anni di sforzi, di sacrifici, di
duro lavoro.
Fu quello per me un momento molto triste, un
duro colpo alle speranze autonomistiche che vedevo naufragare nel
nulla. Avvolto dalla tristezza, da una delusione senza eguali, mi
sembrò di ritrovarmi, pieno di delusione, di rabbia "Per una
selva oscura chè la diritta via era smarrita", insieme alla
voglia di continuare a lottare per un'ideale inseguito da
centinaia di anni, per un traguardo che popolazioni intere
aspettano con ansia per colpa di alcuni politici, da smascherare e
denunciare all'opinione pubblica, che per difendere poltrone e
interessi personali continuano a prendere ordini dalle rispettive,
lontane province per continuare a calpestare le aspettative di un
territorio. Nella ferma convinzione che è ben spesa qualunque
cifra che fosse necessaria per un qualsiasi raggiungimento di un
così nobile ideale, ho difeso il sindaco Scittarelli, e lo
rifarei, quando è stato attaccato per aver affidato la consulenza
legale, spendendo tanto danaro pubblico, al professor Baldassarre.
Resta basilare ed irrinunciabile il fatto che sull'autonomia tutte
le forze politiche debbano remare, come vogliono i cittadini,
nella stessa direzione. A questo scopo merita un elogio
particolare il senatore Picano che, saggiamente e da navigato
politico, al fine di accelerare l'iter dell'istituzione della
provincia ha lanciato l'idea di organizzare un forum dei partiti
del centrosinistra interessati alla nuova istituzione
territoriale. Un elogio all'assessore regionale Anna Teresa
Formisano che è scesa in campo a sostegno di un progetto che
apporterebbe consistenti benefici in termini di occupazione e
crescita del tessuto imprenditoriale. Come mai i parlamentari
locali non sono schierati al fianco della popolazione?
Come mai non sono schierati al fianco del
sindaco, dell'onorevole Formisano, dell'Abate di Montecassino, del
senatore Picano e di tutti i partiti politici? Dove sono finite le
promesse elettorali? Non c'è da meravigliarsi se il popolo
incomincia a rimpiangere il senatore Magliocchetti e l'onorevole
Testa. In una intervista di qualche giorno fa il senatore
Magliocchetti ha confermato la praticabilità di quanto avevo
sostenuto in tempi non sospetti. Basta far ripresentare a
qualsiasi parlamentare la sua proposta di legge ed in premessa di
specificare tutti i Comuni che hanno deliberato per salvare tutto
quell'immane lavoro che il Masl, politici, sindaci hanno compiuto
negli anni passati. A quel punto avendo le delibere di adesione
della maggioranza dei Comuni, per avere anche la maggioranza delle
popolazioni, basterebbe convocare Sora e Formia ed assicurare loro
pari dignità in una provincia tripolare che assicurerebbe loro
consistenti benefici e sviluppo in una nuova provincia a rete di
cui Cassino diverrebbe il naturale capoluogo. Non sono mai stato
d'accordo con chi continua a sostenere che la nuova provincia
dipende dall'area metropolitana o da Roma città regione come
viene definita da Storace. Come Sulmona, Avezzano, Fermo eccetera
diventeranno province senza bisogno di aree metropolitane, così
il Lazio meridionale deve avere la sua provincia". Guido
Vacca, quindi, affronta i problemi dell'area costiera della futura
provincia ed analizza le difficoltà in corso nell'attuale
provincia di Latina: "Quindi mi appare strano e totalmente
incomprensibile il comportamento di Gaeta che, pur tra mille
difficoltà, con le lamentele di una popolazione che assiste al
tracollo dell'economia locale e ad una conseguente crescente disoccupazione,
come denunciato da qualche partito politico, continua a boicottare
il progetto autonomista quando Latina ha cinicamente voltato le
spalle all'ex spalla del Tirreno facendole perdere un investimento
per il suo porto commerciale di un milione di dollari.
A Civitavecchia politici accorti e
lungimiranti sono riusciti, allo scopo di rilanciare l'economia
locale a far finanziare una ferrovia che unisce la città portuale
con l'entroterra fino ad Orte . Come mai a nessuno viene in mente
di adoperarsi per la creazione di una ferrovia Cassino-Mare che permetterebbe
alle merci dal porto di Gaeta di arrivare nell'entroterra e di
collegarsi a quell'alta velocità che nel 2005 permetterà di
arrivare da Cassino a Milano in sole 4 ore con il risultato di
decongestione obsoleta, insufficiente superstrada che è teatro
continuo di vere e proprie tragedie. Ognuno è artefice del
proprio destino. Come sempre, il seguito sarà scritto dalla
realtà dei fatti, leggibile anche poeticamente con Machado: E'
camminando che si fa il cammino." Da parte nostra saremo
attenti lettori di tutti gli interventi sul tema e,quindi, coloro
che vogliono intervenire sul progetto della futura provincia
avranno sempre spazio ed ospitalità nel nostro settimanale.