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al Sito di Cassino 2000

16 settembre 2001 

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Se questa non è guerra...
Dopo l'attacco terroristico il presidente George Bush minaccia i responsabili, intanto in tutti i paesi,
Italia compresa, sale la paura della "guerra"
di Maria Iannario

"Aiuto, aiuto! Ci stanno dirottando. Sono armati di coltelli e stanno sgozzando i membri dell' equipaggio, ma prima ci hanno immobilizzato con una sostanza urticante":

L'agghiacciante grido d'aiuto proviene dal telefonino di una hostess del volo 93 dell'American Airlines. Riuscita a rifugiarsi per alcuni istanti dalla furia lucida e spietata dei Kamikaze che hanno preso possesso dell' aereo; l'assistente di volo riesce per alcuni secondi a contattare chi sta a terra e a raccontare la tragedia che si sta svolgendo a bordo".

Poche parole bruscamente interrotte, ma sufficenti, forse, a fare chiarezza sulla dinamica dei dirottamenti. Dopo questa e molte altre testimonianze, attualmente reperite, gli Stati Uniti hanno subito il più grande attacco terroristico della storia, ha messo a ferro e fuoco il cuore del paese. Due aerei di linea sono stati dirottati per essere scagliati contro il World Trade Center di New York, un altro contro il Pentagono, a Washington. Un quarto aereo è caduto o è stato abbattuto nelle vicinanze di Pittsburg. Forse ventimila (non è possibile definire precisamente il numeo dei morti, ancora sepolti sotto le macerie), le vittime di uno Stato che si è ritrovato in ginocchio di fronte ad un nemico invisibile. Un nemico al quale tutto il mondo ha subito dichiarato guerra.

I gregari del terrore, soldati di seconda linea utilizzati per fornire rifugi, documenti, danaro e armi a coloro che combattono sul fronte della Guerra Santa contro l'occidente, sono presenti in tutti i paesi del "primo mondo", inclusa l'Italia; sono la colonna europea di Al Quaida, l'organizzazione che fa capo a Osama Bin Laden. L'ultimo rapporto della Cia, manifesta una profonda difficoltà nella definizione del numero esatto di europei o americani presenti nell'organizzazione, è possibile stimare un numero approssimativo pari a duecento, trecento occidentali, pienamente adestrati e pronti ad agire quando richiesto. La potenziale ghettizzazione di tali gregari, come fatto in passato, appare impossibile; sono nascosti tra noi, come comuni civili. Ad esempio a Milano e Napoli segnalate in passato le centrali italiane di Bin Laden. Rubate a Roma in maggio due divise dei piloti della compagnia American Air-lines, utilizzate dai terroristi. L'arma del-la guerra per porre onore alla legge del taglione, non rappresenta la soluzione all'esigenze e alle ri-vendicazioni degli artefici dell'attentato e pure, un portavoce della Casa Bianca ha riferito che il Pre-sidente ha espresso massima determinazione a trovare i responsabili e ha invitato gli americani a tornare alla vita normale. "Nessuno piegherà lo spirito di questo paese" ha di-chiarato Bush a bordo dell' aereo. "Trove-remo i responsabili e pagheranno il prezzo della loro azione.

Non sarà risparmiato alcun mezzo". Com-prensibili ma terrificanti le parole di vendetta che fuoriescono dalla voce del Pre-sidente, espressione dello Stato americano; in disaccordo con i principi della fede cristiana, fomenta il rancore mentre il Papa esprime il suo profondo cordoglio per quello che definisce un "indicibile orrore".

Se la presenza di un'esercito o di una polizia internazionale, sotto l'egida ONU, appare necessaria, ponderata e capillare deve essere l'attività svolta da questa. Donne e bambini, sotto il comando di fascinorosi, non possono subire le razzie di una vendetta da loro non provocata. Il Segretario Generale della Nato, Lord Ro-bertson dichiara: "Questi attacchi barbari sono un'intollerabile aggressione alla democrazia e sottolineano la necessità per la comunità internazionale ed i membri di questa alleanza di fare fronte comune per combattere il flagello del terrorismo". Con la stessa enfasi vendicativa, il presidente Vladimir Putin in un telegramma inviato a George W. Bush dichiara: "Comprendiamo il vostro dolore perchè noi russi siamo già passati attraverso l'orrore del terrorismo. Tali azioni disumane non devono essere impunite". Intanto l'allarme terrorismo è scattato in tutti i paesi, in Italia e in particolare, facendo riferimento alla zona del Lazio Meridionale, nella zona di Gaeta, la Base Nato, con centinaia di soldati degli Stati Uniti è stata blindata, sono state intensificate le zone di vigilanza nell'area portuale e nelle residenze dei militari presenti in città.Il numero dei marines americani di guardia all'ingresso della base è aumentato e una vera e propria barriera protettiva si stringe presso l'ingresso di Monte Orlando, dove risiede il distaccamento della Marina americana con tutti i servizi di supporto alla comunità statunitense. A tutti i militari è stato dato l'ordine di non allontanarsi dalle caserme di riferimento; permessi e reperibilità sono stati sospesi, la situazione è nevralgica; tutti, dal popolo ai vertici, pretendono vendetta, e se questa non è guerra...