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"A cité neuve pensif pour condamner, |
L'oisel de proye au Ciel se vient offrir. |
Après victoire à captifs pardonner, |
Cremone et Mantoue grand maux aura souffert". |
(Quartina 24 Centuria I) |
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Queste sono le parole scritte dal veggente
di Saint Remy, in Provenza, ove nacque giovedì 14 dicembre 1503,
verso mezzogiorno, da Jeaumet (Giacomo) de Nostredame e da Renata
de Saint Remy. In queste poche righe sembra fissata e fotografata
tutta la crudele e tremenda drammaticità degli avvenimenti degli
ultimi giorni.
La traduzione "letterale" -ma
quanto poi lo possa essere è tutto da vedere, in quanto
Nostradamus ha usato non solo la lingua francese per la stesura
della sua opera, ma anche tante inframmezzature in altre lingue
(radici greche, arabe, italiane, teutoniche e chi più ne ha più
ne metta- reciterebbe:
"Pensoso
per condannare la città nuova, |
l'uccello da
preda al Cielo si verrà ad offrire: |
dopo la
vittoria ai prigionieri sarà perdonato. |
Cremona e
Mantova grandi mali avranno sofferto" |
Nel libro di Flavio Ceradini "Il futuro
dell'umanità secondo Nostradamus" (da cui è stata presa la
quartina e la relati-va traduzione), a pag. 317 quinto capoverso,
si legge testualmente, come interpretazione: "I primi due
versi della quartina 24 Centuria I dichiarano che l'uccello da
preda, pensoso se condannare o meno la 'città nuova', al cielo si
verrà ad offrire.".
Ora il libro è stato finito di stampare nel
mese di giugno 1994, come si evince dal fondo dell'ultima pagina,
e noi ben sappiamo che i veggenti, ma in particolare Nostradamus,
hanno una giusta interpretazione solo quando i fatti ivi
sibillinamente descritti si sono compiuti. Non considero altresì
minimamente l'idea di tanti pseudoscettici con paraocchi
convergenti che vogliono evidenziare quello che non esiste e cioè
che "dopo l'accaduto" tutte le interpretazioni sono
tutte buone. Prima si informino, poi aprano la mente e si mettano
in comunicazione intuitiva e successivamente parlino.
La quartina di cui sopra può avere, alla
luce dei fatti, anche la seguente interpretazione:
"L'uccello preda (cioè predato,
rubato, DIROTTATO) in cielo si offre (cioè offre la sua vita = SI
SCHIANTA E MUORE) con il pensiero (= OBIETTIVO, FINE, SCOPO) di
condannare la 'Nuova Città' (NUOVA YORK, o anche NUOVO MONDO).
Dopo la vittoria (cioè il compimento dell'atto terroristico,
macabra vittoria nei cuori dei crimina-li che l'hanno progettato)
i prigionieri (captifs, ma anche CATTIVI, CRIMINALI, riferendosi
agli autori del massa-cro) saranno perdonati (ben sappiamo che
nella religione islamica Allah condanna l'omicidio, a meno che non
sia fat-to per una causa come, p.es., la Guerra Santa. In tal caso
Allah perdona e premia). Cremona (simboleggiante le TOR-RI) e
Mantova (con il suo Palazzo Ducale - fortezza, rappresentante il
centro di difesa degli U.S.A., il PENTAGO-NO) grandi mali (=DANNI)
avranno sofferto (= SUBÌTO).
Certo è che sull'onda dell'emozione e del
raccapriccio per un'azione tanto efferata, la prima reazione è
quella di vedere in ogni mussulmano un atroce nemico. Ma l'essere
umano non è solo emozione, è anche razionalità e soprattutto
umanità. Sarebbe assurdo far pagare a milioni di persone
innocenti colpe non proprie. La forza non si dimostra con i
muscoli o con le armi, la potenza fa rima con intelligenza. Ci
metteremmo uno scalino sotto al piano di quei criminali che hanno
ordito l'atroce fatto. Le religioni non debbono dividerci, debbono
unirci, visto che, anche se per strade diverse fra loro, tendono
tutte a portarci verso il Divino.
Un'ultima cosa prima di chiudere: anche in
questo caso Nostradamus aveva visto giusto, ma ricordiamoci che il
futuro non è assolutamente immutabile e fisso, abbiamo pur sempre
il meraviglioso regalo donatoci dal nostro Creatore insieme alla
vita, abbiamo il LIBERO ARBITRIO che ci permette di modificare gli
avvenimenti dell'umanità intera. Se fossimo a conoscenza dei
fatti futuri come lo fu Nostradamus e, come umanità intera
fossimo più elevati moralmente e spiritualmente, potremmo
benissimo impedire il compiersi di queste atrocità. Ci servono
CONOSCENZA e SPIRITUALITÀ, non armi e parole inutili.
Ricordiamocelo sempre: l'uomo (e nessun altro) è artefice del
proprio destino.