a Edicola Ciociara

 

al Sito di Cassino 2000

Numero 6 - gennaio 2002 

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Una lucida analisi che si cala nella realtà attuale del Golfo di Gaeta
Tempo d'imbonitori nelle televendite e nella politica       
Le logiche perverse che toccano anche le candidature per il Comune di Gaeta
di Aldo Lisetti
 
Ho molto apprezzato l'intervento caustico e incisivo di Nanni Moretti sul palco di piazza Navona a Roma, nei confronti degli attuali dirigenti dell'Ulivo: "Con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai". Il regista ha coraggiosamente espresso lo scontento generale del popolo di sinistra o di centrosinistra. Il problema, forse meno diffusamente, esiste anche nel centrodestra, soprattutto a livello periferico. Non sono gli uomini migliori impegnati nella politica, nell'ambito di molti Enti locali e provinciali. Alcune amministrazioni sono affidate ad elementi di scarso profilo culturale ed etico (anche con pregiudizi penali), che forse hanno solo la capacità di meri esecutori d'ordine, uomini senza spina dorsale, opportunisti e disponibili a qualsiasi compromesso. Alcuni mesi addietro avevo sostenuto pubblicamente che gli uomini migliori sono alla finestra e la politica è gestita da persone mediocri e spregiudicate, di limitate vedute, che hanno scarsa dignità ovvero la "capacità" di resistere alle aggressioni ed alle offese degli avversari, di accettare inchieste e processi, di destreggiarsi in operazioni affaristiche e al limite della legalità. Eppure li sentiamo proclamare i loro grandi meriti nella gestione degli enti, comune e consorzi, comunità e parchi. In tutte le sedi "vendono" il loro prodotto come il migliore e turlupinano un elettorato in parte ancora molto ingenuo o disinteressato, magari per disgusto. Con le mie affermazioni avevo suscitato attenzione negli ambienti politici anche della Capitale. Non pochi esponenti della Casa delle Libertà mi avevano telefonato o mi avevano chiesto un incontro per manifestarmi consensi e l'intento di unire le forze per impedire che la gestione dei partiti fosse affidata agli uomini meno adatti; ma non ho l'ambizione di proporre correnti e nuovi movimenti. Ce ne sono già abbastanza.

Ritengo, però, che la verità vada detta ed i problemi vadano risolti, se non vogliamo cadere in situazioni peggiori e forse anche pericolose. Tanto più che si avvicinano le amministrative di maggio ed assistiamo già alla sarabanda degli imbonitori mentre il popolo credulone si prepara ad elevare allo scranno del palazzo di città - di questa o di altra regione - un fantoccio già nelle mani di qualche furbone provinciale o nazionale. Le recenti vicende di Wanna Marchi e Mamma Ebe dimostrano quanto diffusa sia l'ingenuità degli italiani e la capacità di alcuni imbonitori di ottenere da essi denaro e ricchezze con poche frasi ingannevoli. In politica i risultati non sono diversi se l'elettorato non è all'altezza di individuare i candidati giusti, quelli onesti o meno corrotti, quelli che hanno una morale che li induce a lottare per conseguire il bene comune, il bene della popolazione. Altrimenti i nostri paesi saranno sempre abbandonati alla trascuratezza, alla decadenza e al fallimento amministrativo. Evitiamo di eleggere coloro che cercano solo di ottenere onori e privilegi, favori di nepotismo (assunzioni di mogli, figli e parenti), affari e guadagni. Anche nel centrodestra facciamo tesoro della denunzia che Nanni Moretti ha fatto al centrosinistra. Facciamo autocritica per tempo, non sottovalutiamo coloro che esprimono opinioni non gradite. Soprattutto coloro che momentaneamente hanno il potere a livello parlamentare e centrale (oggi conferito loro dalla fiducia della maggioranza degli elettori) non si illudano di poter approfittare a lungo della ingenuità e della tolleranza del prossimo perchè i nodi, prima o poi, vengono al pettine. L'Italia e ogni paese hanno bisogno di selezionare una classe dirigente migliore, altrimenti qualsiasi partito o coalizione potrà
anche vincere le elezioni ma non andrà lontano. Negli anni Trenta dello scorso secolo si arrivò a fare rivolte e sommosse popolari al grido "Viva Mussolini, abbasso il podestà". Non arriviamo, nei nostri paesi, ad urlare: "Viva Berlusconi, abbasso il sindaco".

 

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