Il regista, scenografo, teorico del teatro, incisore, scrittore |
||
Craig (1872 - 1966) è figlio del poliedrico architetto e scenografo Edward William Godwin e dell'attrice Ellen Terry, un mito nella storia del teatro inglese. |
||
Ellen frequenta il bel mondo, ed è amica anche di Oscar Wilde, Godwin invece, precursore dello stile Liberty e ben introdotto negli ambienti che contano, arreda la casa di Wilde in Tite Street, a Londra. |
Oscar Wilde |
|
Gordon Craig debutta in teatro come attore a 16 anni, recita con la madre e col grande Henry Irving, affrontando impegnative interpretazioni. Ma già a ventotto anni abbandona la carriera e si dedica alla riforma radicale del teatro, teorizzando il ruolo del regista e dell’attore come "supermarionetta". |
|
«Ma nel 1897, quando ha già compiuto i primi esperimenti come regista, abbandona bruscamente la carriera d'attore in seguito ad una crisi tanto sincera quanto vaga: non crede più nel teatro quale è. Il suo spirito tende ad una nuova forma di spettacolo mediante la quale il teatro possa ritornare ad essere una espressione di pura bellezza. |
Max Reinhardt |
Il Craig
negli anni successivi, durante i quali ritornerà qualche volta al teatro
attivo come regista o come scenografo, si sforzerà di precisare la sua
concezione dello spettacolo; ma si fermerà sempre ad indicazioni molto
generiche. Il teatro è per lui rivelazione di "Cose invisibili"
percepite dallo "sguardo interiore", "per mezzo del
movimento, della divina e meravigliosa forza che è il Movimento"». (Giovanni
Calendoli, L’attore, storia di un’arte, Roma, Edizioni dell’Ateneo,
1959) |
Finalmente, sull'onda dell'ispirazione, e su invito di Max Reinhardt, si reca a Berlino al Reinhardt Theater, dove può realizzare concretamente le sue idee. |
|
Isodora Duncan e Gordon Craig (1904) |
A Berlino Craig incontra Isadora Duncan (da cui ha un erede) che riconosce come incarnazione “danzante” delle sue teorie: movimento corporeo come pura espressione di sentimenti, dove ogni singolo gesto corrisponde a un sentimento, cosi come è scritto nel codice della Natura, codice che è stato reso irriconoscibile dalle convenzioni storico-sociali ecc. ecc. |
Craig
soggiorna per lunghi periodi in Italia,
a Firenze, dove apre la "Scuola per l'Arte del Teatro",
pubblica le due riviste “The Mask” e “The Marionette”, e fa un
figlio con Dorothy Nevile Lees, scrittrice e giornalista. Del 1906 è la rappresentazione al teatro La Pergola di Firenze di "Casa Rosmer" di Henrik Ibsen, con Eleonora Duse nei panni di Rebecca West. Di questo incontro-scontro esiste una paradossale descrizione a cura di Isadora. |
|
Il programmi di sala della rappresentazione di "Rosmersholm" a Firenze nel dicembre 1906 riporta queste brevi note a cura di Craig:
«Coloro che si preparano a servire Ibsen... devono accingersi al loro lavoro non da fotografi ma da artisti. Il realismo non è che "Esposizione", l'Arte è "Rivelazione", per questo, nel mettere in scena questo dramma, ho cercato di evitare ogni Realismo. Noi non siamo in una casa del diciannovesimo o del ventesimo secolo costruita da un Architetto o Maestro Costruttore, e arredata con mobilio in stile scandinavo, non è questo che lbsen richiede. L'epoca, e l'esattezza del particolare, lasciamola ai musei e agli antiquari Noi siamo nella casa di Rosmer, una casa per le ombre. Voi dovete convincervi che state assistendo a un'autentica cerimonia religiosa, e allora forse vi apparirà il valore dello spirito che si muove davanti a voi con Rebecca West». |
Ellen Terry |
Henry Irving |