Trasmettitore (160-10 metri) in CW da 10-20 Watt a divisione di frequenza

Questo trasmettitore sperimentale, come si vede dalle foto, è stato costruito utilizzando 
il contenitore e pannello frontale di un vecchio Rtx a sei canali in banda CB.          


Particolare del frontale del Tx e la parte retro con l'accordatore e i vari connettori.


Una sua caratteristica particolare, è di non utilizzare un comune oscillatore a frequenza
variabile, (VFO) per generare il segnale a radiofrequenza che viene poi amplificato in
potenza ed infine trasmesso; invece il segnale pilota viene prelevato (con attenuatore) da 
un qualsiasi piccolo trasmettitore in FM, con uscita nella parte bassa della banda Vhf 
(50-61 Mhz). Questo segnale in ingresso viene a sua volta diviso da un gruppo di integrati, 
in modo che si può selezionare facilmente con il commutatore la banda che si desidera usare.
L'impostazione effettiva della frequenza e la sintonia fine di questa la si fà esclusivamente
operando sul display del ricetrasmettitore in Vhf. 
Nel mio caso ho usato principalmente come generatore Vhf, l'Icom IC T8E, impostato con la
potenza più bassa di 300 mW d'uscita. Occorre un'attenuazione di questo segnale, per avere
circa 1 - 1,5 Volt in ingresso al 74F74. 

Il principio del funzionamento di come si ottengono le principali frequenze è semplice, 
basta moltiplicare la frequenza della banda prescelta per il numero del divisore, ossia:

Banda 160 metri = 1,8 Mhz x 32 = 58 Mhz Generatore Vhf (Vedi nota schema @)
Banda 80 metri = 3,5 Mhz x 16 = 56 Mhz  
Banda 40 metri = 7 Mhz x 8 = 56 Mhz       "     "     "
Banda 30 metri = 10,1 Mhz x 6 = 60,6 Mhz  "     "     " 
Banda 20 metri = 14 Mhz x 4 = 56 Mhz      "     "     "
Banda 17 metri = 18,1 Mhz x 8 = 144,8 Mhz (Vedi nota schema #)
Banda 10 metri = 28 Mhz x 2 = 56 Mhz    Generatore Vhf

Queste frequenze si ottengono con l'uso dei tre integrati utilizzati come divisori di
frequenza, si possono avere anche le altre bande mancanti, ma occorre salire o scendere 
di diversi Mhz, ad esempio per avere i 21 Mhz (15 metri) si deve generare 42 o 84 Mhz.
(Vedi modifica per 17 metri, Fx / 8).
E' bene impostare il trasmettitore in FM con il passo più corto di frequenza, in modo
che dopo la divisione si riesce a fare la sintonia isoonda abbastanza facilmente.

Se il Tx Vhf ha un passo di 5 Khz otteniamo sulle varie bande i seguenti valori:

160 metri = 5 Khz / 32 = 156 Hz di passo minimo
80 metri = 5 Khz / 16 = 313 Hz  "     "     "
40 metri = 5 Khz / 8 = 625 Hz   "     "     "
30 metri = 5 Khz / 6 = 833 Hz   "     "     "
20 metri = 5 Khz / 4 = 1,25 Khz "     "     "
17 metri = 5 Khz / 8 = 625 Hz   "     "     "
10 metri = 5 Khz / 2 = 2,5 Khz  "     "     "


Come si vede solo in banda 20 e 10 metri, si può trovare un poco di difficoltà per l'isoonda,
ma meno di quanto in prima impressione si può pensare. Per esempio una stazione che chiama
su 14.037 Khz la si sintonizza trasmettendo in Vhf su 14037 x 4 = 56.148 Khz ossia 56.150 Khz,
se facciamo 56150 / 4 = 14.037,5 Khz che sarà la nostra frequenza.
Oppure una stazione su 14.016 Khz si sintonizza su 14016 x 4 = 56.064 Khz, la più vicina 
del nostro TX è 56.065 Khz che diviso quattro è uquale a 14.016,25 Khz. 
In 10 metri ci potrebbe essere più scarto, ma naturalmente, rimane sempre una probabilità 
che si può accettare con questo piccolo trasmettitore.

Notevole è la stabilità della frequenza trasmessa, dato che più si divide la frequenza
del trasmettitore Vhf e più diventa stabile, per questo in 80 metri il segnale esce dal
Tx, 16 volte più stabile dei 56 Mhz in ingresso.
 
Essendo il segnale in ingresso al 2N2219A ad onda quadra, è composto al suo interno anche 
da armoniche, queste si possono filtrare con l'uso di circuiti sintonizzati; per il momento 
oltre all'accordatore in antenna, ho trovato vantaggioso sintonizzare (con capacità fisse) 
solamente il circuito primario di T2.

Dei miei ricevitori portatili o tascabili modificati che si possono usare in abbinamento
con il trasmettitore, ecco una tabella delle bande corrispettive:

ATS 818 (Sangean) - RK 765 (Siemens) - DX 390 (Radio Shack) = 160 - 10 metri 
E5 (Eton) ------------------------------------------------  = 160 - 10 metri (senza modifiche)
SW 30 (Sony)  --------------------------------------------  = 40 e 17 metri 
KH 2026 (Bench) ------------------------------------------  = 40 - 20 metri
ICF 2001 (Sony) ------------------------------------------  = 160 - 10 metri (Senza modifiche)

Ho aggiunto il vecchio ma ottimo ricevitore Sony ICF 2001, (costruzione nel 1980-82).
Saggiamente la Sony aveva inserito in questo ricevitore il preselettore d'antenna a 
copertura continua, con l'utilizzo in ingresso dell'impedenza alta a vantaggio della 
semplicità e selettività.  



                   Particolari sui componenti e sullo schema elettrico

E' chiaro che lo schema è soggetto a modifiche; in particolare l'amplificatore di 
radiofrequenza. Ecco un'aggiornamento del trasmettitore, con una versione potenziata.


Nota: le dimensioni del dissipatore dei finali non cambiano. 

La potenza d'uscita è approssimata, ed è stata misurata con un carico resistivo in antenna
di circa 30 - 60 Ohm. Se ad esempio accordiamo lo stadio finale su una banda dove il carico
presente verso l'antenna è di 100 Ohm, la potenza in uscita è inferiore alla massima.  
  
Per evitare di distruggere i transistor dello stadio finale di un trasmettitore, occorre
tenere a mente che non si deve mai superare nell'alimentazione, la potenza massima dissipata 
dai due transistor. Per due BD137B (con dissipatore a 25°C.) essa è di 25 Watt totali, quindi 
se li alimentiamo con 12,5 Volt, la massima corrente di collettore non deve mai superare i 
2 Amp. In effetti con due BD137B la corrente per il massimo rendimento non deve andare oltre
a 1,4 Amp. Se invece proviamo con i BD329, questi hanno un guadagno elevato e una corrente 
di collettore doppia, con una dissipazione totale di 30 Watt la coppia, per cui si può 
ottenere facilmente un'aumento nella potenza d'uscita di 4-6 Watt, ma occorre stare anche 
qui attenti, perché è facile superare la potenza massima di alimentazione e quindi 
distruggerli, inoltre la VCE massima è solamente di 32 Volt.

   Tabella dei comuni transistor bipolari più adatti a questo tipo di trasmettitore 

Tipo    VCE   Watt max   Corrente max   Guadagno in   Frequenza max = FT/3
      |      |         |              | corrente    |                     |    
BD135 |  45  |  12,5   |    800 mA    |    50       |     65 Mhz          |        
BD137 |  60  |  12,5   |    800 mA    |    50       |     65 Mhz          |
BD139 |  80  |  12,5   |    800 mA    |    50       |     65 Mhz          |
BD226 |  45  |  12,5   |     1 Amp    |    50       |     40 Mhz          |
BD228 |  60  |  12,5   |     1 Amp    |    50       |     40 Mhz          |
BD230 |  80  |  12,5   |     1 Amp    |    50       |     40 Mhz          |
BD329 |  32  |  15     |   1,3 Amp    |   160       |     42 Mhz          |           

Ho provato anche i giapponesi 2SC2078 (10W) e 2SC1969 (20W), ma non reggono al confronto,
in quanto questi ultimi hanno un coefficiente più basso d'amplificazione.
Si possono usare i Mosfet di potenza (modificando lo schema) come l'IRF510 e IRF520, anche
se più potenti, per un buon utilizzo occorre un'alimentazione più alta e il loro rendimento 
scende oltre i 15 Mhz per il 520 e 25 Mhz per il 510. 

Anche il pilota dello stadio finale di potenza ha bisogno di un adeguato dissipatore, mentre 
per il 2N2219A che è controllato in cw, non è necessario, in quanto lavora come stadio 
amplificatore a basso consumo e la sua alimentazione è regolabile da 2,5 a circa 9 Volt.  

Componenti ricuperati e riutilizzati dell'RTX a sei canali:

1) Induttanza di filtro (L) su (Alimentazione finali Rf)
2) Deviatore a due vie 6 posizioni
3) Strumento analogico da 360 uA fondo scala (Corrente finali e uscita RF)
4) Potenziometro logaritmico da 10K con interruttore (Monitor e tono CW)
5) Potenziometro lineare da 50K (Regolazione tensione pilota)
6) Connettore frontale (ex micro + PTT) per comando (Isoonda e controllo Remoto)
7) Uscita coassiale per antenna esterna e presa jack per ingresso tasto CW
7) Posto per illuminazione Banda (Canale) con inserimento di un led giallo
8) "           "           Isoonda e trasmettitore Vhf attivo con led rosso
9) "           "           Tasto telegrafico abbassato (Trasmissione) con led rosso  

Il comando per il controllo remoto del Tx Vhf, che fa attrarre il relè A, é fatto con
un semplice interruttore esterno collegato sul connettore d'ingresso. In questo modo
si attiva il segnale che permette di fare anche l'isoonda sulla stazione desiderata.

Occorre fare l'abitudine a sintonizzarsi con il segnale in Vhf, in particolar modo
quando si trasmette in 80 metri, se vogliamo trasmettere ad esempio su 3.545 Khz, dobbiamo
moltiplicare solo 45 x 16 = 720 Khz che sommati mentalmente a 56000 = 56.720 Khz, che è 
la frequenza d'ingresso da impostare.

La tensione stabilizzata dei tre divisori di frequenza è di 5,6 Volt, questo leggero
aumento è fatto per avere un segnale in uscita un poco più alto.
Se si trovasse il 74F92, si potrebbe usare come divisore per tre dell'ingresso, così
facendo si potrebbe avere la possibilità di trasmettere su: 
Banda (15 metri)  -  21 Mhz x 3 = 63 Mhz in ingresso 
"   " (17 metri) - 18,1 Mhz x 3 = 54,3 Mhz   "    "   
(Senza attuare la nuova modifica, vedi nota (#) su schema generale).

Il piccolo trasformatore T1, è stato ricuperato dallo stadio pilota di un circuito di
bassa frequenza di una piccola radio tascabile, la sua resistenza di primario è di circa 
30+30 Ohm e il secondario di 70 Ohm, per questo motivo o usato un diffusore piezoelettrico 
del tipo che si usa come suoneria nei telefoni elettronici. 
Se invece si usa il classico trasformatore con secondario da 8 Ohm, ci vuole un piccolo 
altoparlante da fissare internamente. 
Oppure si collega il diffusore piezo in parallelo al primario lasciando libero il secondario.
(L'altoparlante originale si deve eliminare, perché ingombrante).  
 
L'accordatore è composto da un commutatore da due vie e tre posizioni; quando si trasmette
in 80 metri si usa la capacità fissa di 2 x 470pF + 450pF variabili; poi dai 40 ai 10 metri 
si può usare solo il variabile.   
Il condensatore variabile da 2 x 200pF + 2 x 25pF è pure di ricupero, (vecchia radio portatile
OM - OL - FM) meglio sarebbe se fosse isolato in aria, quello da me usato non lo è, ma risulta 
comunque di ottima fattura.

Tutti e quattro i transistor in radiofrequenza, si trovano a lavorare in classe C; questo
significa nessun passaggio di corrente in assenza di segnale radio. Inoltre vi è anche un
elevato rendimento dello stadio pilota e finale. Il pilota deve avere pure una discreta 
selettività per quanto riguarda il blocco delle armoniche generate. A questo proposito come 
già descritto la capacità fissa che sintonizza il primario di T2 e l'accordo in antenna, 
diminuisce la generazione di armoniche. 
Tuttavia a motivo dell'alto guadagno dei transistor, se si riesce a schermare lo stadio 
finale e l'accordatore dal resto del circuito, si fa un'ottimo lavoro contro possibili 
autooscillazioni. 
Si può usare del piccolo lamierino d'ottone da 0,15 mm di spessore, che è facilmente 
sagomabile e si può saldare comodamente in vari punti.

Semplici foto di alcuni particolari del montaggio (sperimentale) del trasmettitore.

 Ingresso rf con i tre divisori di frequenza.

Montaggio diretto dei trasformatori sui transistor fissati ai dissipatori.
 Stadio pilota e finali RF.

 Parte finali rf, relè d'antenna e accordatore.

Le misure dei due dissipatori in alluminio alettato, sono le seguenti:

1) (2 x BD137B, finali) Lunghezza 6,5 cm - Larghezza 4 cm - Altezza 3 cm.
2) (BD137B, pilota) Lunghezza, larghezza, altezza 3 cm.

Non occorre nessuna ventilazione forzata, però si deve montare la parte forata del coperchio
metallico, (ex altoparlante) dal di sopra in modo da migliorare il raffreddamento naturale.

Le misure dei trasformatori rf (in ferrite) o bobine J, sono le seguenti:

1) (J - Avvolgimento di 4 spire, rame ricoperto da 0,5 - 1 mm)
    Dimensioni bobina - 2 fori passanti da 3 mm, lunghezza 13 mm, larghezza 8 mm,
    altezza 8 mm.
2) (T2 - Avvolgimento primario una spira, secondario 3 spire con presa centrale, rame 
    smaltato 0,8 mm (primario) - 0,6 mm secondario).
    Dimensioni trasformatore - 2 fori passanti da 4 mm, lunghezza 14 mm, larghezza 13 mm, 
    altezza 9 mm.
3) (T3 - Avvolgimento primario di 2 spire con presa centrale, secondario di 2 spire, rame
    smaltato 0,9 - 1 mm.
    Dimensioni identiche a T2

I trasformatori in ferrite sono colorati di viola su un lato. 

Ecco come impostare una semplice stazione radio in telegrafia: 

1)Il trasmettitore a divisione di frequenza.
2)l'Icom T8E (Pilota Vhf).
3)Il piccolo ricevitore Sony SW30 modificato (Qso in 40 e 17 metri).
 
 

4)Oppure con l'economico Bench KH2026 modificato (Qso in 40, 30 e 20 metri) 



73 a tutti, Emilio - ik1wjq. 

PS: Il 7 Bande con accordatore a Pigreco, ricevitore Eton E5 (150 - 30.000 Khz) e
    Filtro Audio Universale.


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