Per metodo sperimentale si i intende il metodo con cui si perviene all'enunciazione di leggi scientifiche mediante conferma( o falsificazione) sperimentale di ipotesi basate sull'osservazioni ripetute di determinati fenomeni. Il procedimento , usato nell'indagine scientifica per studiare sperimentalmente  in laboratorio e giungere all'enunciazione di leggi sperimentali, comprende 8 fasi fondamentali:

  1. RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI  già note del sistema che si sta studiando;

  2. OSSERVAZIONE PRELIMINARE dei fenomeni che avvengono nel sistema;

  3. SCELTA DELLE GRANDEZZE FISICHE importanti e individuazione degli effetti secondari;

  4. IPOTESI DI LAVORO  sulle relazioni tra le grandezze fisiche;

  5. ESPERIMENTI RIPETUTI con misurazione delle grandezze, minimizzazione degli effetti secondari e cambiamento delle condizioni nelle quali si svolgono gli esperimenti;

  6. DEDUZIONE  di circa tutte le conseguenze degli esperimenti tenendo ben presente il campo di mobilità di ciascuna di esse;

  7. SINTESI delle deduzioni con tutte le altre informazioni disponibili;

  8. ENUNCIAZIONE DELLA LEGGE SPERIMENTALE che comprende i risultati degli esperimenti  e delle altre informazioni a disposizione.

Al metodo sperimentale è strettamente connesso il concetto di "esperimento" il quale coincide soltanto in parte con quello di "esperienza":laddove quest'ultima  può risolversi  nella semplice constatazione di "fatti" e nel loro accumulo più o meno ordinato, l'esperimento (e con esso il metodo sperimentale) implica invece un intervento ottimo del ricercatore, volto a riprodurre artificialmente e in condizioni di ripetitività il fenomeno sotto indagine. Benché gia nel medioevo fosse stato fatto valere il principio dello studio sperimentale di fenomeni naturali  è solo agli inizi del 17° sec., con l'opera di F. Bacone, che viene esplicitamente teorizzato  il metodo sperimentale come metodo privilegiato dell'indagine scientifica. Per quanto innovative le tesi di Bacone rimangono tuttavia in gran parte programmatiche e basate fondamentalmente su un approccio quantitativo  allo studio della natura. E' con Galileo Galilei che si assiste a una più matura  e consapevole descrizione dell'indagine sperimentale, quale si sarebbe codificata nella scienza moderna, cioè l'indagine basata sulla descrizione quantitativa dei fenomeni investigati e su procedure di conferma di ipotesi formulate matematicamente. Per Galileo il metodo sperimentale  consiste essenzialmente nell'intervento ottimo del ricercatore (che, a partire dall'osservazione, deve perviene  all'elaborazione di esplicite ipotesi da sottoporre al controllo sperimentale) e non nell'accumulo passivo di dati, che di per sé non consente alcuna formazione di regolarità empiriche. Gli sviluppi scientifici e le riflessioni epistemologiche post-galileiane affineranno sempre più la pratica e la teoria  del metodo sperimentale e vedranno consolidarsi la contrapposizione tra una concezione induttiva e una concezione (ipotetico-) deduttiva  di esso. L'avvento degli elaboratori  elettronici e la possibilità di utilizzare in alcuni settori della ricerca scientifica simulazioni basate su metodi numerici e modelli  matematici non hanno diminuito l'importanza del metodo:l'utilizzazione dell'elaboratore elettronico consente infatti risparmi in termini economici e di tempo, ma ciò può avvenire soltanto dopo che opportuni esperimenti hanno confermato ( o meno) la validità di un metodo  o di un modello

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