CENTRALE IDROELETTRICA



DI CAMPELLIO


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Centrale di Edolo

DESCRIZIONE

Impianto idroelettrico di Campellio

L’impianto idroelettrico di Campellio utilizza direttamente i deflussi naturali della valle di Adamé, a quota superiore ai 2000 m circa s.l.m.; inoltre le acque provenienti dallo scarico della centrale di Salarno e dallo scarico di fondo del lago Salarno.
Complessivamente usufruisce di un bacino imbrifero di oltre 75 kmq di cui il 70% regolato dai serbatoi stagionali di Baitone, Dosazzo e Salarno.

E' ubicata nella conca del lago d'Arno, a quota 1820 m s.l.m., in fregio al lago stesso, sulla sua sponda destra quasi all'estremo di monte del lago naturale.

Venne iniziata la costruzione nel primo dopoguerra, per utilizzare le acque della valle di Adamé, che a seguito dell'entrata in servizio della centrale di Isola (1910) erano state deviate nel lago d'Arno fin dal 1912.
La sua definitiva entrata in servizio risale comunque al 1926, anno in cui venne completata con un terzo gruppo e la seconda condotta; i tempi di costruzione risultarono così dilatati anche perchè, durante i lavori, nel gennaio del 1920, quando era in fase di montaggio la prima macchina, una valanga distrusse completamente la centrale, provocando anche numerose vittime tra il personale del cantiere.

L'opera di presa principale è ubicata in località Adamé, sul torrente omonimo, alla quota di circa 2000 m s.l.m.; è costituita da uno sbarramento tipo diga a gravità massiccia in pietrame e malta fatta da corsi regolari di bolognini in granito, a faccia vista.

Poco a valle della presa di Adamé, la acque captate si riuniscono con quelle provenienti da Salarno, che attraversano la valle tramite un ponte canale posto immediatamente a valle della traversa.

Questa è la situazione attuale che risale agli ultimi anni trenta, dopo che fu costruita la centrale di Salarno e realizzato lo scarico di fondo del lago; prima, dagli anni 1923 in poi l'acqua era convogliata direttamente nell'invaso della traversa tramite lo sbocco della galleria di Salarno in sponda destra orografica del laghetto.


Arno


..... inverno


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Quando venne installato questo terzo gruppo fu una innovazione tecnica sperimentale molto rilevante per il costruttore (De Pretto Escher-Wiss Schio Vicenza) in quanto, per salti così modesti (160 m)di norma si mettevano turbine Francis, inoltre venne adottata la soluzione ad asse verticale ed a più getti (in questo caso 4).

Visto oggi, sembra un gruppo costruito recentemente piuttosto che negli anni venti.

Ho raccolto testimonianze dirette di tantissimi sopralluoghi e prove effettuati negli anni successivi alla messa in opera da parte di tecnici e potenziali clienti del costruttore.

Lo scarico avviene direttamente nel lago in due posizioni diverse, per i gruppi uno e due e per il gruppo 3; i primi hanno una vasca a sfioro all'estremità di monte del fabbricato della centrale, il gruppo 3 è provvisto di una vaschetta di smorzamento e poi di due tubazioni che, parallele al fabbricato convogliano l'acqua a monte insieme allo scarico degli altri gruppi.

I tre gruppi generatori, la cui tensione di macchina è di circa 4,3 KV sono provvisti di interruttore di parallelo a monte del traformatore unico per tutti (banco di tre trasformatori monofasi in resina) che è collegato alla rete di distribuzione a 15 KV


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IMMAGINI


Valle Adamé


Adamé

La galleria di derivazione, a pelo libero, si svolge in sponda sinistra della valle Adamé e nell'ultimo tratto attraversa la dorsale che scende dal monte Campellio e divide detta valle dalla conca del lago d'Arno.
Ha un lunghezza di circa 6 Km ed una sezione di circa m 2 x 2, con una portata che, dopo la sistemazione/regolarizzazione del tracciato degli anni 1986-1987, è di circa 6 mq/sec.

Venne scavata negli anni 1910-1912 per poter utilizzare le acque della valle di Adamé nel nuovo impianto di Isola; in quegli anni, sia per difficoltà di accesso ai cantieri, sia per la diffusione ancora modesta dei macchinari, la maggior parte della galleria venne scavata ancora completamente a mano.

Sia per la zona molto accidentata e solcata da numerose vallette anche molto scavate, la galleria è stata realizzata con andamento a spezzate e numerosissime finestre di attacco (ben 38, compresi gli estremi).

La galleria sbocca nella conca d'Arno in sponda orografica destra dello stesso lago ad un altezza utile, rispetto al pelo libero del lago già sovralzato dalla diga di circa 160 m.

Fino alla costruzione della centrale, da questo punto, l'acqua veniva convogliata nel lago d'Arno tramite una tubazione metallica; successivamente, allo sbocco venne costruita la vasca di carico della capacità di circa 800 mq.

Dal bacino du carico partono due condotte forzate del diametro di circa un metro che convogliano l'acqua in centrale; le due condotte, all'interno del fabbricato sono tra loro collegate tramite un collettore che alimenta i tre gruppi generatori di cui la centrale è provvista.

Dei tre gruppi, due sono uguali e sono costituiti da una turbina francis ad asse orizzontale solidale con due generatori asincroni gemelli collegati in parallelo rigido tra loro, della potenza resa complessiva di circa 2,5 MW.

Il terzo gruppo (installato per ultimo) è invece ad asse verticale ed è costituito da turbina pelton a quattro getti e alternatore TIBB, per una potenza resa di circa 3,5 MW.


Arno


pozza d'Arno


centrale (2002)

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