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Isola


diga Arno


coronamento diga


fabbricati, sullo sfondo il monte Campellio


Vertice, ex teleferica


dal "viàl déi tré fràdéi"


pozza e lago d'Arno


Pozza d'Arno, sullo sfondo: corno della Vecchia


Pozza d'Arno, sullo sfondo Passo Dernal


Pozza d'Arno, sullo sfondo Passo Dernal


lago D'Avolo, visto da monte Campellio

 

LA RASEGA - LAGO D'AVOLO

 

tempo di percorrenza in salita: 5 ore

dislivello: m 1400

 

Si parte dallo spiazzo esistente immediatamente prima del campo sportivo, si attraversa il torrente Poia sul ponte carrabile quindi si gira a destra verso valle e poi subito a sinistra, (ci sono dei cartelli indicatori con la scritta passo di campo).

Il sentiero (mulattiera) è ben segnalato e porta il n° 20; questo era il percorso per raggiungere le valli Giudicarie dalla Valsaviore e quindi fu frequentato nei secoli scorsi anche da traffici commerciali. 

Si svolge in ampi zig-zag attraverso il bosco fitto di abeti; si transita presso la malga Campellio (attualmente la baita non viene utilizzata ) dopo circa un'ora di cammino 1607m s.l.m.); dopo circa altri venti minuti si transita presso un masso con inserite cinque croci, a ricordo della morte di cinque militari avvenuta durante la guerra di liberazione.

Più avanti, dopo un'ora e quaranta minuti dalla partenza dalla Rasega si incontra il bivio del sentiero per il lago d'Arno, con segnavia CAI n° 20 A (siamo a quota 1870 circa).

A quota circa 1980 c'è il bivio per Adamé, sentiero n° 33, ora poco percorribile; questo sentiero, che ha andamento completamente pianeggiante, un tempo veniva denominato "la vià de Stuchi" in quanto è stato costruito durante l'esecuzione dei lavori idroelettrici per la galleria che da Adamé porta l'acqua al lago d'Arno, ed inizialmente i lavori erano svolti (o commissionati?) dalla ditta Stucchi Prinetti.

Verso Adamé il sentiero aveva numerosi tratti completamente artificiali in legname, per attraversare le zone particolarmente impervie, che ormai, dagli anni cinquanta, sono andati completamente distrutti. 

Dopo un quarto d'ora di cammino ed aver "girato" intorno al monte Zucchello il sentiero ha per un tratto andamento in discesa, ci si trova già entro la "conca d'Arno", e si raggiunge il bivio del sentiero n° 20 B proveniente dal lago d'Arno (quota circa 2000m).

Proseguendo verso il passo di Campo, dopo circa 25 minuti si transita in corrispondenza di uno spiazzo artificiale fatto da muri a secco dove è ancora ben visibile il tracciato di un piano inclinato (funicolare) che collegava il piano della strada con la sottostante caserma degli alpini della "grande guerra". 

Si vede anche che la parte della caserma verso la diga ha ancora i muri mentre la parte lato passo di Campo sono completamente diroccati in quanto quest'ultima parte fu demolita dalla valanga del 1916 che provocò numerosi morti tra gli alpini. 

Durante il passaggio di "Traversera" si può ammirare l'imponenza dei monti che si trovano di fronte e precisamente:  da destra a sinistra - cima Barbignaga, cima Sablunera che domina tutto il "coster" di sinistra, poi il monte Frisozzo (2899m s.l.m.), il monte Re di Castello (2891m s.l.m. ed infine la sega d'Arno.

Lungo il sentiero si incontra anche (circa 40 minuti dopo il bivio del 20-B, a quota 2090) una pietra che fa parte del selciato con inciso la scritta    "GIOAN ANDREA BOLDINI RSTUAVAT STRADA ANO 1792" vale a dire Giovanni Andrea Boldini restaurò (la strada) nell'anno 1792, a testimonianza dell'importanza che a quei tempi assumeva questa via di comunicazione verso il trentino.

Finalmente dopo un'altra ora di cammino si raggiunge il passo di Campo (2296m s.l.m.).

Qui vi sono parecchie opere militari, in particolar modo trincee e gallerie scavate nella roccia con gli accessi lato lago d'Arno e con le postazioni delle armi lato Val di Fumo in quanto il passo costituiva confine di stato.

Al passo di campo si prende il sentiero numero uno "Alta via dell'Adamello" che prosegue immediatamente dopo il passo sulla nostra sinistra e percorre il tratto iniziale pianeggiante in una vecchia trincea che fino agli anni cinquanta era ben visibile e piena di rotoli di filo spinato; si scende poi per aggirare uno sperone di roccia che si protende verso il lago di campo, quindi si sale e qui si trova un tratto di sentiero attrezzato con fune metallica che sale lungo una cascata del torrentello che esce dal lago d'Avolo.

La segnaletica del CAI indica in un'ora e mezza il tempo necessario a raggiungere il passo Ignaga ma è un tempo piuttosto scarso con un passo normale (da over-cinquanta) occorre mettere in conto almeno un quarto d'ora in più.

Questo tratto di sentiero, pur non presentando particolari difficoltà va percorso con attenzione e soprattutto in stagione opportuna: dopo il 20 giugno e prima delle gelate autunnali.

Si raggiunge quindi il lago d'Avolo (quota 2393) in circa 50 minuti dal passo di Campo.

Se  si prosegue sempre lungo il sentiero che è ben segnato in salita ed in mezz'ora si arriva al passo d'Avolo (2550) transitando accanto ai ruderi di numerosi baraccamenti e trincee di guerra.

Copertura cellulare: certa fino a vertice Q; presente anche in sponda sinistra orografica della diga


Isola ex centrale


Isola aree dismesse dalla centrale


Arno: diga e relativi fabbricati di servizio


da pozza d'Arno


località "vertice": ex camera valvole della centrale di Isola


lago, sullo sfondo Re di Castello


monte Campellio


Corno della Vecchia


Passo di Campo, sullo sfondo Re di Castello e Passo Dernal


Pozza d'Arno, sullo sfondo Passo Dernal


Pozza d'Arno, sullo sfondo Passo Dernal

 

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