Pubblichiamo di seguito il commento del critico Dr. Salvatore Seminara, che ci è stato inviato a seguito della lettura del romanzo "Medio Oriente in fiamme"

"Ciascuna epoca si propone uno scopo determinato verso il quale converge tutta la vita intellettuale, morale e politica; tutto questo, messo assieme, è lo spirito di un'epoca.

La vena dell'autore è talvolta idilliaca ed arcaica sì che la sua produzione, talvolta, è soffusa di sentimentalismo quasi pastorale! L'antitesi tra la vita campestre e quella di città è propria di una letteratura colma di freschezza e di semplicità che trova in idee, non esauste, nuove ricchezze e una poesia raffinata accompagnata da grazia.

L'autore vuole che l'immagine si compia e si integri nell'animo del lettore! Interessante vivacità di pensiero che riesce a tenere sempre vigile il lettore; suadenti le descrizioni delle meraviglie della natura e scrupoloso l'esame dei costumi della nostra società: il tutto da una verità assoluta: il dolore e l'amore sono la doppia poesia di questa prosa!

L'autore ha un concetto così alto di ogni cosa del mondo che appare giudice severo: infatti più che lodare quello che abbiamo porge alla nostra intelligenza quello che ci manca: prosa, invero, talora strana ed insieme interessante: egli pone la formidabile interrogazione che travaglia la scienza e l'arte moderna...

Qual è il destino delle umane generazioni?...Il significato della vita sarà pur sempre un enigma? L'autore, al sensismo, dottrina che fa venire ogni umana cognizione dai sensi, fa succedere il criticismo, la dottrina che si serve della critica e non dell'autorità o della tradizione e cioè dall'ultima forma dell'individualismo operante. É, inoltre, un assertore del panteismo dello spirito secondo cui la divinità è ed opera nel mondo non fuori o al di sopra di esso: tutto è Lui e l'universo non è che la Sua apparenza sì che l'ideale poetico diviene una verità filosofica.

Così la coscienza individuale, restata sola al cospetto del nulla, innalza altari a sé stessa: l'universo non è: ella lo crea! Donde il concetto esistenziale determinante: l'uomo, essere libero e morale, vi appare con le sue credenze, col suo carattere, con le sue passioni, centro, principio e fine di tutti gli avvenimenti.

Insomma è l'ideale restituito in vita! É la libertà e la moralità umana innalzata e glorificata!"

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