XXIX Pistoia-Abetone, 27 giugno 2004


Il maestro del mio maestro è mio maestro


Vale la transitività per chi ti insegna qualcosa? Forse sì.
Domenica mattina Ines mi lascia al limite della zona pedonale di Pistoia, ci vedremo intorno al 16-17 km, quando la strada che conduce all'Abetone sarà riaperta al traffico.
Sono le 6.50, ho fatto colazione in albergo con altri podisti, qualcuno si avventura nel paragone tra la Pistoia-Abetone e la 100 del Passatore: opinioni contrastanti.
Per raggiungere la partenza cammino, non corro, tanto ci sarà da  correre di sicuro. Incontro Paolo, il compagno d'avventura al Passatore '03, è sempre molto previdente e prudente: in cima potrebbe esserci fresco, ha con se i guanti e un fuolard.
Guardo tra i podisti, chi è in fila ai bagni, chi corricchia, chi fa stretching, dovrebbe esserci Boris, è iscritto. E' il maestro di Luigi, il mio coach. Lo vedo! Me lo ricordo da quando correva allo stadio delle Palme a Palermo, quando passava qualcuno, con rispetto, diceva: -E' Boris Bakmaz, fa le 100 chilometri.- Uomo capace di scendere sotto le 2h30 in maratona, molte volte sotto le 8 ore al Passatore, a un mese dall'ultima fatta in 10h30' eccolo qui.
Mentre mi avvicino penso a come presentarmi:-Il maestro del mio maestro è il mio maestro- , non sono così sfacciato:- Sei Boris! Ti porto i saluti di Luigi.- Stiamo a chiaccherare sui gradini del battistero per un po', a nessuno viene in mente di riscaldarsi.
Ci salutiamo e torno da Paolo, alle 7.30 lo sparo, si parte piano, prudenti. Racconto a Paolo che la sera precedente il pasta party  è stato piacevolissimo. In piazza Monica Casiraghi, Giorgio Calcaterra, Ardemagni, Sartori e gli altri top runner in fila insieme ai tanti amatori per il piatto di pasta, e come sottofondo la Carmen di Bizet per via delle prove per la prima in piazza.
I primi km passano tranquilli, i podisti parlano, si salutano. Poi si esce da Pistoia e comincia la salita. Io e Paolo abbiamo un passo molto redditizio, guadagnamo molte posizioni con facilità e senza faticare, mentre qualcuno già cammina. Mi fermo per una fertirrigazione e dopo un km sono di nuovo con Paolo. Ieri c'è stato un convegno sulla preparazione delle ultra maratone, ma le domande mi stanno venendo stamattina. Molto interessante anche la mostra fotografica sugli anni della Dolce Vita.
Beviamo acqua e soluzione salina, io addento anche delle invitanti albicocche, sempre correndo. Il caldo comincia a farsi sentire. Do i passaggi a Paolo ogni 5000 andiamo a circa 5'30'' al mille. Lo stomaco invia segnali strani, ma gestisco. Lungo la strada le scarpate sono regno della robinia, qualche ciliegio e qualche noce, nelle montagne intorno individuo querce, castagni gialli di fiori. Ci sono anche due boscaioli all'opera su un ceduo di castagno.
Le Piastre 16 km, Paolo ha una filosofia tutta sua: - Ecco abbiamo fatto un quarto! Faccio finta di non sentirlo e guardo quelli che ha finito la gara al traguardo intermendio, sono rilassati e per noi il meglio deve ancora venire.
Ecco Ines, puntualissima, rifornimento volante: un po' d'acqua al volo.
Dopo un km gli addominali si contraggono, non riesco a correre. Paolo vai pure. Il primo albero del bosco è già occupato, vado al secondo. Cammino un po' addominali sempre contratti, cammino, cammino poi riprendo a correre, un mare di podisti che speravo di avere lasciato alle spalle mi raggiungono e mi superano, vabbe' si ricomincia.
Il percorso è una serie di saliscendi Pontepetri, Maresca, Gavinana, paesaggio verdissimo, i ciliegi sono carichi di frutti.
Rifornimenti abbondanti di albicocche, acqua di fonte, agrumi, fette biscottate con marmellata. Io preferisco le albicocche, da mangiare a piccoli morsi, il dolce un po' acidulo, lo adoro.  Me ne faccio passare una anche da un podista della Nord Napoli Marathon. Una società di amatori con moltissimi iscritti, agguerriti ovunque ci sia una gara. Parliamo per un po'. La discesa si fa più ripida e il partenopeo si lancia a perdifiato, lo lascio andare.
Un altro compagno di viaggio è un quarantenne (forse, chi è in grado di indovinare l'età di un podista? alcuni sono vecchi e paion ragazzi altri il contrario). Uno di quelli che sotto 50 km non ci provano gusto. Scialpinista, la Cro-Magnon l'ha fatta tre volte, si unisce un terzo. E' uno alto e magro che alloggia nel mio stesso albergo. In discesa allunga e lo lasciamo andare.
Da San Marcello 31 km, ci sono ancora alcuni km di discesa e falso piano, io continuo a respirare, tenendo d'occhio la tecnica di corsa. Il tallone dx mi duole un po' ma se corro bene non mi da fastidio. La Lima 36 km ricomincia la salita, e fino all'arrivo solo salita ininterrotta. Cambio passo, metto le ridotte, passo corto efficace, comincio a guadagnare posizioni, saluto il Cro-Magnon vuole camminare un po'. Va tutto bene poi il quadricipite sx si irrigidisce leggermente, inutile rischiare i crampi meglio camminare qualche centinaio di metri. Riprendo a correre.
Raggiungo Paolo, cammina, dice che vuole godersi la passegiata, io la corsa. Vado. Continuo a superare i molti che camminano e quelli che corrono più piano di me.
I rifornimenti dell'organizzazione e di Ines sono perfetti, il caldo è notevole. Verso intere bottiglie di acqua sulla testa, l'acqua scorre giù fino alle scarpe: meraviglioso.
Affianco anche un marciatore o fitwalker. Io corro, lui marcia, dopo un po' lo devo mollare, il quadricipite sx rimanda segnali di stress. Mi bastano 100 metri per riprendere a correre. Ines mi conferma che sono uno dei pochi che corre e che sto recuperando alla grande. Continuo a prestare attenzione alla tecnica di corsa, a non incurvarmi, a restare dritto a respirare bene.
Faggi alti coetanei, mentre taglio la strada alla ricerca della traiettoria più farevole malgrado il braccio alzato, una Punto mi sfiora, faccio in tempo ad assestare un manata sul vetro e qualche improperio.
Dentro la faggeta, vedo la sagoma di Boris, è lui il cappellino bianco, la canottirea dell'Atletica Susa. E' proprio lui. Ho preso il maestro. Alterna la corsa alla passo. Mi dirà all'arrivo che per lui in caldo e la salita sono un cocktail indigesto. Lo saluto e lo passo come ne passo molti. A metà salita ad un controllo ho chiesto la posizione 213, adesso sono posso sperare di entrare nei primi 200.
In mezzo ai faggi secolari mi inserisco in una discussione sul paragone tra Passatore e Pistoia Abetone: Io dico che non c'entrano nulla e passo avanti.
Al 50 esimo mollo ogni indugio e allungo, come l'asino che sente l'odore di casa, l'ultimo mille complice la pendenza ridotta è coperto in 4'. Passo sotto il traguardo quando sono passate 5 h 42'02'' dalla partenza, 202 assoluto.
Anche questa volta niente foto di Ines al traguardo, ha dovuto cercare parcheggio e quando è arrivata alle transenne stavo passando come un fulmine. All'arrivo Boris, appena sei posizioni di differenza, mi dice: Ma tu e Luigi vi allenate insieme? Avete lo stesso passo!

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