Vale
la transitività per chi ti insegna qualcosa? Forse sì.
Domenica mattina Ines mi
lascia al limite della zona pedonale di Pistoia, ci vedremo intorno al 16-17
km, quando la strada che conduce all'Abetone sarà riaperta al traffico.
Sono le 6.50, ho fatto colazione
in albergo con altri podisti, qualcuno si avventura nel paragone tra la Pistoia-Abetone
e la 100 del Passatore: opinioni contrastanti.
Per raggiungere la partenza
cammino, non corro, tanto ci sarà da correre di sicuro. Incontro
Paolo, il compagno d'avventura al Passatore '03, è sempre molto previdente
e prudente: in cima potrebbe esserci fresco, ha con se i guanti e un fuolard.
Guardo tra i podisti, chi
è in fila ai bagni, chi corricchia, chi fa stretching, dovrebbe esserci
Boris, è iscritto. E' il
maestro di Luigi, il mio coach. Lo vedo! Me lo ricordo da quando correva
allo stadio delle Palme a Palermo, quando passava qualcuno, con rispetto,
diceva: -E' Boris Bakmaz, fa le 100 chilometri.- Uomo capace di scendere sotto
le 2h30 in maratona, molte volte sotto le 8 ore al Passatore, a un mese dall'ultima
fatta in 10h30' eccolo qui.
Mentre mi avvicino penso
a come presentarmi:-Il maestro del mio maestro è il mio maestro- ,
non sono così sfacciato:- Sei Boris! Ti porto i saluti di Luigi.- Stiamo
a chiaccherare sui gradini del battistero per un po', a nessuno viene in
mente di riscaldarsi.
Ci salutiamo e torno da
Paolo, alle 7.30 lo sparo, si parte piano, prudenti. Racconto a Paolo che
la sera precedente il pasta
party è stato piacevolissimo. In piazza Monica Casiraghi,
Giorgio Calcaterra, Ardemagni, Sartori e gli altri top runner in fila insieme
ai tanti amatori per il piatto di pasta, e come sottofondo la Carmen di Bizet
per via delle prove per la prima in piazza.
I primi km passano tranquilli,
i podisti parlano, si salutano. Poi si esce da Pistoia e comincia la salita.
Io e Paolo abbiamo un passo molto redditizio, guadagnamo molte posizioni con
facilità e senza faticare, mentre qualcuno già cammina. Mi
fermo per una fertirrigazione e dopo un km sono di nuovo con Paolo. Ieri c'è
stato un convegno sulla preparazione delle ultra maratone, ma le domande
mi stanno venendo stamattina. Molto interessante anche la mostra fotografica
sugli anni della Dolce Vita.
Beviamo acqua e soluzione
salina, io addento anche delle invitanti albicocche, sempre correndo. Il caldo
comincia a farsi sentire. Do i passaggi a Paolo ogni 5000 andiamo a circa
5'30'' al mille. Lo stomaco invia segnali strani, ma gestisco. Lungo la strada
le scarpate sono regno della robinia, qualche ciliegio e qualche noce, nelle
montagne intorno individuo querce, castagni gialli di fiori. Ci sono anche
due boscaioli all'opera su un ceduo di castagno.
Le Piastre 16 km, Paolo
ha una filosofia tutta sua: - Ecco abbiamo fatto un quarto! Faccio finta
di non sentirlo e guardo quelli che ha finito la gara al traguardo intermendio,
sono rilassati e per noi il meglio deve ancora venire.
Ecco Ines, puntualissima,
rifornimento volante: un po' d'acqua al volo.
Dopo un km gli addominali
si contraggono, non riesco a correre. Paolo vai pure. Il primo albero del
bosco è già occupato, vado al secondo. Cammino un po' addominali
sempre contratti, cammino, cammino poi riprendo a correre, un mare di podisti
che speravo di avere lasciato alle spalle mi raggiungono e mi superano, vabbe'
si ricomincia.
Il percorso è una
serie di saliscendi Pontepetri, Maresca, Gavinana, paesaggio verdissimo, i
ciliegi sono carichi di frutti.
Rifornimenti abbondanti
di albicocche, acqua di fonte, agrumi, fette biscottate con marmellata. Io
preferisco le albicocche,
da mangiare a piccoli morsi, il dolce un po' acidulo, lo adoro. Me ne
faccio passare una anche da un podista della Nord Napoli Marathon. Una società
di amatori con moltissimi iscritti, agguerriti ovunque ci sia una gara. Parliamo
per un po'. La discesa si fa più ripida e il partenopeo si lancia
a perdifiato, lo lascio andare.
Un altro compagno di viaggio
è un quarantenne (forse, chi è in grado di indovinare l'età
di un podista? alcuni sono vecchi e paion ragazzi altri il contrario). Uno
di quelli che sotto 50 km non ci provano gusto. Scialpinista, la Cro-Magnon
l'ha fatta tre volte, si unisce un terzo. E' uno alto e magro che alloggia
nel mio stesso albergo. In discesa allunga e lo lasciamo andare.
Da San Marcello 31 km, ci
sono ancora alcuni km di discesa e falso piano, io continuo a respirare, tenendo
d'occhio la tecnica di corsa. Il tallone dx mi duole un po' ma se corro bene
non mi da fastidio. La Lima 36 km ricomincia la salita, e fino all'arrivo
solo salita ininterrotta. Cambio passo, metto le ridotte, passo corto efficace,
comincio a guadagnare posizioni, saluto il Cro-Magnon vuole camminare un
po'. Va tutto bene poi il quadricipite sx si irrigidisce leggermente, inutile
rischiare i crampi meglio camminare qualche centinaio di metri. Riprendo a
correre.
Raggiungo Paolo, cammina,
dice che vuole godersi la passegiata, io la corsa. Vado. Continuo a superare
i molti che camminano e quelli che corrono più piano di me.
I rifornimenti dell'organizzazione
e di Ines sono perfetti, il caldo è notevole. Verso intere bottiglie
di acqua sulla testa, l'acqua scorre giù fino alle scarpe: meraviglioso.
Affianco anche un marciatore
o fitwalker.
Io corro, lui marcia, dopo un po' lo devo mollare, il quadricipite sx rimanda
segnali di stress. Mi bastano 100 metri per riprendere a correre. Ines mi
conferma che sono uno dei pochi che corre e che sto recuperando alla grande.
Continuo a prestare attenzione alla tecnica di corsa, a non incurvarmi, a
restare dritto a respirare bene.
Faggi alti coetanei, mentre
taglio la strada alla ricerca della traiettoria più farevole malgrado
il braccio alzato, una Punto mi sfiora, faccio in tempo ad assestare un
manata sul vetro e qualche improperio.
Dentro la faggeta, vedo
la sagoma di Boris, è lui il cappellino bianco, la canottirea dell'Atletica
Susa. E' proprio lui. Ho preso il maestro. Alterna la corsa alla passo. Mi
dirà all'arrivo che per lui in caldo e la salita sono un cocktail indigesto.
Lo saluto e lo passo come ne passo molti. A metà salita ad un controllo
ho chiesto la posizione 213, adesso sono posso sperare di entrare nei primi
200.
In mezzo ai faggi secolari
mi inserisco in una discussione sul paragone tra Passatore e Pistoia Abetone:
Io dico che non c'entrano nulla e passo avanti.
Al 50 esimo mollo ogni indugio
e allungo, come l'asino che sente l'odore di casa, l'ultimo mille complice
la pendenza ridotta è coperto in 4'. Passo sotto il traguardo quando
sono passate 5 h 42'02'' dalla partenza, 202 assoluto.
Anche questa volta niente
foto di Ines al traguardo, ha dovuto cercare parcheggio e quando è
arrivata alle transenne stavo passando come un fulmine. All'arrivo Boris,
appena sei posizioni di differenza, mi dice: Ma tu e Luigi vi allenate insieme?
Avete lo stesso passo!