Capitolo VII

Un anno di lotta

Subito dopo aver lasciato la casa di Bill, Pax aveva cominciato a correre per arrivare al più presto al castello. Come stavano i suoi amici? Gli elfi avevano già avuto la meglio? Presto avrebbe avuto delle risposte. Lungo il cammino non incontrò molte difficoltà, e quelle che incontrò seppe risolverle molto bene; rivisitò tutti i luoghi nei quali era già stato con il gruppo: Il castello di Astaroth, le montagne del diavolo, l’orfanotrofio, la città di Zoe con tutte le sue caverne e infine la foresta elica, che ora emanava una aria spettrale come mai aveva fatto prima. Già dalla foresta si cominciavano a sentire le urla agghiaccianti degli elfi che attaccavano il castello, almeno c’era una buona notizia; sembrava che gli elfi non fossero ancora entrati a castello!! Si affrettò ma ora gli sorgeva un dubbio: come avrebbe fatto d entrare a castello senza essere visto e ucciso? L’unica soluzione che gli veniva in mente era quella di buttarsi nella mischia uccidendo più Elfi possibili, ma si accorse che era un suicidio. Disperato perché non riusciva a trovare una soluzione decise di accamparsi poco fuori la foresta; prima di addormentarsi fece le sue solite preghiere, quando finì di pregare una luce a lui familiare riempì il buio della notte; era la stessa luce che aveva preannunciato la venuta di uno dei fantasmi. Chissà chi sarebbe apparso in quella occasione. Davanti a lui si presentò la figura imponente di suo padre, Daniel, il quale disse a Pax che da quando lui era bambino usava sempre un passaggio segreto per uscire dal castello quando non gli andava di farsi trovare; in quel passaggio il re Daniel si nascondeva con tutte le sue cose più preziose per giocare e non sentire addosso il peso di un regno, anche Rachel era a conoscenza del passaggio ma non l’aveva mai usato. Pax chiese dove fosse quel passaggio e Daniel come in un sogno glielo mostrò; di notte non si poteva vedere se il passaggio fosse ancora agibile ma era l’unica possibilità che Pax aveva. Proprio quando Pax si era abituato alla presenza del  padre accanto a lui, il fantasma scomparve dicendo le stesse parole che aveva detto all’inizio dell’avventura Rachel: << state tranquilli comunque perché noi quattro eroi della prima spedizione veglieremo sempre su di voi e in caso di necessità verremo ad aiutarvi>>. Pax si addormentò, ma fu un sonno molto travagliato perché la foresta era piena di rumori ed era tutta buia, quindi era facile farsi prendere dalla paura. Al suo risveglio Pax andò di corsa a vedere il passaggio ed effettivamente era ancora agibile, ma mentre lo stava aprendo due Elfi lo videro e cominciarono a corrergli dietro. Lui entrò di fretta cominciando a percorrere il lungo passaggio e gli elfi lo seguivano da dietro; arrivato alla fine del passaggio, impugnò la sua spada e colpi uno dei massi reggenti del passaggio sussurrando: <<mi spiace………………papà!>>. Dopo un gran tumulto si sentirono le urla degli elfi rimasti seppelliti dalle macerie. Pax era riuscito ad entrare a castello, ma non appena lo vie uno dei saggi lo scambiò per un elfo e lo fece arrestare, dopo che si chiarì l’equivoco, il principe si fece spiegare la situazione: Feria era sotto assedio già da una settimana, ma gli elfi non avevano fatto molti passi avanti perché l’esercito del regno era molto forte. Pax decise subito di scendere in prima linea, e così fece. Arrivato nel mezzo della battaglia, brandendo la sua spada con molta maestria, fece a pezzi molti Elfi, ma questi sembravano infinti, ogni volta che ne moriva uno ne arrivava un altro, solo che a poco a poco i soldati di Feria andavano cedendo. Il tempo passava in fretta a Feria, infatti la lotta durava tutto il giorno e poi la sera mentre tutti si riposavano Pax continuava i suoi allenamenti con la spada, aiutato dai migliori guerrieri e dai saggi. I miglioramenti poterono vedere quasi subito, infatti quasi dopo cinque mesi di allenamenti, Pax imparò i due colpi principali della tecnica reale di Feria: il Feria’s Trash e il Feria’s Breaker; per mezzo di questi due colpi e attraverso al loro unione si sarebbe arrivati poi alle tecniche superiori, alle quali Pax non era ancora arrivato. Al di fuori dell’allenamento Pax non aveva mai usato quelle tecniche per paura di fallire; ma un giorno mentre lottava vide che un soldato stava per essere ucciso da un Elfo allora pax, quasi d’istinto, lanciò il Feria’s Trash, capace di colpire obiettivi anche distanti, e fece fuori in u sol colpo l’Elfo. Intanto i saggi di corte cercavano di capire da dove provenissero gli elfi, e scoprirono che nella foresta elica c’era una sorgente di energia malefica risvegliata da Flagg che dava la forza agli Elfi. Pax decise di uscire dal castello per andare a distruggere la sorgente; i saggi cercarono di fermarlo ma non ci fu niente da fare. La prima cosa da fare era crearsi un corridoio tra gli elfi per poter raggiungere la foresta; decise di rischiare e di provare il secondo colpo da lui imparato: il Feria’s Breaker. Non appena il colpo fu scagliato la strada che ricevette il colpo si andò aprendo inghiottendo con se gli elfi; di corsa Pax si addentrò nella foresta, uccidendo gli esseri che gli si presentavano davanti. Arrivare alla sorgente fu molto facile: bastava seguire al contrario le orme degli elfi, arrivato la Pax ebbe un brutta sorpresa: Ciryllus era lì a proteggere la sorgente di energia. Pax era determinato a proteggere il suo regno e disposto anche a uccidere Ciryllus; si sentiva pronto per farlo, o almeno credeva di esserlo.  I loro sguardi si incontrarono e Pax vide il vuoto negli occhi di Ciryllus; l’Elfo gli rispose con un ghigno. Il primo ad attaccare fu Ciryllus, in quanto Pax continuava ad esitare davanti all’ex-amico. Per la prima parte dell’incontro Pax si limitò a difendersi, non riusciva proprio ad attaccare, si bloccava sempre prima di affondare il colpo. Mentre loro combattevano tutto il bosco si era fermato a guardarli, sia gli elfi che gli abitanti di Feria. La lotta sembrava non finire più, i due combattenti sembravano pari; Pax ricordandosi qual’era la missione per la quale era partito si decise a colpire Ciryllus, limitandosi a ferirlo gravemente ad una gamba. Pax non aveva colpito molto forte ma Ciryllus non poté più reggersi in piedi e, ordinando agli Elfi di ritirarsi, invocò Flagg affinché lo salvasse. Flagg apparì e lo portò con se mentre Pax distruggeva la fonte di energia. La pace era tornata su Feria, almeno momentaneamente. Dopo essersi riposato Pax decise di partire, usando quei sette mesi rimanenti allenandosi in giro per il mondo. Uno dei saggi gli disse che nel continente esterno c’erano molte persone forti che lo potevano aiutare. Prima di andarsene fece scorta di cibo e gli venne consegnato un libro in cui venivano spiegate tutte le tecniche di Feria che avrebbe potuto imparare. Per recarsi nel continente esterno si servì di una vecchia imbarcazione, che però era ancora robusta. Ci volle un mese per raggiungere il continente esterno, ma nel frattempo Pax si era allenato sul ponte della nave per potenziarsi sempre di più. Pax cercò subito dio andare nella città natale di Gialy, e non fu difficile trovarla: la barriera energetica si vedeva anche da lontano. Ma quando si avvicinò notò che alcuni mostri stavano attaccando la barriera per potere entrare, allora decise di vedere il frutto del suo duro allenamento e attaccò uno dei mostri uccidendolo con molta facilità; anche lui si era stupito di quanto era diventato forte. Vedendo quello che aveva fatto, uno degli abitanti chiese al più anziano di togliere la barriera per far passare il giovani. L’anziano fece entrare Pax nel villaggio e riattivò subito la barriera. Pax spiegò subito di conoscere Gialy e fu accolto in maniera esemplare, egli spiegò anche il motivo della sua visita e il padre della maga chiamò subito a raccolta i guerrieri più forti del paese affinché allenassero Pax. Pax volle cominciare subito gli allenamenti infatti era sicuro di riuscire ad apprendere tutte le mosse i Feria in un solo anno. L’allenamento si svolgeva in una stanza speciale creata dal vecchio, Pax era la centro della stanza e quattro atleti lo attaccavano contemporaneamente, all’inizio la potenza dei colpi era bassa ma a poco a poco andava aumentando di intensità. Dopo tre mesi riuscì ad apprendere e controllare un altro colpo: il Feria’s shoot, un colpo molto potente che univa il Feria’s Breaker alla magia fuoco. Pax non aveva dimenticato la battaglia con Ciryllus, ed era dispiaciuto che l’elfo era proprio diventato cattivo, pensare che lui stesso aveva rasserenato gli abitanti di Feria sul conto di Ciryllus, dicendogli che era un buon Elfo. Ogni notte rifletteva sul suo destino e si chiedeva cosa stessero facendo i suoi compagni in quel momento. I due mesi successivi videro Pax impegnato in molte prove di coraggio, infatti per dare una mano agli abitanti di quella città, si prestò volontario per uccidere un poco di mostri al di fuori della barriera. Appena uscito dalla barriera incontrò molti mostri ma nessuno era al suo livello; grazie al suo aiuto il padre di Gialy poté riposarsi un po’ e riprendere un po’ di energia. Infatti finché lui stava di guardia qualunque mostro si avvicinasse era spacciato. Arrivati ad un mese dall’appuntamento, Pax si rimise in mare con la barca con cui era arrivato. Prima di partire però il padre di Gialy, gli diede una letterata consegnare alla figlia; quella lettera doveva essere letta solamente da lei. Durante il viaggio Pax continuò ad allenarsi col pensiero felice che fra poco avrebbe incontrato di nuovo i suoi compagni. Dopo un mese esatto Pax approda alla spiaggia di Feria e si incammina subito verso la casa di Bill. Quando arrivò vide che la casa era vuota, nessun’anima viva in giro. Da un sentiero ad est uscirono dei rumori e due figure avanzavano nell’ombra, ma quando le due figure uscirono alla luce, il viso di Pax si riempì di felicità gridando: <<Quack………………Antony!!!>>. Si riunirono tutti attorno al tavolo che c’era fuori e cominciarono a parlare. I primi a raccontare quello che fecero furono Quack ed Antony.

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