[Come un colpevole fece occultare il dossier della Stasi

Il caso Pape: Un esempio di motivo attuale]

 

Wie ein Täter seine Stasi-Akte sperren lässt – Der Fall Pape:    Ein Beispiel aus aktuellen Anlass“sul giornale Die Welt del 4 luglio 2002, pag. 28.

 

All’inizio del 1999 si venne a sapere che la guerra che Günther Pape, uno dei più preminenti oppositori dei testimoni di Geova [TdG] nella Repubblica Federale Tedesca [Germania Occidentale], e suo fratello Dieter, che viveva nella DDR [Germania Orientale], combattevano contro la comunità religiosa dei TdG, era stata finanziata anche dal Ministero della sicurezza nazionale [MfS]. Alla fine i TdG furono messi al bando nel 1950 nella DDR e sottoposti a dure persecuzioni (Die Welt del 26 gennaio 1999). Tuttavia, benché il ruolo dei fratelli Pape sia interessante sotto l’aspetto della storia contemporanea, la responsabile dei dossier del Servizio della Sicurezza Federale [BstU] dovette rifiutare la prosecuzione delle ricerche. Un esempio negativo di occultamento legalizzato dei dossier, che sarà oggi al centro di un dibattito in seno al Bundestag [Parlamento federale tedesco].

 

di Gerhard Besier

 


Professore di storia ecclesiastica all’Università di Heidelberg,

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Per combattere più efficacemente la comunità religiosa dei testimoni di Geova già messi al bando nel 1950, la Stasi [Servizi segreti della DDR] fondò nel 1965 la rivista “Christliche Verantwortung” (CV) [Responsabilità cristiana]. Uno dei suoi più importanti redattori fu Dieter Pape, sotto la direttiva del Ministero della sicurezza nazionale [MfS] in qualità di “collaboratore non ufficiale” col nome in codice “Wilhelm”. Sorprendentemente, la pubblicazione sopravvisse alla svolta politica [subentrata alla caduta del regime DDR] senza subire alcun danno.


           
Stando ai dati dell’albo delle associazioni in dotazione alla Pretura di Tübingen, a metà di settembre del 1993 subentrò alla direzione della rivista Klaus-Dieter Pape, un figlio di Günther Pape, laureato in teologia cattolica, allora residente a Heilbronn. Sembrava certo che egli non fosse al corrente del fatto che la CV fosse stata uno strumento della Stasi. Ad ogni modo, nel 1995 scrisse nel bollettino della “Evangelische Zentralstelle für Weltanschauungfragen” [EZW] [Centro evangelico di questioni ideologiche] che “l’attività d’informazione” svolta dalla rivista avesse “impedito a molte persone di finire in prigione”. Circa la sovvenzione della rivista da parte del segretariato di stato DDR per questioni ecclesiastiche, egli argomentò: “Anche le facoltà teologiche erano finanziate dallo stato”.


           
Ne dovette convenire solo nel 1996, quando gli furono portati all’attenzione gli intrighi della Stasi con suo zio nella sua vertenza giudiziaria con la Società Torre di Guardia davanti al tribunale di Limburgo. Lo staff dell’associazione “Responsabilità cristiana” fu riorganizzato. Il 12 febbraio 1997 l’allora terzo presidente Dieter Pape presentò al primo presidente Klaus-Dieter Pape, le dimissioni dall’associazione “Servizi cristiani”, perché la sua precedente “attività d’informazione” sarebbe stata un “peso insostenibile” per l’associazione. Al suo posto subentrò come terzo presidente dal 27 maggio 1998 “Christa Pape, pensionata di Blankenburg” (secondo i dati aggiornati dell’albo delle associazioni in dotazione alla pretura di Tübingen). Si trattava della moglie di Günther Pape. “Responsabilità cristiana” fu sospesa nel 1996 e dalla stessa associazione sorse una schiera “concreta” con il sottotitolo “Rivelazioni e informazioni sui testimoni di Geova”. È ovvio supporre che, ad onta di tutto ciò, si trattasse più di un mascheramento che di una struttura nuova.


        Nel summenzionato processo svoltosi nel 1995 davanti al tribunale di Limburg entrò in gioco la questione su quanta collaborazione avesse dato Günther Pape dalla Repubblica Federale Tedesca a suo fratello Dieter nella sua “attività d’informazione” esercitata contro i testimoni di Geova nella DDR. I dossier della Stasi riguardanti Dieter Pape ed altri contenevano molti dati su tali collegamenti. Chi era, ad esempio, “l’informatore segreto” “Marion”? Günther Pape e i suoi avvocati già allora non poterono convincere il tribunale che gli incontri fra i due fratelli avessero riguardato faccende puramente familiari. Sulla scorta di documenti presentati al processo dalla Stasi della DDR, il tribunale pervenne alla conclusione che “non fosse da escludere che potesse essere avvenuta una ‘collaborazione’ tramite il fratello Dieter Pape”. Nuovi documenti venuti alla luce sembrano ora avvalorare tale ipotesi.

Nonostante pesanti indizi, l’autorità responsabile dei dossier del Servizio della Sicurezza Federale [BstU] classificò Günther Pape in un primo momento come “indagato”. La conseguenza fu che solo lui poteva avere accesso ai suoi dossier e negarlo ad altri. A seguito del reperimento di altri dossier e del reclamo da parte di altri interessati, il tribunale dovette adesso, a quanto pare, rivedere la sua sentenza, contro la quale Günther Pape ha fatto ricorso, con la conseguenza che è stato nuovamente bloccato l’accesso ai suoi dossier durante “la controversia legale sulla classificazione dei documenti” (Capo del BstU Marianne Birthler). La questione fondamentale è: Quanto ancora potrà un presunto colpevole continuare a dichiararsi innocente e a fare ostruzionismo ai testimoni chiave dei suoi reati?

 

Gerhard Besier, Storico ecclesiastico ad Heidelberg, ha pubblicato la storia della chiesa evangelica nella DDR in un’opera di tre volumi,Ullstein/Propyläen 1993-1995.

           

 

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