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Testimonianza

Come ho conosciuto il Signore

 

Sin da bambino ero affascinato dal conoscere chi era veramente il Signore, ma soprattutto quale era la sua importanza. Servivo la chiesa sottoforma di chierichetto (servire il prete durante la messa) versare il vino, l'acqua, suonare la campanella, lavargli le mani da ogni peccato ecc…, ed io pensavo: <<Chissà quanti peccati questo prete deve fare!>> Anche perché in paese girava la voce che lo stesso aveva dei rapporti intimi spirituali (più intimi che spirituali) con una signora. Resta il fatto che io, pensavo ma non avevo ancora capito chi era veramente il Signore, il Dio, il Salvatore. Ascoltavo ma non capivo, sentivo di amarlo lo stesso perché credevo in un essere supremo, un rispetto reciproco io e Lui e basta. Però non mi bastava non sentivo alcuna risposta, anche se so solo adesso di risposte ce ne sono state all'infinito. Allora provai a frequentare il buddismo ed anche lì non ci ho capito niente, anche perché forse era un gruppo sbagliato, o troppo fuso (assuefatti da sostanze stupefacenti). Nell'arco di tre o quattro mesi ho sperimentato tutti i tipi di droghe isolandomi sempre di più nei miei pensieri alla ricerca di qualcosa. All'età di  18 anni mi arruolai nel corpo di Polizia Penitenziaria. Dopo anni di gavetta, girando l'Italia in diversi Istituti penitenziari, fui trasferito nel C.C. femminile di Rebibbia (Roma) nel 1997.

Un giorno lessi che nei pressi del giardino direzione vi era un concerto godspel del gruppo di una chiesa evangelica. Mi ricordo era che era un pomeriggio un po' soleggiato vi erano presenti una quarantina di detenute, e una decina di agenti; il concerto sta iniziando, ma secondo me l'inizio era un po' strano, vi erano delle testimonianze di alcuni componenti del gruppo godspel. Vedevo nei loro occhi tanta gioia e pensavo: <<Ma questi so' matti!>> Ad un certo punto una ragazza sempre del gruppo testimoniava e nella sua testimonianza c'era tutta la mia vita, tutto quello che io avevo fatto, lei lo conosceva…<<ma come è possibile!>> pensai; a questo punto intorno a me non sentivo altro se non le sue parole di ringraziamento al Signore che l'aveva liberata da ogni suo problema. Rabbrividivo, sudavo, ma avevo freddo, ero gioioso, ma nello stesso piangevo non curandomi della mia posizione di agente. In quel momento la sensazione di benessere era troppo grande, sentivo che il Signore mi aveva svuotato e nello stesso tempo riempito di tanto Amore, al punto che guardandomi intorno sentivo di amare tutte quelle persone che erano lì  presenti compreso l'organizzatore Stefano Bogliolo che all'inizio non mi era molto simpatico per io suo modo di proporsi.

Premetto che prima di questa esperienza vivevo una relazione (vietata dal regolamento dell'Istituto) con una detenuta la quale con il suo Amore per il Signore, mi ha incoraggiato ad approfondire ciò che avevo sentito durante il concerto.

Da quel giorno sono trascorsi tre anni e nonostante i miei alti e bassi sento che ancora oggi mi sento debitore al Signore per tutto quello che ha fatto e sta facendo.

A volte non riesco ad essere presente in chiesa quando io vengo sento sempre puntualmente quella presenza del Signore il calore del suo abbraccio e la sua voce che mi sussurra che non mi ha mai abbandonato e che è sempre accanto a me ma è qui che mi aspetta pronto a benedirmi

 

Ringrazio il Signore di aver usato il Pastore Stefano Bogliolo (che considero il mio padre spirituale)

 

In conclusione vorrei dire a chi non conosce il Signore e quell'Amore che solo Lui può dare di affrettarsi nel cercarlo. Le parole non bastano per descrivere quanto sia buono, bisogna gustarlo… Ma soprattutto averlo nel proprio cuore.

Mentre ai fratelli e sorelle che come me lo conoscono voglio dire: "Sia benedetto il Signore ieri, oggi e in eterno"

 

<<Che il Signore possa darmi la forza per portare il suo grande Amore e parole di pace dentro le mura del carcere di Rebibbia>>

                                                                                     Antonio D.

 

 

 

   

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