In questo numero di RapportoRadio, abbiamo voluto dare spazio a una
iniziativa che il prof. Saverio De Cian, di Belluno, sta realizzando nella
scuola dove
insegna educazione musicale.
In effetti si tratta della scuola media statale S. Giustina, dove il
prof. De Cian, è al suo terzo anno con questa esperienza, essa consiste
in un
laboratorio di radiascolto, ma non voglio anticipare altro, passiamo
all'intervista:
D: Per cominciare, vuoi fare una breve presentazione della tua persona per
tutti i nostri lettori?
R: ... sono un musicista di 47 anni; mi diverto ad insegnare
educazione
musicale nella scuola media e dirigo un complesso bandistico
nella vicina città di
Feltre, siamo in provincia di Belluno.
Le mie passioni oltre alla musica: giocare con i miei due bambini,
camminare
in montagna, disegnare paesaggi, accudire i miei decennali
bonsai e ascoltare la radio.
D: Quale è stata la scintilla che ha fatto esplodere in te
l'interesse verso
il mondo della radio?
R: ... l'esplosione è avvenuta quando frequentavo le medie e le
bellissime
esperienze di costruzione di semplici circuiti elettrici nel
laboratorio di scienze.
D: Tra le attività che hai svolto in passato, ti sei anche
interessato di
ricetrasmissione, ci vuoi riferire un pò di questa esperienza?
R: ... certamente! Appena terminate le medie mi sono buttato a
capofitto
nella banda cittadina dei 27 mhz, con delle ottime esperienze di
autocostruzione di
antenne.
Ricordo i primi dipoli, la Ringo, l'antenna Trombone e la Cubica ed
in particolare
il ricetrasmettitore valvolare Lafayette Comstat25B che mi ha
fedelmente e
pazientemente seguito in queste peripezie. Quasi subito però è
comparsa la grande passione per il radioascolto;
siamo intorno ai primi anni 70.
D: Ci vuoi dare una definizione secondo De Cian, della parola
radioascolto?
R: ... per me il radioascolto è una serie di meravigliose
esperienze:
amicizia, conoscenza, aggiornamento ed in particolare l'occasione di
ascoltare, ascoltare le gioie e i dolori del mondo vicino e
lontano dal solito quotidiano.
D: Quali sono state le esperienze più belle che tu hai fatto
nell'ambito del
radioascolto?
R: ... molte, ma in particolare quelle che ho fatto e continuo a fare
in
compagnia degli amici bellunesi:
ci incontriamo due o tre volte l'anno per delle nottate DX, provando
antenne o "cose" che assomigliano ad antenne,
confrontando apparecchiature, chiacchierando e assaggiando della
buona birra fatta in casa.
D: Quali sono stati gli ascolti più affascinanti che tu sei riuscito
ad
effettuare durante tutta la tua carriera di radioascoltatore?
R: ... sicuramente gli ascolti nelle bande tropicali e nelle onde
medie.
Ricordo con piacere un recente ascolto in onda media sui 1470 kHz
dalle
5.45 UTC del 19 gennaio 2002, XEAI Radio Formula del Messico con
un programma di
interviste al telefono, mi pareva di entrare nelle case
messicane e vivere i piccoli e
grandi problemi di ogni giorno. E poi, lo scorso anno il
massimo della sorpresa, ascoltare
sulla frequenza di 6185 kHz da Radio Educación del Messico un
piccolo programma in lingua italiana.
D: Sei stato anche affascinato dalle stazioni Andine, per coloro che
non
conoscono questo tipo di emittenti, ci vuoi parlare un pò di esse?
R: ... ci sarebbe da scrivere un libro, come ha fatto il bravissimo
Zella!
Sono proprio rimasto affascinato e, in due parole si può dire
che ascoltando questo tipo di emittenti si può partecipare alla
fantastica e complessa realtà di quelle zone geografiche,
alla loro ricca e misteriosa cultura.
La musica, il folklore andino, le melodie e i ritmi che si sentono
da queste
emittenti sono di un'impressionante bellezza: sono prevalentemente
registrazioni dal vivo di feste popolari, introvabili in
pubblicazioni foniche anche specializzate.
D: Quali sono stati gli apparati che nel tempo ti hanno dato più
soddisfazioni?
R: . come dicevo prima il ricetrasmettitore valvolare della Lafayette
mi ha
accompagnato per molti anni, con bellissimi collegamenti in
ogni angolo della nostra penisola, dell' Europa e del nord Africa, e
quasi tutti collegamenti confermati da una
miriade di simpatiche QSL.
D: Quali apparati utilizzi oggi, per fare radioascolto?
R:... il ricevitore è della JRC modello 535, collegato al SPD1 (un
sistema di
rivelazione sincrona ad aggancio in fase che migliora la
comprensibilità e qualità dell'audio
nella ricezione di emissioni in AM) e ad un sintoamplificatore
d'antenna per le onde medie denominato TQM1M, entrambi sono
prodotti da Giuseppe Zella.
D: Tu insegni nella scuola media statale S. Giustina di Belluno
educazione
musicale, e lì sei riuscito anche a realizzare un laboratorio di
radioascolto, che oggi è arrivato al suo terzo anno di
realizzazione, ci
vuoi dire come è nata in te l'idea di portare la radio nella
scuola?
R: . da vari anni meditavo questa idea che con dei piccoli flash
presentavo
ai ragazzi come una indispensabile e gratuita possibilità per
conoscere e procurarsi musiche di generi e stili diversi. Poi, tre
anni fa, è finalmente
cambiata la politica della mia scuola e sono stati attivati dei
laboratori
con la libertà da parte degli insegnanti di proporre quello
che volevano. Immagina la mia felicità, potevo trasmettere ai
ragazzi questo bellissimo hobby!
Subito ne ho parlato a due carissimi amici dell'Associazione
Italiana
Radioascolto, Piero Castagnone e Alfredo
Gallerati, che mi hanno aiutato e consigliato. Ne ho poi parlato in
Collegio Docenti e l'idea ha suscitato una enorme curiosità tra
i colleghi e nel preside.
D: Quale è secondo te il rapporto che i ragazzi oggi hanno con lo
strumento radio?
R: . la radio è purtroppo solo un soprammobile o un impiccio da
portare in
soffitta, ma c'è forse una speranza!
Da una indagine di inizio anno scolastico risulta che circa un 26 %
ce
l'ha in soffitta mezza scassata, il 21 % dei ragazzi di prima media
non sa di avere una radio in casa e non la usa, un18% sa di avere una
radio ma non si
può toccare perché è un prezioso ricordo, un 15 % la usa solo
quando si
sposta in auto, un 11 % la usa tutti i giorni sulle FM mentre
fa i compiti e, consolazione, un buon 9 % ha riscoperto questa
scatola sonora grazie a fratelli, cugini o amici che hanno
partecipato ai primi due laboratori di radioascolto.
D: Ci vuoi dire adesso, che tipo di attività fate durante questo
laboratoriodi radioascolto?
R: . sono attività di semplici informazioni tecniche per stimolare
la
curiosità; giochi con la radio per abituarli a sintonizzare le
emittenti; piccoli contest settimanali con qualche premio in palio
(adesivi di emittenti) per i partecipanti al Laboratorio; ascolto e
commento di registrazioni effettuate durante la settimana; compilazione
di rapporti d'ascolto.
D: Quali apparecchiature utilizzate a scuola?
R: . Sangean ATS 818 e ATS 909, antenne telescopiche, ferriti, un
piccolo
loop e una filare di 15 metri.
D: Come è l'interesse dei ragazzi verso questo tipo di attività?
R: .direi che l'interesse è molto buono, almeno per coloro che
scelgono
questo tipo di laboratorio; per la parte tecnica si fanno notare
i maschietti con la loro voglia di
manipolare, le ragazzine invece
sono molto pignole nell'elaborare i dati ricevuti e nel tenere i
contatti
con le emittenti.
D: Quale aspetto del mondo radio colpisce particolarmente i ragazzi?
R: . sicuramente l'incredibile mole di notizie che circolano
nell'etere grazie alla radio.
D: come escono i ragazzi al termine di questa esperienza?
R:. contenti di aver trovato un modo nuovo di occupare il tempo libero e
di aver sviluppato un po' di più la capacità di ascoltare.
D: come vedi tutti questi tentativi che si stanno facendo
sul territorio
italiano, di portare la radio nel mondo della scuola?
R:. un tentativo che bisogna assolutamente fare: le applicazioni
didattiche
della radio sono infinite,
vengono toccate tutte le materie e tutti gli ordini di scuola. Ci vuole solo
pazienza e fantasia!
D: hai ancora contatti con qualche ragazzo che ha fatto
con te il primo
laboratorio di radioascolto? e se è si, ci vuoi dire se questi
stanno
continuando con questa attività?
R: aspetto sempre dei ritorni di fiamma, che prima o poi ritorneranno! Ho
però in mente qualcosa di simpatico
per il futuro proprio per tentare di non perdere quanto fatto
finora, . ma
di questo te ne parlerò in
un'altra . puntata!!
D: in una società ove prevale la cultura dell'immagine, che
importanza può
avere l'educazione all'ascolto, e perché?
R: l'educazione all'ascolto è una delle abilità più importanti della
scuola moderna e purtroppo non si fa mai bbastanza: dalla famiglia al
posto di lavoro, nella casa di riposo e per le
strade, dalla scuola materna agli istituti superiori. Ovunque e
in ogni momento della giornata ci si scontra con questa
importantissima realtà!
Poi non parliamo della mia disciplina, l'educazione all'ascolto è l'
obiettivo più importante e il più complesso!
Non parliamo poi di noi insegnanti che pretendiamo di insegnare
adascoltare
e siamo i primi a non saper ascoltare i nostri ragazzi. Vergogna!
D: che importanza assume l'educazione all'ascolto nella fase
adolescenziale?
R:. che domanda impegnativa e quanti libri letti su questo argomento!
In ogni caso l'educazione all'ascolto bisogna proporla nella fase
dolescenziale,
altrimenti avremo intorno a noi sempre dei "sordi" e non
solo
musicalmente!
D: come deve essere secondo te il rapporto tra internet e il mondo
radio?
R:. un rapporto molto stretto di completamento, di ricerca, di previsione,
di contatto con le emittenti. Però
internet non sostituirà mai la radio, è
impossibile!
D.: sei anche membro dell'A.I.R., quali mansioni svolgi
all'interno
dell'associazione?
R: come ogni socio, cerco di contribuire con qualche collaborazione per la
rivista "Radiorama".
D: Cosa sta facendo L'A.I.R. verso l'introduzione
del radiantismo nel mondo
della scuola?
R:. direi molto e grazie alla volontà di tanti come ad esempio Alfredo
Gallerati;
ci vuole però molta pazienza, il mondo della scuola non è facile
ed è
difficile entrare, bisogna farsi strada tra stimoli che e
richieste che arrivano a palate
tutti i giorni.
D:.. in seno all'A.I.R., quali sono gli
obiettivi che vi siete prefissi, nel
campo scolastico per il futuro?
R:. questa è una domanda da fare all'amico Gallerati!
D: Come è cambiata la radio e il radioascolto nel corso degli anni,
secondo te?
La radio è lo specchio di un momento storico e di una realtà
geografica,
il tutto cambia in continuazione.
Basti ricordare il grande cambiamento delle emittenti dell'Est e/o
ascoltare la lettura della posta degli scoltatori per
notare tendenze, paure e obiettivi che si modificano continuamente.
D:Da appassionato ci vuoi qui consigliare qualche buon ascolto da tentare
in
questo periodo?
R:..da qualche giorno arriva molto bene Radio Pio XII dalla Bolivia
sulla
frequenza di 5952.5 kHz intorno alle 2215 UTC.
D:Quale è il futuro della radio e del radioascolto negli anni avvenire?
R: . credo e spero in un ritorno alla grande e di conseguenza anche
di una
ripresa del piacere di ascoltare, magari
sprofondati in una bella e rilassante
poltrona.
D: in conclusione ti chiediamo di lanciare un messaggio verso
coloro che si
stanno avvicinando a questo tipo di attività.
R: provate l'attività del radioascolto, scoprirete che ha un valore
educativo, formativo e culturale. . ascoltare la radio induce a
integrare, a immaginare, a fantasticare con un semplice giro di
manopolina !
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SALVIAMO RADIO 3
Le notizie che abbiamo appreso in questi
ultimi tempi sulle sorti di RADIO 3, ci rattristano enormemente.
Le decisioni prese dal consiglio di
amministrazione della RAI, stanno mettendo in serio pericolo la
sopravvivenza di questa rete, nonostante in questi ultimi tempi, pare
che gli ascolti siano aumentati del 14 per cento.
RADIO 3, negli ultimi 50 anni ha
rappresentato per l'Italia, il fiore all'occhiello, per quanto riguarda
la diffusione della cultura.
Si stanno facendo giorno dopo giorno
sempre più forti le voci di coloro che stanno manifestando a favore
della rete RAI, che comunque ancora oggi, e sfido chiunque a dimostrare
l'inverso, ha una programmazione squisitamente culturale, che
arricchisce enormemente chi ascolta.
Non sto qui a menzionare questo o quel
programma, perché farei solamente un torto alle trasmissioni che non
nominerei, tutte validissime e fatte con accuratezza e
professionalità, nell'ambito di un panorama radiofonico attuale che fa
rabbrividire, per la sua non cultura, e per il suo tam tam bum bum, ecc.
Ore e ore, di targhet standard, tutti
uguali, che ci riempiono di vuoto, un vuoto che in altri modi non
riusciremmo a colmare, e quindi il vuoto che lascerebbe la scomparsa di
radio 3 sarebbe enorme e incolmabile.
Quindi, carissimi amici lettori facciamo
sentire anche la nostra voce, che deve essere forte, e decisa, ma
soprattutto massiccia, perché dobbiamo scongiurare questo triste
evento.
Voglio ricordare che qualche anno fa, si
fecero simili tentativi per evitare la scomparsa di una grande
trasmissione musicale-culturale: "STEREO NOTTE", che ha
accompagnato per più di 12 anni le nostre notti di insonnia, di lavoro
o di viaggio, e comunque, quelle manifestazioni non servirono a molto,
fecero solamente prorogare la sospensione del suddetto programma, oggi
non più in onda, con grande dolore di tanti e anche di chi scrive. La
scomparsa di "STEREO NOTTE", ha lasciato un vuoto che non è
stato colmato da nessuna trasmissione.
Non possiamo assistere silenziosi: un
paese senza Radio 3 è un paese
culturalmente più povero. Il testo dell'appello e le firme sono
ospitate
dal sito
www.lettera22.it
dal pomeriggio di venerdì 26 aprile
Gianni Urso
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Number
Stations: una curiosità per ossessivi?
di
Netztrafo e 1st 121 Rino
Può succedere a chi si avvicina per la
prima volta alle BC, è successo a me nel 1982. Girare la manopola (allora
c'erano le manopole...) ed emozionarsi per ascolti sempre più lontani
-Budapest, poi Mosca, poi Washington, Pechino...
E tra una stazione e l'altra, qualcosa di
anomalo. Un cicalino elettronico, intervallato da una voce femminile che
ripete " kilo, whisky! ": poi una sequenza di numeri in tedesco.
Stupore e curiosità del neofita. Certo non è una trasmissione come le
altre! Annotare l'ora, la frequenza, le caratteristiche salienti, con la
speranza di ritrovare la voce il giorno dopo o un'ora dopo? Mah...
Raccontare quello che avevo sentito
equivaleva a farmi prendere in giro, e forse non era neanche prudente.
Certo erano messaggi cifrati, mica i numeri del lotto. Spie, ambasciate,
centri militari, chiunque avesse bisogno di comunicare in segretezza.
Trasmissioni udibili da chiunque, ma decifrabili da pochi.
Questi misteriosi segnali sono presenti da
molti anni, ma il mistero che li circonda e' sempre stato impenetrabile.
Solo recentemente, grazie alle informazioni che lentamente sono trapelate
nel corso degli anni e a migliaia di ore d'ascolto da parte di alcuni
appassionati si e' fatta un poco di luce su questo tipo di emissioni.
Le emissioni iniziano, in genere, con un
segnale di identificazione che può essere composto da note o brevi brani
musicali o da una sigla fittizia (ad esempio "Alfa Papa")
ripetuta per un certo numero di volte. Segue poi la trasmissione vera e
propria che viene fatta precedere da un "achtung", "attention"
o analogo segnale d'avviso. Di solito il messaggio alfanumerico inizia con
l'identificazione del destinatario della trasmissione , naturalmente anche
questa indicazione è cifrata.
Segue il messaggio che può consistere in
stringhe numeriche, lettere o alfanumeriche.
La trasmissione termina con un annuncio
finale che può essere "ende", "final"..
Questo e' uno schema generale . Esistono in
realtà moltissime variazioni sul tema!
Le stazioni numeriche sono attive in tutto
l'arco delle ventiquattro ore, in qualsiasi giorno dell'anno, le
trasmissioni di solito iniziano in corrispondenza dell'ora esatta o della
mezz'ora, a volte al 15' o 45' minuto. Spesso le trasmissioni sono
regolari (per ogni stazione numerica), tutti i giorni alla stessa ora
sulla stessa frequenza.
Oltre alle comuni emissioni in fonia
esistono anche stazioni numeriche che trasmettono in Morse o in RTTY. Per
la fonia vengono utilizzate sia l'AM che l'SSB.
Classificazione
Enigma
Le stazioni sono classificate con un
denominatore composto da una
lettera, che indica la lingua di trasmissione o una modalità particolare,
e un numero:
E =
English
G = German
M = Morse/RTTY
S = Slavic
V = Varie lingue
X = Varie modalità di
trasmissione
Le stazioni sono anche raggruppate in
famiglie, a seconda del mittente quando si riesce a determinarlo con
sufficiente approssimazione, oppure a seconda della somiglianza del
formato: per menzionarne solo alcune, la famiglia cubana, CIA, Fapsi, MI6,
alcune non più attive come le stazioni dell'ex RDT . Sono state rilevate
somiglianze nel formato di trasmissione tra emittenti "vocali"
ed altre in Morse.
Il sistema usato dal gruppo di appassionati
Spooks differisce lievemente dal sistema originale Enigma, che prende il
nome -oltre che dalla celebre macchina Enigma- da un bollettino inglese
che è stato pubblicato per anni in forma cartacea e la cui opera viene
proseguita ora in versione elettronica da altri collaboratori. Questa
differenza si può in parte
spiegare con la velocità del mezzo usato dagli spooksters, Internet, e
alla sua maggior diffusione.
La rivista, peraltro molto stimata dagli
appassionati, era per forza di cose più lenta dei bytes e dei baud.
Per la gioia degli estimatori del Morse, le
stazioni in CW sono numerose e in aumento. Sono comprese nella
classificazione altre emittenti non vocali, denominate in modo poco
tecnico ma, direi, onomatopeico, come Slot Machine, Squeaky Wheel, The Pip,
Workshop. Curiosa è la Backward Music, le cui irregolari trasmissioni
consistono in nastri musicali suonati al contrario. Sono state ascoltate
trasmissioni in varie lingue europee, in russo, arabo, cinese, ma mai in
italiano.
Cenni
sulle stazioni ricevibili in Italia
Secondo la nostra esperienza, le più
frequenti sono E10, E5, E3, le stazioni dell'Est europeo, G4.
E10 (Mossad Phonetic Alphabet)
Modalità: USB
Speaker: YL
ID : callsign di tre lettere dall'alfabeto
fonetico + "1" or "2"
1 = Nessun messaggio ;
2 = Messaggio (rara, il messaggio segue in genere un callsign
regolare.
In periodi
particolarmente "caldi" vengono trasmesse delle stringhe
alfanumeriche anomale)
Lingua: Inglese
Alfabeto : Standard NATO Phonetic Alphabet
Struttura del messaggio : Callsign, es.
"Kilo Papa Alpha" per
circa tre minuti, "Message, Message" seguito da un numero
variabile di gruppi di 5 lettere, "End of Message" poi "Repeat
message" , "End of message, end of transmission" .
Schedule
: 24/24, ogni ora/mezz'ora/tre quarti d'ora
Location
: varie fra cui Tel Aviv
Alcune frequenze: (da N&O di Luglio
2001)
KPA: 5170, 6370, 4015
YHF: 4560, 7918, 9202, 9292, 3840
EZI: 6840, 7760, 9130, 11565, 13533, 17410,
23740
CIO: 9270, 12376, 12747, 13921, 14750
MIW: 5170, 5339
VLB: 5230, 6912, 10820, 14866
E5 :The CIA Counting Stations
Modalità : AM or USB
Speaker :YL
ID : "One, Two, Three, Four, Five, Six,
Seven, Eight, Nine, Zero" "Two One One", "Two One
One" ( il destinatario?)
Struttura messaggio : Dieci beep
elettronici "Count 204, Count 204" (numero di gruppi) seguito
dal numero di gruppi annunciato. Ogni gruppo si compone di 5 cifre, con
una lieve pausa dopo le prime tre.
Schedule: Ogni 60 minuti.
Lingua: Spagnolo, tedesco, inglese
Location:
probabilmente vari Paesi della NATO
Alcune frequenze ( tratte dai logs di
N&O Luglio 2001 ):
8085 USB
Thu 1700
9205 USB
Sat 0300
9219 USB
Thu 1700
10527 USB Fri 2200
10583 AM
Tue 2100
10643 USB Thu 1912
11072 USB Sun 1800
12197 USB Thu 1912
13465 USB Sun 1800
13465 USB Sun 1800
16198 AM
Sun 1500
14739 AM
Sun 1500
E3 : "Lincolnshire Poacher" (si
presume del MI6)
Location: probabilmente isola di Cipro
Frequenze: 5422, 5746, 6485, 6900, 6959,
7337, 7755, 7887, 8464, 9251,
10225, 10426, 11545, 12603, 13375, 14487,
15682, 16084, 16413, and 16457
Modalità: USB; in parallelo su più
frequenze.
Schedule: nel pomeriggio, ora italiana
Format: allo scoccare dell'ora, vengono
trasmesse le prime note da una canzone popolare inglese per dodici volte,
poi una voce di YL ripete un gruppo di 5 cifre per dieci volte. Questo si
ripete per 10 minuti, dopodichè una sorta di gong suona per tre volte, e
inizia il messaggio, che dura 45 minuti. Alla fine, altri tre suoni di
gong e di nuovo la musica. E' curioso notare due cose: il messaggio ha
sempre la stessa lunghezza; la voce, probabilmente sintetizzata,
sottolinea la prima, terza e quinta cifra del gruppo.
Dalla Russia con amore
S6, The Russian Man; E6/E7, The English Man
e le sue varianti; varie stazioni probabilmente dall'ex Cecoslovacchia,
poche di queste ancora attive; The Spanish Man V7/The Spanish Lady V6;
altre ormai passate all'archivio come le romene o ungheresi. Per restare
alle stazioni attive come S6, E6/E7, V7/V6, se ne può descrivere il
formato, ma non dare frequenze, perché praticamente non hanno schedule,
sono imprevedibili.
Captarle è una questione di fortuna e
costanza. In genere non hanno musiche o cicalini, ma la portante è
presente
molti minuti prima dell'inizio della
trasmissione. All'inizio dell'ora, rompendo il silenzio, la voce recita un
gruppo di tre cifre per tre-quattro minuti. Esempio:
ore 2100/2104 : " 692 " poi
" 374 - 374- 51- 51- (il numero di gruppi del messaggio) " segue
il messaggio, di lunghezza variabile.
La sirena a tre toni
G4, detta anche la stranezza delle tre
note, three-note oddity. (Rep.Ceca ? Ungheria?)
Una sorta di sirena a tre note precede un secco "Achtung!"
e il messaggio numerico letto da una YL. Anche qui le frequenze e gli
orari cambiano spesso, ma si è notata una certa regolarità annuale. I
giorni variano da sabato a domenica, a giovedì.
A
che pro?
Assodato che si tratta di messaggi cifrati,
i quali possono essere decifrati solo da chi possiede la chiave, la One
Time Pad, - e né l'ascoltatore casuale, nè l'appassionato si trovano in
questa condizione: chiariamolo bene...nessuno di noi ha MAI decifrato un
messaggio!- qualcuno potrà chiedersi che sugo c'è? Oltre all'ovvio
fascino per chi si diletta di crittografia o storia dello spionaggio,
queste stazioni interessano anche il profano. Vi sono musicisti che amano
la suggestione fonica delle NS e le campionano nelle loro opere di musica
contemporanea e di balletto (per una lista di opere vedere il sito di
Simon Mason). Di suggestione fonica non mancano stazioni come la "Tyrolean
Music" (RDT, primi anni '70) dalla id musicale che precedeva i
messaggi ,in realtà musica bavarese. Immaginatevi un'atmosfera da
Oktoberfest, poi sette note dall'Internazionale, poi una voce maschile che
annuncia: " Franz, Helmut, Heinz, Guten Tag! " e frasi
convenzionali come "la nostra gallina ha fatto l'uovo" o
"Il sole se n'è andato". Oppure la "Swedish Rhapsody"
(probabilmente polacca) anch'essa denominata dall'intro musicale, suonata
da un carillon: fino al 1998 la voce recitante i messaggi era, o sembrava,
una voce infantile. Alcuni sentono il fascino di una voce femminile come
Cynthia, la voce sintetica di E5 (CIA), o Mossad Martha, com'è stata
soprannominata da un appassionato. Altre voci maschili sono forse meno
fascinose ma più divertenti, come lo speaker di V20 soprannominato Bored
Man (l'uomo annoiato)- definizione estesa anche a uno degli English Man -
o il Babbler di V21, così detto per la scarsa intelligibilità
delle sue esternazioni. Uno dei vari English Man della famiglia russa
pronuncia il numero cinque come se fosse colpito in quel momento da un
oggetto appuntito (definizione di un appassionato). Alcuni speaker
tentavano di simulare un accento, per esempio,
britannico, a volte con risultati poco
convincenti. Il perchè non è chiaro, visto che un parlante nativo è in
grado di smascherare una
simile operazione. Per chi fare finta di essere inglesi?
Nei primi anni delle NS la qualità tecnica
era senza dubbio inferiore. I messaggi venivano spesso letti dal vivo,
procedura usata oggi da poche stazioni ( famiglia cubana, V1,V2;
S10e, ceca; E25, forse Egitto ). Lo si intuiva dai rumori di fondo:
colpi di tosse, starnuti, rumore di pagine girate. Nei casi di messaggi
registrati, si ritiene che la procedura standard fosse di far registrare
ad uno/una speaker i numeri o le lettere che poi venivano
"incollati" a seconda delle necessità. Questo viene fatto
ancora oggi, ma con ben altri mezzi. Allora era frequente udire voci le
cui tonalità salivano e scendevano in modo incoerente, a volte con
effetto comico. Sono rimaste nella memoria degli appassionati l'impaziente
voce femminile di "Ready, ready" o la stridula voce della
multilingue "Strich".
Gli appassionati della mailing list Spooks
dedicata alle NS raccolgono, insieme ai dati, incidenti ed errori vari che
caratterizzano le varie trasmissioni, e ne fanno audio clips disponibili
in Rete.
Frequenti gli errori di missaggio, che
gettano luce sulla provenienza del segnale. Radio Havana appare "per
sbaglio" sulle frequenze di V2/Atencion, Radio Kolysrael sulla stessa
frequenza di E10 (Mossad).
Vi sono poi casi divertenti. Per esempio,
nel silenzio che precedeva la trasmissione della cubana V2/Atencion, un
ascoltatore statunitense sentì chiaramente la voce di un pappagallo.
Bisogna pur riempire le lunghe ore tra un messaggio e l'altro; magari con
un' impresa che richieda pazienza, come insegnare a parlare al simpatico
volatile.
Anche le spie talvolta si lasciano andare,
come dimostra la registrazione dell'ultima trasmissione della romena V1/Skylark,
in cui la voce dello speaker suona piuttosto alcolica (stavano
festeggiando la chiusura?).
Le NS sono anche oggetto di parodie,
ascoltate soprattutto negli USA sui 6.9 Mhz circa. Tempo fa venne captata
una voce che recitava nomi di cibi messicani, ma a volte i buontemponi
sostituiscono ai numeri dei termini irripetibili.
Congetture
In fondo si tratta di un tipo speciale di
utility: il fatto che la provenienza e la destinazione del segnale non
siano certe è forse il motivo di maggiore fascino. Per tentare di
avvicinarsi alla verità, si fanno supposizioni, si analizzano gli accenti
e le inflessioni delle voci, (che a volte sono sintetizzate) la forza del
segnale, il tipo di disturbi, l'orario di trasmissione, la lingua in cui
vengono letti i messaggi (forse l'indizio più banale e fuorviante).
A volte è la stessa emittente a fornire un indizio meno ovvio, ad
esempio con una ID musicale che ha una sua marcatezza: è il caso di E25,
recentemente scoperta (primi mesi del 2001) che apriva le trasmissioni con
un brano definito, in mancanza di maggiori informazioni, "di musica
araba" . Si è poi saputo che la musica in questione era un brano
famoso in Egitto. Possiamo concluderne che le trasmissioni venivano da o
erano dirette verso quel Paese? Nessuno si aspetta conferme, ovviamente.
Simon Mason, appassionato inglese che ha dedicato un libro alle stazioni
numeriche, [Secret Signals - The Euronumbers Mystery, Tiare Publishing,
1991] cita svariati aneddoti, di cui uno personale. Mentre ascoltava il
World Service in inglese di Radio Mosca, sentì e registrò una stazione
numerica tedesca che trasmetteva sulla stessa frequenza. Spedì il nastro
a Mosca chiedendo lumi sull'interferenza, e durante un programma dx gli
venne risposto così:
"Ho sentito il parere di esperti
sull'interferenza, ma non sono stati in grado di identificarla.
Come lei sa, più di 20 diverse stazioni
radio operano a volte sulla stessa frequenza a causa della mancanza di
frequenze. Comunque, le regole internazionali stabiliscono che i
trasmettitori siano orientati in modo da non creare interferenze. Ma, come
le sarà noto, la propagazione è influenzata da condizioni o mutamenti
della ionosfera. Così, le onde radio, viaggiando attorno al globo,
possono creare questo tipo di interferenza. La stazione che lei ha
ascoltato al di sopra del programma di Radio Mosca World Service potrebbe
essere una utility oppure una stazione meteo. Non so nulla di più
preciso."
[pag.40 della versione online-mia traduzione]
Una signora di Andorra scrisse alla BBC,
lamentandosi perché l'ascolto del suo programma preferito era stato
disturbato da una voce femminile recitante numeri in inglese: e se fossero
messaggi di spie? si chiedeva. Il conduttore di Waveguide, divertito,
tranquillizzò la signora: non era nient'altro che il locale bollettino
della neve. Molto improbabile, commenta Mason...
In questo campo non c'è da aspettarsi QSL
card, anche perché non si saprebbe a chi spedire i rapporti: ai servizi
segreti, alle ambasciate ? Pare
che le sole stazioni di questo genere ad averne inviate siano state OLX,
da Praga, e KKN44 (ambasciata
USA a Monrovia, Liberia). Non sono frequenti, come si è detto, conferme
ufficiali su queste emittenti, dunque non vi sfuggirà l'importanza di
quelle QSL card. E' una ammissione di esistenza in un campo nel quale,
come si può intuire, nessuno conferma e nessuno smentisce.
CENNI
DI CRITTOLOGIA
“Il desiderio di svelare segreti e’
profondamente radicato nella natura umana; la promessa di partecipare a
conoscenze negate ad altri eccita anche la mente meno curiosa. Qualcuno ha
la fortuna di trovare un lavoro che consiste nella soluzione di misteri,
ma la maggior parte di noi e’ spinta a soddisfare questo desiderio
risolvendo enigmi artificiali ideati per il nostro divertimento. I romanzi
polizieschi o i cruciverba sono rivolti alla maggioranza; la soluzione di
codici segreti può essere l’occupazione di pochi.”
Jhon Chadwick
(decifratore del lineare
B)
La crittologia
(con le
sue tecniche
di crittografia)
consente di
nascondere i dati attraverso l’uso
di strumenti
matematici. Tramite
potenti algoritmi (tra i più
famosi il
DES, l’RSA,
l’IDEA, ecc) questi messaggi vengono
cifrati ed
inviati al
destinatario che tramite
una chiave (sulla cui
sicurezza è basato
tutto il sistema) riesce a
decifrare il
messaggio ri-applicando
lo stesso algoritmo
utilizzato dal
mittente.
Queste tecniche
possono essere utilizzate
non solo per lo
scambio di
informazioni ma anche per la
sicurezza «locale»
dei dati.
Non solo, la
crittologia si occupa anche della ricostruzione
dei messaggi cifrati
senza la conoscenza della chiave che li
ha generati
(in questo caso
si parla di
crittoanalisi),
ossia di come
«smontare» un sistema
per poterne garantire
una maggior sicurezza.
Gli sviluppi attuali
di questa scienza (diventata una branca
ufficiale della matematica) sono molto vasti.
Concetti
di base
Per sistema
crittografico si intende un sistema in
grado di
cifrare e
decifrare un messaggio
attraverso l’uso di
un
algoritmo e
di una
chiave (una
stringa segreta
alfanumerica).
Il messaggio che
dovrà essere cifrato viene chiamato
testo
in chiaro
(plaintext) mentre il
risultato dell’algoritmo
crittografico testo
cifrato (ciphertext).
In pratica
una
volta cifrato
un messaggio
del tipo
"CIAO MAMMA"
esso
apparirà in
una forma
incomprensibile, ad
esempio
“HUHIEKQZXW", per
cui l’efficacia
dell’algoritmo sarà
incentrata sulla
inviolabilità del testo cifrato,
non dovrà
essere possibile
(o meglio
praticabile) ricostruire
il
messaggio originale a partire dal ciphertext.
Fondamentalmente esistono
due tipi
di sistemi:
quello
simmetrico, e quello asimmetrico.
In un
sistema simmetrico,
per cifrare
e decifrare
un
messaggio si utilizza
lo stesso procedimento
con un'unica
chiave appunto segreta.
Al contrario,
in un sistema
asimmetrico la chiave
viene
divisa in
due parti: una
per cifrare,
resa pubblica, e
l’altra per
decifrare, che
deve rimanere
segreta.
Per poter comprendere
meglio l’aspetto della sicurezza di un
sistema crittografico
dobbiamo metterci
nei panni
della
«spia» che
intercetta il
messaggio. La
spia cercherà di
decrittare (questo
è il
termine esatto) il
messaggio e
quindi dovrà
conoscere l’algoritmo
utilizzato per
la
cifratura e
la chiave.
La sicurezza di
un crittosistema non
deve dipendere dalla
segretezza dell’algoritmo
usato, ma solo dalla
segretezza
della chiave.
Alcune
risorse in Rete
Quasi tutti i siti dedicati alle NS sono
ricchi di audio clips da scaricare e rinviano ad altre
risorse:
http://www.spynumbers.com : database,
notizie generali
http://home.luna.nl/~ary : la newsletter
Numbers & Oddities
http://home.freeuk.com/spook007/ :audio
clips di errori e stranezze
http://www.simonmason.karoo.net/page30.html
:la versione online di "Secret signals"
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