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Seconda Guerra Mondiale

La seconda guerra mondiale fu originata dalla concomitante azione aggressiva svolta dalla Germania e dall’Italia in Europa e dal Giappone in Asia nel periodo successivo alla prima. In Germania l’ascesa al potere di Hitler (1933) aveva segnato la rinascita del nazionalismo e del militarismo e in Giappone la casta militare dominante vedeva nella creazione di un grande impero la soluzione dei gravi problemi interni posti dallo sviluppo industriale e demografico. Ciò fu reso possibile anche dalla politica acquiescente delle potenze occidentali, dettata, oltre che dallo spirito pacifista diffuso in larghi strati dell’opinione pubblica di tutti i Paesi, anche da considerazioni legate ai vecchi concetti della politica di potenza e dal timore dell’espansione comunista. Dopo la conclusione (22 maggio 1939) dell’alleanza italo-germanica, che impegnava le parti a prestarsi aiuto in caso di guerra, venne stipulato (23-24 agosto) il patto di non aggressione tedesco-sovietico (o patto Molotov-Ribbentrop), che forniva a Hitler la garanzia di non dover combattere su due fronti. Le pretese avanzate su Danzica e sul corridoio polacco furono per Hitler solo il pretesto per mettere in moto la poderosa macchina bellica tedesca. 1939 1939: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE L’aggressione della Polonia da parte di Hitler provoca l’immediata reazione di Francia e Inghilterra, che dichiarano guerra alla Germania (3 settembre). L’Italia dichiara la non belligeranza. Anche il Giappone dichiara la propria neutralità nel conflitto europeo. Il trattato russo-tedesco di amicizia e frontiera (28 settembre) sancisce la spartizione della Polonia e le rispettive zone d’influenza nell’Europa orientale. Il trattato consente nel contempo all’URSS di consolidarsi nel Baltico: una serie di trattati di mutua assistenza conclusi con Estonia, Lettonia e Lituania assicura il possesso di importanti basi militari. Un analogo patto proposto alla Finlandia viene da questa rifiutato e ciò porta alla guerra tra Sovietici e Finlandesi. 1939: FRONTE EUROPEO Il 1° settembre 70 divisioni tedesche dotate di 3000 mezzi corazzati e con l’appoggio di 1700 aerei invadono la Polonia. Il 17 truppe sovietiche varcano il confine orientale della Polonia, spingendosi verso la linea di demarcazione fissata nel patto Molotov-Ribbentrop. Dopo l’eroica resistenza di Varsavia (27), l’esercito polacco, impegnato su due fronti, è costretto a capitolare. Il 30 novembre l’esercito sovietico invade la Finlandia, ma incontra una dura resistenza. 1939: ALTRI FRONTI I Tedeschi iniziano la guerra sottomarina: in quattro mesi, oltre alla portaerei inglese Courageous e alla corazzata inglese Royal Oak, affondano naviglio mercantile anglo-francese per 800.000 t. 1940 1940: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE Il 12 marzo veniva firmato il trattato di pace russo-finlandese. I Tedeschi invadono la Norvegia e insediano il governo fantoccio del collaborazionista Quisling (9 aprile). In Inghilterra Churchill succede a Chamberlain alla guida del governo. L’Italia scende in guerra a fianco della Germania (10 giugno). In Francia il maresciallo Pétain, succeduto a P. Reynaud, conclude l’armistizio con la Germania (22) e con l’Italia (24) e forma un governo che s’insedia a Vichy. Intanto il 18, da Londra, De Gaulle aveva lanciato l’appello alla resistenza e le colonie francesi nell’Africa equatoriale si schierano dalla sua parte. L’URSS consolida la propria posizione nel Baltico (occupazione di Estonia, Lettonia e Lituania). Germania, Italia e Giappone firmano il Patto Tripartito (27), cui aderiscono Romania e Ungheria. Roosevelt è rieletto alla presidenza degli USA. In Polonia 450.000 Ebrei vengono rinchiusi dai Tedeschi nel ghetto di Varsavia. 1940: FRONTE EUROPEO Il 10 maggio inizia l’offensiva tedesca in Occidente. Per aggirare la linea Maginot, apprestata dai Francesi a difesa del confine sul Reno, i Tedeschi invadono il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo. Il 15 l’esercito olandese si arrende. Occupate Anversa e Bruxelles, i Tedeschi sfondano il fronte francese tra Namur e Sedan e, raggiunto il mare ad Abbeville, accerchiano 40 divisioni belghe, francesi e inglesi. La resa incondizionata del Belgio (27) rende impossibile la resistenza degli Anglo-Francesi, che effettuano via mare, sotto il bombardamento della Luftwaffe, l’evacuazione di Dunkerque (28 maggio-3 giugno), riuscendo a porre in salvo 350.000 uomini (di cui 90.000 Francesi). Spezzata l’ultima resistenza sulla Somme, le armate tedesche occupano Rouen. La breve offensiva degli italiani sulle Alpi Occidentali e lungo la costa (21-23 giugno) è interrotta dall’armistizio franco-tedesco. Per preparare lo sbarco sull’isola, Hitler ordina un grandioso attacco aereo contro l’Inghilterra. Ha inizio la battaglia d’Inghilterra (8 agosto-31 ottobre): le città inglesi sono bombardate a tappeto, ma la RAF riesce a contrastare efficacemente l’aviazione tedesca e alla fine ad assicurarsi il dominio dell’aria; Hitler subisce la prima sconfitta e deve accantonare il piano d’invasione. Mussolini ordina alle truppe italiane di stanza in Albania l’attacco alla Grecia (28 ottobre), che rivelerà l’impreparazione militare italiana: le forze italiane vengono non solo bloccate, quasi immediatamente, ma risospinte in Albania dalla controffensiva ellenica. 1940: ALTRI FRONTI In Africa orientale gli Italiani occupano Kassala nel Sudan, penetrano nel Kenya e occupano la Somalia Britannica (20 agosto). Nell’Africa settentrionale le truppe italiane, varcato il confine egiziano (13 settembre), giungono fino a Sidi el-Barrani (19), da dove sono nuovamente respinte dalla controffensiva inglese del generale Wavell (1° novembre). Sul mare, la flotta italiana subisce gravi perdite a Punta Stilo (9 luglio), a Taranto (11 novembre) e a Capo Teulada (27 novembre) per opera degli Inglesi. 1941 1941: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE Negli USA il Senato approva la legge Affitti e prestiti (9 marzo), che permette alla Gran Bretagna di attingere alle risorse dell’industria americana. Churchill e Roosevelt firmano, al largo di Terranova, la Carta Atlantica (14 agosto). La Germania e l’Italia dichiarano guerra all’URSS (22 giugno). Il Giappone dichiara guerra agli USA e alla Gran Bretagna (8 dicembre); anche Germania e Italia dichiarano guerra agli USA. 1941: FRONTE EUROPEO In previsione dell’attuazione del Piano Barbarossa di attaco all’URSS (preparato dal dicembre 1940), e non solo per sollevare le sorti dell’Italia in Grecia, Hitler decide d’intervenire nei Balcani. I Tedeschi, dopo essere entrati in Bulgaria (marzo), invadono la Iugoslavia e la occupano rapidamente, mentre gli Italiani s’impadroniscono di Lubiana e della Dalmazia. Fiaccata la resistenza dell’esercito regolare iugoslavo, inizia la guerriglia dei partigiani di Tito. Anche la Grecia, investita da un’offensiva combinata italo-tedesca, è sconfitta: il 17 aprile i Tedeschi raggiungono Alene e Patrasso. Creta è occupata da truppe paracadutiste tedesche (20-21 maggio). Il 22 giugno 200 divisioni tedesche attaccano l’URSS con l’appoggio di truppe rumene, ungheresi e finlandesi. Cadono Brest-Litovsk, Minsk, Leopoli e Riga. Una nuova offensiva tedesca (15 luglio-7 agosto) porta allo sfondamento della linea Stalin e alla conquista di Smolensk (16 luglio), mentre inizia il lungo e sanguinoso assedio di Leningrado. Anche l’Italia invia truppe (il CSIR) in URSS (agosto). Nel settore centrale, con l’offensiva del 16 novembre-5 dicembre, i Tedeschi giungono a 50 km da Mosca, ma i Russi contrattaccano e riconquistano Kalinin, Tula e Kaluga: per le armate hitleriane la battaglia per Mosca si chiude con il primo grave scacco della guerra. 1941: ALTRI FRONTI In Africa settentrionale l’offensiva inglese di Wavell costringe gli italiani ad abbandonare Tobruch e Bengasi tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, ma l’arrivo dell’Afrikakorps tedesco al comando del generale Rommel (26 febbraio) ristabilisce la situazione a favore delle forze dell’Asse. Sul mare, la flotta italiana subisce una grave sconfitta a capo Matapan (28 marzo). Prosegue nell’Oceano Atlantico la guerra sottomarina: i Tedeschi affondano naviglio alleato per 4.700.000 t. In Africa orientale, l’offensiva inglese nel Sudan, in Etiopia, in Somalia e in Eritrea ha presto ragione delle forze italiane isolate dalla madrepatria: l’ultima difesa italiana sull’Amba Alagi è spenta il 18 maggio. Il 7 dicembre aerei giapponesi partiti da portaerei attaccano di sorpresa la base americana di Pearl Harbor, nell’Hawaii, mettendo fuori combattimento la flotta americana dell’Oceano Pacifico. Successivamente forze giapponesi conquistano le isole di Guam e Wake, sbarcano nelle Filippine, costringendo le forze del generale MacArthur a ritirarsi nella penisola di Bataan, e in Malesia e conquistano Hong Kong. 1942 1942: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE L’estensione del conflitto stringe i vincoli tra gli Alleati: si conclude l’alleanza anglo-russa (26 maggio); la legge Affitti e prestiti è estesa all’URSS. Nei Paesi occupati i Tedeschi intensificano le deportazioni di Ebrei e di lavoratori: in Polonia, 300.000 Ebrei di Lublino sono avviati ai campi di sterminio. In seguito allo sbarco alleato nell’Africa settentrionale, i Tedeschi occupano la zona libera della Francia (10 novembre): ciò provoca manifestazioni ostili in tutto il Paese e l’autoaffondamento della flotta francese nel porto di Tolone (27 novembre). 1942: FRONTE EUROPEO Contenuta un’offensiva sovietica, i Tedeschi scatenano una controffensiva in direzione del Caucaso. Occupata Sebastopoli, raggiungono il Don e il Volga e assediano Stalingrado (12 settembre), che resiste accanitamente. Il 19 novembre inizia la controffensiva sovietica: le truppe russe, sfondate le linee tedesche a nord e a sud di Stalingrado, oltrepassano il Don e iniziano l’accerchiamento dell’armata di von Paulus, che assediava Stalingrado. Gli Italiani dell’ARMIR (costituitasi nel luglio al posto del CSIR) schierati sul Don sono costretti a ritirarsi, subendo gravissime perdite. 1942: ALTRI FRONTI In Asia continuano le conquiste giapponesi. Le forze nipponiche occupano tutta la Malesia e Singapore, conquistano la Birmania, s’impadroniscono dell’Indonesia (le forze olandesi cessano la resistenza a Giava), completano la conquista delle Filippine (l’11 marzo il generale MacArthur trasferisce il suo quartier generale in Australia, l’8 aprile si arrendono le forze americane di Bataan, il 7 maggio quelle di Corregidor). Nel settore orientale dell’Oceano Pacifico, tuttavia, l’avanzata giapponese, che tocca a sud la Nuova Guinea e a nord le Aleutine (conquista di Attu, giugno), è bloccata dalle vittorie americane nelle battaglie aeronavali del Mare dei Coralli (4-8 maggio) e delle Midway (4 giugno) e dallo sbarco (7 agosto) dei marines a Guadalcanal (isole Salomone). Le truppe italo-tedesche in Africa settentrionale vanno all’offensiva (27 maggio), conquistano Tobruch e giungono fino a el-Alamein, alle porte di Alessandria, dove lontane dalle basi di rifornimento, sono bloccate dalla mancanza di carburante. Il 23 ottobre l’VIII armata inglese di Montgomery dà inizio alla battaglia di el-Alamein. Il 5 novembre le truppe di Rommel, sconfitte, iniziano la ritirata. L’8 forze alleate al comando del generale Eisenhower sbarcano in Marocco e in Algeria. 1943 1943: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE Gli Alleati coordinano i loro programmi d’azione nelle conferenze di Casablanca (14-27 gennaio, tra Churchill, Roosevelt, De Gaulle e Giraud), di Mosca (19 ottobre-1° novembre, tra Eden, C. Hull, Molotov), del Cairo (22-26 novembre, tra Churchill, Roosevelt e Chiang Kai-shek), di Teheran (28 novembre-1° dicembre, tra Roosevelt, Stalin e Churchill). A Casablanca viene deciso, tra l’altro, lo sbarco in Sicilia. L’attuazione di questo fa precipitare la situazione in Italia. Mussolini, messo in minoranza dal Gran Consiglio fascista (24-25 luglio), viene fatto arrestare dal re, Vittorio Emanuele III, che affida il governo al maresciallo Badoglio. Questi annuncia al Paese che la guerra continua e intanto avvia con gli Alleati trattative per l’armistizio, che viene concluso a Cassibile il 3 settembre e reso noto l’8. I Tedeschi reagiscono occupando il Paese. Mentre l’esercito italiano si sfascia e il re e Badoglio riparano a Brindisi (10 settembre), si verificano i primi episodi di resistenza contro i Tedeschi e le prime insurrezioni popolari (come quella di Napoli: 27-30 settembre). Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), costituitosi il 9 settembre, organizza e coordina la guerra partigiana. Mentre nell’Italia settentrionale Mussolini (liberato da paracadutisti tedeschi il 12 settembre) fonda, sotto la tutela nazista, la Repubblica Sociale Italiana (23), il governo italiano dichiara guerra alla Germania (13 ottobre). A Varsavia, la disperata rivolta degli Ebrei rinchiusi nel ghetto (aprile-maggio) è stroncata dai nazisti con un atroce massacro. 1943: FRONTE EUROPEO Sul fronte orientale i Russi costringono alla resa l’armata di von Paulus accerchiata a Stalingrado: le perdite tedesche toccano i 300.000 uomini fra morti e prigionieri. Sul fronte mediterraneo, la guerra si sposta dall’Africa all’Italia. Il 10 luglio gli Alleati sbarcano sulle coste sudorientali della Sicilia. Il 1° settembre, l’VIII armata inglese sbarca in Calabria e avanza verso nord, mentre la V armata americana sbarca a Salerno (9). Il 1° ottobre gli Alleati entrano a Napoli, già liberata da cittadini insorti. A nord di Napoli la loro avanzata si blocca di fronte alla dura resistenza opposta dai Tedeschi sulla linea del Garigliano e del Sangro (linea Gustav). 1943: ALTRI FRONTI In Nordafrica le truppe italo-tedesche, incalzate dall’VIII armata inglese, abbandonano Tripoli (23 gennaio) e si attestano in Tunisia, ma capitolano il 12 maggio. Sul fronte dell’Oceano Pacifico, i Giapponesi evacuano Guadalcanal (9 febbraio). In marzo gli Americani iniziano l’offensiva per la conquista delle Aleutine e delle Salomone. 1944 1944: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE In Germania l’attentato a Hitler del colonnello von Stauffenberg (20 luglio) provoca una selvaggia repressione (7000 esecuzioni). L’avanzata delle truppe sovietiche determina la disfatta dei Paesi satelliti del Reich. Nell’Italia occupata dai Tedeschi la Repubblica di Salò celebra a Verona il processo contro i gerarchi fascisti che hanno votato contro Mussolini nella seduta del Gran Consiglio: vengono condannati a morte il 10 gennaio, tra gli altri, Ciano e De Bono. Nell’Italia libera gli Alleati restituiscono all’amministrazione italiana tutto il territorio a sud delle province di Foggia e di Napoli. L’URSS riconosce il governo Badoglio (marzo), governo di unità nazionale con la partecipazione di tutti i partiti del CLN. Il 4 giugno Vittorio Emanuele III affida la luogotenenza al figlio Umberto. Dimessosi Badoglio, si costituisce il governo Bonomi (18). Il 7 dicembre una missione del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) firma i Protocolli di Roma, che definiscono i rapporti di collaborazione tra movimento partigiano e forze alleate, e il governo Bonomi riconosce nel CLNAI il proprio rappresentante nell’Italia occupata (26). In novembre Roosevelt è eletto presidente degli USA per la quarta volta, con Truman come vicepresidente. 1944: FRONTE EUROPEO Il 1944 è l’anno dell’apertura del secondo fronte in Europa, apertura che era stata definitivamente decisa alla conferenza di Teheran. L’inizio dell’operazione Overlord è deciso dal generale Eisenhower per il 6 giugno: 250.000 uomini trasportati da oltre 4000 navi sbarcano sulle coste della Normandia. Consolidata la testa di ponte, superando agevolmente le difese tedesche del Vallo Atlantico, le forze alleate si dirigono verso il cuore della Francia, affiancate in tutto il Paese dall’azione delle forze della resistenza. Hitler risponde all’invasione iniziando il lancio delle bombe volanti V-1 sull’Inghilterra. La Francia è comunque perduta per i Tedeschi. Il 26 agosto gli Alleati entrano a Parigi, già liberata dall’insurrezione scoppiata il 18. Intanto uno sbarco di forze franco-americane in Provenza (15) porta alla liberazione di Tolone, Marsiglia, Lione. Il 18 dicembre inizia nelle Ardenne una controffensiva tedesca al comando di von Rundstedt. Gli Americani ripiegano, i Tedeschi raggiungono Bastogne (20) e minacciano Strasburgo. Sul fronte orientale continua l’avanzata delle armate sovietiche. Mentre i Tedeschi occupano l’Ungheria (19 marzo), i Russi liberano la Crimea (aprile-maggio). Tutti i Paesi baltici vengono occupati entro l’ottobre. Il generale Bor, comandante dell’Armia Krajowa, l’organizzazione partigiana legata al governo polacco in esilio a Londra, dà inizio, il 1° agosto, all’insurrezione di Varsavia, spenta dai Tedeschi il 2 ottobre dopo durissimi combattimenti. Risultati decisivi sono conseguiti dai Russi nel settore dei Balcani. Sfondate le linee tedesche, essi entrano in Romania, in Ungheria, in Bulgaria e in Iugoslavia, dove si congiungono con i partigiani di Tito. In Grecia, dove infuria la lotta partigiana, gli Inglesi, sbarcati a Patrasso, occupano Atene (13 ottobre) e Salonicco (30 novembre). In Italia, per aggirare la linea Gustav, forze anglo-americane sbarcano presso Anzio (22 gennaio). Contrariamente alle previsioni degli Alleati, lo sbarco non è risolutivo. S’impegna infatti intorno alla piccola testa di ponte e a Cassino una durissima battaglia di logoramento, nella quale Kesselring, comandante delle truppe tedesche in Italia, getta le sue forze migliori. Solo il 17 maggio gli Anglo-Americani riescono a sfondare a Cassino e ad aprirsi la strada verso Roma, dove entrano il 4 giugno, mentre i Tedeschi ripiegano sulla linea difensiva stabilita tra Pisa e Rimini (linea gotica). Al Nord i partigiani costituiscono varie zone libere e i Tedeschi reagiscono sia con repressioni terroristiche alle loro azioni (eccidio delle Fosse Ardeatine; massacro della popolazione di Marzabotto), sia con azioni militari, condotte con la collaborazione dei reparti fascisti (offensiva nella zona del Grappa; occupazione della Val d’Ossola; battaglia delle Langhe). 1944: ALTRI FRONTI In Asia, mentre si sviluppa l’offensiva alleata in Birmania per ristabilire le comunicazioni con la Cina, i marines iniziano la riconquista delle Filippine sbarcando a Leyte. Nelle acque di Leyte, in una durissima battaglia aeronavale (23-26 ottobre), la flotta giapponese subisce un colpo mortale. Nell’Oceano Atlantico l’adozione su larga scala delle portaerei di scorta ai convogli e di nuovi apparati radar di localizzazione blocca l’attività dei sottomarini tedeschi proprio nel momento in cui si fa più intenso il flusso dei rifornimenti dagli USA all’Inghilterra. 1945 1945: POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE Nell’incontro di Jalta (4-11 febbraio) Stalin, Roosevelt e Churchill decidono della sorte della Germania e dell’assetto politico del mondo dopo la guerra. Quest’ultimo problema è pure al centro dell’incontro di Potsdam (17 luglio-2 agosto), al quale partecipano Stalin, Truman (succeduto a Roosevelt, morto il 12 aprile) e Attlee (che sostituisce Churchill, battuto alle elezioni). La conferenza di San Francisco (26 aprile-26 giugno) elabora la carta delle Nazioni Unite. Si delineano il nuovo assetto dell’Europa e le rispettive zone d’influenza. Nasce la questione di Trieste tra Iugoslavia e Italia. MacArthur proclama l’indipendenza delle Filippine (5 luglio). La Cina sembra unificata sotto Chiang Kai-shek, che firma (14 agosto) un trattato di alleanza con l’URSS e sembra volersi accostare a Mao Tse-tung. In Indocina, Ho Chi-minh proclama la Repubblica del Vietnam (2 settembre). Il 14 novembre ha inizio a Norimberga il processo contro i criminali di guerra nazisti. 1945: FRONTE EUROPEO A Occidente gli Alleati, bloccata la controffensiva tedesca nelle Ardenne (16 gennaio), iniziano su tutto il fronte un attacco che spezza la resistenza tedesca. Il Reno è raggiunto in più punti. Le forze tedesche accerchiate nella Ruhr si arrendono (31 marzo). Le grandi città industriali della Germania cadono una dopo l’altra. Il 26 aprile avviene l’incontro tra le truppe americane e quelle sovietiche a Torgau, sull’Elba. A Oriente l’offensiva invernale sovietica, iniziata il 12 gennaio, porta alla conquista di Varsavia, di Cracovia e di Lódz. Ripresa l’offensiva in primavera (25 marzo), i Sovietici, mentre a sud invadono l’Austria e occupano Vienna, a nord occupano Danzica e iniziano la battaglia per la conquista di Berlino. Il 30 i carri armati sovietici sono a un chilometro dalla cancelleria del Reich: qui, il 1° maggio Hitler si uccide assieme a Eva Braun. Il 2 le truppe tedesche di Berlino si arrendono. In Italia l’offensiva alleata inizia ai primi di aprile. Sfondata la linea gotica (17 aprile), gli Anglo-americani si riversano nella pianura padana. Contemporaneamente scoppia la grande insurrezione organizzata dal CLNAI. Le grandi città del Nord sono liberate dai partigiani. Mussolini, bloccato il 27 mentre fuggiva verso la Svizzera, è fucilato il 28. Il 7 maggio, a Reims, viene firmata la capitolazione incondizionata di tutte le truppe tedesche e l’8 le ostilità cessano in tutta l’Europa. 1945: ALTRI FRONTI Nell’Oceano Pacifico, mentre completano la conquista delle Filippine, gli Americani sferrano l’attacco contro le isole che costituiscono l’ultima difesa esterna del Giappone: cadono, dopo dura lotta, Iwojima e Okinawa. Privo ormai di flotta, il Giappone tenta di ritardare l’invasione con largo sacrificio di piloti suicidi (kamikaze). Ogni volontà di resistenza è comunque spezzata dal lancio da parte degli Americani della prima bomba atomica su Hiroshima (6 agosto), seguita da un’altra su Nagasaki (9). Lo stesso giorno le truppe sovietiche attaccano i Giapponesi in Manciuria, mentre i Cinesi entrano a Nanchino e gli Inglesi a Singapore. La resa è firmata sulla corazzata Missouri il 2 settembre.