Le donne e lo Sport nella Mitologia:
  le Amazzoni

Il mito è una narrazione fantastica riguardante le gesta di dei ed eroi, che funge da guida per l’azione storica di un gruppo. Esso non è altro che la rappresentazione fantastica della realtà, che nasce come bisogno spirituale delle comunità primitive. Espressione semplice della rappresentazione del mondo delle prime civiltà, esso non cela nessuna verità nascosta, ma si configura come un insieme di materiali di valore storico - sociologico. I miti narrano eventi che potrebbero essere effettivamente accaduti in un tempo e uno spazio che tuttavia non è quello attuale. L’invenzione mitica può rappresentare anche la storia sacra delle società primitive in cui predomina la carica mistica di rappresentazioni collettive.

Alcuni miti narrano la storia di un popolo di sole donne chiamato Amazzoni.

Intorno al 2000 a.C. alcune tribù nomadi sciite occuparono la Cappadocia dopo violente lotte contro gli egiziani. In seguito ad un agguato gli uomini sciiti furono sterminati e rimasero solo le donne che non si piegarono, imbracciarono le armi e divennero minacciose guerriere dai poteri sciamanici. Le Amazzoni risiedevano probabilmente tra la costa meridionale del Mar Nero e la Palude Meatide (Mar D’Azov). Secondo il greco Erodoto, il nome “Amazzone” significa “colei che non ha mammella”, ma potrebbe significare anche “coloro che vivono insieme”. Queste definizioni sono puramente fantastiche, visto che la parola “Amazzone” è una parola armena che significa “donna luna”.  Nella mitologia greca le Amazzoni escludevano i maschi dal loro regno e rimanevano vergini fino a quando non avevano ucciso un nemico, col cranio del quale si facevano una coppa per bere il sangue dei nemici e provvedevano alla conservazione della stirpe recandosi una volta l’anno presso un popolo vicino, i Gargarensi. Dopo aver sacrificato agli dei, passavano due mesi insieme, ma appena l’Amazzone si accorgeva di essere incinta ritornava a casa. I figli maschi nati da queste relazioni dovevano vivere con i padri fuori dei confini del regno, oppure venivano uccisi. Le bambine, che erano allevate dalle stesse Amazzoni, venivano educate a dominare la paura e lo spavento, ed a maneggiare le armi: infatti veniva insegnato loro il tiro con l’arco e vigeva l’usanza di amputare il seno destro affinché fossero agevolate in questa pratica guerriera. Oltre l’arco, le Amazzoni usavano la pelta (scudo a forma di falce lunare), l’ascia bipenne e la lancia. Prima della battaglia il loro segnale di guerra era il suono del sistro, un sonaglio di bronzo che veniva scosso producendo suoni della natura. A loro veniva insegnato anche ad andare a cavallo. Dovevano essere coraggiose e indomiti, vere guerriere sin dalla tenera età. Erano allattate con latte di giumenta, perché sentissero come parte inscindibile il cavallo. Fin dai tempi più antichi, l’esercito delle Amazzoni si basò principalmente sulle unità di cavalleria, sia montata che su carri da guerra leggeri. Molti dei nomi delle Amazzoni sono legati alla cultura dell’allevamento dei cavalli: Alcippa (cavalla forte), Melanippa (cavalla nera), Ippolita (cavalla scalpitante). Infatti non esiste Amazzone senza il suo cavallo, compagno di battaglia, di caccia, di imprese, di vita nomade, animale sacrificale. Il cavallo è tutto per le Amazzoni. Dai Cimmeri (popolo storico insediatosi lungo la costa settentrionale del Mar Nero, che nel VII secolo a.C. fu cacciato dai suoi territori, probabilmente dagli sciiti), le Amazzoni impararono ad addomesticare le tigri, che usarono al posto dei cavalli come cavalcature da battaglia o per trainare i carri da guerra leggeri. L’esercito delle Amazzoni era costituito da unità  provenienti da clan tribali facenti capo a delle guerriere anziane, le Madri, che costituiscono una sorta di casta, di “Signore  della guerra”. Alla base del potere delle Madri vi è anche il fatto che esse gestiscono gli aspetti religiosi della loro cultura, compresa la magia che viene usata anche in battaglia. Le Amazzoni accolgono benevolmente tutte le femmine di qualsiasi razza che chiedono di essere arruolate nei loro eserciti. Queste guerriere “straniere” vengono inserite in speciali unità mercenarie alle  quali è stato dato il nome di “gladiatrici”, in quanto molte di esse combattevano nelle arene. Secondo la leggenda, erano sempre in guerra contro i greci e si allearono con i troiani. Durante l’assedio di Troia la loro regina, Pentesilea, fu uccisa da Achille. Dopo aver sconfitto la Chimera, Bellerofonte, in groppa al suo cavallo alato Pegaso, si scontrò con le Amazzoni e le sterminò scagliando pietre dall’alto.                                                                                                                                                                                                                                                   

Virone   Adriana

La Vardera  Vanessa

Ventimiglia  Gioacchino

Gargano  Giuseppe

Costa   Giusto