Wilma Rudolph, Fiona May, Sara  Simeoni e Nadia  Comaneci                                                               

   

Nel corso del Novecento le donne hanno dimostrato di essere, nello Sport, all’altezza degli uomini, ed anche più: ad esempio Wilma Rudolph, che è una campionessa tra le più importanti che ricordiamo. Wilma (Clarksville, Tennessee, 1940-1994), atleta statunitense, fu la prima a conquistare tre ori olimpici nella velocità. Avviata allo sport per sconfiggere una grave forma di poliomelite che le impedì di camminare sino a otto anni, Wilma Rudolph riuscì non solo a sconfiggere la malattia, ma anche a divenire una delle più grandi scattiste di tutti i tempi. Qualificatasi alle Olimpiadi di Roma nel 1960, l'atleta, soprannominata la "gazzella nera" per la grazia con cui correva, vinse i 100 m, i 200 m e la staffetta 4x100 m. Un’ altra atleta da ricordare é Ashford Evelyn.  Evelyn (Shreveport, Louisiana 1957), atleta statunitense, campionessa su 100 e 200 metri. Tra le più grandi velociste di tutti i tempi, ha partecipato a ben quattro edizioni delle Olimpiadi conquistando quattro medaglie d’oro e una d’argento. Cresciuta alla prestigiosa scuola di Atletica dell’UCLA, Università della California, a Los Angeles, si mise in luce, nel 1976, a soli 19 anni, arrivando quinta nella finale dei 100 m alle Olimpiadi di Montréal. Nel 1979 stabilì il nuovo record dei 200 m correndo in 21"83, e vinse l’oro nei 100 e nei 200 m. in Coppa del Mondo, battendo le grandi specialiste della DDR. Costretta a rinunciare alle Olimpiadi di Mosca del 1980 per il boicottaggio degli Stati Uniti, si rifece nella successiva edizione di Los Angeles, dove conquistò l’oro nei 100 e nella staffetta 4x100; in quello stesso anno, nel corso del meeting di Zurigo, fece segnare il nuovo record dei 100, con 10"76. Tornata alle gare dopo una maternità, alle Olimpiadi di Seul, arrivò seconda nei 100m, alle spalle di Florence Griffith, e di nuovo prima nella 4x100. Nella sua ultima apparizione Olimpica, nel 1992 a Barcellona, contribuì ancora una volta al successo della squadra statunitense nella staffetta 4x100, qualificandosi, a 35 anni, come la più “vecchia” atleta americana ad aver conquistato un oro olimpico. Si ritirò nel 1993. Più recentemente abbiamo

   

Fiona May (Slough 1969), atleta italiana di origine britannica, nata da genitori giamaicani, che è specialista del salto in lungo. Vincitrice del titolo mondiale juniores nel 1988, dopo aver conquistato il Campionato europeo, venne selezionata per partecipare con la Nazionale Britannica alle Olimpiadi di Barcellona (1992). Nello stesso anno si trasferì in Italia dove sposò Gianni Iapichino, l'allora primatista italiano del salto con l'asta. Dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, nell'agosto del 1994 vinse la medaglia di bronzo ai Campionati europei di Helsinki e si laureò campionessa mondiale a Göteborg nel 1995. Nelle successive grandi manifestazioni internazionali sfiorò in molte occasioni il gradino più alto del podio: alla medaglia d'argento ai Giochi olimpici di Atlanta (1996), fecero seguito ancora due secondi posti ai Campionati mondiali di Atene (1997) e di Siviglia (1999) e un altro argento alle Olimpiadi di Sydney (2000). La consacrazione definitiva per la saltatrice è giunta nel 2001, con la conquista del secondo titolo ai Campionati del Mondo diAtletica di Edmonton.    

   

Ancora italiana è un’ altra campionessa di salto in alto:  Sara Simeoni, che  conquistò un oro olimpico nel 1980 ai giochi di Mosca, e due argenti rispettivamente alle Olimpiadi di Montreal del 1976 e a Los Angeles nel 1984, occasione nella quale viene ritratta in questa foto. Atleta dall'aspetto elegante e dal carattere gentile ma determinato, fu per un certo periodo primatista del  mondo  della specialità con la misura di  2,01 m.

 

 

Infine ricordiamo la ginnasta rumena Nadia Comaneci, dominatrice nelle prove di ginnastica femminile alle Olimpiadi del 1976 a Montreal, Canada. La giuria le assegnò il massimo del punteggio (10,00) nella prova alle parallele asimmetriche. Sono queste le prove di come la presenza femminile nello Sport sia stata quanto mai efficiente e consistente.

 A cura di :

Luigi Caruso

Gioacchino Di Gregorio

Giuseppe Ventimiglia

Gianfranco Burzotta