L’Unione Europea ha messo nichel nelle monete nonostante le proteste dei dermatologi

Le scarpe cinesi contengono nichel? Pure le monete da 1 e 2 euro

Le calzature non sono a norma Ue. Ma la Ue perché non rispetta se stessa?

 Di Vincenzo Brancatisano

 

20 dicembre 2005 – Se la prendono con i cinesi perché producono scarpe contenenti nichel, sostanza proibita dall’Unione Europea. Il Ministro Storace afferma: “Abbiamo individuato le fonti normative in materia che ci consentono di accertare se viene rispettato il limite ad esempio di nickel e coloranti” stabilito dalle norme dell'Unione europea. 

Ma l’Unione Europea ha prodotto le monete da 1 e 2 euro con il nichel, nonostante le proteste da parte dei dermatologi che erano stati chiamati a esprimere un parere prima della coniazione.

Rivendichiamo l’onore della prima inchiesta sul tema e della prima denuncia contro lo scandalo del nichel contenuto nell’euro, pubblicate prima che la nuova moneta inondasse il mondo.  Quella inchiesta e quella denuncia sono ora confortate da un recente studio italiano che conferma la tossicità delle monete per le persone allergiche.

  

Il parere degli esperti

Quando i soldi fanno male...

 
Prof.ssa Stefania Seidenari(*) 

Dott.ssa Francesca Giusti(*)

 

Il nichel, per le sue caratteristiche di duttilità e lavorabilità, è stato utilizzato sin dall’ antichità per la produzione di monete: risale infatti a più di duemila anni fa la prima lega di rame e nichel adoperata per coniare una moneta. Viene inoltre adoperato per la fabbricazione di numerosi oggetti metallici di uso comune (orecchini, chiusure lampo, chiavi, utensili da cucina, protesi, etc.).

Il nichel è una delle principali cause di dermatite allergica da contatto: l’allergia al nichel interessa il 5-15% delle donne e lo 0,5-1% degli uomini. Allo scopo di prevenire la dermatite allergica al nichel, l’Unione Europea ha emanato una direttiva (94/27 EC) che proibisce la commercializzazione di prodotti destinati al contatto diretto e prolungato con la pelle, se questi, immersi nel sudore artificiale per una settimana, rilasciano una quantità di nichel superiore a 0,5 mcg/cmq.

Esistono tuttavia oggetti che vengono in contatto con la pelle per periodi brevi ma che rilasciano quantità di nichel fino a 300 volte il valore soglia: questo è il caso delle monete contenenti nichel.

Nonostante il parere contrario di diversi studiosi europei, supportato da prove cliniche e sperimentali, per la produzione di due pezzi (1 e 2 euro) della nuova moneta europea non si è rinunciato alla lega cupro-nichel, che contiene il 25% di nichel. Inoltre, data la loro struttura bimetallica, la corrosione galvanica a livello della giunzione tra le due leghe contribuisce ulteriormente al rilascio di nichel.

Alle polemiche e accuse di negligenza, il «Nickel Development Institute» ed altri referenti in materia della Commissione Europea hanno risposto che, per la natura breve ed intermittente del contatto tra la pelle e le monete, i pezzi da 1 e 2 euro costituiscono un trascurabile rischio per la salute pubblica, tanto che le monete non rientrano tra i prodotti regolamentati dalla Direttiva Nichel.

Tuttavia la posizione della Ce non ha dissuaso studiosi dall’effettuare ulteriori prove di rilascio del nichel dagli euro e dal tentativo di determinare il ruolo delle monete contenenti nichel nel causare dermatiti specie in categorie professionali esposte a monete. In particolare presso la Clinica Dermatologica di Modena è stato condotto uno studio multicentrico italiano che ha dimostrato che le monete da 1 e 2 euro possono causare una dermatite nei soggetti allergici al nichel, con frequenza proporzionale alla soglia individuale di sensibilizzazione al metallo.

Non va dunque trascurato il rischio di allergia al nichel per esposizione agli euro, soprattutto per alcune categorie professionali come cassieri, tassisti, impiegati di attività commerciali, banche e uffici postali, esposte per la gran parte della giornata lavorativa al contatto diretto con monete ed a fattori ambientali come l’alta umidità, l’elevata temperatura, il sudore e la frizione che favoriscono lo sviluppo di dermatite.

 

(*) Clinica Dermatologica Università di Modena

Pubblicato su La Gazzetta di Modena, il 27 novembre 2005
 
Corresponding author, Department of Dermatology, Via del Pozzo 71 
41100 Modena, Italy.