Dagli abissi senza voce


Dagli abissi senza voce
tu sei nel mondo
mio Dio,
tu sei dove sarai
e sei già,
come Divina Provvidenza
nel tutto inscindibile
che tu sei,
non sei nei picchi
di capacità superba,
dove una cristianità
senz'anima
rivolge a se stessa
un vano soliloquio,
no, li non sei,
se non vento che passa
e dice: "Vieni."
Tu sei in tutti
e in nessuno
perché tu Sei,
e non c'è passato
e futuro ma solo
l'attimo della Tua Eternità,
tu sei come Volontà
dell'errante, inconsapevole
a se stesso,
che un bagliore
discerne nel buio
dei suoi occhi,
non spartisci in ricchi
e poveri l'umanità distrutta
ma con occhio di Padre
vedi il tutto e
Silente conduci.
Dove sei - grida
Con urlo la disperata folla
e il solo, dove?
Tu non Sei, non rispondi,
mondo tana di lupo,
deserto inospitale,
landa battuta da vento,
ecco tu arrivi con la brezza
e la tempesta annuncia
il tuo passaggio.
Dove? Eri di là
passato. Non ce ne
accorgemmo. Ieri,
quando?
Dio perché ti fai
tanto nascosto?
Perché ti celi?
Nascosti in una stalla
e come te migliaia
di bimbi sono nati.
Comprendo, là è nostra
stella, seguiamola
e coi Magi portiamo
nostri doni poiché
tu nasci sempre fra
i poveri nascosti,
in povertà più nuove,
tu li Dio sei
per noi.

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