In più di un occasione e da più parti è stato ipotizzato un collegamento tra
questi due tragici eventi.
Lipotesi più rilevante è quella sostenuta, a più riprese, dallon.
Zamberletti: ad abbattere il DC9 dellITAVIA sarebbero stati aerei da caccia libici,
per una forma cruenta di ritorsione contro lItalia, rea di essere intenzionata a
sottoscrivere un accordo con Malta che in questo modo sarebbe uscita dalla sfera
dinfluenza di Gheddafi.
Dal momento che questo "avvertimento" non viene raccolto, il 2 agosto, alla
stazione di Bologna, una bomba esplode proprio nello stesso momento in cui a Malta
quellaccordo viene firmato.
Ma, in realtà, di ipotesi se ne può formulare anche un'altra. Ancora più grave. Nei
cieli di Ustica, la sera del 27 giugno, avviene qualcosa di innominabile, un vero atto di
guerra che coinvolge il nostro aereo civile. Protagonisti dellabbattimento del DC9
sono velivoli che appartengono al Patto Atlantico. Per "coprire" questo tragico
evento che avrebbe immense ripercussioni internazionali e rischierebbe di minare i
delicati equilibri esistenti allinterno della NATO, ecco che, nellimmediatezza
dellaccaduto, vengono diffuse due versioni.
La prima è quella dellattentato, versione avvalorata dalla telefonata anonima che
indica Marco Affatigato, estremista di destra - ma in realtà in stretto rapporto sia con
i servizi segreti italiani, sia con quelli francesi - come presente sullaereo con
una bomba.
La seconda versione diventerà a lungo quella ufficiale: il cedimento strutturale. In
altre parole laereo, vecchio, si sarebbe, praticamente, autodistrutto.
Due versioni buone a nascondere la terza, quella reale: il DC9 è stato abbattuto da un
caccia americano o francese.
Per avvalorare la bomba a bordo ecco allora che, 36 giorni dopo la strage di Ustica,
unaltra bomba esplode alla stazione di Bologna, ordigno questultimo che viene
subito indicato e dal capo del governo in carica, Francesco Cossiga - come di
chiara matrice fascista. Lequazione che si prospetta allopinione pubblica è
elementare: i fascisti stanno attaccando il sistema dei trasporti che hanno il loro nodo a
Bologna. Non va infatti dimenticato che con due, misteriose, ore di ritardo
il DC9 è decollato proprio dallaeroporto del capoluogo emiliano.
Resta una domanda:
chi ha messo la bomba alla stazione di Bologna?
La risposta sta in un altro episodio che accade appena cinque mesi dopo leccidio
bolognese: una valigia piena di armi ed esplosivo viene trovata sul treno Taranto-Milano
(in transito a Bologna). Stando alle informazioni diffuse dal SISMI quella valigia doveva
servire allestrema destra nelloperazione eversiva denominata, guarda caso,
"terrore sui treni".
Cè un altro elemento che va sottolineato: non appena la valigia viene ritrovata,
sono proprio gli agenti del SISMI a far sapere alla magistratura che lesplosivo (T4,
esplosivo militare) contenuto nella valigia è dello stesso tipo di quello impiegato per
far saltare laereo di Ustica. E in effetti tracce di T4 militare verranno trovate
sui reperti del DC9, ma molto tempo dopo.
Domanda:
come facevano i servizi segreti a sapere con largo anticipo sulle perizie
- di questa coincidenza di esplosivo?
La risposta è facile, facile. Lesplosivo sul treno lavevano messo loro,
proprio gli uomini del SISMI. Doveva essere quel depistaggio teso a far
incriminare, come poi è avvenuto, il gruppo Fioravanti - la "ciliegina sulla
torta" di un grande affresco dove entra tutto: Ustica, Bologna e il "terrore
sui treni".
Per quel depistaggio sono stati condannati con sentenza definitiva gli ufficiali del SISMI
Musumeci e Belmonte.
E allora in questa ipotesi di collegamento Ustica-Bologna, mai presa in
considerazione da alcuna magistratura e tantomeno da quella bolognese, così tronfia di
certezze chi ha messo la bomba alla stazione di Bologna?
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