L'ultimo uomo

Ormai non spero più in una terza guerra mondiale. Anche i giovani fanno le marce per la pace. Stronzi! Sono diventati tutti ragionevoli. Io non penso mai. Odio e amo. Sono passionale e violento come gli uomini veri... e quando come ora senti vicino il fragore della battaglia... niente... Stronzi! Eppure sotto sotto i popoli avrebbero voglia di... La nuova America è con me. La Russia poi lo è sempre stata. I Libici se mi conoscessero canterebbero per me in metri africani. Gli Svizzeri no. Stronzi! Quando dico che la Svizzera è il solo paese che può essere democratico viene scambiato per un complimento. Sarebbe come dire ad un uomo che solo lui può essere gobbo ed eunuco. Soltanto un paese vile e insignificante può diventare democratico. Lei mi dirà che lo sono tutti. E io le dirò: appunto. L'umanità degrada di generazione in generazione. E la mollezza è il prezzo che si paga quando la pace diventa troppo duratura. La guerra risana, pulisce... E' difficile ammettere, specie per un rammollito come lei, quanto la guerra sia salutare. La guerra... è come un bubbone infetto in un punto precise del corpo. E allora succede che... tutti i microbi sparsi nell'organismo, eccitati dall'infezione, questa marmaglia infame di individui che rappresentano il marcio nel corpo sociale, partono in gloria dai punti periferici e si precipitano sul bubbone. Ssssac! Via il bubbone. "Corpore sano!" Purtroppo oggi non c'è da farsi illusioni. I giovani... che schifo! I giovani sono giovani solo nel senso dei foruncoli. I giovani sono stupidi per definizione, si sa, non si puo pretendere. Ma almeno un po' di slancio, un po' di passione. Li vedo ogni giorno per strada che si accarezzano, si tocchignano dolcemente, sensibili... anche i giovanotti... sensibili, eterei, le spalle sottili, le mani un po' bianchicce, delicate, i gesti dolcissimi, gli occhi languidi... Ma i coglioni? C'e' li avranno i coglioni o no? E le bambine, piccole margherite appena dischiuse, i seni impercettibili, i culini stretti e piatti, certo, non faranno i figli per la patria... ma si innamorano, si innamorano, si innamorano tutti; e si baciano, si baciano montagne di effusioni, scopatine, scopatine deliziose, affettuosi, dolciastri, con lo zucchero nel cuore, gli zuccheri nelle vene... II diabete generale! E tutti che li prendono sul serio, ci riflettono, i giovani incontrano l'Europa, i giovani incontrano l'amicizia, l'amore, la riappropriazione de sentimenti... Ci vorrebbero i calci nel culo, altro che convegni! Lei mi dirà che sono un vecchio reazionario. E io le dirò: cretino! A lei non piace che io sia così poco permissive, che io dica che i giovani sono senza coglioni e le donne senza bacino. Cretino! A voi vi hanno rovinato le donne. Vi hanno completamente rincoglioniti.. ce l'hanno fatta. Non siete riusciti ad arginare l'elemento femminile che porta sempre nelle cose serie il segno incorreggibile delta sua frivolezza. La donna è stupida per definizione, si sa, non si può pretendere. Una volta almeno si poteva fare l'elogio della fertilità, ci avevano dei fianchi larghi da fattrice, belle abbondanti, prosperose... ci avevano dei culi enormi, stupendi... Erano... delle donne. Ora non fanno più figli, non ci hanno neanche più il culo, non è rimasto più niente. E senza quegli slanci, quelle passioni, quelle patrie, senza quei culi appunto... un uomo, oggi... cosa fa un uomo?

Disperata solitudine

I suoi sforzi mentre lei comincia a divincolarsi rendono più sensibile la sua debolezza e nello stesso tempo fanno ondulare il suo corpo. Poi la trascino verso la camera, ma strada facendo mi fermo un po' per stringerla contro di me. Ora, sempre tenendola, costringo la piccina ad inginocchiarsi sul copriletto di capra bianca. Le immobilizzo i polsi dietro la schiena con una sola mano che preme contro l'incavatura della vita e la schiaffeggio più volte, senza fretta. Dopo le accarezzo la bocca con le mani, poi anche le labbra, ma, siccome non si dimostra compiacente quanto voglio, la schiaffeggio ancora, senza spiegazioni, e a questo punto lei mi bacia senza reticenze. Allora la faccio stendere supina e sottomessa a pancia in giù e come per farmi perdonare di averla schiaffeggiata, la accarezzo dolcemente, delicatamente.. non tanto per interessare la prigioniera... Non tanto per interessare la prigioniera... Questo pensiero rischia di farmi sfumare l'immagine. Non tanto per interessare la prigioniera... Accendo la luce e guardo il cuscino... la prigioniera. Ecco, cosa c'è di bello nella masturbazione. Non c'è bisogno di preoccuparsi dell'altra persona. Però guai a distrarsi. Devi essere un tutto unico... testa e... I ragionamenti intermedi sono fallimentari. Fra la tensione del pensiero e il... non deve esistere niente. Credo che la masturbazione sia la prima forma di interezza. E non solo quello. Nessuno ha mai parlato di questo modo di amare. Ma ti rendi conto? In due, sempre in due, oppure in tanti, che stronzata in tanti. L'amore in uno è il più perfetto. Non ha mai una sfasatura. E' l'unico amore dove veramente una persona fa i conti col proprio sesso. Purtroppo non può raccontarlo a nessuno, il suo sesso. Quanto sia acuto, profondo, illimitatamente libero... si va fino in fondo, fino alle oasi più vergognose, che sono le più vere. Mi fanno ridere quelli che la chiamano disperata solitudine. E' una scienza privata e universale. E' il rilancio dell'individuo. Ti libera dall'untuosa ideologia del sociale. Ti libera dei sofismi della conservazione della specie e ti porta verso l'immagine pura. E' il più alto dovere dei poeti. 0 la capisci o non la capisci, o ce l'hai o non ce l'hai. Non ci si può accedere con la logica. E' una verità del cuore. Come la mamma, come la Patria. Mi sono esaltato. Va be', fumiamo va. Guarda che casino c'è in giro. Cartacce, cicche, camicie e mutande da tutte le parti, lenzuola sporche... che disastro. Però è bello tornare a casa da soli. Mi spoglio, mi rimetto nel mio letto... caldo... So già come andrà a finire, ma faccio finta di niente... ritardo. I piaceri vanno sempre ritardati. Quasi quasi stasera resisto. Cosi domani sto meglio. Dicono che faccia male. Anche quella li non l'ho mai capita. Ma quanti saranno a quarant'anni che... Non si potrà mai sapere. Non so se dormire o tornare ai miei filmini. Dunque, lei era prigioniera. Era prigioniera con le mani... non la vedo più. No, ormai la Lucianina non mi... non mi va più bene. Che cose strane! Probabilmente è diventato debole il pensiero e quando si indebolisce... Ma chissà quanti sono a quarant'anni che... No perché sarei curioso di sapere che tipo di tecnic... Secondo me ci sono due tendenze. Quelli della donna astratta, stupenda, completamente inventata, piena di fianchi, di cosce, di tette... No, no, io sono realista. Si, perché cos'è poi un culo?... se non si conosce profondamente il proprietario?... Niente. Le mie donne, loro non lo sanno, ma sono quelle che vedo tutti i giorni, che conosco la madre, il cugino, il fratello, il marito... ummm quelle sposate poi... le mogli degli amici... le faccio parlare con la loro voce, sono precisissimo nell'immaginare i loro gesti. Ognuno il suo carattere. Mai far fare le cose che una non farebbe. Che non ha mai fatto, si, ma io lo so che le farebbe. Guarda la Barbara... Come la odio! Dice che è timida. Dice che ha vergogna del suo corpo. Ha vergogna del suo corpo e... mette delle gonne che... s'incollano ai culo! Va bene, ha il culo piccolo, lo ammetto... ma si vede di più! ! ! Che fai, t'incazzi? Per forza m'incazzo, sono realista. Ecco, ecco, svapora, vedi? E svaporata anche la Barbara... addio, s'intreccia, son debole di pensiero, s'intreccia, s'intreccia con la Cornelia, ma che c'entra, e tutta un altro tipo... tremenda la Cornelia, isterica, fredda come il ghiaccio, aristocratica, mai un gesto fuori posto, bisognerebbe smuoverla, tutta dentro, tutta dentro, controllata, piena di dignità. Sarebbe bello vederla fondere. Sarebbe bello vederla fondere, la sua dignità. Ti scavo nel cervello, Cornelia. Te lo tirannizzo. Niente! E inutile che mi sforzi, basta. Basta. Ora bisogna abbandonarsi completamente e dormire più che si può sulla strada del nulla. Dormire?... Si crede sempre che sia il fondo quello che si e toccato. Chissà se ci sono delle forze per andare più oltre. Delle strane forze, e la prossima volta scendere più in basso, sentire altri silenzi finora incompresi. C'è un momento in cui si è veramente soli. Quando si arriva in fondo a ciò che siamo di orrendo. Ma in fondo proprio in fondo in fondo. Ecco, deve essere quello li il termine del mondo. II dolore stesso, il vostro dolore non vi risponde più. Gli occhi sono asciutti perché li c'è il deserto. Strano, niente più dolore. Gli occhi sono asciutti. Allora bisogna tornare indietro... tra gli uomini... uomini qualsiasi. Non si e difficili in quei momenti. Non c'è niente da fare. Bisogna tornare con gli uomini... anche per piangere.

L'anarchico


Ih, ih, ih! anarchico a me!? Sono un demonio io, altro che anarchico. Sono dotato di una cattiveria tale da affossare tutte le guerre del mondo. Sono anche brutto, per rappresaglia. Fascino zero. Forse sono malato di fegato, ma non mi curo, così imparano. Um! anarchico. Gli anarchici amano l'umanità. Sono una merda io, altro che anarchico. L'umanità mi piace guardarla dall'alto. Spengo la luce e mi metto alla finestra. Loro non sospettano che io... Ridicoli, curano la facciata e anche il... ma io dall'alto li vedo ribaditi, spiaccicati sul marciapiede. lih... con le gambette che escono dalle spalle... lih! E io... Sput ! Bisogna renderle chiare le superiorità. E così che si capiscono i campanili e le torri Eiffel. Sono simboli. Qualcuno dice... andare a Dio. Non guardare sotto... Sput! Quando si è sullo stesso piano degli uomini è difficile considerarli come formiche, ti sfiorano, ti coinvolgono; ti entrano dentro. Che schifo. Ci si affeziona, come alpini, come meridionali, callienti. Non c'è niente di peggio dell'amore me lo devo ricordare sono una merda io... Sput! Sput! ih. ih! stupidini, guardano in su. Cos'è? II tempo che è cattivo? No, sono io che sono una merda. Sput! Sput! i bambini... come li odio! Sput! e piu difficile, e come bocciare il pallino. Sput! e poi sono veloci, ci vorrebbe l'anticipo. Sput! maledetti, ma cresceranno eh! gli verranno delle teste... Den! Guarda come corrono, mai che restino sotto una macchina. lo son per le macchine, per forza, sono una merda. Dai, dai, ostia è li! Negati! Non ne beccano uno. Una volta uno l'hanno preso. Non era un bambino, pazienza, era un anziano. Ueeee l'ambulanza e io... vai che ce la fai. Ueeee l'ambulanza e io dai, dai! Ueeee! e io... Primo! Ho visto tutto quel sangue! Tutto quel sangue. Quel sangue... e mi dicevo: non è niente, non è più commovente di uno smalto fresco, fai conto che gli abbiano dipinto il viso di rosso, tutto qui, sono una merda io, sono una mer... a un certo punto ho sentito come una sporca dolcezza prendermi alle gambe... e alla nuca e... ma come, non sono una merda? Mi hanno portato in una farmacia. Mi hanno dato delle gran pacche sulle spalle e mi hanno fatto bere. Erano gentili... mascalzoni, mi volevano bene. Mi hanno portato a casa, mi hanno messo a letto... altre pacche, altre carezze. L'umanità è schifosa quando ti frega come quando ti esprime tutto il suo bene. E in mezzo? In mezzo non c'è niente.

 

Il porcellino


Ssss! Ssss! Gismondo dove sei? Non aver paura. Sono io. Ti ho portato un mandarancio. Ma figurati, era il minimo. Vuoi un po' di luce o stiamo al buio? La luce? Accendo? Ecco caro Gismondo, va sempre peggio... ah, il mandarancio. Non lo mangi? Una palla? Un ricordo? Bene. Bravo. Avanti cominciamo. Eh, eh... come ti devi mettere? Ecco, vedi che quando vuoi capisci. Perché figliuolo le parole... hanno un suono che... una musica. Se tu a uno gli fai: "Zitto" quello sta zitto, no? perché zzz... zzitto! Se invece gli fai: "Quieto" quello si quieta... una musica. Ogni cosa la sua musica. "Amore"... senti? amore... non ti si allarga il cuore? No! Ascolta Gismondo, io non vorrei essere troppo severe con te, ma neanche troppo permissivo. Avanti, mangia il mandarancio! Certo, certo, la parola non è tutto... e poi forse per te, senza offesa... lo so, ci sono dei mezzi più semplici, più immediati, più misteriosi e profondi... quelli della comunicazione... oltre... "outre" m'intendi, outre. II gioco, ecco, il gioco per esempio. Avanti, facciamo un gioco. Stiamo attenti perché loro... Dunque, si tratta di quel giochino... insomma... di ritrarre la mano prima che l'altro colpisca. Un gioco di prontezza di riflessi. Da piccolo lo facevo col gatto, ma poi si litigava, si litigava a morte, perché io... pac, pac, pac... gli facevo certi zamponi... Lo sport degenera sempre. E tutti mi dicevano: "Vigliacco, ti ci metti perché e più piccolo". Intanto non si possono avere sempre a disposizione degli elefanti, e poi mi non mi sono mai piaciuti gli animali grossi e intelligenti. II cane mi fa schifo, con quegli occhi da cane!... E i padroni... ci parlano. Ma capisci, parlano col cane! Va beh, Gismondo, non mi segui, oggi sei un po' imbecille. Meglio: l'intelligenza non solo è superflua, ma intralcia, intralcia. E' la fisicità che conta. Tu lo sai che di fronte all'eros, alla libido, certi istinti sono uguali... ci si potrebbe capire, forse. Mi vuoi un po' di bene? Ti piaccio... voglio dire fisicamente? lnsomma... potresti innamorarti di me, un domani?... Non importa. Non sono... si... il tuo tipo. Non mi offendo. Ma l'amore, l'amore è importante per trovare un punto di intesa, una penetrazione profon... No, stai calmo, non ti incazzare: ma devo pur trovare una strada, un argomento. Forse ci sono delle cose ancora più semplici, eterne, assolute. La morte. Ti ho fregato, eh?... La morte... ma che ne so io della morte? Si, però... deve essere un attimo... bello... un attimo dove di colpo tutto si rivela, e avresti voglia di dire: ecco, è così. Ho visto morire un porcellino, un giorno; ti interessa? Soffriva! Aveva qualcosa nello stomaco, qualcosa di grave. Mi guardava fisso e gemeva, ma non troppo. Era come una specie di calma. Poi il cuore ha cominciato a battergli sempre più forte. Ma era bravo, sai? Ho avvertito che avremmo potuto capirci. Bastava poco. Non era un agonizzante esigente. Forse aveva capito che bisogna anche godere, quando si muore. Se i morenti piangono è perché non godono abbastanza. II peggio è per chi assiste. Le poche frasi balbettate annunciano solo stupore, fastidio, voglia di togliersi dall'imbarazzo. Qualche volta anche paura e schifo. La poca pietà che ci rimaneva l'abbiamo persa per strada. E mio padre moriva. Io l'avevo già visto molto malato, ma quella volta era diverse. Mio padre se ne andava di attimo in attimo, e io rimanevo di fronte a lui per compatire. Capivo che lui non mi ritrovava. Ma non basta capire. Bisognerebbe essere. Dovevo trovare in me un altro uomo più grande di me per farlo morire dolcemente. Ma c'ero solo io: questo. E mi mancava la possibilità di dire una cosa a un altro. Questo non ce l'avevo, io. Provai a toccargli una mano, ma con paura, senza amore. Forse è solo questo che si può fare senza ingannare se stessi. Sudava gocce così grosse che sembrava piangesse con tutto il corpo. In quei momenti è seccante essere diventati poveri come si è. Si manca di quasi tutto quello che occorre per aiutare qualcuno a morire. Mio padre era solo. Ma se non esiste più neanche un essere, magari in qualche parte del mondo, con cui puoi... lo sono solo, sono solo. SONO SOLO.