GONNOSFANADIGA Dopo la II^ Guerra Mondiale

Parleremo di Gonnos 50 anni fa ricostruendo tutto attraverso i ricordi personali degli abitanti del posto. I gonnesi vengono svegliati dal battere dei martelli sulle incudini e i fabbri iniziano a lavorare alle 5:00 del mattino. Chi possiede buoi è sveglio dalle 2:00 del mattino perché a differenza del cavallo il bue mangia diversamente e ha bisogno di più attenzioni, è questo probabilmente il motivo per cui vengono sostituiti dal cavallo. Altro richiamo mattutino è il suono delle campane che richiamano i fedeli alla messa delle 5:00. Le strade del paese durante la giornata rimangono deserte se non fosse per le donne che vanno a fare la spesa. Restano in paese solo gli artigiani che non si vedono in giro per l'elevato numero di ore da fare. Il lavoro delle donne che rimangono non si ferma mai e in qualche casa è presente ancora il telaio a cui si dicano le donne appena hanno qualche ora libera. Il lume ad olio è ancora presente in qualche casa in quanto la corrente costa e a questo proposito vengono istallati dei limitatori in modo da non trovare sorprese nella bolletta. Il risparmio è un punto importante infatti la padrona di casa che spende nel comprare castagne secche qualche caramella o altro non viene vista di buon occhio. I capelli si lasciano crescere sino a quando non viene a crearsi una curva sotto il bordo posteriore del berretto. Un'usanza molto seguita è quella è quella di "accodrai" cioè il barbiere con una somma annuale effettuerà un determinato numero di tagli. Gli artigiani ognuno per se hanno a presso molti apprendisti, che lavorano gratis per imparare il mestiere, e per la famiglia è un grande sacrificio mandare il proprio figlio ad apprendere perché dovrà provvedere a lui fino a quando aprirà bottega. Sono molto forniti i negozi di ferramenta che vendono anche Il petrolio per l'illuminazione. L' attivita di orefice è tramontata e vi è un solo artigiano che si occupa solamente delle riparazioni. Il pane che molte famiglie si fanno in casa si può comprare anche nei panifici con le apposite macchine a motore. Tutte le operazioni che rifguardano il pane sono molte lunghe: Ore di lavorazione, ore di fermentazione, ore di lavaggio del grano che viene controllato accuratamente chicco per chicco prima di essere messo ad asciugare. Sono in attivita 3 bar e 3 osterie, e i viaggianti possono chiedere un quarto, mezzo litro un litro. Nei tabacchini si trovano oltre alle sigarette molti sigari che vengono comprati anche da molte donne anziane che li comprano di nascosto, e fuma anche qualche giovane donna. I pesci vengono venduti al mercato cioè in piazza 17 febbraio e vengono esposti in grandi canestri poggiati sui sedili di granito. I pesci vengono acquistati nella zona di Oristano appena pescati trasportati durante la notte su carrette a cavallo. Molte sono le macellerie in cui si vende soprattutto carne di pecora, agnello, capra nei soli mesi freddi i maiale. Si vende poco la carne bovina che proviene per la maggior parte da buoi vecchi che non sono più in grado di tirare il carro. Un altro servizio su cui può contare il paese è quello dello fornitura della legna a fasci che viene portata giù dal monte da donne e ragazzi. Altro lavoro che occupa molte persone è il pastore, e chi pratica questo mestiere vi si dedica sino alla vecchiaia. L'aspetto pulito del paese è però guastato nel periodo estivo dal fetore di qualche letamaio che verrà vuotato solo ad ottobre. Le zuffe tra i bambine della scuola elementare erano continue e spesso avvenivano con la mano armata di un pesante sasso con l'intento di colpire il più duramente possibile il nemico. Negli anni 30' veniva officiata la nuova chiesa del sacro cuore ma le cappelle laterali non erano ancora state sistemate del tutto e il pavimento era senza pianelle. Anche 50 anni fa la caccia era molto praticata come oggi ma con criteri che oggi non sono condivisi più. Oggi c'è tanta avidità che il carniere, anche buono, sembra sempre vuoto e i cinghiali uccisi sempre pochi. Esattamente 50 anni fa si verificò la nevicata abbondante mai vista a memoria d'uomo nel 1936: 60 centimetri di neve sulle strade del paese, ci fu festa in tutto il paese ma non altrettanta gioia ebbero gli allevatori. Quando accadeva che un vecchio che ha sempre lavorato come capraro non aveva la forza di salire più al monte era costretto a mendicare ma per non perdere la dignità non lo faceva e dunque erano gli stessi a chiedergli di passare a casa, mentre per i mendicanti forestieri in età di poter ancora lavorare gli si rispondeva male e di andare a cercarsi un lavoro. Parecchie famiglie avevano già la radio. Dopo esserne acquistate alcune in città di quelle con mobile a due ante, nel 1936 Andrea Meloni apriva un negozio in cui i nostri paesani potevano recarsi a scegliere il modello e la marca desiderati.

La scuola elementare "Giovanni XXIII" fu costruita nei primi anni settanta e resa operativa intorno al 1974. Purtroppo il calo demografico ha apportato delle modifiche alle scuole, tanto che la seconda ora è l'attuale scuola media

La via Porrubonelli termina nella "Scalinata". Fu costruita intorno agli anni '50. Allora numerosi carri trainati da buoi e un ingente numero di persone partecipò gratuitamente al trasporto dei massi di granito che costituiscono i TRECENTO gradini della scalinata. Nella raccolta delle immagini d'epoca ci sono alcune foto riguardanti la costruzione e il trasporto

INDIETRO